Dei, eroi e miti. Le più belle storie della mitologia greca
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Dei, eroi e miti. Le più belle storie della mitologia greca - Anna Morena Mozzillo
Pueris aeternis
Agli eterni fanciulli
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
Vi è in Egitto
, prese a raccontare quello, nel Delta, presso il cui vertice si divide il corso del Nilo un distretto denominato Saitico, e Sais è la città più importante di questo distretto - città da cui proveniva anche il re Amasi. Per gli abitanti una dea fu la fondatrice della città, e il suo nome in Egiziano è Neith, mentre in Greco, come dicono loro, Atena: sono molto amici degli Ateniesi e in un certo senso dicono di essere ancora parenti con loro. Solone disse che, giunto in quel luogo, venne accolto con grandi onori presso di loro, e che avendo una volta domandato sui fatti antichi i sacerdoti più preparati intorno a tali questioni, scoprì che né lui stesso, né nessun altro greco era per così dire al corrente di tali fatti. E allora volendo spingerli verso i discorsi riguardanti eventi antichi cominciò a parlare di quei fatti che qui si pensa che siano i più antichi, e narrò di Foroneo che si dice che sia il primo uomo, e di Niobe, e dopo il diluvio, di come Deucalione e Pirra trascorsero la vita, e fece la genealogia dei loro discendenti, e ricordando i tempi cercò di calcolare in quali anni erano accaduti gli eventi di cui parlava. Allora uno dei sacerdoti assai vecchio disse:
Solone, Solone, voi Greci siete sempre bambini, e non esiste un Greco vecchio. E Solone, dopo aver ascoltato, chiese:
Come? Che cos’è questa cosa che dici?
Siete tutti giovani, rispose il sacerdote,
nelle anime: infatti in esse non avete alcuna antica opinione che provenga da una primitiva tradizione e neppure alcun insegnamento che sia canuto per l’età. E questa è la ragione. Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e dell’acqua, per moltissime altre ragioni altre minori. Quella storia che presso di voi si racconta, vale a dire che un giorno Fetonte, figlio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la strada del padre, incendiò tutto quel che c’era sulla terra, e lui stesso fu ucciso colpito da un fulmine, viene raccontata sotto forma di mito, ma in realtà si tratta della deviazione dei corpi celesti che girano intorno alla terra e che determina in lunghi intervalli di tempo la distruzione, mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che è sulla terra."
Platone, TIMEO
DEI, EROI E MITI
Le più belle storie della mitologia greca
INDICE
Introduzione
Il Mito
La Mitologia
LE ORIGINI
La Cosmogonia
Eurinòme e Ofione
Il mito della creazione in Omero – La Grande Madre
Il mito olimpico della creazione
La Titanomachia
La Gigantomachia
La Teogonia secondo Esiodo
La Teogonia in Ovidio
GLI DEI DELL’OLIMPO
I dodici Dei olimpici
Zeus
Era
Poseidone
Ermes o Ermete
Afrodite
Ares
Estia
Febo
Artemide
Efesto
Demetra
Atena
Dioniso
ALTRE DIVINITA’ E LEGGENDE
Pan
Asclepio
Elio e il carro del Sole
I Dioscuri Castore e Polluce
Eolo il dio dei venti
Le nove Muse
Prometeo e il dono del fuoco
Pandora
Deucalione e Pirra
Cadmo e i denti del drago
Dedalo e Icaro
Teseo e il Minotauro
Orfeo ed Euridice
Persèo e la Medusa
Bellerofonte e la Chimera
Tantalo
Pelope e Ippodamia
Orione il cacciatore
Giasone e la conquista del vello d’oro
Eracle e le 12 fatiche
Altre imprese di Eracle
Eracle e Caco
Eracle al bivio
Eracle ed Esione
Eracle ed Alcesti
Eracle e Deianira
Filottète
Sisifo che ingannò la morte
Mida, l’oro e le orecchie d’asino
Creature strane e meravigliose
Le Sirene
Le Arpie
I Centauri
I Ciclopi
Le Moire
Tifone
Echidna
La Sfinge
Cerbero
La Chimera
Scilla e Cariddi
Argo
Le Erinni
Introduzione
Il Mito
La parola mito
in greco significava in origine parola, discorso
. Poi passò a significare racconto
, e principalmente il racconto di fatti determinati da forze superiori, da divinità ed esseri soprannaturali che intervengono nella sfera umana. E’ molto difficile stabilire come e perché nacquero i miti; possiamo solo immaginare gli scenari che si presentarono ai primi uomini dopo gli sconvolgimenti, i cataclismi, i diluvi, l’inabissamento di terre e l’emersione di altre, le eruzioni vulcaniche; era un mondo ostile e inospitale, battuto dalla pioggia e dal vento, colpito da fulmini, mareggiate, terremoti, alluvioni, ecc.
