A scopo di ricerca
By Terry Towers
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Innamorarsi di una fantasia... o di due...
Mi chiamo Monica e sono una scrittrice di romanzi erotici. I miei lettori pensano che trascorra le giornate a rotolarmi tra le lenzuola con un uomo dopo l'altro.
Già, è così. Solo nei miei sogni e nei miei libri. Il mio letto, nella realtà, ha molto meno da raccontare di una sala da bingo alla domenica sera.
Quindi che cosa potrebbe fare un'autrice, da poco single?
Due intere settimane ad Amsterdam a stretto contatto con qualsiasi cosa o persona che mi potessi trovare tra le mani, ecco che cosa. Era arrivato il momento di dare libero sfogo alle mie fantasie, senza confini, verso nuove esperienze emotive e, ovviamente, sessuali. Ma, capite... unicamente A SCOPO DI RICERCA.
Mi aspettavo di trascorrere qualche giorno di divertimento selvaggio, di acquisire conoscenze utili per solleticare la fantasia e scrivere così di qualcosa che avevo provato personalmente, in modo da non dovermi più sentire una millantatrice. Non avrei mai sognato di poter incontrare due uomini meravigliosi pronti a cadere ai miei piedi, due fantastici dei che avrebbero trasformato in realtà ogni mia fantasia. E che si sarebbero innamorati di me con la stessa rapidità con la quale mi avevano rapito il cuore.
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A scopo di ricerca - Terry Towers
Descrizione
Innamorarsi di una fantasia... o di due...
Mi chiamo Monica e sono una scrittrice di romanzi erotici. I miei lettori pensano che trascorra le giornate a rotolarmi tra le lenzuola con un uomo dopo l'altro.
Già, è così. Solo nei miei sogni e nei miei libri. Il mio letto, nella realtà, ha molto meno da raccontare di una sala da bingo alla domenica sera.
Quindi che cosa potrebbe fare un'autrice, da poco single?
Due intere settimane ad Amsterdam a stretto contatto con qualsiasi cosa o persona che mi potessi trovare tra le mani, ecco che cosa. Era arrivato il momento di dare libero sfogo alle mie fantasie, senza confini, verso nuove esperienze emotive e, ovviamente, sessuali. Ma, capite... unicamente A SCOPO DI RICERCA.
Mi aspettavo di trascorrere qualche giorno di divertimento selvaggio, di acquisire conoscenze utili per solleticare la fantasia e scrivere così di qualcosa che avevo provato personalmente, in modo da non dovermi più sentire una millantatrice. Non avrei mai sognato di poter incontrare due uomini meravigliosi pronti a cadere ai miei piedi, due fantastici dei che avrebbero trasformato in realtà ogni mia fantasia. E che si sarebbero innamorati di me con la stessa rapidità con la quale mi avevano rapito il cuore.
Copyright 2016 di Terry Towers
Copertina di: Erin Dameron-Hill @ edhgraphics.blogspot.ca
Tutti i diritti riservati. A eccezione di brevi citazioni utilizzate in critiche, recensioni o articoli, nessuna parte di questo libro può essere usata o riprodotta senza il permesso scritto dell'autrice Terry Towers. Saint John, New Brunswick, Canada. Terry Towers può essere contattata tramite il suo sito web all'indirizzo www.elixaeverett.com
Attenzione: la riproduzione o la distribuzione di questo lavoro protetto da copyright è illegale. Nessuna parte di questo libro può essere scannerizzata, caricata o distribuita in rete o tramite altri mezzi, elettronici o di stampa, senza il consenso dell'autore. La violazione penale del copyright, anche senza scopo di lucro, è un reato perseguito dall'FBI ed è punibile con un massimo di 5 anni di detenzione e un'ammenda di $250,000 (http://www.fbi.gov.ipr/). Si prega, pertanto, di acquistare unicamente edizioni elettroniche o cartacee autorizzate e di non favorire in alcun modo la pirateria di materiale protetto da diritto d'autore.
Questo libro è un'opera di fantasia. Ogni riferimento a persone, viventi o defunte, luoghi, eventi o locali è puramente casuale. I personaggi sono frutto dell'immaginazione dell'autore e sono usati in maniera fittizia.
