Non ero solo Vol.1
By Sriyam
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Non ero solo Vol.1 - Sriyam
mamma.
Premessa
Improvvisamente mi ritrovo da solo e disperato chiuso nella mia camera.
Mi hanno detto: Steven, la tua mamma è andata in Cielo.
Guardo a lungo il cielo, ma non la vedo…
Cosa sei andata a fare lassù? Perché mi hai lasciato qui da solo?
Il papà è lontano per lavoro:
Perché non lavori qui vicino e così mi puoi stare accanto?
In casa c’è solo la mia matrigna:
Perché sei sempre così seria e stai sempre zitta? Cosa sei venuta a fare qui se non vuoi bene a me e alla mia sorella?
Tanto dolore, tanti ‘perché’ che non trovano risposte.
Mi sento ‘diverso’ da tutti e nessuno mi capisce…
Sento una voce che mi dice:
"Ciao Steven, sono Dave, sono un tuo amico, ti voglio bene.
Ti sono accanto e rimarrò sempre accanto a te.
Sentirai la mia voce nel tuo cuore."
Giorno dopo giorno scopro che Dave non è solo un amico che mi ama e mi capisce in tutto, ma è anche un grande ‘Saggio’ che mi spiega tutto, che mi aiuta a comprendere i miei rapporti, tutto ciò che vivo, le cose che accadono e risponde a tutti i miei ‘perché’.
Con lui accanto imparo come pormi e come vivere la vita.
Lui mi fa il dono più bello, il dono più grande:
mi aiuta a sentire nel cuore anche la voce della mia mamma!
----------------
Giungono i vent’anni: mi tuffo nel mondo…
Ho tutto ciò che un giovane sogna, vivo intensamente tutti i divertimenti possibili, ‘gestendo’ tutti i miei rapporti.
Non mi accorgo che il frastuono del mondo e questo mio modo di vivere mi allontanano da me stesso:
non sento più la voce di Dave, la voce della mamma.
Ma ora ho tutto, sono circondato da tante persone, ho soldi, mi diverto moltissimo… , faccio ciò che mi piace, sono libero, non mi fermo un istante.
----------------
Improvvisamente mi ritrovo nuovamente solo, nuovamente disperato…
Ma cos’è accaduto?
Mi sento ancora una volta ‘diverso’ e tutto ciò che facevo non mi diverte più, non ha più senso nulla.
Ritornano il dolore e l’angoscia.
Inizio il viaggio più difficile: quello per ritrovare se stessi.
Ma non sento più Dave, non sento più la mia mamma…
il cuore rimane vuoto.
----------------
Un’incontro mi porta a fare il mio primo channeling dove mi parla la mia mamma.
Si fa riconoscere con tanti particolari che solo io conosco.
Mi spiega cos’è accaduto dal momento in cui credevo che mi avesse abbandonato.
Mi dice che mi è stata sempre accanto, che mi rimarrà accanto e che realmente mi parlava nel cuore.
Mi fa il dono più bello, il dono più grande:
mi aiuta a sentire ancora nel cuore la voce di Dave!
Con lei scopro che Dave è in realtà il mio Angelo e che anche Lui mi è sempre stato accanto.
In realtà: Non ero solo - Non sono mai stato solo!
----------------
Ho continuato intensamente il viaggio verso me stesso percorrendo un Cammino di crescita, di evoluzione, accompagnato, sostenuto, guidato, protetto, aiutato e infinitamente amato dal mio Angelo, dagli Angeli, dalla mia mamma.
Ora vivo nuovamente in modo semplice, in un luogo dove la vita è rimasta come 60 anni fa, fra persone semplici.
Qui posso di nuovo essere in contatto con la natura, attorniato dai molti animali che amo.
Il mio Angelo, gli Angeli e la mia mamma mi hanno fatto ancora una volta il dono più bello, il dono più grande:
mi hanno aiutato a ritornare bimbo, a vivere abbandonato in braccio a Loro.
----------------
Ora so anche vivere da solo e non sentirmi più solo.
Introduzione
Questa è la storia di Steven,
un bimbo buono e bravo come sei tu,
nato 60 anni fa.
Il mondo allora era molto diverso
da come lo è oggi.
Forse ti stupirà la grande semplicità di Steven,
ma allora i bimbi erano così.
Ora i bimbi crescono più in fretta,
e conoscono prima molte più cose.
Ma i cuori sono sempre uguali.
In essi vi sono gli stessi sentimenti,
le stesse emozioni che Steven ti racconta in questo libro.