In questo mondo l’uomo dovette convivere con animali feroci, spesso giganteschi, dai quali dovette difendersi, dovette imparare a sopravvivere nelle condizioni avverse, imparò a conoscere l’alternarsi del giorno e la notte, imparò ad usare il fuoco per le sue necessità, costruì ripari ed armi, in poche parole iniziò il processo di civilizzazione.
Ma tutto ciò che l’uomo vedeva non sottoposto al suo dominio, tutto ciò che non era prevedibile, o che non era governabile con le sue capacità, immaginò fosse opera di esseri soprannaturali, dall’immensa potenza, che poteva essere benefica o distruttrice. Si formarono storie relative ad esseri sconosciuti o nascosti, che operavano dalle profondità della terra, o dalle altezze del cielo, o dagli abissi marini, storie e leggende che si arricchivano via via di particolari, che si intrecciavano fra di loro, che venivano anche mutate col passare del tempo, o nei diversi luoghi dove si raccontavano. Si immaginarono creature non molto diverse dagli uomini, ma dotate di straordinari poteri, che reggevano le sorti del mondo e degli esseri umani, cambiando le circostanze e gli avvenimenti a loro piacimento, che dovevano essere quindi rese benevole attraverso sacrifici e riti, a cui si dovevano recare offerte per far sì che diventassero propizie.
E’ probabile che all’inizio, come avviene ancora oggi presso le civiltà primitive, ogni tribù abbia creato il suo nume tutelare¹, cioè un totem, che è un animale, una pianta o un oggetto adorato per le sue virtù soprannaturali, che diventò il simbolo di ogni tribù e il suo elemento unificatore. L’uomo quindi entrò in contatto con il mondo del divino e iniziò a costruire una fitta trama di storie e di leggende, i miti, appunto, che cercavano di dare spiegazioni agli avvenimenti del creato.
Presso tutti i popoli antichi troviamo raccolte di leggende che tentano di creare una certa visione del mondo, che narrano delle origini dell’universo, dei primi dèi che apparvero, delle numerose altre divinità che via via furono generate o si crearono da uno spazio indistinto.
All’inizio questi racconti furono tramandati solo oralmente, poiché non si conosceva ancora la scrittura; presso tutti i popoli infatti inizialmente troviamo la trasmissione orale del patrimonio di storie favolose, formatesi ed ampliate nel corso dei secoli. Solo successivamente, quando comparve l’uso della scrittura, queste leggende furono fissate in testi scritti e cominciarono a diffondersi in modo più preciso. Ma per lungo tempo, per millenni, tutte queste storie circolarono solo grazie alla trasmissione orale, cioè al racconto fattone dai cantori agli ascoltatori.
Nella Grecia antica in particolare si sviluppò un gran numero di leggende, che parlavano all’inizio di un mondo caotico e disordinato, che poi a poco a poco, con l’apporto di tante divinità, divenne civilizzato e ordinato. Queste storie entrarono a far parte del repertorio di tanti artisti, poeti, pittori, scultori, che presero spunto da questi miti e li rielaborarono, o ne crearono altri.
Ogni cantore (in Grecia si chiamava aedo
), probabilmente, ripetendo quello che aveva imparato da altri, aggiungeva anche qualcosa di suo, modificando anche a volte qualche particolare della storia; avviene così spesso che di uno stesso mito abbiamo diverse versioni, con episodi o dettagli parzialmente o completamente diversi.
