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Canta ora di Natale
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Canta ora di Natale

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About this ebook

I canti di Natale catturano lo spirito natalizio come null’altro, e “Sing We Now of Christmas” riporta in vita amati canti come mai accaduto prima.

Camminate sulle orme del buon Re Vinceslao. Ascoltate nuovamente le campane del giorno di Natale. Siate i testimoni del viaggio di un soldato che perde la sua voce mentre partecipa al miracolo di Silent Night. Sperimentate tutto questo e altro ancora leggendo questi racconti commoventi e divertenti messi insieme da un team di autori provenienti da  tutti gli Stati Uniti, riunitisi per una buona causa. *

Questa antologia composta da venticinque storie – una per ogni giorno fino a Natale – è pronta per diventare una nuova tradizione dell’avvento nella vostra famiglia!

* Tutti gli introiti ricavati dalla vendita di questa antologia saranno donati al National Down Syndrome Society (Associazione Nazionale Sindrome di Down).

LanguageItaliano
Release dateJan 8, 2017
ISBN9781507167212
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    Book preview

    Canta ora di Natale - Michael D Young

    Sing We Now of Christmas: Antologia dell’Avvento

    Curata da

    Michael D. Young

    Ringraziamenti

    Molte persone hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, dando il loro supporto per una magnifica causa. Prima di tutto vorrei ringraziare gli autori che hanno contribuito con le loro storie. Abbiamo ricevuto una grandissima varietà di genere e stili che abbiamo apprezzato molto.

    In secondo luogo vorrei ringraziare Tristi Pinkston, che ha gentilmente accettato di prestare al progetto le sue qualità di editing. Per saperne di più su Tristi e il motivo per cui meriti il titolo di Darth Editus visitate il suo sito web www.tristipinkstonediting.blogspot.com.

    Vorrei anche ringraziare James Curwen per l’eccellente disegno della copertina e Daron Fraley per l’idea. Potete trovare maggiori informazioni sui servizi che James offre sul suo sito http://jamesecurwen.blogspot.com/

    Infine, vorrei ringraziare Ben Croweder per l’impaginazione dell’antologia. Per maggiori informazioni potete visitare il sito web di Ben: http://bencrowder.net/books/.

    Grazie a tutti voi per aver acquistato questa antologia e per aver così contribuito a una grande causa.

    -  Michael D. Young, Curatore

    Indice

    Venite voi tutti fedeli di Betsy Love

    Un albero vero di C. Michelle Jefferies

    Su sopra il tetto di Brian C. Ricks

    Un periodo di grazia di Michael D. Young

    Il vischio di Janet Olsen

    Nel freddo inverno di Teresa G. Osgood

    È giunta una mezzanotte serena di Susan Dayley

    Natale, non arrivare in ritardo di Jordan McCollum

    Le benedizioni del Natale di Cheri Chesley

    La balza di Natale di Michael D. Young

    Le stelle brillavano di Theric Jepson

    Chi è quel Bimbo? di Peg Russell

    Il buon paggio, Parte I di Ryan Larsen

    Il buon paggio, Parte II di Ryan Larsen

    Il buon paggio, Parte III di Ryan Larsen

    Il buon paggio, Parte IV di Ryan Larsen

    Abbiamo sentito gli angeli dall’alto di Marta O. Smith

    Bianco Natale di Madonna Dries Christensen

    Troll, l’antico canto di Natale di Michael D. Young

    Il giorno di primavera di Daron D. Fraley

    Il vestito di Jennifer Ricks

    Hazel e Margaret di Susan Corpany

    Era il volo prima di Natale di Michael D. Young

    Notte silenziosa: una storia vera di Shirley Bahlmann

    Ho sentito le campane il giorno di Natale di J. Lloyd Morgan

    Introduzione

    Sing We Now of Christmas è una collezione di breve storie originali ispirate dalle canzoni e canti di natale.

    Per tutta la via sono stato un musicista e in particolare modo mi piace quando arriva Natale e posso rispolverare le canzoni natalizie per i miei vecchi amici. L’idea di creare un’antologia di questo tipo mi è venuta nel dicembre 2011 mentre partecipavo a un Concerto di Natale e, nel gennaio 2012 mi sono subito messo all’opera per realizzare quell’idea.

