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Non solo confetti: Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner
Non solo confetti: Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner
Non solo confetti: Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner
Ebook140 pages1 hour

Non solo confetti: Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner

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About this ebook

Se l'idea di aiutare una sposa a scegliere tra un abito impero e uno a sirena (no, non ha le squame!) non ti dispiace affatto, oppure se ti chiedi come si gestisca per benino un matrimonio da favola, allora non puoi perderti il nostro manuale “Non solo confetti. Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner” scritto da Chiara Gily.
Il titolo la dice già lunga: fare il wedding planner è sicuramente una professione divertente, dove si sta per mesi a contatto con catering, chiffon, fiorai e momenti di felicità, ma perché questo evento vada nel migliore dei modi, e non si traduca con la fuga della sposa come ne Il laureato (anche se, vabbè, lei lì fuggiva per Dustin Hoffman), non ci si improvvisa dalla sera alla mattina.
Bisogna studiare tanto, per proporre agli sposi soluzioni pratiche e creative e per accompagnarli con polso nei mesi che li separano dal grande giorno. Bisogna essere pragmatici e informati, per sapere qual è la burocrazia da sbrigare per mettersi in proprio e sopravvivere. Bisogna conoscere il galateo, ogni aspetto della cerimonia (civile o religiosa) e avere tanti fornitori fidati (fiorai, fotografi, catering, grafici, sarti). Inoltre, è necessario sapersi promuovere al meglio online e offline per emergere sulla concorrenza.
Quindi non solo confetti, ma tantissimo lavoro duro. Come capire, quindi, se si ha la stoffa per fare il wedding planner?
Questo manuale, scritto dalla commercialista e wedding planner, Chiara Gily, lo spiega passo passo. L'ebook è diviso in due parti, come le due anime dell'autrice: la prima definisce cosa fare per mettersi in proprio, come organizzatore di matrimoni. Dal codice Ateco, al business plan, dagli aspetti fiscali, a come strutturare una buona offerta di servizi per gli sposi, arrivando a come promuoversi e come gestire la propria giornata tipo.
La seconda parte invece è una full immersion nel mondo del matrimonio: tempistiche, pubblicazioni, bon ton, come si sceglie l'abito (e il tessuto e il coprispalle e gli accessori) per lei e per lui, il bouquet, il trucco e parrucco, il catering e il fotografo. Non solo, il manuale spiega come destreggiarsi tra i vari tipi di location (hotel o castello?), se scegliere una cena placée o un buffet (e l'open bar come si gestisce?), come si scelgono le bomboniere e la musica per il ricevimento.
Inoltre, mille spunti per ideare matrimoni a tema unici e romantici, cosa fare se qualcosa va storto il giorno delle nozze, come mantenere la calma (ce ne va tantissima!) e cosa fare quando ti toccherà diventare anche un po' social media wedding planner (non ci credi? Esiste!).
Una prospettiva davvero inedita sul tema del matrimonio: da un lato, la parte più "fredda" e burocratica dei vari adempimenti per avviare questo business; dall'altra, la parte glitterosa e divertente del grande giorno.
Un manuale ricchissimo, completo fino al midollo, chiaro e ben spiegato, con tanti casi pratici con i quali relazionarsi. La panoramica ideale per te che stai pensando di metterti in proprio come wedding planner e vuoi chiarirti le idee e, una volta deciso, partire col piede giusto.
Chiara Gily ha deciso di devolvere tutti i proventi di Non solo confetti alla onlus LeuceVia.
LanguageItaliano
PublisherZandegù
Release dateMay 23, 2017
ISBN9788889831748
Non solo confetti: Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner

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    Book preview

    Non solo confetti - Chiara Gily

    © 2017 Zandegù di Marianna Martino

    ISBN 978-88-89831-74-8

    Copertina di Davide Canesi

    Impaginazione a cura di Agnese Tortosa

    www.zandegu.it

    info@zandegu.it

    facebook.com/zandegu

    @Zandegueditore

    instagram.com/zandegueditore/

    Non solo confetti

    Come iniziare (e continuare con successo)

    la professione di wedding planner

    Chiara Gily

    Zandegù

    «Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita».

