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Innamorarsi a Natale
Innamorarsi a Natale
Innamorarsi a Natale
Ebook66 pages47 minutes

Innamorarsi a Natale

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About this ebook

È dicembre e Londra in questo mese sembra quasi magica. Perfino Alexandra se ne accorge, nonostante la vita frenetica che conduce.
Alexandra ha trent’anni, una figlia di sei ed è divorziata. A fare da cornice a questo quadro c’è il suo ex-marito, John, che sembra aver perso tutto l’interesse per la loro bambina. Ma Alexandra non demorde, è forte e le sembra di fare abbastanza per due: allora perché sua figlia nella lettera per Babbo Natale scrive di volere un papà? Alexandra ha poco tempo e concentrata a convincere il marito a compiere i propri doveri, a sedurre l'avvocato Matthew, un uomo che non le fa battere il cuore ma che le dà sicurezza, non prende in considerazione Andrea.
Andrea è un ragazzo italiano, bello da morire, che si presenta alla porta di casa sua in veste di baby-sitter e che non ha assolutamente voglia di andare via, né di parlare della propria vita privata.
Per Alexandra nulla sarà come sembra, il Natale è sempre più vicino e l'amore è dietro l'angolo.
LanguageItaliano
PublisherPubMe
Release dateNov 28, 2016
ISBN9788894813340
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    Innamorarsi a Natale - Flora Gallert

    11

    Capitolo 1

    John, hai capito? No, John! Non provare a riattaccare... Cazzo.

    Mi mordo la lingua per non continuare a imprecare mentre sento la linea cadere.

    Non si dice quella parola, mamma.

    Sospiro e mi abbasso. I suoi grandi occhi blu mi guardano con rimprovero.

    Lo so, amore, hai ragione.

    Perché il papà ti ha fatto arrabbiare?

    No, non è stato lui. Ero già arrabbiata per conto mio. Che ne dici di truccarmi un po’?

    Questo è l’unico modo per tenere mia figlia calma e silenziosa... E per pensare.

    Sento le sue piccole dita che sfiorano la mia pelle e penso a quanto sia indifesa. Ciò mi rende ancora più arrabbiata e nervosa.

    Come sempre, mi sono addossata la colpa: sono io quella che ha usato il tono sbagliato e non il padre che, a un mese dal Natale, ha deciso che passerà le vacanze con la sua nuova fiamma a New York. Per finire, toccherà a me dare la notizia a nostra figlia.

    Fatto, mi dice soddisfatta Sarah, allontanandosi di qualche passo per vedermi meglio. Sei bellissima, aggiunge poi, passandomi uno specchietto di plastica in stile principesco.

    Osservo il mio riflesso. Nonostante l’immagine distorta, mi saltano subito agli occhi i due pomelli rosa sulle guance, un neo sul labbro superiore, gli occhi pesti dalle palpebre blu e il rossetto fucsia.

    Oh, amore... dico, senza riuscire a trovare delle parole graziose per definirmi.

    Din-Don

    Oh, cazzo, esclamo agitata, alzandomi con fatica dalla moquette e correndo alla porta.

    Mamma, non si dice! urla la bambina: è alquanto indignata.

    Scusa, scusa, scusa, dico di rimando.

    Continuo a mordermi la lingua per non urlare altre imprecazioni: avevo dimenticato del colloquio con la nuova baby-sitter.

    Tra l’altro, se John rispettasse gli orari accordati insieme al giudice, io non avrei alcun bisogno di una baby-sitter. E oggi lui doveva pure essere qui con me per valutare questa ragazza.

    Apro la porta e boccheggio per un attimo. Mi ritrovo davanti un bellimbusto che mi fissa con un sopracciglio alzato. È alto, molto alto. Ha le spalle larghe ed è moro con un paio di diamanti al posto degli occhi. È ben coperto ma percepisco che è anche messo bene fisicamente.

    Sì? dico con voce roca.

    Buongiorno, signora Brown, sono Andrea.

    E... perché sei qui?

    Per il colloquio, risponde lui con semplicità.

    Il colloquio? Proprio non capisco.

    Sì, signora. Ci siamo sentiti per messaggio e lei mi ha dato indirizzo, data e ora in cui potevamo vederci.

    Ora è chiaro. Mi sono lasciata ingannare dal suo nome italiano, pensavo fosse un nome femminile. Ero convinta che fosse un nome femminile, perché...

    Nell’annuncio ho specificato che cercavo una ragazza.

    Lui, come se si fosse aspettato una risposta del genere, prende dalla tasca del suo giubbotto un foglio tutto stropicciato, lo stira per bene e me lo mostra. È il mio annuncio, l’annuncio che ho pubblicato su internet tramite un modulo precompilato e che ho stampato per velocizzare i tempi, per poi affiggerne ulteriori copie nel mio negozio e al supermercato.

    Nell’annuncio, in fondo alla pagina, in caratteri minuscoli, c’è scritto che tale offerta è rivolta a entrambi i sessi e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità... ma vi giuro che non avevo proprio notato questo particolare! Allora che senso ha lasciarci uno spazio dove scrivere se è già scritto tutto nel modulo?

    Lui mi fissa con aria di sfida, come se osassi contraddirlo. Ma io sono più furba, più subdola e decido quindi di fare buon viso a cattivo gioco.

    Oh! dico. Giusto. Entri pure e facciamo il colloquio.

    Lo faccio accomodare in casa e gli offro da bere.

    Lei è Sarah, dico quando la piccola ci raggiunge correndo verso di noi, i riccioli biondi che ondeggiano alle sue spalle. È così dolce.

    Ciao, piccola, la saluta lui ridendo e sollevandola in alto. Sarah urla di gioia e per un attimo lo invidio perché io non riesco più a farlo con

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