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OUTSIDER - Parte Uno: L'incubo
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OUTSIDER - Parte Uno: L'incubo
Ebook30 pages20 minutes

OUTSIDER - Parte Uno: L'incubo

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About this ebook

Corro, corro, corro. Il terreno cede dietro di me. Un'immensa voragine mi insegue e mi inghiotte ogni notte. La mia unica speranza, prima di cadere nel vuoto e svegliarmi, è quella di raggiungere l'albero al centro del prato. Deve esserci un significato. Non può essere solo un brutto sogno. Se fosse una prova da superare? Se arrivare al mio obiettivo fosse la chiave?
Mi trovo ancora qui. Sono di nuovo nel mio incubo, il baratro questa volta non si apre sotto di me e sono ai piedi della Quercia. Qualcosa sta cambiando...
LanguageItaliano
PublisherStreetLib
Release dateMay 22, 2017
ISBN9788826439655
OUTSIDER - Parte Uno: L'incubo

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    OUTSIDER - Parte Uno - Mirko Proietti

    OUTSIDER – PARTE UNO

    L’INCUBO

    di Proietti Mirko

    © Grafica copertina a cura di Proietti Mirko

    © 2016 - Proietti Mirko

    Revisione a cura di Musanni Daniel

    OUTSIDER

    L’INCUBO

    PARTE UNO

    L’INCUBO

    1

    "Non ci riesco. Ti prego basta!" mi dico, implorando pietà in silenzio. Ancora pochi metri e sarà tutto finito.

    "Hai scelto di restare qui? Con la faccia nel fango aspettando che arrivi la fine?". I miei occhi stanchi si posano sui lunghi fili d’erba che, coprendomi la vista, spuntano fitti qua e là tra le zolle di terra smossa.

    "Alzati!". Sono esausta. Stremata. La mia fronte è premuta al suolo. L’odore della terra bagnata mi dà la nausea. Spingo in alto il petto e mi accovaccio sulle ginocchia dolenti, dove ormai il mio abito blu si è sfilacciato e sporcato. Non ho tempo per riposare. Ogni secondo che passa mi avvicina alla fine. Devo tirarmi su. Ora.

    "Alzati ho detto!" mi incito. Scatto in piedi. Dapprima piccoli passi, poi torno a correre. Ogni centimetro del mio corpo supplica pietà. Il sole non aiuta, tanto meno l’erba scivolosa e tagliente su cui sfreccio a piedi nudi. L’aria è così pesante che il fiato mi si spezza in gola ed il mio cuore torna a martellarmi nel petto.

    "Corri!". Volto appena la testa di lato, quanto basti a vedere l’immensa voragine che inghiotte il paesaggio alle mie spalle. Uno squarcio nella terra che cede velocemente. Troppo veloce per poterle sfuggire. Sento le mie gambe sempre più deboli mentre fitte di dolore mi rallentano ad ogni passo.

    "Non…". Cedo. I miei piedi scivolano, esausti per la corsa. Il mio corpo si spegne di colpo e mi accascio a terra rotolando

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