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La società del coniglio bianco parte seconda
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La società del coniglio bianco parte seconda

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About this ebook

La Società del coniglio bianco parte seconda completa il racconto che è iniziato con la società del  coniglio bianco prima parte. Sono passati quattro anni. Con molta fortuna e a prezzo di molti sacrifici personali  Andrew è riuscito a non farsi uccidere. Ora, nel bene e nel male, è un mago. È esperto, sicuro di sé e anche ambizioso, e questo può essere il pericolo maggiore che abbia mai affrontato fino a ora. Perché là fuori possono esserci cose più spaventose di un adolescente  che conosce un po’ di magia e  ce l’ha con il mondo intero, e Andrew si sta dirigendo proprio  verso di loro.

LanguageItaliano
Release dateAug 24, 2017
ISBN9781507187395
La società del coniglio bianco parte seconda

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    La società del coniglio bianco parte seconda - Brendan Detzner

    La società del coniglio bianco

    Seconda parte

    La società del coniglio bianco seconda parte di Brendan Detzner è distribuita sotto Creative Commons Attribution-NonCommercial-Sharealike 3.0 Unported License

    Copertina di Wesley Wong (http://www.weswongwithyou.com)

    La società del coniglio bianco parte due completa la storia che  è iniziata con la società del coniglio bianco parte uno. Dovrebbero essere letti uno di seguito all’altro.

    CAPITOLO 23

    #

    Più strana era la vita che Andrew conduceva, più ordinari divennero i suoi sogni. Cercò di non passare troppo tempo a pensare a tutto quello che gli era accaduto, così tutto riemergeva quando dormiva.

    #

    Andrew giocò a biliardo per la prima volta circa una settimana dopo che si era trasferito nella casa di Thomas. Il biliardo era l’unica attività ricreativa che praticava Thomas oltre a leggere e ad ascoltare musica, e aveva insistito che Andrew imparasse a giocare. C’era un tavolo nel seminterrato. Era l’unica stanza della casa che era sempre pulita.

    Una volta Andrew gli aveva chiesto se sapeva giocare a scacchi.

    Gli scacchi sono un gioco per bambini, rispose. Andrew non tirò più fuori l’argomento.

    Ci sono due tipi di maghi,disse Thomas, mentre metteva in posizione la stecca. "Buca d’angolo. Tu hai avuto maggiori contatti con il primo tipo, gente come tuo zio Paul. Gente che rovista tra i rifiuti, fondamentalmente. Trovano quello su cui hanno lavorato le altre persone e usano loro stessi la conoscenza. Nulla di sbagliato in questo, ma molti di loro non vedono mai il quadro generale. Percorrono la strada ma non si preoccupano di chi l’ha costruita.

    Il secondo tipo di mago è il tipo che costruisce la strada.

    La palla rimbalzò avanti e indietro tra gli angoli della buca. I bordi del sogno si fecero largo verso il centro, e Andrew vide uno yacht, un brutto quartiere a Hong Kong, una montagna in Tibet, tutte cose di cui gli aveva parlato Thomas ma che non aveva mai visto di persona.

    #

    Si svegliò. Erano circa le undici di sera. Decise di uscire. Non aveva molto da fare il giorno dopo e poteva perdere del sonno. Accese una luce e si vestì.

    Andò in garage. C’erano due auto: un furgoncino e una vecchia station wagon. Aveva le chiavi di entrambe- prese il furgoncino.

    La prima cosa che Thomas gli aveva detto quando era arrivato lì, era che non ci sarebbero stati lucchetti alle porte e nessun muro a trattenerlo. L’unica cosa che lo teneva lì era la sua parola.

    #

    Dopo il secondo disastro, nessuno era interessato a vivere o ad avere un’attività in qualunque posto vicino al centro città, e per un po’ nessuno ci andò. Ma più il tempo passò, meno sembrava probabile che potesse accadere di nuovo qualcosa. Passarci divenne un’avventura. Qualcuno aprì un chiosco di hamburger vicino alla guglia di vetro. Vendevano birra, la gente cominciò a farsi viva per comprarla. Il chiosco di hamburger divenne un ristorante, e vennero aperti altri posti nelle vicinanze, entrando in competizione per gli stessi clienti.

    Essenzialmente era ancora una città fantasma, ma questo faceva parte del suo fascino, c’erano un sacco di posti in cui andare in giro ed esplorare. Come al solito, le cose iniziavano a scaldarsi in aprile e tutto finiva a settembre. Era fine agosto ormai, e Andrew non voleva che la stagione gli scivolasse via.

