Amos riceve un papà, Racconti della buonanotte per i più piccoli
By Eva Markert
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Storie da leggere ai bambini, con Amelia e Amos, 15 Storie della buonanotte per i più piccoli.
La madre di Amos ha sposato il simpatico signor Rossi ed Enrico glielo dice. Amos non sa come chiamare il marito della mamma, per questo all’inizio lo chiama semplicemente “Signor Rossi”.
Con lui Amos si diverte tantissimo. Il signor Rossi ha un pappagallino parlante e il fazzoletto più lungo del mondo. Ogni sera mette Amos a letto. Gli fa il solletico o inventano insieme storie. Ed è sempre presente quando Amos ha bisogno di aiuto.
Per questo motivo, un giorno Amos capisce che il signor Rossi non è semplicemente il suo “Signor Rossi” ma anche il suo papà. Il migliore del mondo.
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Amos riceve un papà, Racconti della buonanotte per i più piccoli - Eva Markert
Papà severi
«Buonanotte, sogni d’oro», augurano la mamma e il papà di Amelia.
Amos dorme di nuovo da sua cugina Amelia. Domani sua mamma e il signor Rossi ritornano a casa dopo un viaggio. E poiché si sono sposati, ora il signor Rossi è il papà di Amos.
«Sono curioso di sapere com'è avere signor Rossi come papà», dice Amos.
«Perché lo chiami ancora signor Rossi?» chiede Amelia.
«Perché l'ho sempre chiamato così.»
«Ho un'idea», dice Amelia ad alta voce. «Maria dell'asilo chiama papi il suo papà. Potresti farlo anche tu.»
Amos ora non ci vuole pensare. «Poi vediamo», dice.
Per un attimino restano in silenzio.
Amelia vuole sapere un'altra cosa. «Credi che il signor Rossi sia molto severo?»
«Non credo», risponde Amos. «Che significa severo?»
«Beh, che ti sgrida molto e che ti mette in punizione. Come il papà di Ben. Quando Ben è maleducato o fa qualcosa che non dovrebbe fare, il padre lo rimprovera e per un paio di giorni non gli dà il permesso di giocare in giardino o di guardare la TV, o cose così. E a volte ha perfino degli schiaffi.»
«Secondo me il signor Rossi non è severo», ripete Amos, «ma non ne sono sicuro. Non ho mai fatto il cattivo con lui.»
«Puoi provarci una volta, poi mi racconti come è andata.»
«Okay.»
«Il mio papà non è mai severo!» afferma Amelia.
«Ti sbagli di grosso!»
Amelia e Amos saltano insieme dalla paura. E’ il papà di Amelia a parlare. E’ sull’orlo della porta.
«Se non sento subito il silenzio assoluto, vedrete come mi trasformo in un papà severissimo! E se svegliate Marika con le vostre chiacchiere divento una belva!»
Marika è la sorellina di Amelia. E’ ancora neonata e dorme nella culla nella camera dei genitori.
Amelia ridacchia: «Che fai se diventi severo, papà?» domanda.
«Non lo vuoi sapere!»
«Certo che sì! Ti metti a gridare forte?»
«Eccome!»
«Ma se ti metti a gridare poi svegli Marika», si intromette Amos.
«Grido piano», risponde il papà di Amelia. «Piano ma senza fermarmi.»
Amelia è curiosa di sapere cosa succede se il suo papà diventa cattivo. «Che punizione riceviamo se parliamo ad alta voce», vuole sapere.
«Te lo spiego per bene: se fate ancora baccano non avrete nessun dolcetto per la buonanotte – o dolcetto per la bocca, come lo chiamate sempre voi.»
«Un cioccolatino ripieno alla crema?» chiedono tutti e due contemporaneamente.
«Un cioccolatino alla crema», conferma il papà di Amelia.
«Giuro che restiamo in silenzio», promette Amelia e Amos annuisce convinto.
Il papà va a prendere dei cioccolatini alla crema.
Amos arriccia la fronte. «Questa della punizione ha qualcosa che non va.»
Anche Amelia ci riflette. «Se noi facciamo baccano più tardi, ora non abbiamo il nostro dolcetto... Ehm. Ma papà cosa ne sa se noi dopo siamo silenziosi oppure no.»
«Esatto!» risponde Amos. «Zio Vanni non può non darci i dolcetti, perché non ci può punire per qualcosa che forse non faremo.»
«O il contrario», aggiunge Amelia. «Ora ci dà i cioccolatini alla crema e noi dopo facciamo chiasso.»
Il papà ritorna in quel momento con i dolcetti alla crema. «Non