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Un bacio per Natale
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Ebook153 pages1 hour

Un bacio per Natale

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About this ebook

Dopo aver affrontato il peggiore dei debutti in società, Lady Pippa Godfrey si è rifugiata nel suo adorato Somerset, e adesso anela solo a trascorrere un tranquillo Natale con i suoi amati genitori. Ma prima che questi possano unirsi a lei, una tempesta si abbatte sulla regione e anche ogni speranza di un bianco Natale sembra perduta. Le strade, invase dall'acqua e dal fango, sono diventate impercorribili, lasciando Pippa bloccata da sola in casa. Finché un gentiluomo fradicio, arrabbiato e diabolicamente bello appare alla sua porta chiedendo riparo per la notte.

LanguageItaliano
Release dateOct 28, 2018
ISBN9781507179598
Un bacio per Natale
Author

Christina McKnight

USA Today Bestselling Author Christina McKnight writes emotionally intricate Regency Romance with strong women and maverick heroes.Christina enjoys a quiet life in Northern California with her family, her wine, and lots of coffee. Oh, and her books...don't forget her books! Most days she can be found writing, reading, or traveling the great state of California.Sign up for Christina's newsletter and receive a free book: eepurl.com/VP1rPFollow her on Twitter: @CMcKnightWriterKeep up to date on her releases: christinamcknight.comLike Christina's FB Author page: ChristinaMcKnightWriterJoin her private FB group for all her latest project updates and teasers! facebook.com/groups/634786203293673/

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    Book preview

    Un bacio per Natale - Christina McKnight

    Christina@christinamcknight.com

    Dedica:

    A Marc~

    Ogni storia che scrivo, ogni personaggio che trasformo da sogno in realtà nelle mie pagine, ogni idea creativa che sboccia nella mia mente deve qualcosa a te. Tu sei l’essenza dell’eroe perfetto: comprensivo, forte, attento, fedele, leale, arguto, intelligente e, soprattutto, pieno un infinito e incondizionato amore per la tua famiglia.

    Questo libro, quello prima e il prossimo non sarebbero mai stati possibili senza te al mio fianco. Sei il custode delle mie speranze e dei miei sogni. Grazie per permettermi di vivere i miei sogni ogni giorno!

    Sommario

    Prologo

    Capitolo uno

    Capitolo due

    Capitolo tre

    Capitolo quattro

    Capitolo cinque

    Capitolo sei

    Capitolo sette

    Capitolo otto

    Capitolo nove

    Capitolo dieci

    Capitolo undici

    Capitolo dodici

    Capitolo tredici

    Capitolo quattordici

    Capitolo quindici

    Epilogo

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    Lady pippa Godfrey, unica figlia del Duca e della Duchessa di Midcrest, sedeva nella prima fila del recital musicale a casa di Lord e Lady Sheridan, in attesa del suo turno per esibirsi al pianoforte. Era l’ultima sera delle celebrazioni in onore del debutto in società di Lady Natalie. La sala era affollata e oltremodo afosa, e le voci che si sovrapponevano la assordavano mentre attendeva che la prossima debuttante fosse chiamata sul palco a dimostrare il suo talento allo strumento prescelto – per alcune era l’arpa o qualche altro strumento a corda, per altre il canto.

    A Pippa dolevano le dita e la testa le girava al pensiero di starsene di fronte a tutta quella folla – per la maggior parte estranei e solo pochi conoscenti – a suonare uno dei pezzi più elaborati che il suo insegnante di musica le aveva chiesto di eseguire. Fu allora che abbassò lo sguardo sulle sue gonne e realizzò che aveva le mani premute così forte e così strettamente aggrappate alla stoffa del suo abito da gualcirne non solo il delicato tessuto ma provocando acute fitte di dolore alle dita.

    Sforzandosi di tenere gli occhi aperti, Pippa fece un lungo respiro per calmarsi, supplicando le sue dita di smettere di martoriare la sua povera gonna. La stoffa così leggera si sarebbe sgualcita oltre ogni ragionevole possibilità per la sua cameriera personale di riuscire ancora a stirarla. Ma era come se le sue dita avessero vita propria, e Pippa temeva che avrebbero preso ancor più il sopravvento una volta sedutasi al piano.

    Non poteva offrire un simile spettacolo di se stessa davanti a così tanta gente – certamente non sarebbe stato un buon inizio per la sua prima Stagione a Londra essere al centro dei pettegolezzi in tutti i salotti o sale da ballo.

