Come scrivere un giallo di successo. Le 5 mosse vincenti
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Massimo Siviero vi invita a seguire i suoi consigli. Ma come si scrive un giallo? Come si comincia? Che cosa si deve e non si deve raccontare? E dove prendere la materia prima da plasmare con la vostra immaginazione? L’idea, il pensatoio, l’incipit, i personaggi. Meglio la prima o la terza persona? Punteggiatura, pause, modulazione del ritmo, schema narrativo. Climax e colpo di scena. E siamo solo all’inizio. Conoscerete le cinque mosse vincenti e i tanti suggerimenti per pubblicare un giallo di successo. Il testo è anche arricchito da molte esercitazioni pratiche.
In questo e-Libro completamente aggiornato scoprirete un gran numero di espedienti per costruire un romanzo a enigma o d’azione. E notizie assolutamente inedite. Lo sapevate che il giallo italiano ha avuto origine a Napoli? Lo rivela questo libro per la prima volta in assoluto. E il giallo napoletano? Si può definire una categoria letteraria con proprie caratteristiche? Il noir napoletano e italiano si inseriscono nel più vasto panorama mediterraneo.
Un vademecum innovativo da portare per strada e utile non solo per esordienti, ma come osserva l’autore «per gli impressionisti del giallo investigativo e d’ambiente che al posto del pennello usavano la penna e oggi la tastiera virtuale standosene in un angolo dell’archeologico di Napoli o del Museo del Cairo, al Vieux Port di Marsiglia o al Molosiglio a osservare. Osservano e trasformano gente in carne e ossa in personaggi di carta capaci di pulsare e di far pulsare le vostre arterie e quelle dei lettori che entreranno nelle vostre storie con empatia e emozione».
Vi accorgerete subito di avere tra le mani uno strumento prezioso scritto in un linguaggio chiaro e divulgativo. Questo libro è in grado di far esplodere le potenzialità più nascoste della vostra creatività. Nell’ultima parte si è tracciato un profilo su come fare una sceneggiatura e un film giallo.
Massimo Siviero ha firmato sette romanzi gialli, numerosi racconti e saggi. È nato a Roma da genitori napoletani e vive a Napoli.
Nota dell’Autore
Il giallo classico a enigma, con il suo fascino antico e la patina conquistata nell’età d’oro, viene segregato con un sorrisetto di rispetto e sufficienza nel vecchio armadio dei pantaloni bianchi con risvolto e delle gonne plissettate a mezza gamba. Non così però il delitto sempre più di moda nella dura realtà che viviamo. Con le sue crudeltà e le mostruose astuzie. Il più delle volte maturate nel calore del focolare domestico.
Nei miei romanzi ho così mescolato il giallo e il nero, tipico della narrativa d’indagine hard-boiled. In questa Napoli-Babilonia ho ritenuto di accostare con convinzione i canoni del giallo classico a enigma con la descrizione d’ambiente di un tessuto metropolitano violento e senza speranza. Fa parte della filosofia dei miei romanzi. Giallo e nero. L’ho sposata così bene questa coppia di fatto che ne “Il terno di San Gennaro”, ora anche in versione e-Libro (come preferisco chiamare le pagine digitali), ha trovato un posto in prima fila “il delitto nella camera chiusa”. Anche gli italiani possono così vantarsi di questa chicca del giallo d’indagine.
Mi sono “cannibalizzato” con questo libro completamente aggiornato anche nel titolo di più ampio respiro. Mi sono cannibalizzato e continuo a scoprire le mie carte senza alcun ripensamento o pentimento.
Intanto questa mia nota vuole essere tutt’altro che autocelebrativa dei miei libri. Ma perfettamente in tema con un accenno alla struttura dei miei romanzi.