    Confucio

    Agli entusiasti,

    a chi ha il dono di trasformare un ostacolo

    in un obiettivo da raggiungere

    A Francesco,

    che mi ha reso coraggiosa

    Introduzione

    «Che lavoro fai?»

    «Organizzo matrimoni»

    «Sì, ma di lavoro, per guadagnarti da vivere, cosa fai?»

    Questa è una conversazione standard che, fino a dieci-quindici anni fa, un wedding planner ha affrontato almeno una volta nella sua vita. Un po’ perché l’organizzatore di matrimoni è una figura recente, che ha iniziato a prendere piede in Italia solo agli inizi del nuovo millennio, un po’ perché, purtroppo, quando si ha a che fare con qualcosa che, dall’esterno, può sembrare più simile a un divertimento o a un hobby che a un lavoro, c’è un po’ di reticenza ad accettarlo come tale. A differenza degli altri Paesi europei e in particolare degli Stati Uniti d’America, dove il wedding planner è un elemento imprescindibile, al pari del catering o dell’abito da sposa, in Italia i preparativi delle nozze sono sempre stati appannaggio della rete familiare dei due sposi. La parentela si riuniva coesa in una squadra – capitanata, il più delle volte, dalle suocere –, che si occupava di tutti gli aspetti organizzativi. E questo capitava al Nord quanto al Sud. Non esistevano dunque molti margini di intervento, per un estraneo che volesse prendere le redini della pianificazione e del coordinamento del matrimonio.

    Le cose, per fortuna, sono cambiate e adesso nessuno storce più il naso (tranne forse le suocere…) quando sente parlare di wedding planner. Anzi, possiamo dire che oggi il terreno è fertile per chi voglia intraprendere questa professione. Uso la parola professione non a caso, per indicare un’attività lavorativa esercitata in modo organizzato, continuativo – quindi non occasionale – e sistematico. Va da sé che progettare un evento ogni due anni, o il matrimonio della vostra migliore amica, non fa di voi un wedding planner.

    Il fatto che non esista una regolamentazione ufficiale per questa attività, né tantomeno un albo che ne tuteli la categoria, non vuol dire che non ci siano linee guida da seguire. Molte sono regole di buon senso (e non solo di bon ton), altre, invece, sono più rigide e riguardano aspetti giuridici, economici e organizzativi.

    L’improvvisazione e la mancata preparazione, nel far fronte agli imprevisti che possono presentarsi durante la pianificazione delle nozze o, ancora peggio, proprio il giorno del matrimonio, possono creare danni agli sposi, rovinandogli uno dei giorni più importanti della loro vita, ma soprattutto possono nuocere a voi stessi. Un evento andato male, con sposi e invitati scontenti – senza un’organizzazione e, soprattutto, senza un progetto ben strutturato e condiviso con sposi e fornitori – rappresenta una macchia. Un incidente che lascia strascichi e che è difficile da dimenticare. Quando si organizzano matrimoni il passaparola è un detonatore di meravigliose opportunità – esiste una pubblicità migliore? –, ma anche un boomerang che può schiantarvisi addosso.

    Non è mia intenzione fare terrorismo professionale, ma sappiate che partire con entusiasmo e voglia di fare è necessario, ma non sufficiente. Questo libro nasce proprio per questo, per aiutarvi a iniziare con il piede giusto e starvi accanto, passo dopo passo, mentre mettete le basi per una nuova, strepitosa attività.

    L’ebook si divide in due sezioni: la prima riguarda gli aspetti organizzativi della professione e fornisce gli elementi per intraprendere – da quelli commerciali e gestionali a quelli fiscali. La seconda esamina gli aspetti organizzativi del matrimonio, con tutte le informazioni che un wedding planner deve conoscere, dalla scelta dell’abito per gli sposi alle tipologie di fiori, senza tralasciare galateo e bon ton, affrontati in chiave contemporanea.

    Prima di scorrere le pagine di questo libro, è giusto che voi sappiate che la vita di un wedding planner non è fatta soltanto di pizzi, merletti, porte spalancate e corteggiamenti da parte dei fornitori. Dietro a ogni evento c’è un duro lavoro di programmazione, di contrattazione commerciale, di formazione continua e di pazienza. Siate consapevoli anche che, se sceglierete di diventare wedding planner, non finirete mai di imparare e, soprattutto, di mettere tutte le vostre conoscenze al servizio di un sogno. Perché, al di là delle pratiche burocratiche, dei budget da rispettare e dei conti da far quadrare, non dimenticatevi mai che state lavorando per esaudire un desiderio – forse il più grande – di due persone (quattro, se includiamo anche le suocere!).

