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Angelo Nero
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Ebook169 pages2 hours

Angelo Nero

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About this ebook

Angelo Nero è il sequel dell'urban fantasy Ritratto di un Angelo.
Aria ha finalmente accanto a sé il suo angelo, Gabriel, che ha fatto di tutto per trovarla e convincerla a tornare con lui.
Così che abbiamo lasciato i due protagonisti, innamorati e pronti a tutto per difendere il loro amore di fronte a chi non accetta di vederli andare contro le regole.
Angelo Nero inizia con un piccolo salto indietro nel tempo e rivela le emozioni di Gabriel nei momenti che precedono il loro ricongiungimento, quando ritrovare il suo angelo è l'unico pensiero che gli tortura la mente.
Una volta insieme tutto sembra di nuovo perfetto, come l'inizio di una bella favola.
Ma le difficoltàsono dietro l'angolo e il destino troverà il modo di allontanarli, rischiando di spezzare la loro vite.
Riuscirà l'amore a trionfare ancora una volta?
LanguageItaliano
PublisherDoranna Conti
Release dateFeb 8, 2017
ISBN9788826018393
Angelo Nero

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    Book preview

    Angelo Nero - Doranna Conti

    Angelo Nero

    Doranna Conti

    Copyright 2016 © Doranna Conti

    Angelo nero

    Proprietà letteraria e artistica riservata.

    Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzione.

    Questo libro è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autrice o sono usati in maniera fittizia. Qualunque somiglianza con fatti, luoghi o persone, reali, viventi o defunte è puramente casuale.

    Cover realizzata dalla pagina di Grafica Sherazade Graphics.

    Innamorarsi è raro, ma non difficile.

    La vera impresa è conservare quel sogno d’amore

    anche dopo la sua trasformazione in realtà.

    Perché se incontrarsi resta una magia,

    è non perdersi la vera favola.

    (Cit. M. Gramellini)

    1

    Gabriel

    Lei è mia.

    Nessuno può toccarla. Chiunque oserà torcerle anche un solo capello soffrirà in eterno, atroci torture che non mi stancherò mai di infliggere.

    La forza devastante di questo pensiero mi spaventa, mentre immagini di membra straziate danzano davanti ai miei occhi.

    Poi una smorfia dolorosa mi piega le labbra, in quello che sembra un sorriso di derisione verso ciò che sono diventato. 

    Come può essere? Io, un Angelo, che immagino di regalare sofferenze provando quasi sollievo, una sorta di macabra liberazione dall’insopportabile peso inchiodato dentro.

    La verità è che ho il cuore spaccato in due da quando Aria è fuggita e non riesco a trovare pace da questo dolore bruciante che mi lacera il petto, svuotandomi completamente.

    Stare senza di lei significa perdere l'unica ragione di vita, come se tutte le stelle del cielo si fossero spente, facendo piombare il mondo in una grigia e vuota oscurità senza fine. 

    È impossibile allontanare un pensiero quando lo hai conficcato a tale profondità, tanto da sentirlo parte di te, un’appendice così piccola eppure capace di farti sanguinare lentamente all’infinito.

    La paura che intanto possa accaderle qualcosa scuote forze oscure che animano il cuore ferito, portandomi a desiderare morte e distruzione per chiunque osi mettersi in mezzo, ostacolando l'unica cosa che voglio: riportarla a casa.

    Da me.

    Mentre cammino in cerchio per i corridoi del palazzo di Uriel, in attesa di vederlo e avere spiegazioni su ciò che è successo, impongo a me stesso di mantenere la calma, altrimenti dubito che il mio "caro" amico proferirà anche una sola parola su dove lei si è nascosta. 

    So benissimo che lui c'entra qualcosa, avendo espresso sin dall'inizio un chiaro veto alla decisione di stare con lei, infischiandomene delle nostre regole.

    Un moto di rabbia mi scuote le viscere fino a provocarmi dolore e stringo forte i pugni, per trattenermi dall’impazzire.

    Provo a mantenere il controllo delle emozioni, mentre tutto ciò che desidero è spaccare qualunque cosa nel raggio di chilometri. E poi subito ricominciare a distruggere tutto, ripartendo da zero.

    Perché Aria è fuggita? Non lo sente questo terribile peso nel cuore a ogni singolo passo che compie, allontanandosi da me? 

    Devo fare qualcosa. Sono disposto a tutto, pur di averla accanto di nuovo.

    Questa volta per sempre.

    Uriel ti sta aspettando.