    Molto dello spirito natalizio ha a che fare con i regali e con l’aiutare gli altri. Quindi, tutto ciò che riguarda questa antologia dalla redazione, l’impaginazione e il disegno della copertina alla scrittura vera e propria è stato fatto grazie alla bontà dei cuori di coloro che sono stati coinvolti.

    L’antologia è impostata alla maniera di un ‘calendario dell’avvento’, in cui c’è una nuova storia per ogni giorno di dicembre fino ad arrivare a Natale. Una storia molto lunga è stata divisa in più parti in modo da essere letta in diversi giorni.

    Le storie sono di autori provenienti da tutto il paese, e tutti i ricavi di questa antologia saranno donati alla National Down Syndrome Society in onore di mio figlio Bryson.

    Bryson è il nostro secondogenito, nonostante diversi ecografie, non abbiamo saputo che fosse affetto dalla sindrome di Down, fino alla sua nascita.

    È nato con diversi problemi che hanno richiesto la chirurgia e un lungo soggiorno al Primary Children’s Medical Center di Salt Lake City, Utah.

    Anche dopo aver lasciato l’ospedale, Bryson è stato nutrito per molti mesi tramite un tubo inserito nello stomaco.

    Nonostante le molte sfide che ha dovuto affrontare nei suoi primi due anni di vita, Bryson è la persona più felice, sorridente e simpatica che io conosca.

    Rallegra l’animo a tutti coloro che lo conoscono e so che sarà una benedizione per le nostre vite fino a che ne farà parte.

    (Le informazioni nei seguenti paragrafi sono prese dal sito web della National Down Syndrome Society http://www.ndss.org.)

    Oggi nel mondo ci sono molte persone come Bryson. La National Down Syndrome Society, solamente negli Stati Uniti, ne stima circa 400,000.

    La sindrome di Down si verifica quando una persona ha una copia in più parziale o completa del cromosoma 21. In realtà è la condizione cromosomica che si verifica più comunemente, colpendo un bambino ogni 691.

    Le persone affette dalla sindrome di Down hanno spesso problemi di salute, come problemi di cuore, tiroide o problemi di udito. Però con una giusta rete di supporto, queste persone possono vivere vite in salute e produttive.

    La missione della National Down Syndrome Society è essere l’avvocato nazionale per i valori, l’accettazione e l’inserimento delle persone con la sindrome di Down

    La National Down Syndrome Society immagina un mondo in cui tutte le persone affette da questa sindrome abbiano l’opportunità di migliorare la qualità della loro vita, realizzando le loro aspirazioni e divenire membri preziosi per le comunità"

    (http://www.ndss.org/en/About-NDSS/Mission—Values/)

    Tutti coloro che hanno collaborato a questa antologia sperano che le storie vi piacciano, e che porteranno nuove emozioni ai vostri canti di Natale preferiti e una dose abbondante di spirito natalizio.

    Michael and Bryson Young, settembre 2012

    Giorno 1

    Titolo: Venite voi tutti Fedeli

    Canzone: Oh, Come All Ye Faithful

    Autore: Betsy Love

    Il telegiornale della sera apparve sullo schermo TV. Deprimente, ecco quello che era. Natale doveva essere il periodo più bello dell’anno, ciò nonostante molte persone erano sole, ferite e avevano fame. Almeno Claudia non aveva fame.

    Se soltanto avesse potuto smettere di pensare a quel viaggio a Betlemme, quello che non aveva mai fatto da quando quell’incidente le aveva portato via il suo adorato Joe.

    Quanto chiaramente ricordava quel giorno! Era stato davvero solo pochi mesi prima? Claudia aveva visto il marito prendere la costosa natività dallo scaffale. Ma Joe, non possiamo venderla. Mentre lui spolverava i pezzi, avvolgendoli nella loro confezione originale e posandoli adagio uno a uno nella scatola.

    Le sorrise: Sarà come vendere una mangiatoia per un’altra.

    Più tardi quella mattina, si recarono da un antiquario. Joe era sicuro che il valore della natività fosse aumentato. Infatti, era quasi triplicato. Joe nascose i soldi nella busta con il resto dei loro risparmi. Un sorriso non lasciò mai il suo volto mentre guidava attraverso la città per andare all’agenzia di viaggio, ma non ci arrivarono mai. Un ubriaco passò con il rosso, andando a sbattere contro il lato del guidatore.

