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Dalla comunione alla liberazione
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Dalla comunione alla liberazione

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Laura entra a far parte a diciott'anni del movimento di "Comunione e Liberazione". Sarà un incontro che la segnerà per tutta la vita e che le creerà non pochi problemi. Intorno ai quarant'anni, dopo vent'anni all'interno del movimento, Laura esce da "Comunione e Liberazione". È una donna matura, che vive ancora le proprie domande esistenziali ma in una veste più umile e tollerante. Una donna protesa verso il futuro senza dimenticare, però, mai il passato. Il presente, tuttavia, è ciò che più conta oramai per lei; il presente e la vita, in tutte le sue forme, densa di avvenimenti che le insegnano a guardare la realtà in modo profondo e appassionato.
LanguageItaliano
Release dateJun 6, 2017
ISBN9788893690683
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    Dalla comunione alla liberazione - Elisa Bonadiman

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    Parte prima

    Dalla comunione alla liberazione

    Capitolo I

    Il primo contatto

    «Mamma, cos’è CL?» disse Laura a dieci anni durante una serata in famiglia alla quale, come tutte le domeniche, partecipava il coadiutore della parrocchia di un paese sul Lago Maggiore; un uomo rotondo, pacioccone, con gli occhiali e gran fumatore. Intorno al tavolo c’erano tutti: il papà, la mamma, il fratello e le tre sorelle di Laura. I più piccoli erano intenti ad ascoltare i discorsi dei grandi. In quel momento si parlava a tavola di CL come di una cosa negativa e pericolosa all’interno del sistema dell’oratorio del paese.

    Laura, occhi vispi e capelli mossi castani, essendo una tipetta curiosa voleva saperne di più. La domanda in questione fu il suo primo contatto con il mondo ciellino. Per contro, il coadiutore le rispose con sufficienza, come se alla sua età non potesse capire molto: «È gente strana, vogliono comandare loro.» (CL è la sigla che sta a significare il movimento religioso di Comunione e Liberazione, nato negli anni ‘50 a opera del fondatore Don Luigi Giussani, nato nel 1922 e morto nell’anno 2005 - ndr). Il discorso venne troncato e Laura non fu molto soddisfatta della risposta. La sua curiosità restava sospesa nel vuoto.

    A dire il vero però ella ebbe un altro contatto sempre nel periodo della scuola elementare, poiché la sua maestra aveva formato un coretto di bambini che cantava in chiesa, e una delle canzoni che cantavano era di un tale Claudio Chieffo, noto cantautore ciellino. Laura non capiva bene il senso della canzone, che in età più matura avrebbe cantato e fatto cantare più volte alla gente. Era la canzone Il seme.

    Il seme

    Parole e musica di Claudio Chieffo

    maggio 1964

    Il Signore ha messo un seme

    nella terra del mio giardino,

    il Signore ha messo un seme

    nel profondo del mio mattino.

    lo appena me ne sono accorto

    sono sceso dal mio balcone

    e volevo guardarci dentro

    e volevo vedere il seme.

    Ma il Signore ha messo il seme

    nella terra del mio giardino,

    il Signore ha messo il seme

    all’inizio del mio cammino.

    Io vorrei che fiorisse il seme,

    io vorrei che nascesse il fiore,

    ma il tempo del germoglio

    lo conosce il mio Signore.

    Il Signore ha messo un seme

    nella terra del mio giardino,

    il Signore ha messo un seme

    nel profondo del mio mattino.

    Laura aveva una bella voce e amava cantare. Purtroppo suo padre morì d’infarto quando lei aveva solo undici anni e questo fatto sconvolse letteralmente la sua vita. Scoprì un avvenimento inaspettato che veniva a turbare i suoi giochi di bambina e soprattutto scoprì che non poteva far risorgere nulla con l’uso dei suoi umani poteri, tanto meno suo padre. Le domande sul senso della vita e della morte cominciarono a frullarle nella testa, chi poteva restituirle il suo papà? Chi poteva salvare la sua mamma dalla morte? Il terrore cominciava a impadronirsi di lei dopo un’infanzia pressoché serena. Credeva in Dio ma qui le cose si facevano serie.

    Laura era la più piccola di cinque figli. Era una bimba studiosa, diligente, non avrebbe mai fatto nulla senza dirlo alla mamma, una donna forte e ferma nella fede. Nel frattempo spendeva le sue giornate tra scuola e oratorio, dove continuava a sentire parlare di CL senza capirci molto. Voci di bambini dicevano che erano un gruppetto strano... dicevano che tra la fidanzata e Dio era meglio scegliere Dio; che gli

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