Prologo
Un anno prima
Monica
Grazie al cielo è fatta. È finita. Era stato così difficile impedire che il sorriso mi illuminasse il volto. Era da tanto che non mi sentivo così sollevata. Mi ero sentita sul punto di soffocare e morire, per poi respirare di nuovo. Una sensazione che andava oltre la libertà. Un solo anno con Joseph Ramirez e sei mesi erano stati di troppo. Ma era finita, finalmente, la nostra storia era giunta al capolinea. Guardai Joseph, Joe e Joey per gli amici, ma io l'avevo sempre chiamato col suo nome, e mi sforzai di mantenere un'espressione dignitosa.
Mi dispiace tanto, Monica
, disse Joseph. Era inevitabilmente scosso. Riuscivo a vedere la confusione nei suoi occhi. Per un momento, pensai di aver intravisto perfino qualche lacrima. Era stata sua l'idea di lasciarci, ma adesso la sua sicurezza sembrava vacillare. Oh, ti prego, Signore, fai in modo che non cambi idea! No, era troppo tardi. Nessun ripensamento. Nessun passo indietro. Forse si aspettava che protestassi, che mi mettessi a urlare, che lo supplicassi di tornare sui suoi passi. Non ottenne nulla di tutto ciò. Era finalmente riuscito a fare ciò che io non ero mai stata abbastanza forte da fare: mettere fine a quella miserabile relazione.
Sospettavo di conoscere le motivazioni per chiudere quel capitolo, nonostante non avesse le palle per ammetterlo. Il suo nome era Sophia Gomez ed era una nuova dipendente del suo negozio di ferramenta. Non ero stupida, avevo notato il modo in cui la guardava. Era una ventenne snella, dalla pelle meravigliosamente abbronzata e con penetranti occhi neri. Fuori dalla sua portata. Decisamente. Ma immaginai che avesse pensato di poter avere una chance. Buona fortuna
era tutto ciò che avrei potuto dire. Non mi va nemmeno di cominciare a parlare di quanto patetica fosse la situazione. Certo, una relazione si basa su due persone. E io ci avevo provato. Non posso essere biasimata; lui era semplicemente troppo bigotto. Si rifiutava di dare piacere orale a una donna, ma si aspettava che io glielo succhiassi.
No. Mi dispiace, amico. Così non funziona.
Niente sesso orale. E la stessa ritrosia per qualsiasi cosa a letto fosse insolita o diversa. Tutta la nostra vita sessuale contemplava tre posizioni: del missionario, io sopra di lui, io piegata sopra un qualsiasi mobile della casa. Quando veniva emetteva dei suoni talmente strani che non ero mai certa se stesse avendo un orgasmo o se stesse soffrendo. Mi disturbava e mi spegneva qualsiasi entusiasmo.
Ma do a Cesare quel che è di Cesare. Era un brav'uomo. Bravissimo. Affidabile, protettivo, affettuoso, con una buona posizione economica. Si nota che eccitante, estroverso, impulsivo e altri termini relativi a qualità che rendono una relazione entusiasmante non posso usarli? Con Joseph non c'era mai la sorpresa. Perfino i regali di Natale erano banali. Una volta mi regalò un miscelatore. Un fottuto miscelatore per Natale! E non perché ne avessi chiesto uno, ma perché il mio si era rotto. Sì, il ragazzo era estremamente pratico e, oh mio Dio, infinitamente noioso. Ho capito che la colpa non era mia, dipendeva dal modo in cui lui era fatto. Tentare di cambiarlo sarebbe stato solo tempo sprecato.
Gli rivolsi un sorriso rassicurante, sfiorandogli la parte superiore del braccio. Va tutto bene. È la decisione migliore
.
La sua espressione si fece più confusa. Sì, non era proprio la reazione che si sarebbe aspettato. Ma...
.
Non c'è alcun 'ma'
, gli dissi. Hai ragione. Siamo soltanto buoni amici, è tempo di andare avanti
.
Se solo avessimo avuto più tempo... Tu eri sempre al lavoro
, sottolineò.
Nononono! NON ti consento di ripensarci! NO! Non gliel'avrei permesso, a costo di dover interpretare la parte della cattiva. Sai, la scrittura è la mia vita. È il mio mondo. Non rinuncerò mai alle mie 12-15 ore al computer. Sono concentrata sul mio lavoro in questo momento. Lo sai. E non intendo cambiare
.
Ed è vero. Dal momento in cui mi sveglio fino all'istante in cui vado a letto esausta, io lavoro. Che debba scrivere, occuparmi della promozione, o di qualsiasi altra cosa, io lavoro. Neppure i miei amici più cari e la mia famiglia capiscono quanto io sia impegnata. Sembra che le uniche persone che comprendano la pressione del mio lavoro e la ragione del mio entusiasmo siano gli altri autori che si auto-producono. Loro ci arrivano e condividono il mio modo di essere.
