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LA MECCANICA DI NEWTON: Didattica Flipped per le scuole secondarie
LA MECCANICA DI NEWTON: Didattica Flipped per le scuole secondarie
LA MECCANICA DI NEWTON: Didattica Flipped per le scuole secondarie
Ebook101 pages47 minutes

LA MECCANICA DI NEWTON: Didattica Flipped per le scuole secondarie

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About this ebook

Dopo la prima esperienza di flipped classroom dedicata all'evoluzione delle specie di Charles Darwin, questa volta io ed i miei studenti ci siamo cimentati sull'approfondimento dell'opera di Isaac Newton: Principi matematici di filosofia naturale. Partendo da questo approfondimento il testo diventa un interessante esperimento di flipped classroom applicato alla Fisica ed alla Fisica meccanica. Troverete in questo lavoro non solo un approccio nuovo allo studio di una materia ostica come quella della fisica, ma anche un completo eserciziario utile per comporre verifiche oppure per controllare la propria preparazione. Insomma, questo testo vuole essere un nuovo interessante strumento per la didattica all'interno di una collana che presto si arricchirà di nuove pagine sperimentali. Buona lettura.
LanguageItaliano
Release dateMay 7, 2017
ISBN9788826059402
LA MECCANICA DI NEWTON: Didattica Flipped per le scuole secondarie

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    LA MECCANICA DI NEWTON - Fiorentino Marco Lubelli

    Bibliografia

    INTRODUZIONE

    A seguito della importante esperienza di flipped classroom fatta lo scorso, anno avente come oggetto l'evoluzione delle specie di Charles Darwin, ho deciso quest'anno di affrontare un tema decisamente più complesso utilizzando lo stesso approccio. L'oggetto della mia nuova ricerca sarà la fisica, e nello specifico la fisica meccanica.

    INCONGRUENZE NEI CURRICOLI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO RISPETTO ALLA FISICA.

    La fisica nella scuola media e' spalmata in una parte, incomprensibilmente posta nel primo anno: la termodinamica, e la meteorologia, una parte nel secondo anno: meccanica e idraulica ed una terza parte nel terzo anno: l'astronomia. Questo spezzatino didattico impedisce di trattare la materia sviluppandola nella sua logica consequenzialità, favorendo la trattazione di essa a compartimenti stagni slegati non solo fra loro ma disconnessi dall'evoluzione epistemologica stessa con cui lo studio dei movimenti relativi di corpi e molecole è avvenuta nel corso dei secoli. Inoltre la profonda comprensione dei concetti pregnanti di branche come termodinamica e meteorologia, meccanica ed idraulica avrebbe bisogno di conoscenze e competenze matematiche ed un livello di astrazione che può essere raggiunto solo nel terzo anno di studi. Da ciò deriva la mia scelta didattica di affrontare meccanica ed astronomia, fortemente interconnesse, il terzo anno.

    UN NUOVO APPROCCIO ALLA FISICA NELLE SCUOLE MEDIE

    Come detto nel capitolo precedente, lo smembramento delle parti della materia nei tre anni di corso, a parer mio, sacrifica la corretta comprensione di parti imprenscindibili della fisica: la termodinamica e la meteorologia, affrontate il primo anno, senza le conoscenze approfondite e consolidate di concetti come la proporzionalità (argomento di seconda) il cerchio la circonferenza e la sfera (argomenti che trovano il loro coronamento di didattico solo nel terzo anno) divengono poco più che un esercizio mnemonico fine a sé stesso di cui non rimarrà nulla dopo pochi mesi dalla conclusione dell'attività in classe, determinando in concreto, nella migliore delle ipotesi, una perdita di tempo e, nella peggiore delle ipotesi, fraintendimenti didattici e pregiudizi che possono ostacolare nei successivi anni un approccio proficuo alla materia. Per questo sarebbe necessario svincolare la fisica dal ruolo di cenerentola che spesso ricopre nelle nostre scuole perché, a differenza di biologia, scienze naturali, della terra, e chimica, ritenuta ostica, e ridarle un ruolo centrale nella nostra didattica ripartendo proprio dalla sua organizzazione triennale.

    UNA NUOVA PROGRAMMAZIONE

    Riprendendo dunque le cose dette in precedenza andrebbe ripensata completamente la programmazione scientifica della scuola media con alcuni sostanziali cambiamenti. Io ritengo che sia necessario ridare la omogeneità e consequenzialità logica alle scienze studiate alle scuole medie. Ciò si potrebbe raggiungere affrontando:

    LA BIOLOGIA: cellule, piante, animali origine delle specie e genetica: il primo anno

    LA CHIMICA E IL CORPO UMANO (BIOCHIMICA) al secondo anno come oggi

    LA FISICA: meccanica, idraulica, termodinamica, meteorologia, astronomia e scienze della terra: il terzo anno.

    Questo spostamento disciplinare ci permetterebbe di affrontare ogni anno una materia specifica. Nello specifico, ogni singola materia di studio, ritrovando la sua individualità, potrebbe essere affrontata nella sua naturale evoluzione epistemologica, e trattata sfruttandone la storica evoluzione nel pensiero umano. Inoltre potremmo sfruttare le conoscenze matematiche acquisite nel corso dei tre anni per comprendere al meglio la materia che più di tutte e' intimamente legata alla matematica: la fisica (vera e propria matematica applicata alla natura) dando più chance di comprensione della materia e radicandola maggiormente nel pensiero degli studenti, che oggi, pur affrontandola nelle scuole secondarie di primo grado, la affrontano di fatto, per la prima volta, alle scuole superiori con risultati spesso carenti. Infine non possiamo sottovalutare le ricadute positive che lo studio della fisica al terzo anno di studi possono avere nella comprensione della matematica segnatamente per ciò che riguarda: relazioni e funzioni, spazio e figure (riferendoci alle grandi macroaree delle valutazioni OCSE-PISA).

    APPROCCIO EPISTEMOLOGICO

    Come abbiamo fatto per l'esperimento dell'anno precedente, che aveva come argomento l'origine delle specie, anche in questo caso ci sforzeremo di abbandonare il libro di testo andando ad analizzare le fonti originali da cui la meccanica ha preso forma. E' evidente che il percorso epistemologico che plasma questo argomento, a differenza del caso precedente, dove avevamo un unica fonte certa (il libro di Charles Darwin), e' lunghissimo, variegato e fatto di errori, passaggi a vuoto e accelerazioni improvvise. Abbiamo per ciò

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