    Una roca voce femminile si schiarì non molto distante da Pippa, acquietando la stanza istantaneamente, come se tutti stessero trattenendo il fiato.

    Quando Pippa riaprì gli occhi, Lady Natalie era in piedi sul palco rialzato e con un sorriso modesto osservava la platea. Tutti gli sguardi erano su di lei, quasi stesse per annunciare qualcosa di più importante del nome della prossima ragazza chiamata a massacrare un brano scritto da un grande musicista, o peggio ancora, a perforare l’udito degli astanti cantando su note troppo alte. La sua amica, Lady Natalie, era certamente a suo agio come padrona di casa e festeggiata di quei tre superbi giorni di celebrazioni in suo onore.

    Pippa non invidiava affatto la grazia spontanea di Natalie. Tutto ciò che desiderava per quella serata – e per la sua prima Stagione – era che tutto fosse perfetto per l’amica. Per quanto la riguardava, si accontentava di eseguire il suo pezzo al pianoforte e poi lasciare finalmente la residenza londinese degli Sheridan, tornarsene a casa sua a Mayfair, cambiarsi velocemente d’abito, indossare la sua camicia da notte e leggere a lume di candela fino alle prime luci del mattino. Le sembrava molto più allettante che stare davanti alla gente e annunciare il pezzo che era stato scelto per lei sotto lo sguardo scrutatore dei presenti.

    Ma Lady Natalie era la sua più cara e vecchia amica.

    Probabilmente l’unica.

    Sicché Pippa avrebbe sorriso, annuito, e suonato prima di accomiatarsi con rapida cortesia e lasciare i riflettori alla prossima debuttante.

    Sembrava tutto così semplice.

    Era stata cresciuta esattamente per quel momento, e nessuno avrebbe mai potuto immaginare che la figlia di un duca soffrisse di una tale forma di timidezza da restare intontita e senza fiato al solo pensiero di entrare in una sala da ballo.

    Durante il ballo, Pippa si era fatta forza e aveva adempiuto ai suoi obblighi filiali, riuscendo a entrare in una sala piena di uomini noiosi accompagnati dalle loro dame eleganti, raccolti qua e là nei loro cenacoli esclusivi. Aveva persino visto molti affabili gentiluomini aspettare il loro turno vicino alla pista da ballo. All’inizio, sua madre le aveva concesso di nascondersi tra le palme che circondavano la grande sala, ma non poteva durare a lungo. Alla fine, i gentiluomini si erano avvicinati a suo padre e si erano iscritti al suo carnet di ballo. Aveva ricevuto molte attenzioni da parte di potenziali pretendenti o almeno questo era quanto Lady Natalie le aveva bisbigliato più di una volta. Le parole della sua amica, in verità, valevano per entrambe. Per molti anni avevano sognato di entrare in società insieme e sposare uomini ricchi, belli e titolati, a dispetto dell’invidia di tutte le altre debuttanti e delle loro madri. Ma quando Natalie aveva accennato alla sua sorpresa per la popolarità di Pippa tra gli uomini, le era suonato più come un sibilo che come un sospiro di felicità. Tuttavia ci era passata sopra.

    Quella sera, invece, come amica di Lady Natalie e debuttante a sua volta, ci si aspettava che Pippa si esibisse, e che si esibisse al meglio, visto che lei e Natalie avevano avuto lo stesso insegnante di musica da quando avevano solo nove anni.

    Guardando sua madre che le sedeva accanto, Pippa sentì l’impellente necessità di proclamarsi malata e pregare di essere esentata da quell’obbligo. Sarebbe stato imbarazzante se le luci del candelabro sul palco avessero illuminato la sua fronte imperlata di sudore.

    In ritardo, Pippa si accorse che sua madre le stava facendo segno di avviarsi, giacché era stata chiamata sul palco e il pubblico attendeva quietamente che prendesse posto al pianoforte, o al clavicembalo o al flauto. C’era anche un piccolo tavolo apparecchiato con delle campanelle di varie dimensioni: oh quanto le sarebbe piaciuto poter suonare una di quelle! Nessuno avrebbe fatto caso se avesse preso una stecca.