Massimo Siviero
My parents were Neapolitans, I was born in Rome and I live in Naples.When I was a child I wanted to be a diplomat or a doctor. Then I had the good fortune to read “Of mice and men” by John Steinbeck and two days later I obtained “The Grapes of Wrath”. A few months later, a classmate of mine gave me “Death in the Afternoon” and “Across the River and Into the Trees” of Hemingway and I realized that the craft of writing would become my great love. I liked knowing the facts of the day , I read many newspapers and began to attend the drafting of a newspaper. I started writing articles and at age 19 I went as an envoy on the football fields and I studied at university. Then I became a reporter. One day I was struck by a news of crime, a double murder. In the garden of a restaurant in Naples were found the bodies of a man and a woman, it was discovered that they were drug couriers . Until then Naples was seen mainly in the imagination as the city of mandolins and songs , pizza and hospitality. In addition to the neighborhood thugs . I realized that the city had dramatically changed and it became an important crossroads of crime. Although in more than two thousand years of history had been a place of philosophers and scientists, writers and poets (Giambattista Della Porta invented the telescope before Galileo...). So I decided to write my first crime novel , "Il diavolo giallo" which was published in 1992 . There followed " Il terno di San Gennaro" " Un mistero occitano per il commissario Abruzzese", "Vendesi Napoli", " Mater munnezza " and in 2012 " Caponapoli " published in the historic editorial series Il Giallo Mondadori . In 2015 it was published the detective novel "Scorciatoia per la morte". I wrote several essays , including " How to write a Neapolitan crime novel" ("Come scrivere un giallo napoletano"). In this manual I have revealed that the first Italian crime novel was written in Naples in 1852. Several of my books have been published in the convenient eBook editions that I think an effective instrument of freedom of authors and readersI miei genitori erano napoletani, sono nato a Roma e vivo a Napoli.Quando ero un bambino volevo essere un diplomatico o un medico . Poi ho avuto la fortuna di leggere " Uomini e topi " di John Steinbeck e due giorni dopo ho ottenuto in regalo " The Grapes of Wrath " . Pochi mesi dopo, un mio compagno di scuola mi ha dato "Death in the Afternoon " e "Di là dal fiume e tra gli alberi " di Hemingway e ho capito che il mestiere di scrivere sarebbe diventato il mio grande amore. Mi è piaciuto conoscere i fatti del giorno, ho letto molti giornali e cominciai a frequentare la redazione di un giornale. Ho iniziato a scrivere articoli, all'età di 19 anni sono andato come inviato sui campi di calcio e ho studiato all'università. Poi sono diventato un giornalista. Un giorno sono stato colpito da una notizia di reato, un duplice omicidio. Nel giardino di un ristorante a Napoli sono stati trovati i corpi di un uomo e una donna, si è scoperto che erano corrieri della droga . Fino ad allora Napoli è stata vista soprattutto nell'immaginario come la città di mandolini e canzoni, pizza e ospitalità. Oltre ai guappi di quartiere . Mi resi conto che la città era drammaticamente cambiata ed era diventata un importante crocevia della criminalità. Anche se in più di duemila anni di storia era stata la terra di filosofi e scienziati, scrittori e poeti ( Giambattista Della Porta ha inventato il telescopio prima di Galileo ... ). Così ho deciso di scrivere il mio primo romanzo poliziesco, "Il diavolo giallo " che è stato pubblicato nel 1992. Seguirono "Il terno di San Gennaro ", "Un mistero occitano per il commissario Abruzzese ", " Vendesi Napoli", " Mater munnezza " e nel 2012 " Caponapoli ", pubblicato nella storica collana editoriale Il Giallo Mondadori. Nel 2015 è stato pubblicato il romanzo poliziesco "Scorciatoia per la morte". Ho scritto diversi saggi, tra cui " Come scrivere un giallo napoletano ". In questo manuale ho rivelato che il primo romanzo poliziesco italiano è stato scritto a Napoli nel 1852. Molti dei miei libri sono stati pubblicati nelle edizioni eBook che penso siano un efficace strumento di libertà di autori e lettori.
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Come scrivere un giallo di successo. Le 5 mosse vincenti - Massimo Siviero
Massimo Siviero vi invita a seguire i suoi consigli. Conoscerete le cinque mosse vincenti per pubblicare un romanzo investigativo di successo. Che cosa si deve e non si deve raccontare? E dove prendere la materia prima da plasmare con la vostra immaginazione? Il testo è arricchito da molte esercitazioni pratiche ed è in grado di far esplodere le potenzialità più nascoste della vostra creatività.