    La voce argentina di Zara, fedele servitrice, riecheggia tra le mura del palazzo e spezza il pesante silenzio, ponendo fine a questa snervante attesa.

    Finalmente. Un altro minuto ancora e sarei andato dritto nelle sue stanze private a buttare giù la porta, fregandomene del buon senso.

    Percorro i pochi metri che mi separano dalle informazioni che cerco, mentre ripeto sottovoce a me stesso che litigare con Uriel non è la soluzione giusta. Devo rimanere lucido a tutti i costi e fargli capire che non c'è altra via possibile se non quella di rivelare ciò che sa, prima che sia troppo tardi.

    Prima che qualcuno la trovi e le faccia del male.

    Ringrazio Zara con un breve cenno del capo ed entro nella stanza a passo deciso, con l'obiettivo di uscire da qui e andare subito a riprendermela, perché nessuno può portarmela via.

    Benvenuto.

    La voce profonda di Uriel mi accoglie con un sorriso, ma avverto subito la sottile vena di freddezza che avvolge il suo sguardo, a smentire la cortesia di quelle parole.

    Lo conosco da secoli e raramente riesce a ingannarmi, figuriamoci adesso coi nervi tesi in allerta.

    Dimmi dov'è. Ordino secco, senza sprecare altro tempo.

    Il finto sorriso si spegne subito, lasciando il posto a una gelida smorfia di evidente disappunto.

    Mi chiedevo quanto ancora avresti aspettato, prima di venire a lamentarti della fuga della ragazza. Dice in tono di scherno.

    Sto per perdere la pazienza, ma prima che possa inveirgli contro la risposta che mi solletica la lingua, lui continua:

    Io non c'entro. È stata una decisione di Aria e ti conviene rispettarla. Per il bene di tutti.

    Sottolinea quelle ultime parole guardandomi intensamente e il suo sguardo è duro come la pietra, impassibile di fronte alla mia sofferenza.

    Dimmi dov'è. Ripeto brusco.

    Sono stanco dei suoi giochetti. Se non parla, scatenerò l'inferno.

    Non lo so. Insiste, sfidando la poca pazienza che sento rimasta.

    Non offendere la mia intelligenza e parla, tanto sai bene che non me ne andrò da qui senza avere una risposta.

    Ma te l'ho data, la tua risposta. Risponde imperturbabile, per nulla toccato dal mio tono feroce. 

    Non provocarmi. Sei stato tu a mandarla via. Lei non sarebbe mai scappata da sola, senza un motivo. Devi averla aiutata per forza. Tu, insieme a qualcun’altro dei tuoi.

    Il modo nervoso in cui serra la mascella è la conferma che ho centrato in pieno il bersaglio.

    Ebbene, come darti torto... non potevo certo lasciare quella povera ragazza indifesa, quando il nostro compito è invece proteggerla. Ammette alzando le spalle, ed ecco che finalmente fa cadere la maschera.

    Ma sentilo, recita pure la parte del buon samaritano. Chi vuole prendere in giro? Certo non il sottoscritto. Per lo meno, non adesso.

    Dunque? Dove l'hai mandata? Dimmelo, o giuro che...

    Cosa? Avanti, che vuoi giurare? Vuoi sfidarmi, forse? Attento a quello che dici.

    L'hai minacciata? Chiedo, provando a trattenere la rabbia.

    Assolutamente no. Per chi mi prendi? Risponde offeso. Poi continua, scuotendo forte la testa come a compatirmi.

    Le ho solo detto la verità. Verità che tu stesso stai confermando anche ora, col tuo stupido atteggiamento da pazzo furioso.

    Le sue parole sono ridicole. Crede di sapere tutto, senza avere la più pallida idea di niente. Mi fa quasi pena, lui e i suoi ridicoli deliri di onnipotenza.

    L'unica verità è che ho preso la decisione di stare con lei e tu non puoi impedirlo. Se non vuoi dirmi dov'è, vuol dire che lo scoprirò da solo.

    Gli lancio un'ultima occhiata risentita e faccio per andarmene, ma le sue parole mi bloccano sulla porta.

    Forse potresti unirti a Michael nelle ricerche...è venuto qui anche lui a chiedermi notizie del tuo angioletto. Commenta, sapendo bene di farmi infuriare.

    Stai oltrepassando il limite, Uriel. Ti conviene non farmi arrabbiare. Serro i pugni e mi allontano a grandi passi, ignorando l'eco della sua risata riecheggiare nelle orecchie mentre sbatto con forza la porta alle mie spalle, tanto da far tremare gli spessi muri di pietra e le ampie vetrate della secolare costruzione.

