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Soala Cross vol. 3 - L'inganno dei dannati
Soala Cross vol. 3 - L'inganno dei dannati
Soala Cross vol. 3 - L'inganno dei dannati
Ebook126 pages1 hour

Soala Cross vol. 3 - L'inganno dei dannati

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About this ebook

Fatti inquietanti accadono in un piccolo paesino sperduto e isolato dal mondo esterno. Ogni 13 del mese le donne devono offrire uno dei loro figli a una fantomatica Ombra, pena la morte di tutte, mentre gli uomini sembrano scomparsi nel nulla. Soala, guidata dal Signore, giunge lì promettendo di risolvere uno degli enigmi più intricati che le siano mai capitati.

Riuscirà nel suo intento prima che la vittima sacrificale venga immolata e altro dolore e disperazione si propaghi per il villaggio?
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 7, 2016
ISBN9788893219655
Soala Cross vol. 3 - L'inganno dei dannati

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    Soala Cross vol. 3 - L'inganno dei dannati - Manuel Mura

    rimedio.

    Il villaggio dei dannati

    Il villaggio in cui la carrozza guidata da Soala si inoltrava era davvero desolante.

    Le appariva come il solito villaggio fantasma anche se le case, pure se rovinate, non erano così cadenti come da altre parti e c'erano pure delle piccole coltivazioni davanti ad alcune di esse. Anche se lasciate andare non erano del tutto distrutte, segno che se l'avevano abbandonato doveva essere stato da poco tempo.

    Dalla sua posizione non si vedeva granché e andando avanti notò che il villaggio era ben articolato e tutto sommato vasto.

    Ai lati di un intrico di vie simili tra loro, decadenti e piene di acqua e fango, sorgevano numerose abitazioni che mano a mano si andava avanti, apparivano sempre più in buono stato.

    Malgrado il buio della notte, e del cielo scuro prossimo alla pioggia, Soala vedeva perfettamente grazie alle sue straordinarie capacità percettive.

    Non voleva svegliare Alvor, così esausto da avergli dovuto ordinare d'andare a dormire per farlo riposare; ma si rendeva conto che se c'era un pericolo non poteva lasciarlo lì addormentato.

    A ogni modo non voleva nemmeno fasciarsi la testa prima del tempo e continuò la lenta avanzata all'interno del villaggio.

    Il vento soffiava forte, accentuato anche dalla conformità delle strade e malgrado la stagione quasi estiva era molto freddo.

    Anche i cavalli nitrirono inquieti e Soala faticò non poco a tenerli buoni.

    Per essere la prima volta che guidava un carro non pensava di cavarsela male, ma se i loro cavalli non fossero stati addestrati al pericolo sicuramente sarebbero fuggiti via.

    C'era come qualcosa nell'aria che si insinuava nell'animo delle persone e provò a seguire quella strana sensazione vedendo dove la portasse.

    La carrozza che proseguiva lentamente il suo tragitto diminuì ulteriormente l'andatura procedendo a passo di lumaca.

    Si trovò così in altre vie, alcune più lunghe, altre più strette, ma con sempre case disposte ai lati della strada.

    Qua e là sorgeva qualche albero che, seppur rinsecchito, dava un tocco di colore al villaggio che le appariva sempre più cupo, aumentandole il senso d'inquietudine cominciato una volta entrata.

    Al centro dello stesso c'era una grossa piazza vuota se non per un pozzo molto grande posto vicino che certamente doveva essere quello da cui tutti prendevano l'acqua.

    Con la pioggia venuta giù nei giorni precedenti il pozzo doveva essere bello pieno, il che le fece pensare come mai gli abitanti non fossero più lì.

    Gli altri villaggi visti in precedenza erano stati abbandonati da tanto tempo, di sicuro a seguito di una delle tante guerre o razzie dei predoni. Lì però le cose erano diverse: se qualcuno aveva lasciato il villaggio doveva averlo fatto da poco e visto che c'erano acqua e coltivazioni, la cosa le appariva ancora più strana.

    Non sapeva dire precisamente da quanto fosse stato abbandonato, se giorni o settimane ma era certa che non si trattava di più tempo.

    Si guardò un attimo attorno cercando di capire quale strada dovesse prendere rispetto alle innumerevoli che si diramavano dal centro del villaggio.

    Soala era piuttosto abile a orientarsi anche con il cielo buio:

    prendendo la prima sulla sinistra sicuramente sarebbe stata presto fuori da quello strano villaggio.

    Mentre si chiedeva se era il caso di allontanarsi immediatamente da quel posto senza aver compreso cosa stesse succedendo e se era all'opera qualche essere maligno, la giovane donna sapeva che lo scopo della sua missione era quello di indagare e sconfiggere il male ovunque si nascondesse.

    Il luogo da raggiungere era ancora lontano e doveva affrettarsi a trovarlo il prima possibile.

    Inoltre lì, se tutti gli abitanti non c'erano più, difficilmente avrebbe scoperto qualcosa e al momento non poteva mettersi a perquisire ogni casa e cercare indizi in ogni buco.

    Alla fine, anche se sofferta prese la decisione d'andare sulla sinistra e uscire dal villaggio.

    Pure lei si sentiva ancora debole dalla precedente avventura, con ancora diverse ferite che non si erano rimarginate del tutto e poco sangue rimasto in corpo, sangue che doveva trovare il modo di recuperare.

    Di colpo le parve di scorgere qualcosa dietro di lei e girandosi di scatto notò una luce non molto distante dal lato opposto della strada.

    Questo significava che c'era qualcuno e magari era bisognoso d'aiuto e Soala non poteva esimersi da andare ad aiutarlo.

    A fatica e dopo un certo tempo, riuscì a far voltare i cavalli e spingerli in quella direzione.

    Se non fossero stati cavalli così mansueti nei suoi confronti e così ben addestrati certamente non ci sarebbe riuscita.

    Non ci volle nemmeno poi molto per raggiungere il punto da dove proveniva la luce: occorreva superare altre case e girare in altri vicoli. In questo districarsi di case, Soala notò anche un piccolo cimitero nemmeno troppo distante in linea d'aria dalla piccola abitazione dove proveniva la luce.

    Anche se piccola la casa non appariva in cattivo stato, larga e di sicuro spaziosa aveva un tetto largo e compatto.

    Un piano solo con mura consunte e una grossa porta verde di legno che si aprì di colpo ancor prima che Soala giungesse lì.

    Vide uscire una bambina, piccola e graziosa dalla faccia piena: ma aveva gli occhi verdi arrossati, e i capelli castani scompigliati e piangeva disperata dicendo qualcosa che Soala non capì bene ma le parve come un'implorazione d'aiuto.

    Non fece in tempo a scendere dalla carrozza che una signora di media altezza e corporatura e con gli occhi uguali alla bambina e dai capelli scuri legati a coda uscì dalla casa esortandola a rientrare

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