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L'Uomo in Azienda, racconti di quotidiana e folle incompatibilità
L'Uomo in Azienda, racconti di quotidiana e folle incompatibilità
L'Uomo in Azienda, racconti di quotidiana e folle incompatibilità
Ebook44 pages34 minutes

L'Uomo in Azienda, racconti di quotidiana e folle incompatibilità

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Sette storie "aziendali" che descrivono la vita dei dipendenti nello spietato mondo delle organizzazioni complesse, che tutto tritano e digeriscono, poco accettano, molto sprecano e presto dimenticano. Una narrativa che qualcuno definisce "postindustriale" per descrivere figure eroiche nella loro quotidiana battaglia all'interno di un'organizzazione malata che mal tollerano e alla quale difficilmente si assoggettano. La loro contrapposizione viene descritta con una vena ironica, aspra, grottesca, in alcuni punti kafkiana. L'organizzazione obbliga a percorrere sentieri già tracciati difficilmente modificabili, mentre la strenua resistenza è destinata immancabilmente a portare al fallimento.

Questo è il terzo libro dell'autore nell'ambito della narrativa ambientata in azienda, che si aggiunge alle altre pubblicazioni di racconti brevi e di fantascienza.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJan 26, 2017
ISBN9788892647152
L'Uomo in Azienda, racconti di quotidiana e folle incompatibilità

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    L'Uomo in Azienda, racconti di quotidiana e folle incompatibilità - Fabrizio Trainito

    Introduzione: Enterprise 3.0 ?

    Enterprise 3.0 perché il termine è di moda e soprattutto perché sono alla terza raccolta di storie di narrativa aziendale.

    Si potrebbe definire narrativa post-industriale ?

    Non so bene come catalogarla, ma si tratta di semplici storie, ironiche e grottesche che a tutti possono essere capitate. Chiunque ci si può ritrovare perché l’essere umano è fatto così geneticamente e per definizione è incompatibile con l’organizzazione aziendale, soprattutto quella teorica, che tende a dimenticare il lato umano della ‘macchina’ che vuole disciplinare.

    E così, quando l’organizzatore si trova di fronte all’incoerenza della sua creazione o all’anello di raccordo mancante tra un pezzo e l’altro dell’organismo perfetto cosa fa?

    Fa l’unica cosa logica e pratica: tace.

    Omette di mettere in discussione la sua creazione e lascia che sia l’organizzazione reale a prevalere sul disegno teorico.

    E in questa che presto diventa una voragine entra l’intera Umanità, annettendo ogni giorno di più territori che prima erano descritti nel disegno organizzativo e che poi incominciano a vivere il caos interpretativo tipicamente umano.

    L’organizzazione intera contorcendosi su se stessa si arrotola in un grosso stomaco che digerisce se stessa e smantella quanto realizzato fino a quel momento, generando il bisogno oggettivo di una nuova grande ristrutturazione.

    E così più che le procedure e le caselle organizzative contano le amicizie, le conoscenze accumulate, le persone di riferimento, che conoscono antefatti e trucchi, che possono superare un impasse e gestire una situazione apparentemente complessa, grazie alla loro esperienza; in pratica quella che viene definita Organizzazione Informale o anche più semplicemente relazioni personali.

    Ricordo ancora un collega che vedendomi agitato di fronte ad un dilemma procedurale, per il quale dovevo pubblicare su un sito intranet un documento di requisiti che accoglieva più volte al giorno delle modifiche. Essendo complicata la procedura di pubblicazione sarei stato sempre in ritardo e ogni volta sarebbe stato pubblicato un documento ormai obsoleto. Il collega mi suggerì di pubblicare qualsiasi cosa, persino la foto della nonna, tanto nessuno avrebbe ricercato quei documenti sul sito. Con mia sorpresa molti lodarono la mia puntualità e mi accorsi che qualsiasi documento pubblicassi nessuno mai ne fece uso.

    In realtà è proprio l’uomo che presenta delle chiare incompatibilità con l’ambiente aziendale per sue caratteristiche attitudinali.

    Su questi temi ci viene in aiuto la spiegazione del prof. Carlo M. Cipolla ("Allegro ma non troppo", Il Mulino, 1988) quando analizza le Leggi fondamentali della Stupidità Umana. L’autore, un eminente storico, autore di numerosi saggi, spiega che l’Umanità, al contrario delle altre specie animali, deve quotidianamente sobbarcarsi un peso aggiuntivo di tribolazioni quotidiane dovuto all’azione di un potente gruppo di persone che appartengono allo stesso genere umano. Lo storico afferma che questo gruppo esercita un’azione così forte da impedire la crescita del benessere e della felicità umana. Cipolla afferma che l’Umanità si divide sostanzialmente in quattro gruppi per il loro comportamento sociale e in particolare per i risultati delle

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