Per esempio, nel mito pelasgico che riportiamo la coppia divina da cui ha origine il creato è costituita da Eurinome ed Ofione; il poeta Omero, invece, come vedremo, fa discendere l’umanità da Oceano e Teti. In ambiente greco vi sono inoltre anche altre versioni sull’origine del mondo. Come anche vedremo successivamente, in Esiodo troviamo come coppia primordiale Urano e Gea; in Ovidio vedremo che si parla di un Dio signore di tutte le cose, ecc.
In effetti a colui che raccontava spesso non interessava particolarmente che ciò che raccontava si basasse su fatti certi e documentati, l’importante per lui era tramandare ai posteri le leggende formatesi nel corso del tempo; esse non costituivano solo un mezzo di intrattenimento o un componimento poetico fine a se stesso, ma esprimevano, invece, sotto l’aspetto di favole, insegnamenti morali o la definizione dei valori sociali e religiosi di una determinata società.
La Mitologia
Il termine significa lo studio dei miti
.
Abbiamo già detto cosa sono i miti. Sono i racconti, le storie, tramandate all’inizio oralmente, di generazione in generazione, di padre in figlio, che narrano di dèi ed eroi, di creature fantastiche ed esseri mostruosi. La fantasia degli antichi Greci ci ha lasciato un ricco patrimonio di leggende, che hanno affascinato gli uomini nel corso dei secoli, e che ancora affascinano i lettori d'ogni età. Artisti di tutti i tempi hanno attinto alle storie mitologiche per scrivere, dipingere, scolpire le loro opere. La fortuna che ha incontrato ed incontra la mitologia deve forse essere spiegata col bisogno che ha l’uomo di superare a volte la realtà per elevarsi nel mondo della fantasia, del sogno. Ma non dobbiamo credere che tutto quello che troviamo nelle leggende sia opera di fantasia: molto spesso i miti rispecchiano il tentativo dell’uomo primitivo di spiegare a se stesso l’universo in cui vive, che gli appare misterioso e spesso minaccioso. L’origine del mito deve quindi ricercarsi nel bisogno dell’uomo di rendere comprensibili gli elementi naturali della natura che lo circondano, dando una spiegazione, seppure fantastica, di ciò che vede accadere intorno a lui. La mitologia non è quindi una serie arida di notizie lontane nel tempo, ma un vero patrimonio di racconti sull’uomo e sulla sua storia, che esprimono idee sempre valide e profondamente umane
. Attraverso di essa gli uomini conservavano il ricordo delle loro origini, evidenziavano le memorie e i valori della collettività di cui facevano parte, esprimevano le loro convinzioni religiose. La mitologia raccoglie narrazioni che riguardano vicende fantastiche avvenute in tempi remotissimi, che vedono come protagonisti dèi, eroi e semidèi, creature strane o mostruose, ed anche uomini, che servono a spiegare i diversi fenomeni naturali cui l’uomo assiste, o l’origine dell’universo, o l’origine dell’uomo stesso, o la nascita delle principali istituzioni della società. Ma spesso la mitologia è narrazione sacra
, ha un significato religioso, rimanda ai valori morali di una collettività o di un intero popolo.
Queste narrazioni sono chiamate epiche
, termine che deriva dalla parola epos
, che significa parola
, verso
.
I canti epici, come abbiamo detto, sono nell’antichità per lo più anonimi, non sono cioè attribuibili ad una persona determinata, il più delle volte sono opera di diversi cantori che ebbero il compito di trasmettere attraverso i loro versi i valori del loro tempo e della loro società, la memoria della storia dei popoli cui appartenevano. Per noi lettori moderni i miti hanno essenzialmente un carattere narrativo, sono storie che appartengono a un genere letterario, l’epica, cioè un tipo di produzione poetica che si interessa di un argomento determinato, ha uno svolgimento, a volte crudele, altre volte fausto o anche divertente, presenta dei personaggi che compiono delle azioni, secondo una certa trama. Ancora oggi questi miti catturano la nostra attenzione, ci appassionano, formano la base di tante opere artistiche prodotte dai contemporanei.
