Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Scappa a piedi nudi
Scappa a piedi nudi
Scappa a piedi nudi
Ebook211 pages3 hours

Scappa a piedi nudi

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Ilde è una sposa-madre-bambina-napoletana di tredici anni alla quale è stato strappato tutto (a partire dal suo vestitino verde), venduta dalla madre, violentata, torturata; le è stata sottratta la fanciullezza, la gioia, la spensieratezza.
La vita di Ilde non è mai stata banale. Ad ogni caduta una rinascita. Ma quanto dolore. Eppure tutto oggi è più chiaro, più definito. La cornice e il quadro sono ben distinti. Il tema della violenza tra le mura domestiche è stata la colonna sonora, il suo amore per la vita e i figli la trama del film.
La vita scorre, tutto accade a volte sembra implacabile. Ti travolge, ti sconvolge, ti forgia. Le frustate in faccia ti scuotono, ti fanno male, ma ti danno la scarica di adrenalina giusta per farti reagire.
La forza interiore si apre e ti dà la visione di quello che è davvero la vita nella sua pienezza. La donna VERA, UNICA ed IRRIPETIBILE si fa largo in una società sempre più alla deriva. Il suo vissuto è un monito per coloro i quali vivono per “uccidere” le donne. Il suo presente è l'esempio di come si possa uscire. Uscire da vincenti. Vivere da donna, moglie, mamma, amica, compagna.Il libro non è una mera raccolta di ricordi più o meno assemblati. E' sangue che scorre nelle vene, nelle sue ed in quelle di chi lo legge. Sangue del tipo zero universale, da donare a tutti. Ti scuote. Ti turba. Ti fa riflettere sul significato stesso della nostra esistenza. E' ossigeno per coloro i quali sentono che la vita non ha più significato, è lezione di vita per chi crede già di averlo trovato, il significato.
 
LanguageItaliano
Release dateDec 4, 2016
ISBN9788822874061
Scappa a piedi nudi

Related to Scappa a piedi nudi

Related ebooks

Religion & Spirituality For You

View More

Related articles

Related categories

Reviews for Scappa a piedi nudi

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Scappa a piedi nudi - Ilde Terracciano

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Introduzione 

    1. Pietre Preziose 

    2. Il mio faro non c'è più. Sono orfana. 

    3. The other side of the moon 

    4. Sverginata 

    5. Il matrimonio sa da fare 

    6. In manicomio 

    7. La pistola scarica 

    8. Carcere 

    9. Arancini siciliani 

    10. Le ferite dell‟indifferenza 

    11. Ipocrisia amorosa 

    12. Truffata e condannata 

    13. Fabio Dean 

    14. L‟alchimista 

    15. La salute 

    16. 1999, Doctor Jekyll e Mister Hide 

    17. Il perdono 

    18. Voce di chi grida nel deserto 

    19. A te 

    20. Ad ogni battito di cuore un battito di vita 

    Documenti e allegati

    Introduzione

    La Chiesa mi ha tolto Dio mi ha donato. La vita mi ha segnato ma mi ha anche insegnato.

    Un giorno partì. Nessuno sa dove sia andata. La via della virtù e il significato della vita è la scia che si lascia dietro. 

    Capire come si possa cambiare nella vita è come comprendere il senso dell'universo. Quando tutto sembra perduto, senza via d'uscita qualcosa di meraviglioso accade. E niente è più come prima. Ed è così ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, ogni istante dalla notte dei tempi.

    Oggi mi accingo a raccontarmi. Non è facile... Il tempo non ha ancora rimarginato tutte le ferite aperte. Le cicatrici che segnano il mio corpo e la mia anima fanno male. Testimoniano il mio dolore, la mia rabbia, il mio orgoglio, la mia dignità. Oltre il male.

    Raccontarsi serve solo a ricucire quel vestitino verde prematuramente e violentemente strappato dall'egoismo di un uomo e dalla vanità di una madre cattiva.

    Tutti scrivono e nessuno legge. Tutti informano e nessuno si informa e/o verifica. Fotografiamo, facciamo video e neanche li guardiamo. Ci emozioniamo per il canto di un merlo e ignoriamo un cadavere steso accanto a noi sulla spiaggia. Tutto accade e niente si vive.

    La bambina dal vestitino verde ama la vita, adora sua padre. Da grande vuole essere come lui. Un medico. Aiutare gli altri la sua missione. Dare per non avere. La sua filosofia di vita.

    Come Ulisse ostacolato nel suo rientro in patria, alla sua Itaca, Ilde percorre la sua strada, il suo viaggio tra mille insidie, trappole...

    Oggi dopo un vissuto intenso e a volte tragico tutto sembra più chiaro. Ma quanto dolore dietro le spalle. Quanti sacrifici. Quanta ingiustizia.

