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VIVERE - Studio dei mezzi per ripristinare l'energia vitale e per prolungare la vita - con 39 tavole fuori testo
VIVERE - Studio dei mezzi per ripristinare l'energia vitale e per prolungare la vita - con 39 tavole fuori testo
VIVERE - Studio dei mezzi per ripristinare l'energia vitale e per prolungare la vita - con 39 tavole fuori testo
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VIVERE - Studio dei mezzi per ripristinare l'energia vitale e per prolungare la vita - con 39 tavole fuori testo

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In un'opera di prossima pubblicazione dedicata allo studio della repubblica cellulare del nostro corpo, noi daremo all'argomento tutto quello sviluppo che si merita, ma le basi della nostra concezione della vita sono ben precisate in questa opera, e sono esse che ci indicheranno i mezzi per ripristinare l'energia vitale, che ad una certa età viene a difettare, e prolungare così i limiti della nostra esistenza. Le esperienze fatte nel nostro laboratorio ci fanno sperare che questo fine potrà essere raggiunto mediante l'innesto di certe ghiandole, le quali versano nel nostro organismo un liquido destinato a stimolare la vitalità dei nostri tessuti e a mantenere viva la loro resistenza contro ogni causa di logoramento. Rinnovare questa fonte d' energia, allorquando essa sta per essiccarsi, incorporare nel nostro organismo una ghiandola giovane che rimpiazzi quella che l'età ha indebolita o distrutta, sembra essere la soluzione dell'angoscioso problema della nostra precoce vecchiezza e della morte, ad un'età in cui la vita conserva ancora tante attrattive.

Questo libro ne darà la dimostrazione.

Noi speriamo nel contempo che le idee agitate in quest'opera, stimolando l'intelletto degli investigatori, daranno luogo ad altri lavori che arricchiranno il nostro patrimonio scientifico e aumenteranno il benessere dell'umanità.
LanguageItaliano
PublisherAnna Ruggieri
Release dateMar 8, 2017
ISBN9788826036373
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    VIVERE - Studio dei mezzi per ripristinare l'energia vitale e per prolungare la vita - con 39 tavole fuori testo - Sergio Voronoff

    titolo

    Sergio Voronoff

    VIVERE

    Studio dei mezzi per ripristinare l'energia vitale e per prolungare la vita

    CON 39 TAVOLE FUORI TESTO

    Prima edizione italiana 2017 a cura di Anna Ruggieri

    Indice

    PREFAZIONE

    CAPITOLO I.

    CAPITOLO II.

    CAPITOLO III.

    CAPITOLO IV.

    CAPITOLO V.

    CAPITOLO VI.

    CAPITOLO VII.

    COMUNICAZIONI DI ED. RETTERER - Professore aggregato alla Facoltà di Medicina di Parigi FATTE ALL'ASSOCIAZIONE FRANCESE PER LO STUDIO DEL CANCRO E ALLA SOCIETÀ DI BIOLOGIA

    PREFAZIONE

    L'uomo si rivolta contro la morte come contro la più grande delle ingiustizie, perchè egli ha in sè il senso intimo della propria immortalità. Ciascuna cellula di cui è composto, e che nei primi tempi della creazione del mondo formava un essere completo, indipendente, conserva la memoria della sua vita indefinita, eterna, e vibra d'orrore davanti alla morte impostale dall'associazione con altre cellule.

    Anche presentemente queste cellule primordiali, semplici agglomerati di protoplasma, non muoiono mai, e non si trova mai il loro cadavere. Esse evolvono suddividendosi; ma le due cellule, alle quali per divisione dà origine la cellula-madre, contengono esattamente tutta la sostanza della prima. Attraverso periodi immensi di tempo, queste cellule si sono associate per formare degli organismi sempre più complicati, dall'essere il più semplice, quale è l'ameba, fino all'uomo. Questa associazione, la cui armonia è spesso alterata, ha dato luogo al fenomeno mostruoso, anormale della morte.

    L'uomo nella profondità della propria coscienza, o piuttosto nei proprio subcosciente, non comprende che la vita, perchè egli è nato soltanto per essa, dal pensiero che è immortale, fino a ciascuna cellula, la quale ha conservato il ricordo della intenzione prima della creazione.

    Il conflitto costante fra l'istinto della vita e l'orrore della morte ha generato il profondo pessimismo che ha tormentato i più grandi pensatori, e che mescola a tutte le nostre gioie un senso di amarezza: questo istinto ha stimolato in tutti i tempi appassionate ricerche per trovare l'elisir, che permetta di prolungare i termini dell'esistenza fino al momento in cui la sazietà d'una lunga vita non faccia invocare il sonno ed il riposo.

    Ma tutti i tentativi fatti sono rimasti sterili, ed è facile intenderne la cagione: come si poteva trovare un rimedio alla vecchiezza, quando non si conoscevano le condizioni che la determinano?

    Il meccanismo intimo della vita è sempre rimasto avvolto nel più profondo mistero; noi non conosciamo affatto le cause profonde che ad una certa età provocano quello stato di senilità, il quale termina poi con la morte. Le indagini furono sempre rivolte a quelle malattie che danno luogo a lesioni incompatibili colla vita, e così la ragione vera della nostra morte è rimasta a noi sconosciuta. Noi conosciamo la morte patologica, ma ignoriamo la morte fisiologica. Ricerche in questa direzione non sono mai state seriamente intraprese per l' idea preconcetta dell' impotenza del nostro intelletto a scoprire il secreto della natura, sia la ragione della nostra vita, come la causa della nostra morte.

