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L'ora decisiva
L'ora decisiva
L'ora decisiva
Ebook130 pages1 hour

L'ora decisiva

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About this ebook

È il primo dell’anno e Dale è su un aereo privato insieme a Emily Bullen. La sta riaccompagnando a casa dopo che la donna ha accettato di testimoniare contro il marito, il Senatore Thomas Bullen.

Purtroppo, né il Santuario né l’FBI hanno calcolato quanto lontano sia disposto ad arrivare Griffin Ryland nel tentativo di proteggere se stesso e i propri segreti.

Joseph scopre che Dale è in pericolo e, con l’aiuto della sua squadra di SEAL, lo aiuta a uscire da una situazione potenzialmente esplosiva e ad assicurare Ryland alla giustizia.

Un capodanno innevato, un aeroporto deserto, ostaggi e morti ed ecco che all’improvviso i due mondi del Santuario e dei SEAL si incrociano con conseguenze decisive per l’indagine.

Poi, con due settimane a disposizione in un resort in montagna, i due uomini scoprono di essere più innamorati che mai e che è giunta l’ora di prendere decisioni importanti per il loro futuro se vogliono che il ‘per sempre’ diventi una possibilità reale.

LanguageItaliano
PublisherRJ Scott
Release dateJul 26, 2017
ISBN9781785640827
L'ora decisiva
Author

RJ Scott

RJ Scott is the author of the best selling Male/Male romances The Christmas Throwaway, The Heart Of Texas and the Sanctuary Series of books.She writes romances between two strong men and always gives them the happy ever after they deserve.

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    L'ora decisiva - RJ Scott

    Capitolo Uno

    Non è troppo tardi, facciamo ancora in tempo a fuggire, incalzò il secondo capo scelto Joseph Kinnon. Premette entrambe le mani sul vetro e spostò lo sguardo in basso, verso la strada. La città era una candida distesa innevata e, in qualsiasi altro momento, sarebbe apparsa magnifica. Si trovavano nel quartiere storico, al decimo piano di un albergo pieno di cornicioni. Avevano affrontato di peggio. Dopo aver valutato la situazione, considerò le varie opzioni. Fuentes, rapporto.

    Luca Fuentes, giovane, alto e grosso come un armadio con i muscoli, era l’hacker ufficiale della squadra, ma anche un genio tattico. Raggiunse Joseph alla finestra. Signorsì, signore, rispose in tono formale, poi puntò gli occhi verdi sullo stesso panorama che vedeva Joseph. Aggrottò la fronte.

    Riesci a trovare delle vie d’uscita? chiese Joseph.

    Luca picchiò contro il vetro. Rinforzato. Ci serve qualcosa di tosto per sfondarlo. Può pensarci Viktor. Poi dobbiamo usare la teleferica. Potremmo agganciarla al tetto del centro commerciale. Guardò su e giù, quindi si voltò verso di lui. Quaranta gradi. Scendiamo sul tetto e ci togliamo dai piedi.

    Possibilità di riuscita?

    Fifty-fifty. Credo che la maggior parte della squadra non avrà problemi, ma un membro ha paura delle altezze, rispose serio Fuentes.

    Joseph annuì. Mike Dexter.

    Esatto, signore, continuò Luca. Non sono sicuro che le sue mutande resteranno immacolate dopo la discesa.

    Joseph si accigliò. Quindi se ci procuriamo un cambio di biancheria per il dopo, possiamo portarlo giù?

    Sissignore, rispose immediatamente Luca.

    Dovrei uccidervi entrambi, si intromise Dexter alle loro spalle. Li raggiunse alla finestra, guardò in basso verso il manto di neve e si strinse nelle spalle. E in ogni caso, mia suocera si è di certo assicurata di avere tutte le uscite coperte.

    Joseph e Luca emisero una specie di grugnito scontento e all’improvviso si ritrovarono tutti e tre appoggiati al vetro a ridere a crepapelle.

    Ti appenderebbe per le palle, ansimò Joseph cercando di riprendere fiato tra una risata e l’altra.