    La nebbia si dissipa davanti agli occhi di Ilde. Il viaggio è stato faticoso. Quanti i sogni spezzati e spazzati via. Troppi incubi e orrori. Tanto buio e poca luce.

    La sua è una ricerca continua e irrefrenabile dell'amore, della vita. La vita. Quella vera. Dolce, serena, tranquilla. Felice. C'è chi ha cercato di piegarla utilizzando la violenza fisica, quella psicologica per metterla in ginocchio per farla ritornare sui suoi passi. Ilde è la madre più giovane d'Europa con i suoi dodici anni e otto mesi.

    L'invidia, la violenza del maschio e il senso di vendetta che cresce quando si perde il potere, la risorsa e la donna fa crescere la forza interiore di Ilde.

    La macchina giudiziaria ha tentato di stritolarla. La condanna è solo una conseguenza del non smentire le accuse.

    I parenti, le persone più care, sangue dello stesso sangue si sono allontanati per poi tornare sui loro passi. Lasciata sola ha lottato. Li ha riportati a sè umiliati.

    La sua originalità spinge le persone a essere generose con lei e con gli altri. In molti hanno tentato di copiarla, di imitarla ma inutilmente.

    Ilde guarda dentro le finestre per cogliere e vivere l'affetto e il calore della famiglia. Per strada la solitudine ha accompagnato i suoi passi. Lungo il suo passeggiare tanti gli incontri sbagliati. Ilde voleva e vuole solo l'affetto, l'amore quello vero. 

    La Fede le ha dato forza. In chiesa Ilde ci va da sola a parlare con Dio

    Pietre Preziose

    Pietre Preziose. Le parole sono pietre. Pietre che ti colpiscono in piena faccia. Ti lasciano il segno. Il dolore è insopportabile, solo il pianto sembra attenuarlo. Pietre che non luccicano più lungo il sentiero che porta alla felicità. Pietre che mi riempivano le tasche, la mente, il cuore. Pietre che animavano i sogni di una bambina dagli occhi tristi. Pietre preziose che oggi cerco con l'ansia di chi non è più sicuro di trovarle. Poi corro, il fiatone, la vista offuscata. Un luccichio, sono loro, sono ancora lì, le pietre dei miei sogni da bambina, mi aspettano, come sempre. Ed io grande le raccolgo con la certezza di tornare bambina. Una bambina napoletana, che aspetta il suo papà, piangendo e con il cuore gonfio di tristezza. Niente è più come prima, solo i sogni non sono cambiati.

    Ti accorgi che la vita si accorcia ogni giorno di più e quello che è il tuo passato vale sempre meno. Ami il presente e pensi a un futuro sereno.

    Non c'è spazio per i perditempo. Mai più violenza, cattiveria. Solo, bene, amore, tranquillità. La strada ancora una volta è tutta in salita. Niente è scontato (come sempre).

    Il vestitino verde strappato con violenza urla il suo dolore dentro e fuori di Ilde.

    Raccontarsi è un po’ come ricucirlo. Ricucire una vita che le ha tolto molto e molto le ha dato. Oggi Ilde continua la sua corsa con il vento alle spalle. I suoi piedi nudi quasi non toccano terra. La sua è una corsa verso la gioia, verso l'amore.

    Scappa a piedi nudi… senti dentro di te l'entusiasmo. La paura e l'ansia sono solo un racconto, un racconto di vita da non rivivere più. Mai più.

    Le persone che le hanno fatto del male sono svanite, si sono dissolte nel nulla. Lei, Ilde, ha ancora sangue caldo nelle vene, la scugnizza napoletana è viva.

    Ilde è una sposa-madre-bambina-napoletana di 11 anni alla quale è stato strappato tutto (a partire dal suo vestitino verde), venduta dalla madre, violentata, torturata; le è stata sottratta la fanciullezza, la gioia, la spensieratezza. 

    La vita di Ilde non è mai stata banale. A ogni caduta una rinascita. Ma quanto dolore. Eppure tutto oggi è più chiaro, più definito. La cornice e il quadro sono ben distinti.

    Il tema della violenza tra le mura domestiche è stata la colonna sonora, il suo amore per la vita e i figli la trama del film.

    La vita scorre, tutto accade e a volte sembra implacabile. Ti travolge, ti sconvolge, ti forgia. Le frustate in faccia ti scuotono, ti fanno male, ma ti danno la scarica di adrenalina giusta per farti reagire. La forza interiore si apre e ti dà la visione di quello che è davvero la vita nella sua pienezza.

    La donna VERA, UNICA e IRRIPETIBILE si fa largo in una società sempre più alla deriva. Il suo vissuto è un monito per coloro i quali vivono per uccidere le donne. Il suo presente è l'esempio di come si possa uscire. Uscire da vincenti. Vivere da donna, moglie, mamma, amica, compagna. 