Come la maggior parte delle persone, invece, Joseph non mi capiva. Nemmeno dopo due mesi di convivenza era riuscito a comprendere la mia situazione. Credo non ci sarebbe mai riuscito.
Ma va bene così. E sono più che felice di non aver mai lasciato il mio appartamento. Fare le valige e uscire da quella casa sarebbe stato semplicissimo. Grazie e arrivederci. È stato divertente – o quasi – ma è ora di voltare pagina.
Non riesco a -
.
Scuotendo la testa, lo interruppi. Torno a casa mia. Riprenderò la mia roba quando tu sarai al lavoro domani mattina
.
Lui non disse nulla, si limitò a fissarmi. Dannazione, fu dura. Quella sua espressione, ferita e confusa, mi fece capire perché non volessi continuare a insistere.
Avevi ragione, Joseph, non funziona. Meriti di stare con qualcuno che abbia tempo per te. Io non posso dartelo
. Come eravamo arrivati a quel punto? Mi stava scaricando, ma ora ero io a dargli il benservito. Sospirai. Devo andare
. Non avrei gradito una sua risposta, quindi mi voltai senza guardarmi indietro. Sono una codarda, sono debole. Se mi fossi voltata indietro, forse avrei ceduto. Fu dura, ma non lo feci.
Capitolo 1
Amsterdam. Wow, riuscivo a malapena a credere che lo stessi facendo davvero. Avevo il mio lettore e-book tra le mani ma non una sola parola sullo schermo catturava la mia attenzione. La mia mente viaggiava per conto suo, pensavo a quello che avrei potuto fare una volta in Olanda. Ero su un aereo, pronta a partire per Amsterdam per un paio di settimane – o di più, non avevo ancora deciso. Si trattava della mia prima volta in Europa. E, con il mio computer con me, in modo da poter lavorare ovunque, avrebbe potuto rappresentato solo l'inizio di un lungo viaggio. Magari sarei salita su un treno e sarei andata alla scoperta del Vecchio Continente. Avevo 28 anni, ero single e senza figli a cui badare: mi sentivo pronta a esplorare il mondo. La verità era che non avevo alcun programma. Sapevo solo che dovevo allontanarmi e che avevo bisogno di fare nuove esperienze.
Signorina, credo che lei stia occupando il mio posto
.
Huh?
. Sollevai lo sguardo e incrociai quello di un uomo alto, dai capelli scuri e il paio di occhi grigi più stupefacenti che avessi mai visto. Mi ritrovai a fissarlo, senza parlare, sembrando una completa idiota.
Lui fece cenno verso il posto in cui sedevo. 34B. Il mio posto. Ci sei sopra
.
Ummm
. Riemersa dal mio stato catatonico, sempre più accigliata, frugai nella mia borsa per recuperare il biglietto. Con un bel 34A stampato. Ahhh, merda. Sì, mi dispiace
. Lui non replicò, si limitò a posizionare il bagaglio a mano nella cappelliera mentre io mi spostavo verso il sedile accanto al finestrino nel quale sarei dovuta essere seduta, sentendomi una stupida. Quanto può essere difficile decifrare un biglietto aereo? Troppo per me, apparentemente. Una volta sistemata, tornai a concentrarmi sul mio lettore, ma la mia mente fu rapidamente catturata da un leggero ed eccitante aroma di colonia. Ne aveva addosso una quantità non esagerata. Sufficiente, però, a farmi venire voglia di sporgermi in avanti e lasciarmi cullare da quell'aroma. Cercai di resistere, ma fu dura.
Nessun problema. Vorrei solo allungare le gambe e il sedile accanto al finestrino non mi sembra l'ideale
.
Sollevando lo sguardo dal lettore, riuscii a notare che mi stava sorridendo, con due bellissime fossette sulle guance. Era davvero sexy e dolce al tempo stesso. Potevo solo immaginare la quantità di donne che gli sarebbero potute cadere ai piedi. Aveva tutte le caratteristiche fisiche che caratterizzavano i miei eroi: alto, con un sorriso sexy, occhi ammalianti e sufficientemente muscoloso da far venire voglia di lasciar scorrere le dita lungo i contorni di una muscolatura soda che la stretta maglietta grigia che indossava faceva risaltare. Sì, quell'uomo seduto accanto a me rispecchiava tutto ciò che una donna poteva desiderare – almeno dal punto di vista fisico, comunque. Il verdetto finale sarebbe dipeso dalla sua personalità.