    Parcheggiò l’auto. Era una serata chiara e meravigliosa; udì il rumore della folla e lo seguì. C’era un grande parcheggio dove c’era stata la biblioteca; lì c’era la maggior parte delle persone. Soprattutto famiglie e coppie anziane che se ne stavano andando, ma c’era un gruppo di ragazzi della sua età nascosti nelle vicinanze, in attesa che le cose si calmassero. 

    Andrew si sedette a un tavolo libero, tirò fuori una matita, e disegnò un triangolo sul legno vicino a dove era seduto, molto leggermente, in modo che fosse impossibile notarlo a meno di avere una torcia e di guardarci direttamente. Attese un minuto e si diresse verso una direzione diversa rispetto a quella da cui era venuto. 

    Si fermò su un ponte e, per pochi minuti, guardò in basso verso l’acqua. Disegnò una figura sulla ringhiera e ci mise sopra la mano.

    I ragazzi erano al tavolo. Era lo stesso che avevano preso la settimana precedente.

    No, guarda te lo sto dicendo io, cazzo, Chicago è piena di mostri...

    No, tu spari un sacco di stronzate...

    No, cazzo, ti sto dicendo...

    Erano in quattro, due ragazzi e due ragazze, una rossa e una bruna. La rossa era la fidanzata del ragazzo che pensava che ci fossero i mostri. L’altra era una sua amica—aveva freddo ed era stanca e non aveva più voglia di stare in giro ma era troppo spaventata per dire qualcosa. Era stata la stessa cosa il sabato precedente.

    Mio cugino vive lì e dice...

    Ecco, nessuno ha mai realmente visto qualcosa, sono tutte cose che han sentito dire...

    Andrew levò la mano dalla ringhiera. Era noioso. Era stato noioso la settimana precedente e quella sera era peggio. Forse non sarebbe dovuto venire.

    Fece una strada diversa per tornare all’auto, attraverso il parco. Udì qualcosa. Colpo, graffio, rollio. Di nuovo. Qualcuno stava andando sullo skateboard. Si guardò intorno e vide un ragazzo con una felpa col cappuccio che saltava da una panchina vicino al campo da basket. Fu colpito da quanto fosse piccolo il ragazzo, come un bimbo con le mani grandi e le scarpe da ginnastica.

    Si avvicinò.

    Non è un po’ tardi per te per essere qui in giro?

    Il ragazzo scese e lanciò a Andrew un’occhiata veloce.

    Fanculo. Non puoi dirmi cosa fare.

    Andrew indicò con il dito lo skateboard, poi lo alzò verso il cielo. La tavola iniziò a volare in aria. Precipitò, si fermò a pochi centimetri da terra e dolcemente discese sull’asfalto.

    Va’ a casa, disse Andrew.

    Il ragazzo prese lo skateboard e corse via dal parco il più velocemente possibile.

    Andrew sorrise e lo guardò correre. Non avrebbe dovuto fare cose del genere; era così che iniziavano le chiacchiere. Ma qualche volta non riusciva a farne a meno.

    #

    Andarono a trovare Rose e Shadow pochi giorni dopo. C’era una casa su un albero nel cortile posteriore di Rose, niente di troppo lussuoso, una piattaforma costruita attorno a un melo. Era il posto favorito di Shadow.

    Era ancora in grado di battere Andrew a scacchi ogni volta che lo voleva. Mosse la regina e sorrise.

    Ancora una

    Certo, sono un fanatico delle sconfitte. Prese i suoi pezzi dal lato della scacchiera di Shadow e iniziò a sistemarli.

    Come eri quando avevi la mia età, Andrew?

    Ancora adesso, le domande di Shadow tendevano a essere del tutto inaspettate. Andrew si era abituato da molto a questo.

    Beh, Thomas dice che probabilmente hai alcune migliaia di anni, così non so bene cosa dirti.

    Intendo la mia età umana, stupido.

    Vuoi sapere come ero quando aveva tre anni?

    Lei ci pensò. Sì. Ma non è quello che ti ho chiesto. Volevo sapere come eri quando assomigliavi a me. Continuò a pensarci e sospirò. Ma lo so che sono una ragazza e tu un ragazzo, così non cominciare...

    Lui sorrise. No, ho capito. Mosse un pedone. Beh, era circa un anno prima che ti incontrassi. Vivevo ancora in Illinois.

    Dove in Illinois?

    Fuori Chicago. In periferia.

    Ti piaceva lì?

    No, ma non so se aveva qualcosa a che fare con il posto. Non era così diverso da qui. Forse lo sarebbe ora che posso guidare.

    Cosa non ti piaceva?