    Rabbrividì al pensiero del funerale di Joe, quello a cui lei non era stata in grado di partecipare. Il suo buon amico e vicino, il signor Radcliff, aveva predisposto una teleconferenza in modo tale che potesse guardare dalla sua stanza di ospedale.

    Lacrime sgorgarono facilmente dagli occhi di Claudia mentre guardava la poltrona reclinabile e vuota di Joe. Poi il suo sguardo si posò sul ripiano sterile dove la natività aveva dato rassicurazione per oltre quarant’anni. Era stato un regalo di Joe, una consolazione per la perdita del loro primo e unico figlio una settimana prima di Natale. Un bambino nato morto.

    Negli anni, il Bambino Gesù che giaceva nella mangiatoia di porcellana le aveva ricordato la misericordia di Dio. Egli sapeva del grande amore di Claudia per i bambini. Anche se non aveva potuto crescerne uno suo, aveva riempito la sua casa di nipotini e nipotine e dei bambini dei vicini.  Spesso teneva i piccoli dei membri della sua parrocchia. Joe e Claudia divennero i loro nonni della comunità. Facevano anche volontariato tre volte a settimana presso il centro di cura all’angolo.

    Isaac, un neonato di quattro mesi, amava in modo particolare Nonna Claudia. Gli assistenti con piacere davano il piagnucoloso bambino in braccio alla minuta Claudia quando questa entrava. Forse il bambino sentiva il bisogno di Claudia di tenerlo, o forse era il suo tocco gentile. Comunque quale fosse la ragione, una volta che il piccolo Isaac era tra le braccia di Claudia, le offriva un grande sorriso e un debole sospiro e cadeva addormentato.

    Claudia si sedette vicino alla finestra e ammirò la neve che cadeva ricoprendo il cortile di fronte e il vialetto. Il postino sarebbe arrivato presto. Forse avrebbe consegnato altre cartoline di Natale. Mentre guardava i fiocchi di neve diventare più grandi e nascondere la strada, sperò che Isaac la ricordasse quando avesse lasciato il centro. Le palpebre le diventarono pesanti.

    Il mattino dopo, il sole era splendente e l’aria frizzante. Uno spesso strato di diamanti scintillanti ricopriva il mondo fuori. Il riscaldamento si accese e Claudia realizzò che si era addormentata sul divano. Un forte colpo alla porta la fece trasalire. Dalla finestra sul davanti poté scorgere i due fratelli Radcliff di dieci e dodici anni. Thomas si appoggiò su una pala da neve.

    Raggiungendo la parte posteriore del divano, aprì la finestra. Ciao, David, Thomas. Cosa posso fare per voi, ragazzi?

    David fece un piccolo cenno, e Thomas si avvicinò alla finestra. Mamma ci ha detto di venire a vedere se voleva che le pulissimo il vialetto.

    Claudia sorrise. Oh, sarebbe molto gentile. Claudia avrebbe voluto preparare dei biscotti, in modo da avere qualcosa da offrire ai due ragazzi quando avessero finito.

    Per l’ora successiva, Claudia ascoltò le loro battute, mentre con le pale raschiavano il cemento, e poi felici mentre facevano a palle di neve, creando un così gran pasticcio sul vialetto da riportarlo alla condizione originaria. Non importava: comunque Claudia non aspettava visite.

    Quando i ragazzi finirono, tornarono indietro verso la finestra aperta Tutto fatto.

    Grazie.

    Sorrisero e sfrecciarono giù per la strada, trascinando la pala dietro di loro.

    Claudia chiuse la finestra e sospirò soddisfatta. Quei ragazzi Radcliff erano dei tesori.

    Più tardi quel pomeriggio, telefonò Sarah dal centro. Sto avendo problemi con Isaac. Non si calma. Mi domandavo se potessi portartelo per un po’. Ho parlato già con sua mamma che mi ha dato il permesso.

    Un altro sorriso attraversò il volto di Claudia. Mi mancava così tanto.

    Sarah ridacchiò dall’altro capo del filo. Credo che tu gli sia mancata di più.

    Dopo quindici minuti, Sarah mise l’urlante bambino tra le braccia di Claudia. Lei gli baciò la testolina e respirò il suo profumo. Oh, come è cresciuto. Ci volle del tempo, ma i terribili lamenti di Isaac diventarono dei singhiozzi e alla fine si addormentò.

    Mentre Claudia teneva il bambino, Sarah passò l’aspirapolvere e pulì. Questo scaffale è vuoto disse.

