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Vivi
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Ebook128 pages1 hour

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About this ebook

La vita di Cam si è fermata quattro anni prima, quando gli è stata comunicata la morte di suo marito Jack durante una missione in Iraq. Rimasto solo con la loro figlia Cassie e ridotto a un guscio vuoto, Cam si limita a esistere.

La vita di Jamie, invece, è in pausa da quando suo fratello maggiore Jack si è innamorato di Cam, con cui ha costruito una famiglia. Deciso a metterci una pietra sopra, per dieci anni è stato il cognato e il fratellino perfetti.

Ma quando si rende conto che Cam si limita a sopravvivere, fa letteralmente di tutto per riportarlo alla vita. Anche se questo significa fare a pezzi il proprio cuore e ciò che resta della sua famiglia...
LanguageItaliano
PublisherSusan Moretto
Release dateMar 17, 2017
ISBN9788826040035
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    Vivi - Susan Moretto

    tutto.

    Prologo

    «Io. Voglio. Il. Blu!»

    Lo strillo di Cassie attraversò la stanza e si piantò direttamente nella fronte di Cam, qualche centimetro sopra l'occhio sinistro, dove gli pulsava ormai da diverse ore un feroce mal di testa.

    Alzò lo sguardo e lanciò un'occhiataccia alla bambina davanti a lui, intenta a squadrarlo con odio.

    Cassie. Sua figlia. La sua dolce bambolina di quattro anni, così carina e delicata, che sbatté un piede a terra con la grazia di un lottatore di sumo professionista e lanciò un urlo acuto.

    «Cassie! Piantala di stillare!»

    A lui e Jack era sembrata un'idea così assolutamente perfetta: creare una famiglia, trovare una donna che li aiutasse nel loro sogno e avere un bambino tutto loro. Avevano contattato la madre di Cassie tramite un'agenzia, avevano fatto un deposito in clinica e nove mesi dopo stringevano fra le braccia quel fagottino d'amore.

    Peccato solo che poi fosse arrivato il demonio a possederla, e ora la dolce Cassie sembrasse adatta al ruolo di protagonista ne L'esorcista.

    «Ti ho detto che voglioilpennarelloblu!»

    Un altro strillo, che gli trapanò il cranio. Cam si portò una mano alla fronte, massaggiandola, ma sembrava che neppure una dose massiccia di antidolorifici potesse salvarlo da un'emicrania con tutti i crismi.

    «Cassie, ti ho detto di non gridare,» la avvertì per l'ennesima volta, mantenendo la voce bassa e salda, per comunicare fermezza ma calma. Una decina di testi su come educare i bambini gli passò nella mente alla velocità della luce. «Il pennarello blu non è nell'astuccio, ma sono sicuro che si trova da qualche parte, in camera tua. Lo cerchiamo assieme, vuoi?»

    Le lanciò uno sguardo speranzoso, e per un attimo sembrò che la bimba si fosse placata. Inclinò la graziosa testolina con i codini neri, valutò il suo papà e aprì la bocca, strillando a pieni polmoni con le manine strette a pugno. Cam portò entrambe le mani alla fronte, come se questo bastasse a proteggere il suo delicato encefalo ma, quando il cane dei vicini si unì al concerto ululando, seppe di aver perso.

    Si lasciò cadere a peso morto su una poltrona, la testa ancora fra le mani e gli occhi chiusi. Alcune giornate erano così, semplicemente impossibili: un contrattempo dietro l'altro al lavoro, l'auto imbottigliata nel traffico, e a casa una figlia posseduta dal demonio.

    Sarebbe tutto più semplice se ci fosse Jack. Facile per lui, sempre lontano...

    Cam soffocò sul nascere quel pensiero: inutile recriminare. Quando avevano deciso di mettere su famiglia, conosceva il lavoro di suo marito. Sapeva che, in quanto militare, Jack poteva essere spedito in qualche angolo sperduto del mondo. E sapeva anche che sarebbe toccata a Cam l'incombenza di crescere la loro figlia.

    Ma a Jack non è stato ordinato di partire. Si è offerto lui e tu lo sai.

    Cam strinse i denti, concentrandosi sul grido di Cassie invece che sui suoi pensieri.

    In realtà era tutto vero: lui sapeva che Jack era un soldato, ma suo marito gli aveva detto che voleva darci un taglio. Basta missioni operative e più tempo con la famiglia, in modo da essere un vero padre per Cassie. E in effetti il primo anno era rimasto a casa, facendosi assegnare delle mansioni nella vicina base militare di Fort Bragg. Si trovava a due ore di auto da Greensboro, dove abitavano, e quasi altrettante dalla Duke University, dove lavorava Cam, ma era sempre meglio dell'Iraq. Perlomeno l'intera famiglia si trovava all'interno dello stesso stato, la Carolina del Nord, invece che sparpagliati in due diversi continenti.

    Cam non era stupido, né tanto meno cieco: si era reso conto che a Jack la vita casalinga stava stretta. Lo aveva visto scalpitare durante il giorno, sempre più nervoso, e lo aveva sentito rigirarsi nel letto la notte. Aveva sempre saputo, in cuor suo, che il marito non era felice a casa, ma era troppo egoista per spronarlo a ripartire. Gli piaceva poter dormire con lui la notte, farci sesso ogni volta che ne avesse voglia e passare ogni momento libero assieme. Cavolo, persino parlargli al telefono senza la mediazione di un satellite gli piaceva un sacco!

    Ma Jack non aveva resistito: il giorno del primo compleanno di Cassie, quando la loro casa era presa d'assedio da due dozzine di parenti e amici vari, gli aveva comunicato che aveva firmato per un'altra missione in Iraq.