    Non sarebbe abbastanza, Dexter. Luca aveva un sorrisetto perfido. "Prima ti taglierebbe l’uccello e solo poi ti appenderebbe per le palle perché hai abbandonato sua figlia all’altare."

    Joseph diede al suo migliore amico una pacca sulla schiena e un abbraccio veloce, poi si scostò. Ultima possibilità di fuga, Dex. Posso chiamare un’altra squadra a coprirci le spalle.

    Dexter gli picchiettò un dito sulla spalla. Perché dovrei rinunciare alla cosa migliore che mi sia capitata nella vita? disse con un’espressione seria. Tutti si zittirono. Poi Joseph scoppiò in un’altra risata e pensò bene di allontanarsi di qualche passo dall’amico prima che questi diventasse ancora più affettuoso.

    E hai il coraggio di definirti testimone? disse Dexter con un sospiro melodrammatico prima di scuotere la testa. Sapevo che avrei dovuto chiederlo a Viktor. Scoppiarono di nuovo a ridere tutti e tre. Viktor era uno scavezzacollo e l’idea che potesse essere il testimone di qualsiasi cosa eccetto scoppi ed esplosioni era semplicemente assurda.

    Parlando di testimoni e matrimoni, mancano venti minuti all’ora fatale e io devo andare a farmi bello nella mia uniforme da cerimonia. Fuentes si diresse verso la porta.

    Aspetta di crescere prima di parlare di bellezza, gli urlò dietro Joseph.

    Affrontate la realtà, ragazzi, ormai avete superato i venticinque e siete vecchi. I vostri culi avvizziti non riempiono più i pantaloni come una volta.

    Joseph gli tirò la prima cosa che gli capitò sotto mano: una mela presa dal cestino della frutta. Fuentes l’afferrò al volo e le diede un morso.

    A dopo, li salutò uscendo. All’improvviso Joseph si trovò da solo con Dexter in quell’immensa suite. L’unica cosa che lo separava dal suo migliore amico improvvisamente serio se n'era appena andata. Nel vedere l’espressione grave sul viso di Dexter, valutò persino di richiamare indietro Luca. Joseph sapeva cosa dire, ma le parole non volevano saperne di lasciare la sua testa. Era capace di essere serio e concentrato, ma quella era un’occasione davvero importante. Non era mai stato il testimone di nessuno in passato e doveva impegnarsi a fondo per dare l’impressione di sapere cosa stava facendo. Dexter si avvicinò al mini frigo e versò il contenuto di una mignon dentro un bicchiere.

    Glielo passò. Tieni, bevi.

    Joseph osservò il liquido ambrato. Non dovrei essere io a darlo a te?

    Dexter sorrise. Perché dovrei bere? Non sono nervoso.

    Neanche io, si difese subito Joseph.

    Dexter scosse la testa. Ricordi quella volta in Iraq quando ci siamo dovuti nascondere per tre ore in mezzo alla merda di capra e tu ti sei vomitato addosso? Sei persino più pallido di allora.

    Joseph sospirò. Dexter lo conosceva più di quanto fosse desiderabile. Non mi piacciono i discorsi, okay? Dammi un fucile e ti controllo una folla come se niente fosse. Fammi parlare e stai sicuro che combinerò un casino ogni singola volta. Si sedette sullo schienale del divano e tracannò tutto il liquore in un colpo solo. Il bruciore era piacevole, ma l’uomo sperò che non gli tornasse su.

    Che c’è da incasinare? gli chiese con calma Dexter. Sedette sull’altro divano. Tra dieci minuti scendiamo e sappiamo già quello che succederà.

    Joseph rifletté sulla domanda e decise che non era il momento di scherzare, era una cosa seria. Come le missioni pianificate passo passo a tavolino. Per un secondo pensò a Dale e ricordò alcune delle conversazioni che avevano avuto di recente. Non aveva bisogno di essergli vicino per sapere come si sentiva. Ogni volta che vedeva il nome di Dale lampeggiare sullo schermo del telefono, sentiva le farfalle nello stomaco. Era vero che erano riusciti a incontrarsi in un'unica occasione dopo la loro prima volta, ma Dale occupava ogni singolo pensiero che non fosse impegnato dal suo lavoro con i SEAL. E ogni volta sentiva un sorriso affiorargli sulle labbra.

