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Cercando il mio angelo
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Cercando il mio angelo

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About this ebook

Alina apprende dalla madre di non essere sua figlia naturale. Negli ultimi istanti di vita, infatti, la donna decide di rivelare alla figlia tale pesante segreto.

Giunta in Italia per scoprire la verità sul suo passato e per conoscere le proprie origini, passeggiando tra i suggestivi vicoli di Catania Alina si imbatte in una anziana e misteriosa signora che le regala un libro. Questo dono si dimostra da subito prezioso ed enigmatico al contempo: Alina infatti troverà molte analogie tra la storia di Regina, la protagonista del libro, e la sua vita.

Romanzo e realtà si intrecciano così nel quotidiano di Alina, che comincia a indagare sul suo passato...

Cercando il mio angelo ci offre una storia toccante, avvincente e adrenalinica al tempo stesso.

Mistero, emozione, commozione e avventura accompagnano il lettore che, assieme alla protagonista, non potrà non vivere tutte le sfumature delle sensazioni che la storia regala.
LanguageItaliano
Release dateJan 14, 2017
ISBN9788867932870
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    Cercando il mio angelo - Mirella Casini

    @micheleponte

    Mirella Casini

    CERCANDO IL MIO

    ANGELO

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono fittizi o usati in modo fittizio. Tutti gli episodi, le vicende, i dialoghi di questo libro, sono partoriti dall’immaginazione dell’autore e non vanno riferiti a situazioni reali se non per pura coincidenza.

    PREFAZIONE

    a cura del regista

    GIANNI DI CLAUDIO

    Ci sono due belle convinzioni in questo nuovo libro di Mirella Casini, Cercando il mio angelo, che segna il salto dell'autrice dai racconti al romanzo.

    La prima è che le più grandi rivelazioni e profonde verità arrivano all'uomo attraverso i libri; anzi noi stessi siamo dei libri viventi, le nostre azioni si fanno narrazione e possono essere trasmesse ad altri, i nostri carichi di nozioni ed esperienze possono farsi prezioso dono per le generazioni future.

    La seconda è che i miracoli, quando ci si crede veramente, possono accadere e illuminare col loro bagliore anche gli angoli più bui e umilianti in cui l'umanità è, a volte, costretta a vivere.

    Ai tempi di internet fa piacere ritrovare uno scritto che mitizza l'oggetto libro, presente sia in ambiente colto- borghese, utilizzato per ricostruire e ricomporre una vita, sia tra i mendicanti, gli ultimi della terra, che squarciano così le tenebre della loro misera esistenza con le visioni ideali evocate dalla pagina scritta.

    Non è un caso che teatro dell'azione sia la Sicilia, ultimo ponte per collegarci ai miti antichi e alle origini della nostra civiltà, e che tra i personaggi umani e animali figurino i nomi di Omero e Ulisse.

    Uno sguardo al femminile, uno sguardo alle donne giovani ed anziane, fortunate e meno fortunate, sempre fornite di tanto sapere, coraggio e amore e soprattutto forti di un legame indissolubile con i propri figli.

    C'è passione e compassione, in questo romanzo di Mirella, per il genere umano tutto: degli umili barboni hanno un ruolo principale nello scioglimento del dramma e sono capaci di sacrificare le proprie vite per la pietà verso una madre, ma c'è anche il coraggio di essere fuori moda ponendo a centro motore delle sue pagine i legami affettivi, non il denaro, il successo o la fama.

    Anzi il benessere di certi asettici ambienti alto borghesi può minare, corrompere e rovinare i legami affettivi.

    Infatti, mentre registriamo una profonda simpatia, nel mondo di Mirella, per gli umili, i poveri, i reietti della terra, notiamo anche una diffidenza ancestrale per gli ambienti benestanti della medio-alta borghesia che nasconde quasi sempre un che di insincero, di infido , di losco.

    Il triangolo ricchezza, bellezza, successo nel mondo di Mirella Casini non porta quasi mai felicità e finisce per infrangersi a contatto con la realtà sprigionando lati oscuri e malvagi.