    A eccezione di Mr Giles, il suo precettore di musica, che sedeva non lontano dal palco, le mani congiunte davanti a sé con un sorriso orgoglioso sul suo bel volto e la guardava fisso come se lei fosse l’unica donna della sala. Era il suo modo per incoraggiare i suoi allievi e infondere fiducia. Pippa sapeva bene che aveva dedicato lo stesso intenso sguardo a Natalie quando aveva cantato all’inizio della serata.

    «Forza cara», la madre le dette un colpetto, «è il tuo turno».

    Un nodo le si formò in gola e Pippa fu lieta di non dover cantare. Sarebbe stato alquanto improbabile che un qualsivoglia suono potesse superare il blocco nella gola.

    Dopo aver sorriso brevemente a sua madre, Pippa guardò ancora una volta Mr Giles al suo posto accanto al palco – le spalle erette con l’orgoglio e la soddisfazione del maestro. I suoi capelli erano ben pettinati, così stranamente in contrasto con la trasandatezza che mostrava durante le lezioni. Pippa pensò che lo preferiva disordinato come era durante le loro lezioni nel Somerset, dove lei e Natalie erano cresciute.

    Si alzò, sperando che il suo sorriso rivelasse grazia piuttosto che terrore, mentre si dirigeva verso Natalie, con la quale aveva avuto poco tempo di parlare durante gli ultimi giorni. Se ne avesse avuto occasione, avrebbe detto all’amica quanto la terrorizzasse l’idea di esibirsi davanti a un così vasto pubblico, che avrebbe preferito starsene con le fanciulle alla loro seconda o terza Stagione e astenersi dal dover suonare. Ma quella conversazione non aveva mai avuto luogo e Natalie non poteva sapere che la sua amica avrebbe preferito qualunque altra cosa all’esibirsi.

    D’altra parte, avrebbe giocato a sfavore delle lezioni di Mr Giles se una delle sue allieve – la figlia di un duca, niente meno – non si fosse dimostrata all’altezza dell’avvenimento. Pippa voleva disperatamente che il suo maestro fosse apprezzato dalla buona società londinese.

    «La prossima a deliziarci con la sua esibizione sarà Lady Pippa Godfrey, figlia degli stimati Duchi di Midcrest e mia cara amica», Natalie fece un segno verso Pippa e una strana espressione si dipinse sul suo volto. Un’espressione alla quale Pippa non era abituata, come se un banco di nubi le avesse attraversato il viso. In ogni caso, passò in fretta, e gli occhi di Natalie tornarono a splendere.

    «Lady Pippa e io siamo amiche del cuore da prima che ci fosse permesso toccare un pianoforte. Ma da quando ci siamo incontrate, abbiamo condiviso ogni cosa, incluso il nostro precettore di musica, Mr Giles, sebbene potrei dire che Pippa gli è molto più affezionata di quanto i miei genitori avrebbero mai tollerato nei miei confronti. Senza dubbio, le sue doti al piano mostrano tutte le ore di esercizio supplementare».

    Pippa arrossì al punto da credere che una candela avesse appiccato il fuoco al suo vestito o alla sua perfetta acconciatura.

    Impercettibili risatine femminili e profondi sghignazzi maschili riempirono la stanza dall’ultima fino alla prima fila, dove Pippa era tornata a sedersi accanto ai suoi genitori.

    Rubò uno sguardo a Mr Giles che sedeva al bordo del palco, dove aveva avuto appena un momento per congratularsi con un’altra allieva prima che la folla lo guardasse. Impossibile dire se fosse arrossito, perché si era immediatamente ritirato nell’ombra e ora stava guadagnando l’uscita sul retro.

    Un momento di confusione offuscò la sua mente mentre i risolini si attenuavano e una lieve brezza le accarezzava il viso, come se qualcuno avesse aperto una finestra su un vento di burrasca.

    Al suo fianco, la madre di Pippa le faceva aria col ventaglio.

    La Duchessa di Midcrest, la sua cara madre, che aveva lottato per vent’anni per elevarsi dalla sua estrazione medio-borghese, sarebbe stata nuovamente trascinata nello scandalo, e tutto a causa sua.

    «Vuoi andar via?», le sussurrò la madre.

    «Io... no...», balbettò Pippa, «non potrei mai...».

    «Non pensavo che l’avresti fatto, bambina mia», sua madre cercò di addolcire il colpo. Ci era passata centinaia di volte nel corso della sua vita all’interno della buona società londinese: «E in ogni caso, qualunque cosa facessimo

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