    Sarà per pochi mesi! Ho chiesto che mi mandassero in una zona sicura!

    Certo, i soldati venivano mandati in Iraq perché era sicuro. Per quel motivo giravano con fucili e giubbotti antiproiettile.

    A quella prima missione ne era seguita un'altra, poi una terza, e poi Cam aveva semplicemente smesso di sperare che la situazione cambiasse: suo marito amava fare il soldato, e nessuna famiglia o figlia lo avrebbero fatto ritornare a casa in pianta stabile.

    Ecco perché cercava di tenere sempre sotto controllo il risentimento: era inutile recriminare e litigare, specie quando ci si vedeva per una manciata di giorni all'anno.

    «Il mio pennarello bluuuuu!»

    Il grido di Cassie si trasformò in un ululato. La bimba reclinò la testa all'indietro, gli occhietti scuri chiusi come i piccoli pugni, la faccia rossa e congestionata mentre continuava nel suo dramma da ho perso il pennarello blu e non importa se ne ho altri tre nello zaino. L'ululato si fermò un attimo, lei espanse la sua delicata cassa toracica e ripartì in quarta, modulando la voce su una nota particolarmente acuta. Non era facile udire altri rumori, ma Cam era certo che il cane del vicini stesse uggiolando di dolore.

    Non sta neanche piangendo. Non c'è traccia di lacrime sulle sue guance. La grande attrice!

    Cam la fissò ancora un attimo, riportando alla mente tutti gli articoli che aveva letto su come affrontare i capricci dei bambini. Erano contraddittori gli uni con gli altri: c'era chi parlava di ignorare il capriccio e chi di affrontarlo con durezza. Alcuni suggerivano di sviare l'attenzione del bambino e altri di ragionare da pari a pari con lui. Nessuno parlava di pennarelli blu scomparsi, e lui si sentiva semplicemente troppo stanco per fare alcunché.

    Quando Cassie interruppe lo strillo per prendere un altro respiro, Cam udì il trillo del campanello. Si chiese vagamente se fosse da molto che suonavano, chiunque fosse alla porta, poi si diresse verso l'ingresso.

    Lasciò Cassie in soggiorno, dicendole con dolcezza: «Vado a vedere chi è alla porta. Tu continua pure con gli ululati.»

    Spalancò la porta d'ingresso e si sentì morire.

    Il rumore calò improvvisamente di volume: il rado traffico nella loro via, i lamenti del cane dei vicini, persino lo strillo di Cassie. Tutto gli arrivava come ovattato. Si sentì ondeggiare e appoggiò la mano sullo stipite, muovendosi come se l'aria si fosse trasformata in melassa densa e appiccicosa.

    «Signor Hyde? Cameron Hyde? Sono spiacente di comunicarle che il tenente Jack Graham...»

    «Papà?»

    Una manina gelata gli strinse il polso. Abbassò lo sguardo e incontrò gli occhi di una Cassie silenziosa, con le guance rigate di lacrime.

    «Papino? È successo qualcosa a papà Jack?»

    Capitolo 1

    Quattro anni dopo

    Cam fermò l'auto a noleggio davanti alla villetta a due piani riverniciata di fresco. Scacciò dalla mente l'immagine della vernice ocra che ricopriva la facciata della casa l'ultima volta che ci era stato, e fissò il bel lavoro fatto dagli imbianchini. Un verde delicato, forse un color menta, e le modanature panna.

    Sì, un gran bel lavoro. Crudelia deve aver speso un occhio della testa.

    Avrebbe voluto scacciare dalla mente anche il ricordo di Crudelia, o per meglio dire Cordelia Graham, che saltuariamente chiamava la suocera venuta dall'inferno. Jack aveva adorato sua madre, ma capiva anche che Cam la detestasse cordialmente: non era mai stata la più gentile delle suocere. Nessuno, tanto meno Cam, era all'altezza del suo bambino speciale Jack, e ci teneva a ricordarlo a tutti. Specie al diretto interessato.

    A volte Jamie, suo cognato, diceva che se Cordelia avesse potuto sposare suo figlio, lo avrebbe fatto. Una volta, quando Jamie era stato davvero molto, molto ubriaco, aveva affermato che sua madre avrebbe voluto che Jack le tornasse in grembo, per poterlo tenere sempre con sé.

    Una donna del genere non poteva che prendere nel peggiore dei modi la morte del suo figlio prediletto. Quando quattro anni prima Cam le aveva telefonato, comunicandole che Jack era finito sopra una mina e che non c'era stato nulla da fare, era passato dall'essere lo stronzo che le aveva portato via il suo figlioletto, al diventare il peggior nemico della donna, colpevole di averle ucciso il figlio. Non c'era alcuna logica, ma così era.

    Si passò le mani sugli occhi e lanciò un'altra occhiata alla casa. Magari avrebbe potuto prenotare un albergo, invece di accettare l'offerta di Cordelia di stare da lei, durante la settimana del 4 luglio. Ma poi ricordò la mail di Jamie, così breve e diretta. Gli era arrivata nel cuore della notte, svegliandolo di soprassalto, e contava pochissime parole.

    Ti prego, non lasciarmi solo con la mamma.

    Cam appoggiò i gomiti sul volante e colpì il clacson con la fronte, facendolo suonare accidentalmente.

    Oh, Jamie...

    Come poteva ignorare una richiesta d'aiuto da parte di suo cognato? Quel ragazzino se l'era passata male, quando Jack era morto, e Cam si sentiva in dovere di aiutarlo.

    «Papino, che fai?»

    Cam alzò la testa dal volante. «Nulla, tesoro. Papà è stanco per il viaggio.»

    Guardò Cassie

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