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La paura non esiste. Trasforma il lato oscuro di te stesso
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Ebook127 pages2 hours

La paura non esiste. Trasforma il lato oscuro di te stesso

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Tutti hanno paura della paura, e solo pochi sanno che la paura non esiste. In realtà si può aver paura solo di ciò che non si conosce, ma l’unica cosa che non conosciamo veramente è la nostra coscienza. La paura è l’emanazione delle parti distruttive che ci appartengono, e non esiste di per sé. Essa è solo la radianza difensiva dei frammenti oscuri delle nostre vite, i soli che possano generare sofferenza. Conoscere se stessi è l’unico modo per vincere la paura. Trasforma il lato oscuro di te stesso e sorridi alla paura. La paura non esiste!
LanguageItaliano
Release dateJun 13, 2017
ISBN9788863530483
La paura non esiste. Trasforma il lato oscuro di te stesso

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    La paura non esiste. Trasforma il lato oscuro di te stesso - Massimo Rodolfi

    La tensione è tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie della Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con maschere luminose, decise ad annientare ciò che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dell’opera creativa. Nell’epoca grave dell’Armageddon è specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poiché è l’ora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.

    Maestro Morya

    Impaginazione grafica di Simona Murabito

    Correzioni bozze Graziano Fornaciari e Antonella Bersani

    In copertina il labirinto della cattedrale di Chartres

    ISBN: 978-88-6353-048-3

    Massimo Rodolfi

    La paura non esiste.

    Trasforma il lato oscuro di te stesso

    Copyright 2017

    INDICE

    Prefazione

    Introduzione

    1. La percezione della paura

    2. L’opossum della Virginia,

    ovvero come fingersi morti

    3. Superare la paura del cambiamento

    4. La paura di comunicare

    5. Togliersi la maschera

    e affrontare la paura

    6. Paura e relazioni

    7. Paura della strega? Fate bene…

    8. Paura di accettarsi?

    9. Paura della terapia esoterica?

    Ma no, cambiamo anche il mondo

    Prefazione

    Ricordatevi che voi siete Luce, Luce in essenza, Luce sul Sentiero, e potete avere la certezza che la Luce in voi troverà la strada verso la Luce, e che affermerete Luce nelle vostre vite. E ricordatevi anche che siete benedetti per la potenza del Padre, l’amore del Figlio e la sapienza dello Spirito Santo che sono in noi e che rappresentano la nostra Verità.

    Tutti hanno paura della paura, e solo pochi sanno che la paura non esiste. In realtà si può aver paura solo di ciò che non si conosce, ma l’unica cosa che non conosciamo veramente è la nostra coscienza. La paura è l’emanazione delle parti distruttive che ci appartengono, e non esiste di per sé. Essa è solo la radianza difensiva dei frammenti oscuri delle nostre vite, i soli che possano generare sofferenza. Conoscere se stessi è l’unico modo per vincere la paura. Trasforma il lato oscuro di te stesso e sorridi alla paura. La paura non esiste!

    In questo libro analizzo la struttura della paura, spiego da cosa è generata, e perché non esiste di per sé, ma vive come espressione e difesa delle parti più oscure e distruttive della nostra coscienza. Solo questa conoscenza ci può far superare le nostre paure, trasformando il lato oscuro di noi stessi. Che l’alchimia abbia inizio e i cancelli si dischiudano... la Vita Luminosa ci attende.

    Introduzione

    Mi perdonerete se non do troppa confidenza alle vostre paure, poi capirete perché… sono tempi un po’ particolari, e la paura gioca un ruolo non secondario, in questa civiltà, si fa per dire, del terzo millennio. Mai come oggi il potere dominante ha fatto leva sulle paure, giocando ad arte con i mezzi di informazione di massa, ma il dato di fondo è che, anche se, come vedremo, la paura non esiste, ne esiste però la percezione, e questa è radicata nel profondo della coscienza di ogni persona.

    D’altronde, proprio per i tempi che stiamo vivendo, parlare di paura, di come affrontarla, e di come trasformarla in attività assume un ruolo prioritario. E sono tempi in cui, se vogliamo creare le giuste premesse per un mondo diverso, bisogna anche imparare in fretta ad andare oltre le proprie paure. E di sicuro questo è un lavoro assolutamente individuale, che ognuno si deve giocare per proprio conto, temprandosi nell’agone della propria vita.

    La Matrix (come si usa dire oggi) che incombe su di noi, preme parecchio sulle nostre personalità, cercando di condizionare in maniera definitiva la vera matrice della nostra umanità. Tante sono le spinte disumane che stanno avvilendo il genere umano, e non crediate che questo sia un fatto casuale, o dipenda dalla semplice avidità di qualche super-riccone. Vi è un disegno preciso da parte di quegli esseri abbietti che hanno in mano le leve del potere mondiale, volto ad asservirci snaturandoci completamente.

