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El lobo
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El lobo

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Ritagli satirici e struggenti tra L’America e Parigi e Istanbul e Ankara e il Messico, con sbalzi temporali che però riportano alle stesse dolci e rivoltose e dinamitarde tematiche. Uno scritto visionario che riesce a includere deliri alla W.S. Burroughs e le arguzie pindariche di Orwell, sfaccettato nel suo humus manicomiale come manicomiale è una società che rinchiude in TSO...e poi il calcio.

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Carrascosa è saltare. Jorge da buon vecchio ex calciatore lo sapeva bene. Dalla poca considerazione di un figlio mai avuto, alle

decapitazioni francesi, passando per la Turchia, l’est Europa, la realtà e la fantasia. Tutti intonano un grido alla vista di Carrascosa, Jorge è tornato, arrivato, sparito. Forse c’è sempre stato. Un determinato modo di vedere e vivere le cose, camuffarle per renderle più accessibili, buffo modo di conoscere il mondo, visibile ed invisibile, attraverso gli occhi Carrascosa.

Nucleo Negazioni

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Chi è Carrascosa.

Carrascosaproject, un collettivo di scrittori/scrittrici. È una presa di posizione! Penne baionettate, da sud a nord, fino alle isole, a Londra, a Rio, nei quartieri di Napoli, Piazza del Popolo a Roma, nei vicoli di Genova, a nuoto dalla Sardegna fino alla Sicilia, Milano, sotto i portici a Bologna, antifascismo veronese. Stretti l’uno all’altra. Dimenticare è assenza. Siamo nessuno e quelli di sempre. Dopo Latinamerica, Terrasiena, esce El Lobo un manifesto (quale non lo è?), Vamos! Si tiene ben stretta la testa del presente, se ne chiede ancora.Chi siamo? ...Somos Todos Carrascosa!
LanguageItaliano
Release dateNov 8, 2013
ISBN9788897567523
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    El lobo - Carrascosaproject

    LOBO!

    Intro

    A cura del Nucleo Negazioni*

    Carrascosa è saltare. Jorge, da buon vecchio ex calciatore, lo sapeva bene. Dalla poca considerazione di un figlio mai avuto, alle decapitazioni francesi, passando per la Turchia, l’est Europa, la realtà e la fantasia. Tutti intonano un grido alla vista di Carrascosa. Jorge è tornato, arrivato, sparito. Forse c’è sempre stato. Un determinato modo di vedere e vivere le cose, camuffarle per renderle più accessibili, buffo modo di conoscere il mondo, visibile ed invisibile, attraverso gli occhi Carrascosa.

    Un mondo di disobbedienza civile, di lotte, di terra che diventa nemica cercando di ingoiarti, di fango e sbronze, di fratellanze per un ideale e di assurde veroniche stilistiche tra migliaia di nani all’assalto di San Francisco e uomini-rana che cercano malamente di uccidersi, e poi il calcio – un urlo agli spalti che forse è già stato dimenticato, la politica che ha sempre ragione – anche nel torto.

    Accordi anarchici/rivoluzionari e insieme ritagli satirici e struggenti tra L’America e Parigi e Istanbul e Ankara e il Messico, con sbalzi temporali che però riportano alle stesse dolci e rivoltose e dinamitarde tematiche. Uno scritto visionario che riesce a includere deliri alla W.S. Burroughs e le arguzie pindariche di Orwell, sfaccettato nel suo humus manicomiale come manicomiale è una società che rinchiude in TSO, ti propone in maniera sottocorticale droghe per renderti docile, ti scarta se non sei un adepto ai suoi costumi.

    Di lui rimarrà, le immagini nell’archivio della storia del calcio. Perché calcio e politica non c’azzeccano. Rimarrà quell’ultima corsa, quel cross dal fondo, dall’infondo.

    *Nucleo Negazioni è un un gruppo, un movimento di controcultura, e di cultura, che accomuna artisti pensatori, poeti, scrittori, pittori, musicisti, oratori e spiriti liberi armati della più dissacrante e critica e viscerale parola.

    1. Lettera del figlio: Attenti! Carrascosa è un pazzo!arrascosa

    Non sono per nulla d’accordo con il vostro scrivere su Jorge Carrascosa, quindi vi dico: non fatelo! Jorge è colui che mi uccise di codardia, mi avete chiesto con grande coraggio di scrivere su di lui e lo farò in breve, durante le mie pause merda.

    Carrrascosa era un folle, galeotto. Se volete un elogio allora siete fuori di testa! Ricordo quel giorno, Carrascosa cercava di tranquillizzarmi mentre io cercavo di non compatirlo, fuori bussavano tre strozzini, era un uomo forte in ogni suo aspetto caratteriale e fisico.

    J.C. non era più alto di uno e ottanta, e mi ricordo il suo ghigno involontario, la burrascosa novellistica giovinezza gli lasciò anche un taglio agli estremi della bocca, ricordando l’uomo che ride. Ridere fa bene diceva.

    Uscì e gli strozzini se ne andarono trascinandosi l’un con l’altro. Credeteci o no. Andò in Russia a fare il cecchino, unito alle forze di resistenza, basilare nella manovra d’attutimento delle forze nemiche. Il rastrellamento finì

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