    Il libro non è una mera raccolta di ricordi più o meno assemblati. È sangue che scorre nelle vene, nelle sue e in quelle di chi lo legge. Sangue del tipo zero universale, da donare a tutti. Ti scuote. Ti turba. Ti fa riflettere sul significato stesso della nostra esistenza.

    È ossigeno per coloro i quali sentono che la vita non ha più significato, è lezione di vita per chi crede già di averlo trovato, il significato.

    Il tocco della sua esistenza terrena non è mai passato indifferente. Ha segnato la vita di tutti coloro che le si sono avvicinati. Ha dato speranza, Amore. Ha lasciato nella disperazione chi ha solo anche tentato di farle del male. Un monito per chi crede di farla franca sempre e comunque.

    Ilde Terracciano

    Nasco in una famiglia borghese, distinta e rispettabile. Sono la più piccola di tre figli, mio padre è la colonna portante della nostra famiglia. Ha vissuto una vita straordinaria, ogni suo aneddoto è una storia da ascoltare e assaporare, come quella volta che partì per la Campagna di Russia, vicenda che lo vide premiato con la medaglia d‟oro e il cavalierato.

    Eccolo il mio papà, un uomo di scienza, di rigore morale, amante della cultura e dell‟arte. 

    Mi sembra di vederlo, nel suo studio, mentre legge e ascolta musica classica.

    Quello studio che è anche biblioteca, con libri e dischi in vinile di Donizetti, Puccini, Mozart, Bach… E poi i libri di medicina, insieme a tanti altri…

    Poco oltre, verso la cornice a cassonetto della finestra sono affastellati i tomi di medicina dove amo sfogliare i volumi di Anatomia Umana solo per osservare i complicati disegni a china che contiene. Nei ripiani a vetri alle spalle della scrivania, sono raccolti libri di storia, di saggistica, di poesia. Un separé di seta con dipinti cinesi lascia intravedere il lettino d‟ambulatorio medico con lo stetoscopio appeso, due sedie Luigi Filippo e il tavolino con l‟immancabile valigino compresso, di cuoio, per le visite a domicilio, contenente ogni strumento medicale riposto con cura. C‟è la scatola di acciaio scintillante per bollire e sterilizzare bisturi e siringhe di vetro. Papà è molto conosciuto sia per la vasta necessità della sua professione e sia per la generosa sollecitudine nel rispondere a chiunque abbia bisogno. Alle volte si alza a qualsiasi ora della notte quando suona il campanello di casa, e ricordo visite di persone che portano polli, uova, caciocavalli, frutta, non potendo pagare la parcella. Non si sottrae mai di fronte alla necessità e si premura di curare tutti, indistintamente. Mio padre è un uomo di valore, severo, che tiene molto al decoro e alla rispettabilità; lui per primo è sempre ben vestito, distinto e composto; non ho memoria di averlo mai visto disordinato, sciatto, svestito. È un uomo all‟antica: interviene sull‟abbigliamento di mia sorella adolescente, sul comportamento di tutta la famiglia in società; e noi accettiamo la sua autorità, che sentiamo essere naturale autorevolezza. Mia madre si comporta da moglie borghese, obbediente, brava in tante faccende: la vedo ricamare, cucinare, occuparsi di una bella casa. Elegante e sempre ineccepibile nel suo aspetto pubblico. La nostra casa si apre spesso e si riempie durante i ricevimenti, nelle feste comandate e tradizionali, oppure nelle feste mascherate, per divertirsi. Diventa un punto di ritrovo per partire insieme verso il mare. Per godere dell‟estate ci si riunisce lungo le giornate festive con amici e con la nostra vasta parentela, famiglie legate a doppio filo perché mio padre e mia madre, prima che sposi, sono cugini.

    Frequento le scuole elementari presso un istituto privato di suore, in collegio ma in regime di convitto, tornando a casa la sera, spesso dopo cena. La mia vita è serena, e sono trattata con affetto dalle suorine. Arrivata a casa attendo il rientro dal lavoro di mio padre, seduta sulla scala dai gradini di granito, perché si occupa molto di me, con attenzione e amore esclusivi. Lo sento arrivare, conosco bene il rombo della sua moto Guzzi rossa con le cromature luccicanti, e riconosco anche il rumore della sua Fiat 850 verde scuro. Gli siedo sulle ginocchia, è affettuoso, lui è tutto per me in quelle serate, e il nostro rapporto mi riempie di sicurezza, calore e gioia. Gli sottopongo i compiti, lui mi aiuta a farli, tanto che a scuola mi chiedono Ma è farina del tuo sacco? Per me lui è un faro, la luce che mi indica il cammino, è il mio modello, tanto che penso che da grande farò il medico come lui; voglio essere come lui in tutto. Ricordo la serenità di questi momenti meravigliosi, di cui il più importante della giornata è quell‟ora con mio padre.

