Organizzazione, riforme e filosofie della Comune di Parigi
By Andrea Boero
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Organizzazione, riforme e filosofie della Comune di Parigi - Andrea Boero
Parigi:1871
Sommario
Trattazione storica
Dall’Impero alla guerra franco-prussiana; lo sviluppo dei movimenti operai, i sindacati e la I Internazionale. L’evolversi socio-economico della Francia sotto l’Impero. La III Repubblica e l’assedio. La Parigi comunarda, l’insurrezione del 18 marzo, l’organizzazione e le riforme del governo rivoluzionario. Panoramica delle correnti. La semaine sanglant e la repressione.
La filosofia politica
Teoria e pratica degli ateliers nationaux di Louis Blanc. Auguste Blanqui: la rivoluzione dei cospiratori e la dittatura del proletariato. L’anarchia artigiana di Pierre-Joseph Proudhon, il credito e il sistema cooperativo. Cenni alle teorie di Charles Fourier e Claude-Henri de Saint Simon. Il socialismo scientifico
di Marx. La dialettica storica, la teoria del plus valore, la prassi rivoluzionaria. Commento marxiano della Comune.
Gli artisti e la Comune
La partecipazione degli artisti alla Comune: contributo alla gestione dei musei, i concerti popolari, la Federazione degli Artisti. Un accenno agli scrittori comunardi.
L’impressionismo
Precursori e origini dell’impressionismo. Eduard Manet e le opere comunarde. Gustave Courbet, verismo
e impegno nella Comune. L’ en plein air e la tavolozza impressionista. Cenni alle correnti post-impressioniste. Il pointillisme di Seurat.
Il simbolismo francese
Paul Verlaine e Arthur Rimbaud. Opere filo-comunarde dei due Autori. La poetica: il segno, la sinestesia, l’allegoria.
-Introduzione
La Comune di Parigi e’ stata un punto di volta della storia della Francia, dell’Europa, del mondo. La portata degli avvenimenti di quei due mesi e’ universale. La rivoluzione parigina del ‘71 spesso viene liquidata come conseguenza dell’esasperazione popolare dovuta alla guerra franco-prussiana. Ma questa visione e’ sicuramente molto limitativa: bisogna ricordare che la Commune
e’ la priva rivoluzione di stampo comunista ed anarchico, quindi nettamente diversa dalle rivolte liberali che l’avevano preceduta, la prima della storia umana. É impossibile non capire quale esperimento di democrazia diretta, di governo popolare sia stato tentato in quei 70 giorni. Fondamentale e’ l’influsso sui movimenti della sinistra: dal ‘72, in conseguenza agli avvenimenti parigini, anarchici
e comunisti
si sarebbero separati per non riunirsi più. I comunardi affrontano problemi comuni a tutte le future rivoluzioni: la libertà di stampa, l’accentramento o il decentramento, la conquista del potere, l’isolamento o l’internazionalismo, la repressione, la propaganda, l’alleanza o il contrasto con i ceti medi ed il sottoproletariato, l’istruzione, la necessità di riforme economiche. Di elementi progressivi
non ne mancano di certo .Ma la Comune ha anche caratteristiche spiccatamente ottocentesche: il giacobinismo, la componente nazionalistica, il problema dei beni ecclesiastici, tutti elementi di una rivoluzione borghese incompleta. con questa rivolta si chiuderà la stagione delle insurrezioni ottocentesche seguirà un periodo di pace mai visto dal continente; dal terrore rosso
scatenato da questi avvenimenti verranno le teorie socialdemocratiche, una mediazione tra il capitalismo e le necessità più pressanti delle classi popolari; la Francia assumerà definitivamente come forma di governo la repubblica, moriranno, infine, tutti i socialismi utopistici spodestati da Marx, Bakunin e Proudhon. La Comune e’ quindi un argomento che vale la pena di approfondire, non certo cercando nella rivoluzione antiautoritaria per eccellenza i sintomi dei totalitarismi
che ben poco hanno a che spartire con essa, cercando di evitare il comune errore storiografico di confrontarla con l’Ottobre russo, troppo spesso assurto a ideale di rivoluzione (date le marcate differenze), evidenziando i limiti di questa esperienza forse troppo prematura, forse nata nel momento sbagliato e cercando di cogliere tutti gli stimoli che un esperimento come questo può portare.
-L’Impero
-Il 48
La rivoluzione del ‘48 ha portato la Francia alla seconda repubblica. Alla chiusura degli atelier nationaux (vedi Blanc) il popolo parigino si sollevò, ne segui’ una repressione feroce da parte del generale Cavaignac. Da questo momento inizia l’ involuzione autoritaria della Repubblica: alle elezioni del’48 Luigi Napoleone Bonaparte stravince e diventa presidente; nasce un governo orleanista conservatore, inizia la repressione della Montagna (vedi La repressione).
-Presa del potere
Alle elezioni del ‘49 si assiste ad una crescita del partito rosso
a scapito della democrazia, anche se ben 2\3 dei deputati appartengono a forze conservatrici di ogni