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Saving Forever Parte 4 - Amore In Camice
Saving Forever Parte 4 - Amore In Camice
Saving Forever Parte 4 - Amore In Camice
Ebook125 pages2 hours

Saving Forever Parte 4 - Amore In Camice

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About this ebook

Quando il Dottor Elijah Bennet ha chiesto a Charity di sposarlo, lei ha detto di sì. Nonostante i dubbi, era sicura di una cosa: lo amava e non voleva stare senza di lui. Poteva gestire tutto il resto.
La complicata relazione con suo padre sembrava essere giunta a una svolta. Avrebbero veramente potuto risolvere tutto e andare avanti?
Tutto quello che Charity aveva sempre sognato stava per diventare realtà. Un lavoro splendido, un marito, una famiglia e finalmente il rapporto che non aveva mai avuto con suo padre.
Proprio quando tutto sembra andare per il meglio, qualcosa rischia di strapparle via la felicità.

Quanto sono grandi i tuoi sogni? E quanto sei disposto a combattere per il tuo amore? 

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJan 9, 2017
ISBN9781507168554
Saving Forever Parte 4 - Amore In Camice
Author

Lexy Timms

"Love should be something that lasts forever, not is lost forever."  Visit USA TODAY BESTSELLING AUTHOR, LEXY TIMMS https://www.facebook.com/SavingForever *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* Sign up for news and updates and freebies - I like spoiling my readers! http://eepurl.com/9i0vD website: www.lexytimms.com Dealing in Antique Jewelry and hanging out with her awesome hubby and three kids, Lexy Timms loves writing in her free time.  MANAGING THE BOSSES is a bestselling 10-part series dipping into the lives of Alex Reid and Jamie Connors. Can a secretary really fall for her billionaire boss?

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    Book preview

    Saving Forever Parte 4 - Amore In Camice - Lexy Timms

    LA SAGA di SAVING FOREVER

    DESCRIZIONE:

    Quando il Dottor Elijah Bennet ha chiesto a Charity di diventare sua moglie, lei ha risposto di sì. Aveva dei dubbi, ma una cosa era certa. Lo amava e non voleva vivere senza di lui. Sapeva potessero affrontare qualsiasi situazione.

    Charity può finalmente avere ciò che vuole. Una vita in ospedale, un marito, una famiglia e suo padre.

    Proprio quando tutto sembra perfetto, delle complicazioni rischiano di compromettere il sogno di Charity.

    Quanto sei disposto a rischiare per amore?

    * NON è un testo erotico* Si tratta di una storia d’amore.

    Solo per lettori adulti. Non ci sono scene di sesso esplicito.

    Capitolo 1

    Charity si mosse sulla panchina in legno, cercando di non far trasparire il fastidio che le causavano i punti. Giocò con l’anello sul dito sinistro, facendo ruotare il diamante. Controllò l’orologio. Erano passati soltanto cinque minuti dall’ultima volta che lo aveva fatto. Sospirò.

    Elijah si avvicinò e la strinse dalle spalle, poggiando il braccio sulla panchina. «Stai bene?» sussurrò.

    Lei sorrise e annuì. «Soltanto annoiata,»  disse. Era una bugia. Non voleva dirgli quanto le facesse male la ferita e che avesse bisogno di alzarsi per muoversi un po’. Poteva sopportare il dolore.

    Tutto era cambiato a causa di quella donna. Diversamente dagli altri, Charity pensava che le cose fossero cambiate per il meglio—almeno fino a una settimana fa.

    Elijah inarcò un sopracciglio. «Cosa c’è?»  le chiese.

    Qualcuno dietro di loro si schiarì la voce. Charity si voltò e si concentrò nuovamente sull’avvocato impegnato a parlare con il giudice. Tutto quello che voleva, era andare via. Ma non poteva. E nemmeno Elijah. Lo stesso valeva per suo padre.

    Quella donna aveva portato un fucile alla festa di suo padre e glielo aveva puntato contro. Adesso era seduta con la schiena dritta e un sorriso innocente sul volto. Il vero nome dell’infermiera era Laura, non Mary. Charity lo aveva scoperto durante la sua permanenza in ospedale. La polizia era venuta il giorno dopo l’operazione per farle delle domande. Diversi testimoni avevano aiutato Charity riguardo agli eventi di quella notte. Il giovane poliziotto le aveva assicurato che la donna si trovasse dietro le sbarre e che non le avrebbe mai più fatto del male.

    Adesso Laura era di fronte la giuria, indossava un candido abito bianco e i suoi capelli biondi erano raccolti in una treccia morbida. Il rosso naturale stava cominciando ad apparire. Charity non voleva guardarla, ma non poteva farne a meno. Un momento prima era Laura Ingalls della Casa nella Prateria e quello dopo Poison Ivy di Batman. Era una bravissima attrice.

    Forse ha studiato recitazione nelle ultime settimane. Charity scosse la testa e cercò di ascoltare il suo avvocato. Stava parlando del Diamond Gala.

    Elijah le prese la mano e la strinse. «Stronzate,»  mormorò.

    Il giudice disse che la corte si sarebbe aggiornata fra un’ora. Charity si alzò e cercò di distendere i muscoli facendo attenzione ai punti. In silenzio, seguì Elijah fuori dall’aula.

    Furono scattate diverse foto, poi il Dottor Scott Thompson li raggiunse. Sembrava stanco e irritato. «Ridicolo.» Guardò i giornalisti con espressione infuriata, sfidandoli a scattare una foto.