La scienza oggi ha spiegato tante cose e progredisce sempre per spiegarne altre; ma ancora permangono interrogativi e dubbi su tanti aspetti della nostra vita, anzi possiamo dire che più si conosce il mondo attorno a noi, più ci si accorge di quanto ancora rimane da scoprire. E’ importante continuare ad indagare la natura e il mondo attorno a noi, l’uomo probabilmente non cesserà mai di farlo, ma è anche importante a volte abbandonarsi alla fantasia e riandare alle origini del mondo, alle storie degli uomini antichi, a volte ingenue, altre volte fantasiose, irreali, ma che conservano nel tempo tutto il loro fascino.
LE ORIGINI
La Cosmogonia
Uno degli argomenti che hanno destato maggior interesse tra i popoli antichi e che ancora affascina l’uomo moderno, è quello relativo all’origine del mondo. La mitologia parla a questo proposito, con un termine derivato dal greco, di Co-smogonia
, l origine dell’universo
, appunto.
Ogni popolo antico ha cercato di dare le sue risposte alla domanda su come si sia formato l’universo: Egiziani, Babilonesi, Indiani, ecc., hanno formulato le loro teorie, i loro miti della creazione
. Anche in ambiente greco ci si è interrogati su questo aspetto così importante, e sono stati elaborati più miti, tutti molto suggestivi, tra i quali i più famosi sono il mito pelasgico della creazione ed il mito olimpico.
Pelasgico deriva da Pelasgi, che erano gli antichi abitatori della Grecia prima dell’arrivo degli Indoeuropei, popoli che a ondate successive hanno colonizzato gran parte dell’Asia centro-meridionale e dell’Europa. Gli Indoeuropei si chiamano così proprio perché hanno dato vita alle civiltà europea ed indiana, essendo i progenitori di numerosi popoli, i più importanti dei quali sono : gli Slavi, i Germani, i Celti, gli Italici, i Frigi, i Greci, i Latini, gli Illiri, gli Anatolici, gli Iranici, gli Indiani, gli Armeni. Gli studi per conoscere meglio le migrazioni e la diffusione di questi popoli sono partiti proprio dalle lingue e si è visto che esse hanno un’origine comune, da ricercarsi nel Sanscrito, l’antica lingua degli Indoeuropei o Arii, come venivano anche chiamati.
E’ interessante notare che miti e leggende simili si ritrovano in luoghi e popoli anche molto distanti tra loro, proprio perché molto probabilmente derivano da una fonte comune.
Questi miti delle origini sono caratterizzati da storie strane e a volte confuse, si sente in esse l’eco dei grandi cambiamenti avvenuti sulla crosta terrestre, quando dal miscuglio primitivo degli elementi cominciò a delinearsi l’aspetto del mondo come oggi noi lo vediamo. Quindi vi sono tempeste e bufere, inondazioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche, creazioni o distruzioni di terre emerse, di isole, di montagne.
Dice il poeta latino Ovidio nel suo libro Le Metamorfosi
:
Prima del mare, prima della terra e del cielo che tutto copre, uniforme era l’aspetto della natura; e lo chiamarono Chaos
. Chaos è una parola greca che significa disordine, stato confuso degli elementi
. Da questo universo caotico, come abbiamo detto, si passerà ad un universo ordinato, al Cosmos, appunto: Cosmos in greco significa ordine
.
Nei miti arcaici² la nascita dell’universo si collega alla nascita degli dèi, cosa che con parola greca viene detta Teogonia
.
Le leggende ricordano le vicende di tre regni successivi, che si sono susseguiti uno dopo l’altro, che vedono sempre a capo un dio più importante su una miriade³ di altre divinità minori; così si ricorda un primo regno di Urano (il Cielo), un secondo regno di Crono (il Tempo) e un terzo regno, quello che poi resterà definitivamente, quello di Zeus (il latino Juppiter, Giove). Ognuno di questi tre regni abbatte il precedente per mezzo della violenza e dell’inganno; per raggiungere un equilibrio, sembrano dire queste leggende, bisogna affrontare anche periodi tormentati. E’ molto probabile che in questi miti ci siano anche lontani ricordi delle lotte per il potere che