    Questo disegno passa anche attraverso l’uso scientifico della paura, paura della fame, della guerra, della miseria, del non arrivare a fine mese, solo per citarne alcune macroscopiche, e in fin dei conti chiude il cerchio, toccando l’estremità delle paure più intime e personali. Per cui, se è vero che affrontare se stessi rimane l’aspetto più significativo, oggi come oggi vincere la paura diventa anche un fatto sociale e collettivo. Rimango sempre dell’idea però, che non si può allargare di molto la cerchia della propria attività, e della propria efficacia, se non si parte dalle profondità del proprio essere. Ama il prossimo tuo come te stesso, in fin dei conti comprende il punto di partenza, il viaggio e la meta finale di questo lavoro di trasformazione.

    Pensate che il mio primo libro si intitola La sfiga non esiste, mentre questo, che credo sia il dodicesimo, si intitola La paura non esiste, avanti di questo passo, qui non esiste più niente… devo dire che i miei allievi, che mi vogliono tanto bene, quando dico queste cose, annuiscono visibilmente, ma non so se sono veramente convinti del fatto che queste cose non esistano. In effetti mi fanno una faccia del tipo… ma siamo sicuri? Ma se non esiste la sfiga, allora è tutta colpa mia! E via dicendo…

    Ho considerato altrove la relatività del concetto di colpa e di sfiga, per quanto riguarda la paura invece, quando dico che non esiste, non voglio dire che non esiste da un punto di vista percettivo, ma che non esiste in sé e per sé. Esiste come riflesso, come emanazione secondaria di qualcosa di ben più profondo che paura non è, e che casomai usa la paura. Però, di fatto, chiunque nella vita ha, o ha avuto a che fare con la paura, fino a quando, progressivamente, la consapevolezza non ha iniziato a far comprendere le cause dei propri stati d’animo, e delle proprie azioni.

    Finché non si acquisisce una certa consapevolezza si ha paura, si vivono paure, perché quello che ci accade viene vissuto in modo estremamente automatico, e non si è consapevoli delle forze con le quali stiamo facendo i conti. Con un minimo di consapevolezza si comincia ad affrontare il fatto che magari dentro di noi alberghiamo anche violenza, aggressività, o magari ignavia. A questo punto si comincia a fare i conti con le energie primarie, cioè con quelle che motivano realmente il comportamento, ma è un percorso sicuramente non facile, sia per arrivarci, sia poi per evolvere sulla via di questa consapevolezza.

    Quando si è in queste condizioni però, e la consapevolezza comincia a maturare, non si può far altro che continuare il Sentiero della consapevolezza, sospinti da una fatale attrazione verso la conoscenza, di sé e della vita. Allora si è pronti per ricevere gli insegnamenti dello Yoga, del Raja Yoga, la Via Reale della Realizzazione, che è come dire accedere alla conoscenza esoterica. Quando l’allievo è pronto, il Maestro arriva.

    1. La percezione della paura

    L’essere umano, fondamentalmente, ha a che fare con la percezione della paura. Tante volte nemmeno, in realtà, perché non si è consapevoli del fatto che si ha paura ad affrontare determinate cose. Come la propria interiorità, per esempio, che spesso si dà quasi per scontato che non esista, con un automatismo che allontana il proprio comportamento dall’interno di se stessi, mantenendolo sulla superficie della coscienza. Potremmo definire questa condizione come qualcosa che precede la paura, e che fa rimbalzare rapidamente da qualsiasi pericoloso avvicinamento dell’attenzione a parti sensibili di sé.

    In questo caso, la persona non ha di sicuro la minima idea che ci possa essere qualcosa da affrontare o da capire, figuriamoci da trasformare. Il pensiero poi che possano esserci delle energie distruttive nella propria coscienza, di fatto alla base della sofferenza nella propria vita, non sfiora minimamente l’individuo. In queste condizioni, non si sa nemmeno che si potrebbe aver paura di affrontare qualcosa di cui non si suppone minimamente l’esistenza. Ciò non libera dalla paura, che si può presentare subitaneamente, ed in modo inconscio in qualsiasi momento della vita, ma fa vivere in modo automatico, obbligato, canalizzato, attribuendo la responsabilità delle ‘sventure’ della propria esistenza a cause assolutamente esterne.

    Questa cosa può sembrare irrilevante, ma in fin dei conti è basilare, perché questa è la vita umana per lunghissimo tempo. Cioè si svolge come impulso istintivo e reazione all’ambiente, in una dinamica di causa-effetto vissuta in modo assolutamente meccanico e automatico. Possiamo considerare questa dinamica come un determinismo oggettivo, che comincia ad incrinarsi solo quando l’evoluzione inizia ad esaurire le spinte karmiche, per cui le difese interiori diminuiscono. L’esperienza, che porta a perfezionamento il nostro comportamento, coincide in pratica con la trasmutazione alchemica delle strutture della nostra coscienza, ed al conseguente progressivo sgretolamento delle difese subconsce che ci impediscono di accedere alle parti più profonde del nostro essere. Finché non siamo in queste condizioni, il bilancio è sfavorevole per la consapevolezza, e non ci poniamo nessun tipo di problema.

    Quante volte l’ho ripetuto ai miei allievi, se siete qua è perché siete arrivati all’ultima spiaggia, che significa che i percorsi delle vostre vite hanno iniziato a sgretolarsi, e ancora dovrà procedere lo sgretolamento, perché possano essere comprese

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