Anche tu hai accanto un Amico
che sa leggere nel tuo cuore,
come Dave legge nel cuore di Steven.
Ti voglio bene.
Sriyam
Nota dell’autore
Gli avvenimenti narrati riportano fedelmente la realtà,
per questo sono stati cambiati i nomi dei personaggi.
Steven è un bimbo e come tale pensa, parla, esprime i suoi
sentimenti ed emozioni.
Conserva questo linguaggio anche crescendo.
È stata usata la lettera maiuscola dove si è sentito di fare risaltare il valore intrinseco.
- Ciao Steven, cosa fai da solo nella tua cameretta? Come mai sei così triste? Cos’è accaduto? -
- Mi hanno lasciato qui da solo, ho tanta paura!
La mia mamma non c’è più. Non so come mai... non so cos’è successo... Nessuno mi parla, nessuno mi dice dov’è andata la mia mamma...
Ho tanta paura di non rivederla più!
La mia sorellina Susan piange.
Tutti i grandi che vengono in casa, sono tanto seri e mi guardano in modo strano. Qualcuno anche piange...
La nonna sta male, hanno chiamato il dottore... -
- "Mamma, mamma, dove sei? Dove sei andata?
Mammina, ho paura, torna qui da me!" -
- Piccolo Steven,vieni qui, fra le mie braccia. Ti voglio bene. -
- No, no! Non voglio te, voglio la mia mamma! -
---------------
- Mamma, mamma! Un signore ha detto a Susan che sei morta... che sei andata in Cielo... che non ti possiamo più vedere...
-
- "Mammina, dimmi che non è vero!
Dimmi che non sei andata via senza di me! Come faccio a star senza di te?
Io voglio i tuoi bacini, le tue carezzine!
Mamma, non lasciarmi qui da solo..." -
- Piccolo Steven, mi dispiace che tu non abbia più la tua mamma.
Senza la mamma si soffre molto, ed è tutto tanto difficile.
So che ora stai molto male e che senti tanto il bisogno che qualcuno ti prenda fra le braccia, ti stringa, ti accarezzi, ti riempia di baci e di coccole.
Io non posso riportarti la mamma, tesoro, ma posso stare vicino a te.
Ti aiuterò a vivere questo momento in cui ti senti smarrito, come se ti fossi perso in un bosco. -
- "Mammina, vieni via dal Cielo! Vieni giù, vieni qui con me, cosa fai Lassù?
Ho bisogno di te...
Fra un po’ devo anche andare a scuola, come faccio senza di te?
Ma perché non mi dicono più niente di te?
Papà dove sei andato? Stammi vicino!
Ho tanta paura, papà! Non lasciarmi solo con gli altri!
Io voglio te, voglio la mia mamma!" -
- Steven, io ti voglio bene. Starò sempre vicino a te. -
- Ma tu chi sei? -
- Sono Dave, il tuo nuovo amico.
So cosa stai provando nel tuo cuoricino. Io ti sono sempre vicino e ti voglio tanto, tanto bene. Sono qui per ascoltarti, e cercherò di aiutarti il più possibile. -
- Ma perché la mia mamma è andata via senza di me? Non sono un bravo bambino? Le ho fatto qualcosa che le ha dato dispiacere? Si è stancata di me? -
- No, no, tesoro! Non è successo niente di tutto questo, sta’ tranquillo.
Sei un bambino tanto buono e bravo. Non hai dato nessun dispiacere alla mamma, e lei non si è stancata di te.
Non pensare mai queste cose.
Tu sei tanto dolce e sensibile, mi piaci moltissimo.
Ti voglio tanto bene, Steven. -
---------------
- "Mammina, mi manchi tanto tanto!
Mamma, c’è una cosa che mi fa star ancora più male e mi fa piangere tanto.
Non so come dirtela, ho paura che tu stia male se te la dico...
Mamma, aiutami! Mi sto dimenticando le cose che abbiamo fatto assieme...
Come faccio adesso?" -
- Mi dispiace, piccolo, che non ricordi i momenti belli vissuti con la tua mamma, ma non preoccuparti per lei.
La tua mamma non sta male per questa cosa. Lei sa che può accadere questo quando le persone che amiamo ci lasciano, e sappiamo che non le rivedremo più.
Stiamo così male, che non sappiamo più cosa fare.
Sentiamo che dobbiamo, in qualche modo, proteggere il nostro cuoricino, perché altrimenti soffrirebbe troppo.
Allora, senza rendercene conto e senza scegliere di farlo, cerchiamo di dimenticare, più in fretta possibile, le persone che ci hanno lasciato, e tutte le cose che abbiamo fatto con loro.