    Parte prima

    La professione di wedding planner

    Il ruolo del wedding planner: chi è, cosa fa e quali sono i requisiti per intraprendere la professione

    Il wedding planner progetta, organizza e monitora tutte le fasi di un matrimonio. In affiancamento agli sposi, o in totale autonomia dopo aver chiesto e ricevuto da loro gli input e i desiderata, avrà la completa responsabilità della riuscita dell’evento.

    Chi organizza matrimoni non gestisce solo un budget ma, soprattutto, emozioni.

    Ecco perché in un wedding planner devono coesistere due anime: una pragmatica, precisa e intraprendente, a tratti fredda e impassibile; un’altra creativa, empatica, comprensiva, paziente e disponibile. Un wedding planner pianifica e al tempo stesso si prende cura: degli sposi, delle loro idee e delle loro esigenze, ma anche dei fornitori, affinché seguano le sue direttive, creando un clima sereno, vivace e pieno di entusiasmo. Getta i semi e vede nascere i frutti di tanto lavoro, dedizione e un pizzico di follia. Eh sì, follia: perché un wedding planner deve anche essere capace di trovare quell’elemento creativo che nessuno si aspetta, o convincere un fornitore a sperimentare un servizio nuovo o, nel caso di un imprevisto, trovare una soluzione non convenzionale.

    Non potrò mai dimenticare un matrimonio celebrato alla fine di luglio, nella villa di famiglia dello sposo, allestito nel giardino con gazebo, fiori e candele. Le previsioni erano favorevoli e l’unico problema era rappresentato dal troppo caldo. Era tutto perfetto, insomma, nessun intoppo, forse solo un piccola nuvoletta nera all’orizzonte. Nuvoletta che, nel giro di un’ora, si trasformò in un temporale amazzonico. Gli invitati si ripararono sotto ai gazebo, ma la scaletta del matrimonio subì un momento d’arresto, dato che i camerieri non potevano servire i piatti ai tavoli. Sono questi i momenti in cui si deve avere non solo il polso della situazione, ma anche la forza di sparigliare le carte. Alla wedding planner che si era occupata dell’organizzazione si accese dunque la lampadina di quella che prima ho definito «follia»: telefonò al barman chiedendogli di anticipare il suo arrivo (previsto dopo la torta, durante le danze e l’open bar) e, una volta sul posto, gli fece preparare mojito per tutti. Anche i musicisti si adeguarono e, invece di continuare con l’accompagnamento musicale soft di sottofondo alla cena, cominciarono a suonare pezzi movimentati. Tutti iniziarono a ballare con i loro cocktail in mano, felici e un po’ brilli. La pioggia non costituì più un ostacolo o un elemento di disagio, ma divenne anzi una piacevole cornice al divertimento collettivo. Proprio dopo aver assistito a questo evento, in cui ho toccato con mano il problem solving, ho deciso di volermi occupare di matrimoni, capendo allo stesso tempo che non erano tutte rose, fiori e confetti!

    Il wedding planner è spesso chiamato a lanciare il cuore oltre l’ostacolo, ma, allo stesso tempo, deve conoscere i limiti al di là dei quali un desiderio non è realizzabile. Deve essere in grado di non creare false aspettative e illusioni, facendo capire agli sposi – con tatto e leggerezza – che non tutto è sempre e facilmente ottenibile. Chi sceglie di organizzare matrimoni deve, ça va sans dire, essere organizzato. Ciò non significa dotarsi di un mega ufficio e di decine di collaboratori, specie all’inizio, quando bisogna venire a patti con le spese e i conti. È necessario, però, avere un’agenda ben pianificata e, soprattutto, un network di fornitori con cui si siano stabilite ottime e poi, nel tempo, consolidate, relazioni commerciali e personali.

    Date e scadenze non possono essere dimenticate e le distrazioni non sono ammesse. Una

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