    L'apparentemente felice quadretto famigliare benestante nasconde calcolo, cinismo, tradimento, violenza; mentre troviamo pietà, capacità di cambiare e desiderio di riscatto tra i mendicanti, i carcerati e i diseredati di ogni specie.

    La narrazione da famigliare e privata, ripiegata sui sentimenti, sa farsi anche dura e realisticamente spietata e violenta, assumendo via facendo il ritmo serrato e incalzante di un thriller, con tanto di omicidi, sequestri, ricatti, indagini, inseguimenti, pestaggi ed esecuzioni.

    L'escamotage di un libro rivelatore di una esistenza di madre perduta, permette, in parallelo, la progressione narrativa con il vissuto di una figlia che ne cerca le tracce e tenta di ricostruirne la vita; ma rivela anche un passato di valente montatrice dell'autrice in campo cinematografico.

    La doppia narrazione di due anime che in contemporanea si cercano disperatamente, per la ricomposizione di un puzzle affettivo, interrotto bruscamente dall'inaspettata irruzione della violenza nella vita di una famiglia apparentemente felice, ha bei momenti di pathos e di suspence e permette all'autrice di delineare i confini del proprio mondo: un mondo carico

    di sinceri affetti e di forti legami; un mondo in cui dopo tanta sofferenza c'è un premio per i puri di cuore e un perdono per tutti (o quasi); un mondo dove c'è spazio per nuovi incontri, maturazioni e ravvedimenti e in cui , come si diceva all'inizio, possono anche avvenire miracoli. Ma solo se ci si crede veramente.

    Credo che avere la possibilità di girare il mondo sia la cosa più interessante, straordinaria, culturalmente attraente, coinvolgente e stimolante che la vita possa offrire. Vivere in un creato che non hai la facoltà di vedere e apprezzare, una Terra che non conosci, i tanti Paesi che non hai visitato, la tanta gente diversa che non hai conosciuto, limita infinitamente il tuo esistere, il nostro essere e l’essenza della conoscenza... della vita!

    Riconosco di aver usufruito e gioito di una fortuna sfacciata perché io il mondo l’ho visitato in lungo e in largo, ho vissuto in tanti paesi diversi, nazioni differenti, continenti difformi e disparati...

    Ma non ho mai visitato l’Italia!!! Con la possibilità di poter vedere facilmente uno dei Paesi più belli del mondo non ho finora avuto l’occasione... non ho ancora goduto della meraviglia delle campagne umbre, toscane... delle Alpi... delle coste straordinarie... della grandissima ricchezza di bellezze artistiche... delle isole stupende, Capri, Ischia... la Sicilia!!!

    E’ vero! Una mancanza ingiustificabile!... E’ tempo che sento crescere questa voglia, soprattutto dopo le ultime parole che mia madre mi ha detto...

    ...ed eccomi in Sicilia: Catania. Che bella città!.. .con il suo vulcano... l’imponente ed elegante Etna che domina, protegge e minaccia allo stesso tempo. Ma quello che mi sorprende maggiormente è di trovarmi in una città ‘totalmente barocca’, chiese, palazzi, monumenti, giardini, colonne... le chiese riccamente decorate... Santa Teresa...

    ... all’interno predomina il profumo d’incenso, l’odore di antico, i dipinti ti guardano e ti accolgono con affetto, t’incantano, gli angeli delle ricche pareti sembra vogliano volare da un dipinto all’altro. Nella grande navata il fresco ti avvolge, anche l’acqua benedetta dell’acquasantiera è fresca, l’altare è ricco di sculture e di tante candele, accese in voto per chiedere qualcosa per i figli, nipoti, mariti... tutto esprime culto, fede passione e venerazione...

    Vicino alla chiesa c’è il mercato, con tutti i suoi colori, suoni, e profumi e sono subito attratta da questo senso di festa paesana, convivio di gioia di vivere, c’è la fragranza della natura rallegrata dai suoni continui dei richiami dei venditori che reclamizzano i prodotti nel loro dialetto che sembrano canti armoniosi, preghiere arabe, ballate spagnole, madrigali francesi...