Capitolo 1
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Generi letterari
Esistono i generi letterari? Quando si parla di scrittura creativa, un capitolo a parte va dedicato al thriller. Ma il romanzo giallo si può definire per questo un genere letterario, una categoria a sé stante? Chi ancora si ostina a etichettare con questo eufemismo un prodotto a suo giudizio scadente, è fuori rotta. Ha ancora un senso definire i generi rifiutati da Aristotele che superava persino la distinzione convenzionale tra prosa e poesia? Nell’età moderna il rigore normativo dei generi è stato messo anche in discussione da Croce che ha valorizzato la creatività individuale. Già in epoca antichissima come teoria delle leggi dello scrivere, la stilistica portò alla definizione dei tre generi. Platone indicò il genere drammatico, il narrativo e il misto. In questo schema, se non si vuole abbandonare il criterio delle definizioni letterarie, il giallo va inquadrato nel più vasto genere del romanzo drammatico. Nel Medioevo nacque il poema cavalleresco. Il ciclo brettone con i fantasiosi romans e più ancora il carolingio con le chansons de geste, tra eroismi, crimini e tradimenti della peripezia umana, si possono ritenere all’origine del romanzo d’avventura e d’azione. Avventura e thriller che, come vedremo, hanno la stessa costruzione del ritmo e un maggior utilizzo della tensione. Il romanzo è per sua definizione una narrazione estesa di vicende fantastiche o realistiche. Il thriller si occupa di questo e si può perciò ritenere il romanzo per antonomasia.
Il romanzo enigma – Per introdurre il thriller napoletano, parliamo dei delitti di carta e del giallo, aggettivo sostantivato che qualifica non un genere ma una tecnica narrativa o cinematografica incentrata sulla soluzione razionale di un mistero. Esistono regole comuni ed altre peculiari che distinguono il giallo napoletano da tutti gli altri. Giallo d’indagine o a enigma è la ricerca di un colpevole in un’atmosfera di sospetto o mistero, terrore o violenza. Il termine giallo del romanzo enigma, come sapete, deriva dal colore della copertina che Mondadori riservò a una sua collana di polizieschi a partire dalla fine degli anni Venti. La soluzione finale impersona il trionfo della ragione oltre che una metafisica
giustizia. Il giallo è il tentativo di razionalizzare l’irrazionale e di dominarlo. A differenza del romanzo tradizionale tout court, come una sequenza algebrica rispetta regole ferree di struttura e di scrittura strettamente connesse. Senza tuttavia penalizzare il ruolo della fantasia. I maestri americani della detective story come Chandler hanno scritto decaloghi sulle regole da osservare. S.S. Van Dine (pseudonimo di Willard Huntington Wrigth) scrisse addirittura venti regole. Una di queste, la n. 5, faceva divieto assoluto di affidare le indagini alla casualità. Simenon l’ha violata con L’affare Picpus, devo dire senza danno a giudicare dalla resa perfetta.
Ritornando al concetto di romanzo giallo, come diceva Adorno, l’arte è magia liberata dalla menzogna. In questo tipo di narrazione la menzogna letteraria, però, dev’essere plausibile. Deve raccontare una storia realistica, deve cioè avere un contenuto anche minimo di probabilità. Con l’artificio della menzogna si può costruire comunque un teorema di verità. Se è vero che il giallo è un modo collaudato per raccontare la realtà e inventare la fantasia, è altrettanto vero il contrario: si può inventare la realtà e raccontare la fantasia. Zola e Balzac erano inventori di realtà. Gadda era inventore di realtà. Sciascia era inventore di realtà. Anche James Hadley Chase con i suoi polizieschi neri è stato inventore di dure realtà. Noi scrittori di thriller siamo tutti un po’ raccontatori e un po’ inventori. Vedremo nel giallo napoletano, l’apripista di quello italiano, che la topografia e i personaggi seguono una narrazione talora al limite del mitico e del fantastico. Il noir napoletano e italiano si inseriscono nel più vasto panorama mediterraneo con una matrice comune che li caratterizza e li distingue.