    Lo sguardo sorpreso di Zara mi accoglie in corridoio, chiedendosi cosa sia successo per farmi reagire così. Nessuno osa mai contraddire Uriel, nessuno tranne me adesso.

    Esco fuori dal palazzo e con un balzo spicco il volo librandomi in aria, infuriato per non essere riuscito a sapere nulla.

    Il pensiero che anche quell’idiota di Michael la stia cercando aggiunge rabbia cieca al dolore della separazione.

    Il vento e l'aria fredda mi sferzano il viso come una frusta di ghiaccio, senza tuttavia riuscire a spegnere il fuoco che mi arde nel petto.

    Accecato dall’ira, i miei occhi non vedono nulla. Le forme e i colori dello splendido paesaggio si mescolano confusi, somigliando a una massa informe che non mi interessa affatto. Nella mente regna lei e avverto solo la sua mancanza, così viva da spegnere tutto il resto come un interruttore.

    Sfreccio così veloce che in pochi secondi arrivo all’abitazione di Celia.

    Lei rappresenta il piano B.

    Ha stretto con Aria una bella amicizia e senz'altro la starà cercando, preoccupata che non le succeda qualcosa: basterà seguirla per scoprire dov'è il suo nascondiglio.

    Mi appoggio al tronco di un albero e chiudo gli occhi, in paziente attesa di dare atto al mio piano, l’unico che mi è venuto in mente.

    È strano come in questo momento riesca ad avvertire il lento e pesante trascorrere di ogni singolo frammento di tempo, goccia dopo goccia.

    I secondi sembrano anni, gli attimi eterni.

    Tutto questo perché non c'è lei a riscaldarmi il cuore col suo sguardo, il suo tocco, la sua risata.

    Un pensiero non ha forma, non ha corpo. Eppure questo lo sento pesare dentro come un insopportabile macigno, che mi spinge sempre più a fondo.

    Un impercettibile movimento alle mie spalle fa scricchiolare lo spesso manto di foglie secche che ricoprono il terriccio, facendomi tornare vigile. Spalanco gli occhi e incontro lo sguardo provocatorio di Michael, fermo a pochi passi da me.

    Abbiamo avuto la stessa idea?

    La voglia di prenderlo a pugni torna prepotente a farmi visita, insieme al bisogno cocente di sapere se lui, al contrario di me, è riuscito a sapere qualcosa.

    Che ci fai qui? Chiedo in tono aspro, senza preoccuparmi di essere gentile.

    Probabilmente, la stessa cosa che ci fai anche tu. Rivela, altrettanto brusco. 

    Lascia perdere. Questa storia non ti riguarda.

    Il mio è un secco avvertimento, perché non voglio litigare ancora.

    Siamo sempre stati amici e inoltre Uriel non apprezzerebbe l'ennesima lite tra noi. Sarebbe la conferma che ha ragione, a ritenere che la presenza di Aria porti solo guai.

    Questo pensiero mi trattiene dal prendere a schiaffi la faccia irriverente che ho davanti, mentre lui alza le spalle e continua a fare finta di nulla, accomodandosi contro il tronco di un albero vicino, a pochi passi da me.

    Il silenzio che segue è carico di tensione, tanto che non posso fare a meno di chiedermi cosa stia pensando.

    Probabilmente a lei.

    Davvero crede di avere una qualche possibilità con Aria? Come fa a non capire che non ha alcuna speranza di averla per sé, né ora né mai?

    Sto quasi per dirglielo quando le sue parole mi anticipano, cogliendomi di sorpresa.

    Lei ha scelto te. Anche se non me lo spiego, purtroppo è così. Quindi smettila di marcare il territorio come farebbe un cane rabbioso. Voglio trovarla solo perché sono preoccupato per lei, esattamente come lo sei tu.

    Quello che dice mi riempie di vergogna.

    Ha ragione, mi sto comportando come un idiota.

    Annuisco e resto in silenzio, perché i litigi non servono a niente. 

    Si può sapere cosa ci fate voi due, nascosti fuori da casa mia? Non ditemi che state ancora litigando…

    La voce spazientita di Celia sorprende entrambi.

    Ero così impegnato a dominare la rabbia, la vergogna e tutto il resto, che non mi sono accorto di mandare a monte il piano, l’unica possibilità rimasta per trovare Aria, a causa di una stupida distrazione.

    Come sempre tutto per colpa di Michael.

    Sto per inventarmi una scusa, quando lei mi precede.

    Allora? Volete spiegarmi cosa state facendo o avete perso la lingua?

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