    3. Il rapporto con mia madre è completamente diverso; non è il momento di vivere questo come allarme, sono ancora una bambina; eppure oggi, ripensando quegli anni, vi ritrovo le radici e le avvisaglie di futuri comportamenti, tanto che è stata mia sorella maggiore a occuparsi di me fin da quando sono nata. Qualcosa nel rapporto con mia madre evidentemente non ha funzionato da subito, ho rifiutato il suo latte, e il mio papà ha dovuto prendere una balia, una signora francese; e mia madre fin da quel momento si è disinteressata di me: come se fosse avvenuto un rifiuto reciproco, un non-amore a prima vista, o come se io da neonata avessi compreso che lei mi rifiutava. Non è affettuosa con me, Ma non lo è nemmeno con i miei fratelli; anzi, tutti e tre conosciamo bene le sue frequenti reazioni rabbiose, gli schiaffi, gli improvvisi colpi in testa con quello che le capita di avere tra le mani, per motivi futili, stoppando normali comportamenti nella vivacità dei bambini. A me ordina di fare pulizie, bucati, cose che una bambina non sa fare, e poi mi colpisce forte perché scontenta dei risultati. Mi urla spesso delle frasi che allora non comprendo:

    Al primo bastardo che passa, vedrai quanto ci metto a liberarmi di te.

    Il mio faro non c'è più. Sono orfana.

    Quello che mi rimane è solo una luce dentro un buio profondo.

    Quando si rimane orfani rimpiangiamo i momenti trascorsi. 

    Ogni momento condiviso è sempre poco. Mi torna in mente quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto. Il tempo sprecato e non dedicato. Chi mi ha dato la vita non c'è più e adesso vorrei poter dare la vita per riaverlo ancora accanto. Per stare anche solo cinque minuti insieme al mio papà. Abbracciarlo ancora. Tu unico e solo: papà. 

    La vita continua e con l'avanzare degli anni sento sempre più la sua mancanza-presenza. Mio padre che tornava dal lavoro con la sua 850 color verde. Attendevo il suono del clacson per corrergli incontro e abbracciarlo. Lui sempre elegante e austero con il suo immancabile cappello nero in testa... Mia mamma dietro la finestra ad aspettare.

    Mio padre è morto. E un velo di tristezza è calato nel cuore, ma ancora era troppo presto per capire. Lì tutto è cambiato. Sono orfana in un mondo e in una terra dove niente è più come prima e mai più lo sarà. Spesso mi viene in mente lui, il mio papà, sedut a tavola accanto a me. A volte ci parlo anche. Lui che mi prepara le bruschette, mi imbocca, mi vizia, mi sorride e mi tiene nelle sue ginocchia. Lui che mi stringe forte tra le sue braccia. Mi bacia sulla fronte e mi accarezza. Con lui se ne sono andati tutti i momenti più belli, la gioia, la luce, la via, ... 

    Dio quanto somigli a tuo padre. Sei uguale a tuo padre. E allora ti senti viva. Lui è in te e niente e nessuno potrà mai portartelo via. È la tua forza. La tua sicurezza. Il mio faro. E lì diventi invincibile e niente ti può fermare. 

    Rivedo mio padre, la sua camminata, simile alla sua anche la mia. Quel suo incedere elegante e imperioso. Quel suo sguardo fiero. Quel suo guardarmi con orgoglio. Il suo cappello inseparabile. Quel suo dire sempre sicuro e deciso. Mai inopportuno. 

    Il mio papà un uomo d'altri tempi. La giornata per lui iniziava prestissimo e finiva con l'ultima chiamata a volte anche nel cuore della notte. 

    Lui che per i figli aveva pensato anche al futuro. Lui che mai si è negato. Lui che mi porto nel cuore e nell'anima.

    Lui ... solo lui ... semplicemente il mio papà. Sai papà piango anche adesso, il dolore è di quelli che ti stravolgono la mente e il cuore. Insopportabile. Eppure tu sei qui davanti a me. Io seduta sui gradini di marmo ad aspettarti come sempre. A sorriderti. A osservarti. Ad aspettarti. 

    La tua vita è tutta lì. La tua giovinezza, le tue passioni, i tuoi sacrifici, il tuo amore. Per te papà la vita non è stata generosa. Hai raccolto niente rispetto a quanto hai seminato.

    Eppure mai scorderò i tuoi occhi, il tuo sguardo. Profondo e penetrante. Dolce e fiero. 

    Mi fanno tenerezza ogni gesto mai colto prima e adesso così chiari. 

    Il tuo non esserci più ha portato via tantissime altre persone.

    È morto

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1