    I miei genitori erano piuttosto incasinati. Attese che Shadow continuasse a chiedere, ma lei non disse nulla. Era in grado di leggere nelle persone molto meglio rispetto a quanto faceva in precedenza.

    Comunque, credo di non sapere realmente come fossi. ero un ragazzo. Ero preoccupato per cose da ragazzi.

    Non sei ancora un ragazzo?

    Tecnicamente.

    Ma non ti senti di esserlo.

    Andrew alzò le spalle. Non doveva neppure spiegarle tutto per filo e per segno ora.

    Così ora sei più felice, continuò lei.

    Di nuovo, lui non rispose. Rimasero seduti in silenzio per un minuto e continuarono a giocare.

    Parlò ad alta voce.

    Non si tratta di essere felici. Ora sono coinvolto in cose che sono importanti.

    Tipo cosa?

    Tutto quello che fa Thomas. Continuare a impedire che tutte le cose nella fattoria escano o facciano del male a qualcuno. Questo è importante.

    Cosa faresti se Thomas non fosse qui?

    Non lo so. Troverei qualcosa.

    Qualcosa d’importante?

    Sì.

    La maggior parte delle persone fa cose importanti?

    Fanno del loro meglio.

    Così intendi che di solito non lo fanno.

    Beh, credo che ...

    Shadow tossì e Andrew si zittì. La guardò; poteva non essere niente, lei poteva stare bene.

    Shadow si coprì la bocca con le mani e tossì di nuovo. Continuò a tossire; tutto il suo corpo si agitò, come se qualcuno la stesse picchiando sul petto, sempre più forte, in continuazione. Andrew passò sopra la scacchiera e la abbracciò.

    Va tutto bene, sussurrò. Stai bene ...

    Appoggiò il mento sulla sua testa e la strinse forte fino a quando lei smise di muoversi. Si allontanò. I palmi delle mani di Shadow erano coperti di piccole goccioline di sangue.

    Shadow strinse le mani a pugno e le mise sopra le sue gambe.

    Mi dispiace...

    Andrew la abbracciò di nuovo.

    No. Non hai nulla per cui dispiacerti.

    Andrew fissò la parte posteriore della casa attraverso le foglie.

    #

    Thomas era seduto al tavolo della cucina, sorseggiando del te e guardando fuori dalla finestra. Stava indossando un nuovo paio di  jeans e una camicia verde- da quando Andrew si era trasferito aveva fatto uno sforzo di vestirsi ogni mattina.

    La ragazza è cresciuta??

    Rose scosse la testa.

    È uguale rispetto a quando è arrivata qui.

    La sua faccia era la stessa, la sua altezza anche. Avevano dovuto toglierla da scuola pochi mesi prima—si erano dispiaciuti molto per questo, a Shadow piaceva, ma si stava facendo notare troppo.

    Credo che Andrew scapperà via, disse Thomas.

    Attese una sua reazione. Era sveglia come lo era sempre stata, ma l’incidente le aveva tolto l’abilità di essere veloce.

    Il suo incidente- ecco come lo avevano chiamato.

    Sei paranoico. Da quanto lo stai pensando?

    Da un paio di settimane.

    E non me lo hai detto domenica scorsa?

    Lui alzò le spalle. Rose iniziò a pensare a che altro dire, ma si perse da qualche parte. Fissò il vuoto. I suoi occhi erano sulla finestra ma non andavano oltre il vetro.

    Thomas le mise una mano sulla spalla. Lei continuò a fissare il vuoto. La mano si spostò verso la sua mascella e lei ritornò.

    Rose sospirò, prese la mano di Thomas tra le sue, e la mise sul tavolo.

    Non dovresti sentirti frustrata, disse Thomas. Stai migliorando.

    Sono un fottuto rottame, Thomas.

    Non cercò di parlarle di questo; lo avevano già fatto in precedenza. Rimasero seduti in silenzio e guardarono la casa sull'albero.

    A cosa stai pensando? chiese Rose.

    Alla Grecia, rispose Thomas.

    Si erano incontrati in Grecia, tanto tempo prima.

    #

    Andrew iniziò a far pesi alle cinque il mattino successivo. Continuò ad esercitarsi fino a quando fu troppo dolorante per proseguire, si fermò in camera per prendere dei vestiti, e fece una doccia. Quando andò in cucina a fare colazione, Thomas si era appena alzato. Mangiarono dei cereali freddi. Il sole non era ancora sorto.

    C'è qualcosa in ballo oggi che dovrei sapere?

    Thomas scosse la testa.

    No.

    Finirono di mangiare e andarono verso il laghetto. Thomas controllò la temperatura, poi lo fece Andrew, ognuno in modo indipendente  per essere sicuri che non ci fossero errori. Poi andarono nel seminterrato.

