Che stupida promessa!
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Book preview
Che stupida promessa! - Melissa Bellomarino
www.pubme.me
~ INTRODUZIONE ~
10 anni prima
Sono appena stata tutto il pomeriggio con la mia migliore amica Daphne e ora cammino per la strada con le cuffie alle orecchie per tornare a casa. Io e Daphne frequentiamo il primo anno di liceo alla School New Coast dove anche mia sorella Jacklyn frequenta l'ultimo anno.
Entro dentro casa e mia mamma sta in cucina a preparare la cena. Con voce squillante, prima di salire su in camera, per farle sentire che sono tornata le parlo dall'inizio delle scale <
Arrivo davanti alla porta di mia sorella e busso, sento la sua voce bassa dall'altra parte della porta <
Mentre le accarezzo i capelli <ora che cosa avrà in mente questa matta!
faccio un risolino <
~ PARTECIPAZIONE DI NOZZE ~
Baltimora
Sono qui a guardare i miei allievi mentre stanno svolgendo gli esercizi che gli ho appena assegnato quando sento una persona dietro di me che si avvicina alle mie spalle e con voce squillante <
Il ragazzo mi porge una busta davanti il mio corpo <
Leggo con attenzione, appena ho realizzato che cosa c'è scritto, mi metto una mano sulla testa, girandomi verso i ragazzi ed urlo per farmi sentire <
Mi allontano dal gruppo, prendo il telefono e compongo il numero. Fa pochi squilli e sento dell'apparecchio del telefono la sua voce squillante <ma è possibile che questa donna è peggio di un investigatore!
Inizio a farfugliare <dannazione a quella stupida promessa che dopo dieci anni ancora la tira fuori!
Mi dirigo verso i miei allievi, ma dopo un po' arriva un altro ufficiale, si avvicina <
Busso alla porta, sento dall'altra parte una voce dura<
Appena arrivo a casa, corro per le scale e preparo le valigie, quando sobbalzo sentendo il clacson di una vettura. Apro la porta di casa e vedo mio fratello Evan appoggiato allo sportello del taxi, con le braccia incrociate al petto.
Io ed Evan ci assomigliamo molto, entrambi abbiamo i capelli di un color nero corvino lucidi, gli occhi sono azzurri quasi cristallini, così chiari che ti ci rispecchi dentro. Evan a differenza di me è molto alto come papà io invece ho preso la statura di mamma, il suo corpo è robusto ed ha i muscoli scolpiti.
Appena chiudo la porta di casa, mi butto tra le braccia di mio fratello e lo stringo forte. Siamo entrambi emozionati di tornare a casa, di vedere mamma e papà. Soprattutto di respirare l'odore della nostra casa, la nostra città natale dove abbiamo vissuto tutta la nostra adolescenza, la quotidianità che tutti i giorni ci ha accompagnati nella nostra vita.
Saliamo sull'aereo, ci mettiamo a sedere comodi sulle poltrone. Entrambi siamo vestiti con l'uniforme perché per la fretta di partire, non ci siamo cambiati.
Appoggio la mia testa sulla spalla di mio fratello e mi addormento.
Sento la sua voce che mi parla dolcemente accarezzandomi i capelli <
Evan accarezzare la mia spalla muovendomi delicatamente <
Io amo mio fratello, è la cosa più bella che potevo desiderare nella vita. Da quando sono bambina mi ha sempre protetta in qualsiasi istante, rassicurata, amata, coccolata. Lui è stato l'unico uomo che ha visto le mie debolezze, insicurezze e soprattutto le mie lacrime. Perché dopo la sera della promessa con mia sorella, vedere Jacklyn soffrire così tanto ho deciso che nessun uomo mi avrebbe mai e dico mai ridotto così. Non mi sono mai innamorata in tutta la mia vita e quando conoscevo un uomo, ci uscivo un paio di volte per poi liquidarlo in un lampo. Non ho mai provato amore per nessuno al di fuori della mia famiglia e non so proprio che cosa vuol dire essere innamorati di qualcuno.
Ci alziamo e andiamo verso l'uscita dell'aeroporto. Appena arriviamo a prendere le nostre valigie vediamo in lontananza, tra la folla mia sorella Jacklyn e Beverly. Lei è mia cognata, la moglie di mio fratello, sono sposati da un anno. Jacklyn alza le mani in aria e le muove, mi giro verso Evan e scoppiamo a ridere.
Tutti e tre siamo molto legati, Jacklyn è rimasta sola qui a Manhattan, infatti penso che dei tre è quella che ha sofferto di più.
Jacklyn corre verso noi e ci abbraccia, ha le lacrime agli occhi che le scorrono su tutto il viso. Erano quattro mesi che non ci vedeva e per lei è stato come se fosse un'eternità, ci stringe forte e con voce tremante <
Arrivano anche le braccia di Beverly che ci si uniscono al nostro abbraccio e mio fratello si gira verso Beverly stampando un bacio sulla bocca.