Che cosa stai leggendo?
Rivolse lo sguardo verso il mio lettore e io, rapidamente, lo chiusi. L'ultima cosa che volevo era che sapesse mi piaceva leggere roba BDSM. Il libro che stavo leggendo si intitolava "Cattive ragazze incatenate".
Niente. È solo...
Infilai il lettore nella tasca posteriore del sedile davanti a me. Niente di importante
.
Il suo ghigno di ampliò mentre si sistemava sul sedile, intrecciano le dita davanti a sé. Posso provare a indovinare?
.
No. Preferirei che tu non lo facessi
. Guardai fuori dal finestrino fingendo di essere interessata a ciò che stava succedendo all'esterno.
Capisco. Quindi mi rendo conto di avere ragione
.
Mugugnai solennemente, mi voltai per fissarlo e roteai gli occhi. Poi feci finta di guardare ancora fuori dal finestrino, mentre l'aereo stava cominciando a dirigersi verso la pista di decollo.
"Si tratta di Cinquanta sfumature di grigio?"
Sembrava gli desse fastidio il fatto di poter essere ignorato. Voltai il capo e lo guardai di nuovo: il sorriso sul suo volto non era svanito. Stavo cominciando a capire che aveva intenzione di contare su di me come compagnia per l'intera durata del volo. Scusa?
. Gli rifilai un'altra occhiata perentoria. Ero certa di poter fare molto di più per intrattenere quell'uomo seduto accanto a me.
"Il libro. È Cinquanta sfumature di grigio?", replicò.
Non riuscii a evitarlo e scoppiai a ridere. No, per quanto mi riguarda, non è quello
.
Lui sbuffò.
Di che cosa parla?
.
Inarcò un sopracciglio, sorridendo. Di che cosa, dimmi
.
Tu, per dire, hai sbuffato. Come se non mi credessi
.
Non fece in tempo a rispondere perché l'assistente di volo richiamò l'attenzione per informare i passeggeri sulle procedure d'emergenza. Fu solo quattro ore più tardi, quando ci furono serviti un discutibile purè di patate e della carne misteriosa indicata sul menu come roast beef (ma avevo i miei dubbi), che mi rivolse nuovamente la parola.
A proposito, mi chiamo Mitchell
.
Era stato così silenzioso dal decollo che, in realtà, mi sentivo ansiosa di risentire la sua voce. Non avevo più preso il lettore dalla tasca, avevo preferito guardare uno dei film proposti dalla compagnia aerea. Monica
.
E di che cosa ti occupi, Monica?
.
Che cosa faccio?
. Sapevo che cosa intendesse, ma mi serviva un attimo per decidere se volessi davvero rivelargli che per vivere scrivevo romanzi erotici.
Il tuo lavoro. Come ti guadagni da vivere?
. Si portò alla bocca una cucchiaiata di purè di patate e attese pazientemente.
Fanculo. Magari non l'avrei più rivisto. E, certamente, non mi sentivo particolarmente timida. Un sacco di scrittori preferiscono tenere per sé il dettaglio che si occupano di romanzi erotici, io non sono una di loro. Se le persone mi giudicano per una professione che non le riguarda è un problema loro, non mio. E davvero non avevo bisogno di essere influenzata da remore di questo tipo.
Scrivo romanzi erotici
.
Lui deglutì e si appoggiò allo schienale del sedile. L'interesse verso il cibo sembrava sparito e con i suoi occhi grigi pareva intenzionato a spremermi per bene, per captare le informazioni che gli interessavano. Non mi dire. Quindi non solo leggi roba strana, la scrivi pure
. Una donna seduta nella fila davanti a noi si voltò e ci fissò per un istante prima di riportare l'attenzione sul suo libro.
Shhh. Potresti abbassare la voce?
.
Imbarazzata?
.
No. È solo che...
. Feci scorrere le dita lungo i miei capelli castani e sospirai, avvicinandomi a lui con un tono sommesso. Certa gente non capisce e tende a giudicarmi sulla base del mio lavoro. Tutto qui
.
E perché mai dovrebbe importarti? Ti piace quello che fai?
.
Certo che mi piace. E non mi importa. Solitamente
. Mi strinsi nelle spalle.
"Non ti piace che le persone ti giudichino senza