Credo che la tecnica del giallo sia la più immediata ed efficace per raccontare le degenerazioni della società in cui viviamo. Gli scrittori maggiori l’hanno usata come metafora di mistero, disordine e morte. Ricordo per tutti Jorge Luis Borges e Il giardino dei sentieri che si biforcano. Da noi l’hanno adoperata oltre a Sciascia e Gadda, Soldati, Bufalino, Eco, Bevilacqua, Del Buono, Fruttero & Lucentini, Prisco, Compagnone per citarne alcuni. Oggi però non avrebbe più senso scrivere un giallo asettico alla Agatha Christie che dava per scontata l’esistenza di una certa società. E il giallo napoletano? Si può definire una categoria letteraria con proprie caratteristiche? Prima di occuparci delle tecniche di scrittura thrilling, converrà allora fare una panoramica sulle diverse tipologie.
Classificazione
L’omicidio è antico quanto l’uomo. La Bibbia descrive il crimine di Caino che uccide per gelosia Abele. L’origine del thriller si fa risalire addirittura a Edìpo Re di Sofocle intorno al 430 a.C. Fino a quando la commedia e il dramma non hanno sostituito la tragedia greca. Qualche critico invece ha affermato che questi riferimenti preistorici sono fuori luogo: il giallo che poliziesco è se non c’è la polizia? Un modo sbagliato di affrontare l’argomento. Al thriller investigativo, come vedremo, non appartiene soltanto il poliziesco. Senza contare che in ogni epoca sono esistiti corpi armati per prevenire e reprimere i reati. Nell’antica Roma, per fare un esempio, i soldati di centuria svolgevano, oltre alla difesa, anche compiti di polizia. Danila Comastri Montanari ha ambientato i suoi gialli all’epoca del senatore Publio Aurelio Stazio.
Il thriller, come tecnica di manipolazione della tensione, deve far provare dei brividi al lettore. Deve lasciarlo con il fiato sospeso in ogni nuovo climax e nello sbocco narrativo fino a stupirlo. Il thriller è dunque una storia del brivido. La ricerca della soluzione è un elemento secondario rispetto all’effetto di tensione e alla descrizione di un’atmosfera di violenza. Quindi brivido, tensione, violenza sono elementi e ingredienti indissolubili. Si ottengono ricorrendo a diversi espedienti che qualificano i molteplici aspetti del thriller. Vediamoli. Nel thriller d’azione il delitto è il motore che genera la tensione. Si può anche conoscere dall’inizio il colpevole. Il meccanismo narrativo ruota intorno alla caccia del gatto con il topo, del carnefice con la vittima. Il cattivo diventa personaggio attivo, protagonista dell’azione braccato dalle forze dell’ordine. In tale caso il lettore non è chiamato a risolvere in gara con l’autore detective l’enigma investigativo. In questa narrazione a carte scoperte possono rientrare il poliziesco e il poliziesco nero che diventano thriller d’azione. L’indagine si svolge parallelamente ai crimini dell’antagonista del quale già conosciamo l’identità e il volto.
Nel romanzo giallo d’indagine si parte dall’enigma per arrivare alla soluzione. La soluzione dell’enigma è l’elemento predominante. Perciò, quanto più si va avanti, tanto più si procede a ritroso del delitto per risalire fino al movente e all’assassino. Un’ipotesi di movente può aiutare a scoprire il colpevole. Il metodo è quello che io definisco, prendendo in prestito un termine medico, semiotica dell’investigazione. Come in medicina, con auscultazione e palpazione di un organismo malato, lo studio dei segni sfocia nella diagnosi, così nel giallo d’indagine, l’ispezione e la palpazione dei fatti portano alla soluzione dell’enigma. Dagli effetti, a ritroso, si risale alla loro causa.