    Lì c’era una natività che veniva dall’Italia Joe e io l’abbiamo venduta per poter avere abbastanza denaro per andare a Betlemme a Natale. Claudia guardò il ripiano vuoto. Joe diceva che stavamo barattando una mangiatoia per un’altra"

    Voltandosi verso di lei, Sarah fece una smorfia. Mi dispiace così tanto.

    Lacrime rischiarono di cadere, ma Claudia si sforzò di non piangere. Ho dei ricordi e questi bastano. Pensò alla piccola busta con i soldi ricavati dalla vendita della natività. Avrebbe avuto bisogno di più denaro per pagare le spese mediche extra non coperte dall’assicurazione.

    Quando Sarah se ne andò con il bambino che dormiva, Claudia faticò a stare in piedi. I muscoli, così abituati a essere attivi, le dolevano. Brontolò dolorosamente per la mancanza di esercizio degli ultimi mesi. In cucina, a tentoni intorno al bancone si preparò un pasto veloce a base di zuppa in scatola e un panino. Le semplici cene sarebbero state preparate fino a che avrebbe potuto muoversi senza l’aiuto del girello.

    Ancora una volta, Claudia si appisolò con il suono della televisione. Nei suoi sogni, si trovava nella stalla, guardando il bambino avvolto in fasce. Una mano calda scivolò nella sua. Si voltò e sorrise a Joe. Il suo viso brillava quasi come quello del Bambino Gesù. Se soltanto non avessero venduto la natività.

    Il mattino seguente, la pace regnava intorno a lei. Claudia sentì una scintilla di felicità, qualcosa che non aveva notato per lungo tempo. Era il ricordo di un sogno e il sorriso di Joe. Questa sensazione restò con lei per tutta la giornata.

    Più tardi, Thomas e David le portarono un piatto di biscotti. Claudia ridacchiò. Avrebbe dovuto essere lei a offrire qualcosa a loro.

    Claudia chiese ai ragazzi di lasciare il piatto sul tavolo. Non posso mangiarli tutti d sola. Le tazze sono qui sopra e il latte è nel frigo.

    I ragazzi ridacchiarono timidamente mentre prendevano le tazze, il latte e si sedevano al tavolo della cucina. Mamma ci ucciderà per aver mangiato i biscotti disse Thomas inzuppando il suo biscotto nel latte.

    Non credo le dispiacerà. Mi state tenendo compagnia. Claudia versò una seconda tazza a ciascuno di loro. Inoltre, se mangio tutti questi biscotti da sola, ingrasserò e mi sarà più difficile usare il girello

    Qualche ora dopo, il sole stava appena tramontando, Claudia si sedette al tavolo della cucina con degli avanzi riscaldati che le aveva portato sua sorella. Il suono inconfondibile di un canto di Natale arrivava dal soggiorno. A fatica prese il girello e si diresse piano piano verso la porta. Qualcuno era di fuori, doveva essere Thomas. Stavano cantando Oh, Come All Ye Fauthful [1].

    Aspettandosi di vederli con le muffole, cappotti e sciarpe e scarponi da neve, Claudia fu sorpresa di ciò che vide: una mangiatoia con dentro un bambino infagottato.

    Maria e Giuseppe, i pastori e un re magio agghindato con una vestaglia sui vestiti invernali. A completare questo quadretto c’era, sulle spalle del padre, la piccola Millie Radcliff, con un lenzuolo bianco e delle ali, che teneva una stella attaccata a una torcia. Quando cantarono la strofa "Oh come ye, oh, come ye to Bethlehem,"[2] gli occhi di Claudia si riempirono di lacrime. Se soltanto Joe fosse stato lì per vederli. La signora Radcliff fece sedere Claudia su una delle sedie nel porticato e la avvolse in una spessa coperta di lana.

    La famiglia recitò la scena della natività, Thomas sembrava un po’ a disagio nel recitare la parte di Giuseppe, come se forse pensasse che era un po’ troppo grande per la recitazione. David, d’altro canto, si divertiva a impersonare le parti dei re magi. Sorrideva entusiasta mentre porgeva i doni alla sua sorellina, Lexi che faceva la parte di Maria. Quando finirono la signora Radcliff prese il suo ultimo figlio neonato e lo depose tra le braccia di Claudia. Dal momento che tu e Joe non siete potuti andare a Betlemme, noi abbiamo voluto portare Betlemme a te.