    Elijah indicò il suo fianco. «Voglio dare un’occhiata.»

    Charity scacciò la sua mano con un buffetto. «Va tutto bene. Hai controllato questa mattina.»  Disse con un sorrisetto. Aveva usato la sua ferita come scusa per tracciare una scia di baci che partisse dalle costole fino al suo addome. Poi era sceso giù fino...

    «Charity!» 

    Il tono esasperato di suo padre la riportò alla realtà. Batté le palpebre e sorrise, arrossendo. «Sì, papà?»

    Se aveva notato qualcosa, non lo fece trasparire. «Posso chiederti un favore? Prenderesti qualcosa da mangiare per me ed Elijah? Mi dispiace disturbarti, ma Gerritt, il nostro avvocato, vuole rivedere alcuni punti con noi.» 

    Scoppiò quasi a ridere quando lo stomaco di suo padre brontolò. Almeno adesso sapeva da chi avesse preso. «Certo. C’è un piccolo ristorante qui di fronte. Posso prendervi un panino. Avete preferenze?» voleva che suo padre ed Elijah la smettessero di preoccuparsi per lei. Stava bene. Era questo stupido caso a turbarla. E di cosa voleva parlare l’avvocato?

    «Niente salse,»  disse suo padre. «Magari del pollo o del tonno?» 

    «Lo stesso per me.» Elijah guardò il cellulare e poi le diede un bacio sulle labbra. «In ospedale va tutto bene,» disse. «Ho un’operazione alle tre. Nessuno può sostituirmi e non voglio rinviare un’altra volta.»

    «Vai,»  Charity disse, prima che suo padre potesse aprire bocca. «Non hai bisogno di stare qui ventiquattr’ore al giorno.» 

    Il Dottor Thompson le rivolse un’espressione infastidita.

    Lei ridacchiò. «Vado a prendere da mangiare.»  Charity si voltò e suo padre cominciò a parlare con Elijah. Probabilmente gli stava facendo una ramanzina sulle responsabilità che aveva nei confronti della sua fidanzata. Sospirò quando uscì dall’aula e fu accolta dal calore del sole di maggio. Capiva suo padre. Aveva tutto il diritto di essere agitato per il verdetto della corte.

    Era nervosa.

    Lo erano tutti.

    Per ragioni diverse.

    Quest’udienza non aveva niente a che fare con quello che Laura il demonio le aveva fatto. Charity aveva proposto di evitare il tribunale, richiedendo un aiuto psichiatrico per quella donna e un’ordinanza restrittiva per lei ed Elijah. Aveva pensato che il caso fosse chiuso. Che sarebbe potuta andare avanti... cominciare a organizzare il matrimonio.

    Quanto si sbagliava.

    Laura aveva deciso di denunciare l’ospedale per negligenza ed Elijah per molestie sessuali. Sostenendo che l’avesse aggredita.

    Capitolo 2

    Quel brutto sogno si era trasformato in un orribile incubo. L’avvocato di Laura stava facendo il possibile per rovinare la reputazione di Elijah e dell’ospedale, ma ero proprio quest’ultimo il suo vero obiettivo. Il giudice aveva già dato il permesso a Elijah di tornare a lavorare, perché non c’erano prove contro di lui.

    L’espressione sul volto di Laura quando il giudice aveva espresso la sua decisione era stat chiara. Quel demonio voleva affondare la nave con Elijah a bordo.

    I giornalisti erano sempre a caccia di novità e, nonostante non gli fosse permesso entrare in aula, le informazioni continuavano a trapelare. Charity poteva soltanto immaginare chi fosse la talpa.

    Quando uscì dal tribunale per andare a prendere da mangiare, indossò gli occhiali da sole e ignorò i reporter. Qualcuno la spinse e lei per poco non cadde. Si portò una mano sulla ferita. Per favore, non lasciare che si sia aperto un altro punto... poteva già vedere il sangue macchiare la sua camicetta bianca.

    Un uomo si avvicinò e le scattò una foto. «Come ci si sente a essere la fidanzata di un uomo senza valori?» scattò un’altra foto, il flash la accecò momentaneamente. «Sapeva che Laura Talbot avesse intenzione di spararle?»

    Ignorò l’uomo e continuò a camminare. L’avvocato li aveva avvertiti di non rispondere alle domande dei giornalisti, quindi si morse la lingua. Che razza d’idiota era? Chi si sarebbe fatto colpire spontaneamente con una pallottola, proprio vicino al cuore? Cretino!

    Suo padre aveva assunto il migliore degli avvocati. Non aveva intenzione di lasciare che una donna rovinasse la reputazione del suo ospedale. Non c’erano prove contro di loro, eccetto quello che lei e i media avevano inventato.

    Che cosa aveva detto l’avvocato di suo padre sulla sparatoria? Volevano crocifiggere un bravo dottore soltanto perché dal bell’aspetto. Non c’è niente di peggio di una donna che si sente rifiutata, aveva risposto Charity.

    Entrò nel negozio di gastronomia e ordinò i Panini. Mentre aspettava, controllò il cellulare. C’erano diverse email, una riguardante il suo lavoro. Il Dottor Malcolm era il primario del Forever Hope Hospital di Atlanta. Lei aveva firmato un contratto di due anni con loro, sei mesi fa. Aveva svolto un fantastico lavoro, almeno fin quando Laura non le aveva sparato alla festa di compleanno di suo padre.

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