Esiste poi il giallo classico all’inglese, il thriller investigativo per antonomasia. Oggi per la verità non avrebbe più senso. Bisogna raccontare, come ho detto, le degenerazioni della società e la tecnica del thriller si rivela la più immediata ed efficace. Il romanzo d’evasione diventa allora romanzo d’invasione delle coscienze addormentate. Così dal genere enigmistico a cruciverba si è passati a quello enigmatico calato nel tessuto sociale. Non morirà forse mai, è il caso di dire, il delitto nella camera chiusa che conserva tutto il suo fascino. Un evento che ha sempre appassionato autori e lettori, compreso il sottoscritto (Il terno di San Gennaro racconta un delitto nella camera chiusa).
Nella detective story predomina l’inchiesta. Nasce dal romanzo enigma a sfondo criminoso. Il protagonista è l’investigatore. Il crimine costituisce l’antefatto. L’investigazione è l’argomento centrale del romanzo. C’è chi preferisce descrivere un delitto, come antefatto, nel prologo. Io invece lo inserisco subito nel corpo del romanzo, nel primo capitolo, nelle prime due o tre pagine. Diversamente rischia di diventare un corpo estraneo.
Alla detective story, come romanzo enigma, appartengono: il poliziesco con le forze dell’ordine al centro della narrazione. Di rigore la conoscenza dell’organizzazione e delle tecniche investigative di polizia scientifica e del Reparto investigativo e operativo dei Carabinieri (RIS e ROS). Il poliziesco nero, molto attuale, racconta storie di malavita. Richiede una conoscenza appropriata di ambienti criminali e l’uso dell’argot. Sono materia d’indagine del poliziesco nero droga, traffico di schiavi e prostituzione, traffico di armi, di scorie radioattive e rifiuti speciali, discariche abusive, soffiate dei pentiti e regolamento di conti. Nella detective story, al centro del romanzo ci sono anche investigatori privati per conto di compagnie assicurative o di facoltosi finanzieri. O dilettanti allo sbaraglio che indagano per proprio conto. Storie al sapore di whisky e al suono di blues, tra bambole bionde, pistolettate e scazzottate. Ecco allora l’hard boiled school, quando il gioco si fa duro, derivazione del nero, a cominciare dai grandi Hammett e Chandler, nelle strade e nella cronaca di sangue della metropoli. È il grande giallo d’azione. Il giallo politico si svolge tra potere e corruzione delle istituzioni, voto di scambio e microfoni spia fino al delitto a sfondo politico. Nel thriller psicologico, con indagini interiori nei sentimenti e introspezione nei meandri contorti della psiche, la soggettività prende il posto dell’oggettività. Nella spy story l’intreccio diventa intrigo. Dopo la caduta dei Muri, sono tragicamente attuali le guerre di religione. Intelligence in azione tra integralismo islamico e terrorismo internazionale. Elementi caratterizzanti sono il tradimento e la congiura. Oltre all’omicidio con licenza di uccidere, spesso ricorrendo ad azioni trasversali ed oblique.
L’horror rappresenta scene raccapriccianti di sangue e di morte. Suscita nell’animo un senso di orrido e di ribrezzo, incute spavento e impressione violenta. Tale reazione è provocata da azioni, cose, oggetti, ambienti, maschere macabre, ombre e simulacri, volti deturpati, persone crudeli e ripugnanti. Ideali le ambientazioni in musei delle cere, teatri lirici e di rivista con attrici e ballerine prese di mira dal mostro. Il pulp, da polpa e sostanza morbida quasi senza forma, è inteso come storia di sesso e violenza. Il romanzo gotico, gothic novel, inaugurato alla fine del Settecento è ambientato in castelli, conventi, soprattutto nel medioevo. Converrà citarlo per le caratteristiche che lo differenziano dal giallo. Vicende dominate dal terrore e dal mistero come quelle poi raccontate da E.A. Poe (1809-1849) e, prima di lui, dal tedesco, da alcuni ritenuto un suo modello letterario, E.T. Amadeus Hoffmann (1776-1822) con il mystery novel a sfondo