In lontananza vedo un'altra persona, è Dilan il futuro marito di mia sorella Jacklyn.
Dilan è un bel ragazzo, i suoi capelli sono biondi come il miele, gli occhi sono di un verde particolare, assomigliano a quelli di mia sorella.
Jacklyn e Dilan si conoscono dal liceo, lui le faceva la corte, ma lei aveva occhi solo per Max e quindi non si era mai accorta di Dilan che lui pendeva dalle sue labbra da ben quattro anni.
Il mio futuro cognato è molto più figo di Max e meno coglione. Non lo conosco bene, ma già che odia Max mi piace.
Jacklyn e Dilan hanno deciso di sposarsi dopo un anno di fidanzamento. Ancora mi ricordo quando Dilan le ha chiesto di diventare sua moglie e Jacklyn gli ha risposto subito di si. Quel giorno lei era così eccitata, mentre mi raccontava la bella notizia, non riusciva a stare un attimo ferma.
Dilan viene verso di noi, mio fratello si stacca dal nostro abbraccio, tendendo per mano Beverly, cammina va verso di lui. Appena Dilan è vicino ad Evan, lui gli da un cinque <
Vado verso di Dilan lo abbraccio. Tra tre mesi sarà mio cognato, diventerà della famiglia, un fratello per me meglio iniziare a conoscerlo bene.
Ci stacchiamo quando sentiamo la voce di Jacklyn <
Ci incamminiamo ed andiamo all'uscita salendo in macchina.
Quando arriviamo davanti alla nostra casa, lo stomaco si stringe e ho un groppo in gola. Mi giro e stringo la mano di Evan, lui mi guarda sorridendo.
Scendiamo dalla macchina, sento la porta di casa aprirsi, vedo mia madre che corre verso di noi. Viene verso di me, con le lacrime agli occhi e mi abbraccia forte. Vedendo mia madre così le stringo le mani <
Entriamo in casa, vengo invasa dall'odore famigliare della cucina di mia madre, del profumo di lavanda che mia mamma adora così tanto. Le sue piantine sono sparse per tutta casa ed infine sento il profumo di mio padre, il suo profumo di cannella.
Questi odori li respiro a pieni polmoni, non mi voglio perdere niente perché quando dovrò partire voglio ricordarli come oggi. Sento la voce di mio padre dalla cucina <
Ci sediamo nei vecchi posti che sono sempre gli stessi come quando eravamo solo che adolescenti. Mangiamo e ridiamo, tornare a casa è stata la cosa migliore che potessi fare.
~ RITORNO NELLA MIA DIMORA ~
Anche se avevo passato la notte dai miei genitori, avevo una casa tutta mia, ogni tanto avevo bisogno del mio spazio. Abituata a Baltimora che avevo preso in affitto una casa vicino alla base per avere più confort, ormai volevo la mia indipendenza.
Due anni fa quando ero tornata in licenza qui a Manhattan avevo deciso di comprato una casa in centro.
L'appartamento si trova in un piccolo palazzo con solo sei appartamenti, due per ogni piano, mi è piaciuta subito, poco persone e poi l'avrei vissuta il minimo indispensabile.
Salgo le scale e appena arrivo sopra il mio pianerottolo, sento la porta del mio vicino di casa aprirsi. Mi giro e scoppio a ridere, il mio vicino aveva l'abitudine di andare nudo per casa e non solo quella.
Ancora mi ricordo quando due anni fa lo conobbi per la prima volta.
Stavo salendo le scale, ancora non ero passata dai miei ed ero da poco arrivata qui a Manhattan. Per la mia euforia, decisi di venire a vedere la MIA CASA.
Senza cambiarmi e levare l'uniforme mi diressi subito qui.
Arrivai davanti la porta di casa, appena misi la chiave nella serratura, il mio vicino aprì anche lui la porta e mi disse <
Da quel giorno iniziò la nostra guerra, ogni mattina appena aprivo la porta per prendere il mio giornale, lo ritrovavo sul pianerottolo quasi nudo che teneva in mano il mio giornale e mi diceva <
Avevo etichettato il mio vicino come porco perché da casa sua usciva ogni maledetta mattina una donna diversa.
Era l'uomo più insensibile del pianeta!
Appena sento la sua porta aprire mi giro verso di lui <
Quanto odio questo insignificante uomo!
Sono appena uscita dalla doccia quando mi piombano a casa mia sorella, Beverly e altre due amiche Lucy e Giselle e la mia migliore amica Daphne. Noi sei insieme eravamo una bomba ad orologeria. Insieme abbiamo fatto i miglior casini, serate e divertimenti. Ci conosciamo dal liceo, io e Daphne andavamo in classe insieme, invece Jacklyn andava in classe con Beverly, Lucy e Giselle. Anche se le ultime due sono più grandi di Jacklyn perché avevano ripetuto gli anni di liceo. Io dopo il liceo mi sono trasferita a Baltimora, ma non ci siamo mai perse di vista. Ci tenevamo in contatto tutto il giorno quando ero a Baltimora e qui a Manhattan stiamo sempre insieme, unite più che mai. Ormai non eravamo più le classiche liceali, ma donne.
