Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Da Paolo a Paolo: Le immagini nei primi secoli del cristianesimo
Da Paolo a Paolo: Le immagini nei primi secoli del cristianesimo
Da Paolo a Paolo: Le immagini nei primi secoli del cristianesimo
Ebook68 pages43 minutes

Da Paolo a Paolo: Le immagini nei primi secoli del cristianesimo

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

La prospettiva da cui muovono questi saggi non coincide esattamente con quella più diffusa tra gli storici dell’arte tardo antica e gli studiosi di archeologia cristiana. Se in quell’ambito, infatti, sotto l’influenza più o meno diretta della tradizione estetologica, si è usi guardare ai primi manufatti figurativi riconducibili alla fede cristiana perlopiù come a una sorta di apprendistato artistico, che vedrà compiuta realizzazione del proprio Kunstwollen solo nei primi decenni del V, cioè in epoca bizantina, qui la questione è posta in altri termini. Nella prospettiva qui offerta si ritiene, invece, che tale periodo di due secoli in cui videro la luce affreschi, mosaici e sculture presenti, prima della svolta costantiniana dell’impero, solo nei coemiteria e nelle domus ecclesiae, abbia costituito un’epoca a se stante, non spiegabile con le categorie provenienti dall’ambito degli studi di iconografia bizantina. Abbia, cioè, costituito un’epoca caratterizzata certamente da una novitas, da una svolta effettiva e decisiva realizzata dalla fede cristiana rispetto al precedente periodo aniconico, durato anch’esso ben due secoli e segnato, sotto questo come sotto altri punti di vista, dall’equiparazione con la religione giudaica, che, nella fattispecie, interdiceva la produzione e l’uso delle immagini in nome del rispetto del comandamento della Legge riportato in numerosi passi veterotestamentari. Ma una novitas che non può essere tuttavia spiegata, come spesso è stato fatto, semplicemente nei termini di un passaggio di consegne: quello che si sarebbe verificato all’interno di una cultura cristiana prima legata a doppio filo con l’ebraismo e la sua religione e poi, una volta oltrepassati i confini palestinesi, consegnatasi ai valori e alle pratiche del mondo ellenistico-romano.
LanguageItaliano
Release dateFeb 7, 2017
ISBN9788838245299
Da Paolo a Paolo: Le immagini nei primi secoli del cristianesimo

Read more from Daniele Guastini

Related to Da Paolo a Paolo

Titles in the series (25)

View More

Related ebooks

Art For You

View More

Related articles

Related categories

Reviews for Da Paolo a Paolo

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Da Paolo a Paolo - Daniele Guastini

    A cura di Daniele Guastini, con contributi di Cora Presezzi, Francesco Restuccia, Pietro Del Soldà

    Da Paolo a Paolo

    Le immagini nei primi secoli del cristianesimo

    ISBN: 9788838245299

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Da Paolo a Paolo

    Prima dell’immagine. La sopravvivenza del divieto biblico di farsi immagini nel cristianesimo delle origini

    Il ruolo delle eresie nella nascita dell’immagine cristiana

    Verso Bisanzio

    Da Paolo a Paolo

    Daniele Guastini

    Va detto subito che la prospettiva da cui muovono i saggi contenuti in questo fascicolo non coincide esattamente con quella più diffusa tra gli storici dell’arte tardo antica e gli studiosi di archeologia cristiana. Se in quell’ambito, infatti, sotto l’influenza più o meno diretta della tradizione estetologica [1], si è usi guardare ai primi manufatti figurativi riconducibili alla fede cristiana –risalenti ai primi decenni del III secolo, il periodo cruciale in cui si può collocare la nascita dell’immagine cristiana – perlopiù come a una sorta di apprendistato artistico, che vedrà compiuta realizzazione del proprio Kunstwollen solo nei primi decenni del V, cioè in epoca bizantina, qui la questione è posta in altri termini. Nella prospettiva qui offerta si ritiene, invece, che tale periodo di due secoli in cui videro la luce affreschi, mosaici e sculture presenti, prima della svolta costantiniana dell’impero, solo nei coemiteria e nelle domus ecclesiae, abbia costituito un’epoca a se stante, non spiegabile con le categorie provenienti dall’ambito degli studi di iconografia bizantina [2]. Abbia, cioè, costituito un’epoca caratterizzata, certo, da una novitas, da una svolta effettiva e decisiva realizzata dalla fede cristiana rispetto al precedente periodo aniconico, periodo durato anch’esso ben due secoli e segnato, sotto questo come sotto altri punti di vista, dall’equiparazione con la religione giudaica, che, nella fattispecie, interdiceva la produzione e l’uso delle immagini in nome del rispetto del comandamento della Legge riportato in numerosi passi veterotestamentari. Ma una novitas che, per una serie di ragioni che saranno esplorate nei saggi che seguono, non può essere tuttavia spiegata, come spesso è stato fatto, semplicemente nei termini di un passaggio di consegne: quello che si sarebbe verificato all’interno di una cultura cristiana prima legata a doppio filo con l’ebraismo e la sua religione e poi, una volta oltrepassati i confini palestinesi, consegnatasi ai valori e alle pratiche del mondo ellenistico-romano.


    [1] Chiamo ‘estetologica’ la tradizione di studi che considera l’‘arte’ come una categoria trascendentale dotata da sempre – da prima che storicamente nel Rinascimento il sistema dei beaux arts cominci effettivamente a imporsi nella cultura occidentale – di caratteri distinti e riconoscibili (gusto, disinteresse, bellezza, finzione, …) e su cui dunque non vi è alcun problema a costruire, relativamente a oggetti assimilabili a certi tratti pertinenti, una storia e una filosofia dell’arte in grado di attraversare tutte le epoche e tutte le civiltà. Sulla complessa questione, mi permetto di rimandare a D. Guastini, Prima dell’estetica. Poetica e filosofia nell’antichità, Laterza, Roma-Bari 2004 ².

    [2] Prima tra tutte quella di «ellenismo perenne», impiegata da E. Kitzinger in testi come Alle origini dell’arte bizantina. Correnti stilistiche nel mondo mediterraneo dal III al VII secolo (1977), Jaca Book, Milano 2005 ² (categoria su cui cfr., tra gli altri, la nitida presentazione al suddetto libro, scritta da M. Andaloro, pp. VII-XXIV).

    La formazione della Grande chiesa

    Non è, infatti, nel senso di «un’ellenizzazione acuta» [1] che può essere spiegato, neanche in generale, il processo di formazione di quella che è stata definita la Grande chiesa, riguardante la progressiva cattolicizzazione della fede cristiana. Tanto meno può esserlo, perciò, il processo riguardante l’adozione delle immagini, parte non secondaria di questa formazione. Benché sia vero che l’introduzione delle immagini è corrisposta

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1