    ... nella parte ittica ci sono guizzanti pesci che saltano ancora vivi... c’è il profumo del mare, come nei quadri di Guttuso puoi sentire la fragranza degli aromi e dei colori... rivenditori di fiori, rose rosse con il colore spesso che sembra velluto... chioschi con granatine colorate alla frutta con mille sfumature di tinte vivissime e splendenti come il sole di Sicilia... la frutta variopinta, sistemata come fosse un’esposizione di preziose gemme naturali, con aranci giganteschi... angurie rosso sangue si offrono con la loro polpa coperta di scaglie di ghiaccio... il giovane fruttivendolo mi mostra queste meraviglie come delle creazioni magiche, appena apparse per l’incanto di una fata creatasi dalla tradizione degli arcani sortilegi della Trinacria ... prendo un arancio e il peso è sorprendente. Lo annuso per goderne la fragranza, ma il venditore me lo apre e si affaccia uno flusso sugoso e gustoso che assaggio subito. Le gocce squisite e corpose scendono in gola, addolcendola con il loro soave nettare.

    La piazza di domenica pullula di ragazzini che giocano a pallone, motorini che sfrecciano, donne che parlano, anziani seduti sulle panchine a godersi i raggi avvolgenti del sole, turisti incantanti dal calore umano che si manifesta in queste persone dalla pelle ambrata e dai sorrisi che sembrano perle al sole...

    Sosto in Piazza Carlo Alberto. Il suono delle campane è il commento musicale più appropriato alla solennità della chiesa superbarocca. Sento che devo continuare a godere di queste visioni splendide e continuo a muovermi, come spinta da una lieve brezza che mi abbraccia e quasi mi conduce, mi indirizza, mi ‘spinge’... al ‘mercatino delle pulci’ che mi sorprende piacevolmente e attira... e lusinga la mia attrazione abitudinaria; in tutte le città del mondo vado alla ricerca di questi mercatini dove riesco a trovare sempre l’introvabile e, soprattutto, l’improbabile, l’imponderabile, l’inatteso...

    ... percorro le tante bancarelle, molti oggetti e rarità son ospitati sulle superfici addobbate delle postazioni allineate e dentro delle rustiche carriole... mi spiegano che portando le loro ‘preziosità’ al mercato con i carrettini su ruote perché visto che sono ‘mobili’ non devono pagare il ‘posteggio’... la saggezza e la furbizia italica!

    Il sole fa sembrare tutto più bello.

    Mentre seleziono le bancarelle con gli occhi avidi di sorprese, la mia attrazione mi porta verso il piccolo vicolo, alla fine del mercatino...

    ... mi sento quasi un automa, cammino in direzione della stradina come se dovessi arrivare in tempo a un appuntamento. Supero l’angolo e... guardo le sue pareti strette, occupate al centro da un carretto carico di vecchi libri, quasi nascosto nell’ombra...

    ... sono stranamente attratta dal trabiccolo supercolorato e dalla figura chi rivende i libri usati...

    ... lei ha un’età indistinguibile, può essere un’ottantenne ma non mi meraviglierei se ne dichiarasse cento o più; un viso scolpito nel cuoio, anche se ancora bello, con segni profondi in una geografia di rughe che raccontano molte vite trascorse, uno zucchetto di lana le tiene raccolti i lunghi capelli bianchi...

    ... gli occhi sono penetranti e brillano, fra la pelle scura cotta dal sole, in un azzurro cielo che mitraglia con strali balenanti i miei che devo socchiudere per i bagliori sfreccianti e insinuanti che emanano i suoi...

    ... sì, bella signora, questa città fu distrutta nel 1669 dall’eruzione di quel signore lassù...

    indica l’Etna con un gesto quasi affettuoso, come se indicasse un vecchio parente e poi continua per darmi ‘la risposta’:

    ...e poi da un terremoto pochi anni dopo... quindi la ricostruzione avvenne necessariamente nel periodo Barocco...