    Claudia respirò il profumo dolce del bambino. Le lacrime le riempirono gli occhi e le rigarono le guance. Avete reso questo periodo perfetto. Grazie Desiderò solo che Joe fosse stato con lei. Poi sentì il tocco di una mano invisibile posarsi sulla sua spalla.

    ––––––––

    Biografia dell’autore:

    Betsy Love, autrice di Identity and Soulfire, vive a Gilbert, Arizona, e la sua passione più grande è scrivere. I suoi più grandi sostenitori sono il suo meraviglioso marito, gli otto figli e i 14 nipoti, e il suo vizio lavorativo è la cioccolata fondente. Si è laureata con lode alla Ottawa Univeristy e ora insegna teatro al liceo e fa da mentore ai giovani scrittori. Betsy adora sentire le opinioni dei lettori. Potete visitare il suo sito www.betsylove.com

    Giorno 2

    Titolo: Un albero vero

    Canzone: O Tannenbaum

    Autore: C. Michelle Jefferies

    Cosa pensa di fare? chiesi alla mia gemella Ellie. Fuori dalla finestra sul davanti, mio padre lottava con un pino gigantesco. Mi sedetti al tavolo della cucina, i compiti accatastati davanti a me. Le vacanze di Natale erano iniziate quella mattina e avevo i compiti da fare se non volevo restare indietro quando la scuola fosse ricominciata. La mia gemella tirò fuori dal forno una teglia di biscotti allo zucchero e ne infornò un’altra. Non possiamo avere un albero olografico come chiunque altro?

    Kai ti dimentichi che papà è vissuto sulla Terra. A lui piace fare le cose in maniera tradizionale, disse Ellie mentre una grande mano meccanica lavava i piatti nel lavello e li metteva nella lavastoviglie. Un secondo paio di mani aspettava vicino alle spalle delle mia gemella. Doveva ricordare a MAT, il programma per le faccende domestiche, che era in grado di preparare i biscotti da sola senza il suo aiuto. 

    Un vecchio disco rigato suonava un coro che cantava canti di Natale. Mia madre era di sopra a impacchettare i regali. La casa stava scoppiando di cibo per le feste.

    È stupido, dissi. Non sa cosa sembra lottando con quell’albero più grande di lui? Se almeno avesse usato qualcosa per sollevarlo, mi avrebbe salvato dall’imbarazzo. Mi appoggiai allo schienale e tirai i capelli biondi che continuavano a cadermi sul viso. Mentre io assomigliavo a mio padre, somiglianza dovuta agli occhi verdi, la mia gemella era la copia di mia madre con i capelli rosso scuro e gli occhi blu. La sua pelle pallida rivaleggiava con il candore di mia madre. Tutti sottolineavano come noi due fossimo le copie esatte dei nostri genitori.

    Tu odi qualunque cosa negli ultimi tempi. Cosa ti succede? chiese mentre apriva un grande barattolo di glassa bianca. I confettini colorati di Natale erano già allineati sul bancone. Odiavo sinceramente il fatto che potesse leggermi come un libro aperto.

    Nulla risposi, ma parte del motivo era che i miei amici pensavano che mio padre fosse all’antica, e me lo ricordavano sempre. Noble Standing, il Vecchio Capo di Caledonia, era il soggetto perfetto per le battute tra i miei amici.

    Ellie immerse il coltello nel barattolo e tirò fuori una sostanza viscida e bianca.

    Mi aiuti? mi chiese mentre spalmava la sostanza viscida su un biscotto a forma di campana. Sarà come quando eravamo piccoli.

    Cucinare i biscotti era una cosa da ragazze; lei non capiva che io era passato oltre, adesso avevo diversi interessi da ‘ragazzo’. Almeno lei era uscita dalla fase in cui organizzava tè party.

    No, risposi devo fare questi stupidi compiti se voglio andare a volare con Ash e Doran durante le vacanze. Mi voltati verso il mio lettore elettronico, dove era poggiato il libro di Astrofisica, e mi avvicinai il quaderno e la penna. Ash ha detto che mi insegnerà a volare con l’aliante se supero brillantemente l’anno.

    Bene, allora è il caso che ti metta a studiare. Ellie continuò a decorare. Sul bancone c’erano ancora tre vassoi di biscotti da infornare. Toccai il bottone che girava la

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