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God-like: Volume II della trilogia "Creazioni F e altri racconti"
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Ebook47 pages29 minutes

God-like: Volume II della trilogia "Creazioni F e altri racconti"

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Volume II della trilogia "Creazioni F e altri racconti"

Facendo leva sulle robuste reminiscenze prodotte dalla lettura di quasi tutte le opere di Asimov, la natura fantascientifica si evolve, nei racconti di Marcello Colozzo,  in modo esponenziale, grazie all’apporto della fisica quantistica, fino a prodursi in quei messaggi subliminali trasmessi dal transrealismo, di cui l’autore è uno strenuo fautore. Pur costituendo  una forma narrativa che viene da lontano, e che affonda le proprie radici nella metafisica di Bergson e di De Chirico, per poi confluire nell’arte surrealista di Salvator Dalì, e pur rievocando la potenza onirica e visionaria de “L’interpretazione dei sogni” di Freud, lo scopo principale del transrealismo è quello di superare la fase di transizione tra “mondo reale” e “mondo virtuale”, svolgendo una continua ed incessante opera di sovrapposizione.
[Pasquale Prisco]


Marcello Colozzo, nato e residente a Gaeta, esordì nel 1999 con "Artificial jail", per poi pubblicare: "Universe" (2002), "La ragazza del bar" e “La Cartomante” (2010), "Codice Rishi", "Lucky Star" (2011), "Joker" (2012), "Creazioni F e altri racconti" (2012), "Bootstrap! altri racconti" (2013), "Sette calze di seta"(2015), Il ludo di Iris (2015). Abigail o della Decadenza (2016).
Shutdown! (2016)
 
LanguageItaliano
PublisherPasserino
Release dateOct 9, 2017
ISBN9788893453646
God-like: Volume II della trilogia "Creazioni F e altri racconti"

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    God-like - Marcello Colozzo

    11

    1

    Probabilmente era il quarto drink. Devo aver perso il conto disse tra sé, osservando il fondo abbagliante del bicchiere ormai vuoto.

    «Quant’è?» chiese alla barista, porgendo una banconota.

    «Paga domani. Ho appena chiuso la cassa…»

    «Perché?»

    «Non vedi che ore sono?» replicò la barista, indicando l’orologio sul muro.

    Dopo un po’ la ragazza riprese:

    «È da una settimana che ti presenti a notte fonda, scolando un drink dietro l’altro…»

    «Ok, dovrei smettere… Prima che sia troppo tardi» ironizzò Rudi.

    Uscì fuori. Si avviò lentamente verso casa, respirando a pieni polmoni l’aria fredda della notte. Erano passati tre giorni da halloween e sui marciapiedi c’erano ancora tracce di coriandoli. In quel momento la sua attenzione venne attratta da un graffito disegnato sul muro della strada adiacente. I graffiti non gli avevano mai comunicato alcunché, ma questo era completamente diverso. Non riusciva a percepire la differenza: era qualcosa di inafferrabile. Fissò il disegno per alcuni minuti. Di solito i graffiti raffigurano immagini ben definite, sia pure volutamente distorte. Questo, invece, astraeva del tutto dalla realtà. E proprio lì risiedeva il suo fascino. Ammirò ancora per qualche minuto l’astratta figura. Alla fine scattò una foto con il cellulare immortalando quell’opera d’arte.

    ***

    «Cos’è?» gli chiese Veronica, il mattino seguente in ufficio.

    «È un graffito» rispose Rudi, zoomando l’immagine sul monitor del pc.

    «Questo lo so» sbuffò spazientita la ragazza. «Mi chiedo: cosa raffigura?»

    «Me lo sto domandando da ieri notte…»

    «È opera dei 400 BOYS» intervenne Tino, che era appena entrato in ufficio.

    «I 400 BOYS?» chiese incuriosito Rudi, girandosi verso il collega.

    «È un gruppo di ragazzi. Si tratta di artisti grafici di grande talento, anche se poi si autodefiniscono tecno-poeti

    «Ancora più intrigante…»

    «Ne parlarono in TV qualche settimana fa… »

    «Perché 400 BOYS? Sono davvero 400?» chiese Veronica.

    « 400 BOYS è il titolo di un racconto cyberpunk… Non ricordo il nome dell’autore…»

    «Marc Laidlaw» intervenne Rudi, che nel frattempo aveva cercato sul web. «Pubblicato nel 1983.»

    «Questo disegno ha qualcosa che richiama i frattali» argomentò Veronica, guardando con attenzione il monitor.

    «Hai notato anche tu questa analogia?» chiese Rudi.

    «Sì. C’è una somiglianza sostanziale, che però non riesco a quantificare» osservò la ragazza, mentre fissava il monitor del pc.

    2

    Aveva smesso di piovere. Scese a piedi lungo l’arteria principale, mentre il freddo pungente della notte l’avvolgeva da capo a piedi. Svoltò verso una strada secondaria. A un tiro di schioppo c’erano alcune persone ferme

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