    In realtà c'erano due seminterrati, due scale che portavano a stanze separate. In una c'erano il tavolo da biliardo e alcuni scaffali di libri. L'altra era la zona che Andrew aveva visitato la prima volta che era venuto lì, un lungo corridoio stretto con una serie di porte sui lati che si presumeva non venissero mai aperte.

    Andrew le visitò una alla volta. Ogni porta aveva il suo rituale, un canto o un disegno che si doveva ritracciare o cambiare o sui cui ci si doveva concentrare. Thomas non fece nulla, osservò soltanto.

    Va' di sopra, disse, non appena Andrew ebbe finito. Voglio stare un minuto da solo per controllare qualcosa.

    Andrew annuì e andò di sopra. Thomas andò alla fine del corridoio e aprì una delle porte.

    All'interno c'era una scrivania di metallo con molte pile di libri. Alcuni avevano centinaia di anni, altri li aveva scritti Thomas stesso. Non aveva messo piede in quella stanza da più di un anno. Sarebbe stato felice di distruggere le cose che teneva lì, se avesse potuto essere assolutamente sicuro che non ne avrebbe avuto bisogno mai più.

    L'ultima volta che era stato lì, tutto era coperto di polvere. Ora la stanza era immacolata.

    #

    Passarono le ore successive in biblioteca. Imparare come gestire la manutenzione ordinaria del seminterrato e del laghetto e di tutto il resto aveva richiesto a Andrew poche settimane. La parte difficile era stata imparare come gestire le emergenze. Aveva letto molti libri nel corso degli ultimi due anni. Una volta, all'inizio, aveva cercato di spiegare a Thomas che in realtà non era un gran lettore, che era Josh quello bravo a farlo. Thomas lo aveva fissato fino a quando era stato zitto, poi gli aveva detto di tornare a lavorare.

    C'erano ancora alcune cose che gli richiedevano più tempo delle altre persone, così ci passava più tempo. Era tutto quello che in realtà gli occorreva e Thomas non si preoccupò mai di quanto tempo gli servisse per imparare qualcosa, così non era un problema.

    Avanti, disse Thomas.

    Andrew annuì e schioccò le dita. Il libro che stava leggendo si alzò in aria e scivolò in un posto vuoto nello scaffale. Schioccò ancora le dita  e sentì lo spirito avvolgersi attorno alla sua spalla.

    Cosa facciamo ora?

    Andiamo fuori. Voglio lavorare sull'incantesimo della cecità.

    Andarono di sopra, fuori in giardino, e presero le loro posizioni sui lati opposti del laghetto. Non c'era nessun motivo perché dovessero farlo lì, era solo un buon modo per marcare le distanze.

    Andrew chiuse gli occhi, si liberò la mente. Quando si faceva l’incantesimo della cecità si doveva essere sicuri di essere rilassati. Altrimenti le cose potevano andare male se si era arrabbiati o impauriti.

    Spinse la sua mano verso Thomas ed espirò. Aprì gli occhi. Riusciva a vedere. Thomas chiuse gli occhi, inspirò. espirò. L’oscurità si impadronì della vista di  Andrew. Inspirò, espirò. Ritornò. Avanti e indietro, e così per due ore.

    Andrew si strofinò le tempie, lasciò che le sensazioni ritornassero nel suo corpo. Era felice, soddisfatto. Gli era servito un sacco di tempo per imparare come farlo. Ritornò indietro camminando, costeggiando il laghetto sul lato più vicino alla casa.

    Si sentiva ancora un po’ frastornato. Thomas disse qualcosa, ma non gli diede molta attenzione e lo perse.

    Ho bisogno di parlarti ripeté Thomas.

    Andrew sentì come un buco aprirsi nel suo petto.

    Sembra che tu abbia qualche idea su cosa stia pensando.

    Una luce rossa montata su un piedistallo vicino al laghetto cominciò a lampeggiare. Thomas e Andrew guardarono verso il laghetto. C’erano piccole bolle che risalivano in superficie.

    Si mossero in direzioni opposte. Thomas si inginocchiò e cominciò a cantare. Andrew corse verso un sacchetto di concime marrone appoggiato contro la casa e lo trascinò più vicina all’acqua. Lo rovesciò. Era pieno di salgemma. Lo versò nel lago con le mani, il più velocemente possibile.

    La superficie dell’acqua smise di muoversi. Si gonfiò come gelatina. Thomas continuò a cantare. Andrew corse verso il piedistallo e girò un interruttore sul lato; un debole gemito riempì l'aria quando le batterie si attivarono. C'erano dei macchinari sepolti tutti attorno al laghetto che

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