Io e Daphne abbiamo la stessa età venticinque anni, lei è bionda, un biondo cenere, i suoi occhi sono di un nocciola intenso. Jacklyn e Beverly sono più grandi di me di tre anni, Jacklyn non ha lo stesso mio colore di capelli, ma i suoi sono castano scuro, i suoi occhi sono dello stesso colore come mamma verdi smeraldo. Beverly è la migliore amica di Jacklyn, lei è tutto l'opposto di noi bionda, il suo biondo è quasi brillante come se fosse un angelo. Invece i suoi occhi sono mescolati tra l'azzurro e il verde. Lucy invece non è americana, ma coreana, i suoi occhi sono a mandarla e i capelli sono castani, lei ha trentadue e Giselle trenta. Giselle invece lei è tutta un'altra cosa, i suoi capelli sono rossi come il fuoco e i suoi occhi sono verdi mescolati di grigio.
Io, Lucy e Giselle siamo le zitelle del gruppo, gli uomini per noi sono solo un divertimento, farli credere è la nostra arma vincente, infatti il giorno dopo li lasciamo con un pugno di mosche.
Daphne la mia migliore amica è l'opposto di me, lei ha il suo bel e tenebroso Josh di dieci anni più grande di lei. Si erano conosciuti una sera in un pub in città, l'avevo inquadrato prima io. Era il mio tipo ideale, biondo con gli occhi azzurri, alto uno e ottanta e pieno di muscoli. Appena lo vidi sgranai gli occhi, io e Daphne stavamo in mezzo alla pista a ballare e ci notò anche lui subito. Quando si avvicinò a noi per fare il provolone, mi caddero le braccia perché fece una battuta stupida, io lo fulminai con lo sguardo, invece Daphne scoppio a ridere. Mi girai verso di lei e mi accorsi che o suoi occhi brillano, dentro le pupille avevano una luce strana, infatti capii che era quello giusto. Diedi una spinta a Daphne, sapevo che era imbranata e infatti lei stava quasi ruzzolando per terra, quando le braccia possenti di Josh la presero al volo. Da quel giorno non si staccarono più, sono tre anni che stanno insieme.
Beverly invece è la migliore amica di mia sorella. Lei aveva una cotto per mio fratello dal primo liceo, ci volle un po' ma con le dritte di mia sorella, Evan cadde ai suoi piedi. Si fidanzarono al college e un anno fa’ convolarono a nozze.
Le mie amiche appena mi vedono con indosso l'asciugamano, lo tirano da dosso e iniziano a cercare nel mio armadio qualcosa di sexy. Inizio a imprecare << Ma perché mi avete completamente denudata se poi ancora non sapevate che mi devo mettere, sento freddo e sono ancora tutta bagnata!>> corro verso l'asciugamano e lo metto sul mio corpo. Lucy dal mio comodino mi tira in faccia il reggiseno e le brasiliane, Beverly mi spinge sul letto e inizia ad asciugare i miei capelli, Daphne appena aveva finito Beverly inizia a stirare i miei capelli. Mia sorella e Giselle prendono una gonna nera aderente corta che arriva al ginocchio con la vita alta e un top nero con lo scollo a cuore e appoggiano i vestiti sul letto.
Finito di vestirmi mi trascinano in bagno, volevano anche truccarmi, ma io le butto fuori e inizio a truccare da sola, mi metto il mascara, la matita nera intorno agli occhi e un rossetto rosso fuoco.
Quando esco dal bagno, trovo mia sorella che tra le dita le oscillano delle scarpe alte nere con la rete. Mi sedio sul divano, infilo le scarpe ed usciamo, dirigendoci ad un locale al centro di Manhattan dove si balla.
Entriamo nel locale e ci accomodiamo ad un tavolo, ordiniamo vodka liscia. Il primo giro di vodka finisce in pochi minuti, al terzo giro di vodka stiamo a ridere e a raccontare cavolate, il discorso principale sono gli uomini e con quanti uomini siamo andate a letto e i fallimenti. Che ridere, iniziamo a prenderci in giro per tutte le brutte conquiste, al quarto giro di vodka siamo già brille a ballare in mezzo alla pista. Un ragazzo inizia a fare il cascamorto con noi e ci offre un altro giro di vodka a tutte e sei, poi c'è ne offre un altro giro di vodka, ormai sento la mia testa che è andata ed era parecchio che non stavo così brilla, inizio a ballare sul bancone...
~ CHE DIAVOLO HO FATTO?! ~
Sento il calore dei raggi sopra i miei occhi, apro gli occhi ed ho ancora il sapore della vodka in bocca. Sento una mano sopra il mio corpo, mi giro e vedo un ragazzo nudo con solo indosso una maglietta sopra il mio letto.
Mi alzo di scatto, prendo il telefono e chiamo Jacklyn <