Così, ci sembra di soffrire meno, e troviamo la forza per continuare a vivere.-
- Ma io non voglio dimenticare la mia mamma!
Voglio ancora i suoi bacini, le sue carezze, voglio che mi prenda in braccio alla sera, e addormentarmi con lei!
Lei mi deve anche accompagnare a scuola fra un po’!
Me lo aveva promesso! -
- Mamma, non voglio dimenticare le cose belle che abbiamo fatto io e te!
-
- Piccolo Steven, so che ora non vuoi sentire altri discorsi, ma desidero dirti una cosa: anche se tu non la vedi, la tua mamma sarà sempre accanto a te, ti accompagnerà ovunque tu vada, non ti lascerà mai solo. -
---------------
- "Mammina, da quando non ci sei più, nessuno mi guarda, nessuno mi prende in braccio!
Il papà va sempre via, va a lavorare lontano, e allora ha fatto venire qui nella nostra casa, ad abitare con noi, un signore e una signora, per badare a me e Susan.
Sono sposati, ma non hanno bambini.
Ci aiutano un pochino, ma non come facevi tu.
E poi, non ci prendono mai in braccio, non ci danno mai la manina, non ci fanno le carezzine...
Mammina, mi manchi tanto..." -
---------------
- "Mamma, oggi è stato il mio primo giorno di scuola e ho avuto tanta paura.
Ho pianto tanto!
Così, la maestra ha chiamato Susan, che si è seduta nel banco con me.
Ma ho avuto paura lo stesso! Era tutto nuovo, e attorno a me c’erano tanti bambini e persone che non conoscevo.
Quello che mi fa star tanto male, è vedere che tutti hanno la loro mamma vicino, e io no!
Ho avuto tanta e tanta paura, mamma, mi sono sentito tanto solo!
Ho anche vergogna. Sono l’unico bambino che non ha vicino né il papà, né la mamma.
Se qualcuno mi chiede come mai, cosa dico?
Mi viene sempre da piangere, non riesco a parlare.
Anche a casa, nessuno mi parla mai di te.
Mamma, vieni giù... Non lasciarmi solo..." -
---------------
- Dave, ho una cosina nel cuoricino che mi fa tanto male.
In casa mia è arrivata una signora. Mi hanno detto che è la nuova compagna del papà. Cosa vuol dire?
Si chiama Adele, ma io la devo chiamare zia. Perché?
È una cugina della mamma e ha portato anche il suo bambino.
Si chiama Flavius, ed è un po’ più grande di me.
Mi dicono che ora siamo una nuova famiglia...
Ma io non voglio una nuova famiglia, io voglio la mia mamma!
Voglio che la mia mammina mi tenga in braccio e mi stringa forte forte...
Io non voglio quella signora lì! Non è buona, non mi viene mai vicino!
Quando andiamo fuori, per prendere delle cose, mi fa camminare sul marciapiede da solo, senza darmi la manina.
Da quando è qui con noi, non mi ha mai dato un bacino, neanche una carezza, e non mi parla mai.
Sembra sempre arrabbiata con me, e io ho tanta paura di essere sgridato da lei.
Al suo bambino, invece, parla tanto e lo accarezza. Con lui è sempre dolce.
Non l’ho ancora vista dargli un bacino, ma di sicuro glieli dà quando io non ci sono.
Come faccio a dire al mio papà che questa zia non mi piace? -
- Caro Steven, ti capisco sai! So che soffri tanto perché non ricevi l’amore che tanto desideri, di cui hai tanto bisogno.
Ti hanno detto che questa signora è la nuova compagna del papà, perché l’ha sposata, come prima aveva sposato la tua mamma.
Il tuo papà non ha il coraggio di dirti che, in casa, ha preso il posto della tua mamma.
Ma nel suo cuore c’è sempre anche la tua mamma.
Il tuo papà ha portato in casa zia Adele, proprio perché tu potessi ricevere ancora tanti baci, coccole, carezze, e le parole d’amore che la mamma donava a te e a Susan.
Anche il tuo papà soffre molto perché non c’è più la tua mamma, e spera che zia Adele possa darvi almeno un po’ dell’amore che vi dava la mamma.-
- Non è vero! Lui non vuole più bene alla mamma, non mi parla mai di lei...
Ci porta solo al cimitero alla domenica.
Susan piange, ma io no, anche se avrei tanta voglia di farlo in braccio al papà.
Se volesse ancora bene alla mamma, ci parlerebbe di lei...
Io lo vorrei fare!
E per badare a noi, avrebbe