    Ma io non le ho chiesto niente! È così logico quello che mi dice che quasi mi vergogno per la domanda che ‘non ho fatto’!!! Ma lei, visti la mia curiosità e interesse per la sua città, continua come raccontasse una favola alla nipote:

    E’ stata fondata nel 729 avanti Cristo dai Greci e poi vennero i Romani... e dopo la caduta dell’Impero fu la volta di Ostrogoti, Bizantini, Musulmani, Normanni, Svevi... e proprio con Federico II di Svevia furono emanati editti e leggi di grande importanza...

    E’ cosciente, la Grande Vecchia, che quello che mi racconta lo accolgo con interesse e continua, fissandomi sempre più profondamente con quei suoi occhi che emanano veramente una luce quasi irreale:

    ... però gli Angioini abusarono della popolazione e causarono i moti rivoluzionari: i Vespri Siciliani! E vennero così gli Aragonesi che nel 1282 fecero di Catania la capitale della Trinacria...

    Sono così presa dalla voce che racconta e ne subisco il fascino, ma sento che sto vivendo un momento strano, magico, irreale. Ma è vera questa Vecchia? E’ una rivenditrice di libri usati o una cantastorie, manifestatasi quasi prodigiosamente? Lei si rende conto che sto subendo la sua strana personalità e conclude la storica narrazione:

    ... arrivarono gli Spagnoli, i Savoiardi, i Borbonici e poi il resto sicuramente lei lo conosce bene, bella signora...

    Si toglie lo zucchetto di lana, sciogliendo i candidi capelli bianchi, e fa un inchino molto regale. Annuisco automaticamente e seguo le lunghe dita scheletriche che sfiorano i suoi libri e, arrivando alle mie, le lambisce con delicatezza sfiorandole con una carezza:

    ... ma le sto rubando il suo tempo... lei è venuta da così lontano per trovare qualcosa d’interessante, qualche libro che può attrarla... provi lì, vicino quelle pubblicazioni dorate...

    Seguo, stupita del suo suggerimento, dato quasi come un ordine. Le dico, per dissimulare la mia incredulità:

    Lei li ha letti tutti questi libri?...

    Certamente, bella signora... e tantissimi altri...

    Seguo la sua indicazione, tocco i volumi dorati e noto un libro che sembra schiacciato dagli altri tomi, si affaccia con la sua copertina ‘blue de Sevres’ quasi per farsi notare. Infatti il colore contrasta con il dorato in maniera gradevole e allettante, sicuro di farsi accettare con piacere...

    ... lo sfioro e, per prenderlo, devo spostare i grossi libri ma, sfidando le leggi fisiche, si lascia scivolare fuori con sgusciante facilità, come aspettandosi che le mie mani lo scelgano fra tutti!!!

    CERCANDO IL MIO ANGELO

    di maria marcucci

    Non ci sono altre scritte, non c’è la Casa Editrice, non c’è l’anno, il prezzo...

    ... lo rigiro fra le mani, sembra che voglia farsi sfogliare con l’armonioso movimento dei suoi fogli ed emana un profumo a me molto famigliare, quello che uso da qualche anno...incredibile sa proprio di ‘ANGEL’, lo stesso gusto riservato e discreto...

    ... anche la fata... la strega... la maga... anche L’Angelo... la Vecchia Signora ha lo stesso profumo e...

    ... anche le pagine sono odorose e hanno un riflesso blue, quasi cangiante. Nell’ombra del vicolo non ho modo di sfogliarlo agevolmente ma con la luminosità dei fogli si lascia leggere con sfumato piacere...

    ... il nome dell’autrice è scritto minuscolo!!!

    Anche io, quando scrivo in inglese o francese e anche in italiano, firmo con le sole lettere minuscole!!! Ho sempre pensato che quando uso lingue occidentali non voglio usare le maiuscole per non imporre il mio nome, si legge lo stesso, Maria se lo scrivi ‘maria’ si pronuncia con lo stesso suono, forse un po’ più dolce, perché la maiuscola da sempre importanza e ti suggerisce un tono perentorio:

    Mi hanno sempre insegnato che per il ‘nome Proprio’ si deve usare la

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