    Questo dogma scientifico proclamato dagli scienziati di tutte le epoche ha sbarrato per lungo tempo la via alla ricerca, e nessuno osava commettere il sacrilegio dl sollevare il velo sotto il quale la natura copre la legge della morte obbligatoria.

    Ma ogni dogma è un ostacolo al progresso, e bisogna abbatterlo per aprire la via al pensiero fecondo.

    Le scienze fisiche ce ne hanno dato l'esempio realizzando il volo del più pesante che l'aria, dimostrando, mercè i raggi X la trasparenza degli oggetti qualificati come opachi ecc. La biologia, la scienza della vita non avrà anch'essa di simili audacie?

    Le leggi fisiche sono certamente più facili a comprendersi dal nostro intelletto che non le leggi biologiche. L'analisi dei raggi di un astro situato a milioni di chilometri di distanza dalla terra ci permette di precisare in modo esatto la sua composizione e di conoscere tutti i metalli che entrano nella sua costituzione; ma i fenomeni che si svolgono nel nostro organismo sono così complessi, presentano una tale concatenazione di reazioni fisiochimiche e di manifestazioni vitali, quali il pensiero, e la volontà, che noi solo con grandissima difficoltà possiamo arrivare ad analizzarli e intravedere le leggi che li governano.

    Per scoprire queste leggi, per sorprendere non le ragioni misteriose della nostra vita, ma la causa reale della nostra morte, noi abbiamo cercato di penetrare nella costituzione interna del nostro corpo, di comprendere la funzione delle diverse cellule che lo compongono, e noi presentiamo oggi al pubblico intellettuale il risultato delle nostre ricerche.

    In un'opera di prossima pubblicazione dedicata allo studio della repubblica cellulare del nostro corpo, noi daremo all'argomento tutto quello sviluppo che si merita, ma le basi della nostra concezione della vita sono ben precisate in questa opera, e sono esse che ci indicheranno i mezzi per ripristinare l'energia vitale, che ad una certa età viene a difettare, e prolungare così i limiti della nostra esistenza. Le esperienze fatte nel nostro laboratorio ci fanno sperare che questo fine potrà essere raggiunto mediante l'innesto di certe ghiandole, le quali versano nel nostro organismo un liquido destinato a stimolare la vitalità dei nostri tessuti e a mantenere viva la loro resistenza contro ogni causa di logoramento. Rinnovare questa fonte d' energia, allorquando essa sta per essiccarsi, incorporare nel nostro organismo una ghiandola giovane che rimpiazzi quella che l'età ha indebolita o distrutta, sembra essere la soluzione dell'angoscioso problema della nostra precoce vecchiezza e della morte, ad un'età in cui la vita conserva ancora tante attrattive.

    Questo libro ne darà la dimostrazione.

    Noi speriamo nel contempo che le idee agitate in quest'opera, stimolando l'intelletto degli investigatori, daranno luogo ad altri lavori che arricchiranno il nostro patrimonio scientifico e aumenteranno il benessere dell'umanità.

    - S. VORONOFF.

    Parigi, 15 Settembre 1920.

    CAPITOLO I.

    La longevità degli esseri viventi è in rapporto inverso della perfezione del loro organismo — La longevità dei mammiferi è in rapporto diretto colla durata del periodo di accrescimento necessario allo sviluppo completo del corpo — La durata normale della vita dell'uomo dovrebbe essere di 120-140 anni — Il genere di esistenza ha scarsa influenza sulla durata della vita.

    Allo stato attuale della scienza noi non conosciamo alcuna legge che spieghi e regoli la longevità.

    Sarebbe questa in rapporto diretto con la semplicità della costituzione organica? Le nostre conoscenze intorno alla durata della vita degli animali inferiori sono troppo scarse per poterne trarre delle deduzioni; ma è certo che fra i vertebrati, man mano che ci si va elevando dai pesci ai rettili, dai rettili agli uccelli, e da questi ai mammiferi si constata che la durata della vita diminuisce a misura che aumenta la complicazione e la perfezione dell'organismo.

    I pesci e i rettili vivono più a lungo che non gli uccelli, e fra questi ultimi ve ne sono che raggiungono un'età di molto superiore a quella dei mammiferi. Viene di frequente citato il luccio pescato ad Heilbronn nel 1230 e che visse poi 267 anni. I carpi raggiungono 150 anni; le tartarughe possono vivere due secoli, e assai a lungo vivono pure i grandi serpenti e i coccodrilli. Fra gli uccelli i pappagalli vivono fino a 100 anni, i corvi fino a 70 anni, l'oca selvatica fino a 80, il cigno domestico fino a 70. Si narra di aquile vissute 110 e 118 anni, e i falchi possono raggiungere 160 anni. Nondimeno gli uccelli non raggiungono la tarda età e dei coccodrilli e delle tartarughe.

    La durata della vita diminuisce man mano che ci eleviamo fino ai mammiferi. Fra questi, a parte l'uomo, l'elefante è quello che vive più a lungo, può raggiungere i 100 anni, ma il caso non è frequente. I cavalli raramente arrivano a 50 anni, i cammelli a 40, i buoi a 30, i montoni a 12-14 anni; e tale limite rappresenta già per questi animali un'estrema vecchiezza.

    La durata della vita dei carnivori è ancora più breve. L'uomo soltanto, malgrado la maggior perfezione del suo organismo, può arrivare ad un'età quale non si osserva in nessun altro mammifero.

    I centenari sono meno rari di quanto ordinariamente si pensi. In Francia muoiono annualmente 150 persone che hanno raggiunto ed oltrepassato

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