    Il mio miglior amico si sposa, cominciò, con una donna fin troppo meravigliosa per lui. Sia che dipendesse da quella semplice affermazione, dagli effetti del whisky o dal ricordo di Dale, Joseph si rilassò. Sì, si sentiva ancora un pesce fuor d’acqua, ma il suo miglior amico sin dai tempi del BUD/s stava andando a sposarsi con il sorriso sulle labbra e per quella volta lui poteva lasciarsi alle spalle le proprie personali opinioni riguardo al fatto che i SEAL si sposassero o la preoccupazione che Dexter potesse restare ucciso e lasciasse una vedova.

    J, volevo parlarti, cominciò Dexter con cautela. Stavo pensando di accettare il congedo medico che mi hanno offerto.

    Joseph sentì una stretta al petto. Se lo era aspettato. Il matrimonio e la vita da SEAL non andavano sempre d’accordo e di recente Joseph lo aveva tenuto d’occhio. Era sempre irritabile e circospetto e nessuna delle due cose andava bene per il loro mestiere. Ma non avere più accanto il suo miglior amico nel piccolo gruppo di esperti di cui facevano parte era un colpo terribile. Tuttavia non espresse i propri pensieri ad alta voce. Invece, disse: Ti capisco.

    Dexter annuì. Ho ventinove anni. Ho trovato Em. La mia schiena è andata e mi è stata offerta la perfetta via d’uscita. Mi piacerebbe restare in patria se posso, o addirittura ritirarmi a vita civile.

    Orrore degli orrori, esclamò lui con un sorriso. Era a conoscenza delle ragioni del congedo medico. Il dolore era quasi una costante della vita di Dex e, anche se spesso riusciva a ignorarlo, in missione per lui era dura. Si era rovinato la schiena con un lancio malriuscito da cui era stato fortunato a uscire vivo. Gli serviva un’operazione per sciogliere dei nervi troppo vicini al tessuto cicatriziale, e doveva farla subito, prima che la situazione diventasse irreversibile.

    Stronzo.

    Il Santuario mi ha offerto un lavoro per quando mi congederò, ammise. Ma non mi ci vedo a lasciare la Marina. Mi mancano ancora una decina d’anni alla pensione. Jake ha detto che se conoscevo qualcun altro che potesse essere interessato… La richiesta era stata seria, ma Joseph l’aveva accantonata come qualcosa a cui avrebbe pensato in un altro momento e tempo.

    Il Santuario? Potrebbe essere una buona idea. Pensavo a fare qualcosa insieme io e te, tipo guardie di corpo o altro quando fossi uscito anche tu, rifletté l’amico pensieroso.

    Io? Joseph scosse la testa. Sono dentro da nove anni, ne ho ancora undici. Non sono così vecchio.

    Dexter sorrise. Aspetta di arrivare vicino ai trenta come me.

    Me ne mancano ancora quattro, vecchietto.

    E hai Dale ora. È importante per te e poi… J, non sei tentato neanche un po’ di lavorare da civile, un giorno? Oppure potresti optare per un incarico all’interno di una base, o addestrare le reclute.

    Joseph sentì il bisogno di cambiare argomento. Stare insieme a Dale e costruire qualcosa insieme a lui era uno dei suoi desideri, ma guardare a un futuro così lontano, lasciare i SEAL… lasciare addirittura la Marina dopo i venti anni di servizio richiesti? Smettere di fare quello in cui era bravo? Era una decisione difficile.

    So cosa so fare e cosa no, disse alla fine. La solita frase.

    Mettila in questo modo, amico. Ti ricordi di Garret Connor?

    Joseph annuì. Si ricordava del luogotenente Connor, alto, moro, espressione seria. Sapeva cosa gli era successo. Ogni SEAL era certo di una cosa: essere membri di una squadra equivaleva far

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