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Bambino, Genitori, Scuola: un triangolo alla ricerca dell'equilibrio: Opuscolo di psicologia per insegnanti e genitori
Bambino, Genitori, Scuola: un triangolo alla ricerca dell'equilibrio: Opuscolo di psicologia per insegnanti e genitori
Bambino, Genitori, Scuola: un triangolo alla ricerca dell'equilibrio: Opuscolo di psicologia per insegnanti e genitori
Ebook95 pages1 hour

Bambino, Genitori, Scuola: un triangolo alla ricerca dell'equilibrio: Opuscolo di psicologia per insegnanti e genitori

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Questo opuscolo si prefigge lo scopo di delineare, sommariamente, il perimetro culturale in cui si svolge la vita del bambino,  mettendo in evidenza quegli elementi della attuale realtà socio-culturale in cui è immerso, allo scopo di aiutare il genitore e l’educatore ad orientarsi in modo più consapevole.
LanguageItaliano
Release dateOct 10, 2017
ISBN9788826094519
Bambino, Genitori, Scuola: un triangolo alla ricerca dell'equilibrio: Opuscolo di psicologia per insegnanti e genitori

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    Bambino, Genitori, Scuola - Renato Barbruini

    Autori

    INTRODUZIONE

    La scuola è il luogo dell’incontro di tre personaggi che, lì convenuti, tentano una forma di rapporto che vuole essere il più aderente possibile alle necessità di ciascuno nell’ottica dello sviluppo e dell’evoluzione del bambino. Fino a che, infatti, tutti gli elementi di questo triangolo (vedi figura 1) non trovano una collocazione autenticamente coerente alle loro necessità di ruolo, l’incontro risulterà incongruo, insoddisfacente e alla lunga verrà rifiutato o abbandonato.

    E’ bene quindi interrogarsi sul senso di questo particolare incontro, definendo con attenzione sia la particolare natura, sia le finalità implicite ed esplicite al fine di sviluppare al meglio le potenzialità che i tre convenuti portano in dote in quello spazio sociale che è la scuola.

    Teniamo a precisare che in questo lavoro di esposizione non prederemo in considerazione, in modo specifico, le tematiche legate alle dinamiche familiari, vale a dire il rapporto tra il bambino ed i propri genitori, e con il fratellino, o le dinamiche di coppia dei genitori. Tutti elementi che incidono sull’evoluzione del bambino, ma questo opuscolo si prefigge lo scopo di delineare, sommariamente il perimetro culturale in cui si svolge la vita del bambino, mettendo in evidenza quegli elementi della attuale realtà socio-culturale in cui è immerso, allo scopo di aiutare il genitore e l’educatore ad orientarsi in modo più consapevole. Non volevamo, e non potevamo, dare un respiro esaustivo di tutte le tematiche legate all’infanzia, quindi ci siamo limitati alle questioni socio culturali che invadono la vita familiare, tanto da rendere difficile l’opera educativa. Il genitore e l’insegnante non sono più i soli a gestire il rapporto con il minore, un terzo incomodo entra prepotentemente nella dinamica: la cultura attraverso i mass media ed i mezzi tecnologici dei social network. La potenza di quei mezzi è tale da rendere estremamente difficile sottrarre il bambino alla loro influenza. Ecco che si rende necessaria una riflessione critica su tale influenza, senza demonizzare, ma soprattutto senza idolatrare, perché questo è il vero pericolo: l’idolatria per la tecnologia contemporanea. Per far questo dobbiamo innanzitutto ragionare sulle vere necessità esistenziali e psicologiche del bambino.


    PRIMA PARTE - L’EVOLUZIONE DEL SOGGETTO

    Partiamo dalle dinamiche che coinvolgono lo sviluppo del bambino sotto l’aspetto della sua soggettività. Uno sviluppo che, partendo dall’infanzia, ci si augura porti il soggetto, nella maturità, ad essere se stesso; non quindi solo uno tra molti, uno che segue gli altri e ne emula i comportamenti e i modi di pensare in modo acritico, ma un individuo capace di scegliere e di orientarsi nella sua vita.

    Una della grandi categorie filosofiche e psicologiche che contraddistinguono l’essere umano come tale è la personalità, intesa come quell’insieme di doti psicologiche che caratterizza e qualifica quel particolare individuo. Quindi valuteremo il passaggio dall’indistinto ed indifferenziato modo d’essere, alla piena soggettività che qualifica l’individuo come tale. Questo percorso, verso la propria realizzazione, è minacciato da molti pericoli che si trovano nell’ambiente socio culturale [1] . Qui cercheremo di descrivere quelli che riguardano la sfera psicologica e sociale.

    La personalità si costruisce sull’equilibrio tra due tendenze opposte: l’introversione e l’estroversione. Questi due aspetti danno origine a due tipologie di personalità: il tipo introverso, quando è prevalente l’introversione, e il tipo estroverso quando è prevalente l’estroversione. L’introverso preferisce ritirarsi dentro di sé, il suo mondo è quello che abita dentro di sé ed è quindi meno dipendente dagli altri; l’estroverso invece è più interessato alla relazione con gli altri, al mondo fuori di sé quindi è più esposto alla dipendenza dagli altri e dagli oggetti del mondo. Il primo ha come metafora il filosofo, il secondo l’uomo d’azione. Servono entrambi, ma se il filosofo non ha nessun rapporto con il mondo fuori di sé rischia di diventare un fanatico, poiché non mette mai alla prova le sua teorie; mentre l’uomo d’azione che non riflette in se stesso sul suo agire, rischia di divenire schiavo delle sue azioni che divengono irragionevoli e pilotate esclusivamente dagli stimoli esterni. Quindi anziché la predominanza di un atteggiamento sull’altro è bene che vi sia equilibrio: che ad una parte non manchi mai l’altra parte. Estroversione ed Introversione sono due opposti di un sistema bipolare che deve trovare l’equilibrio. Aggiungiamo inoltre che gran parte degli aspetti della personalità sono organizzati in strutture bipolari, e quindi la capacità di dare equilibrio alle tendenze opposte diviene l’arte necessaria per la propria evoluzione. Ecco che il compito che dovremmo tenere sempre presente, quando parliamo di sistema educativo, sarà quello di porre le basi affinché il bambino trovi l’equilibrio tra le tendenze opposte che lo inquietano, cioè che lo dinamizzano.

    L’introverso rischia di implodere in sé, l’estroverso rischia di esplodere nel mondo; l’uno tende a negare il mondo fuori di lui, l’altro rischia l’entropia cioè la dispersione dell’unità della personalità nei mille stimoli esterni che lo sollecitano. La cultura contemporanea, dalla quale si sviluppa lo stile di vita in cui viviamo, stimola prevalentemente l’atteggiamento estrovertito, ma anche il soggetto con tendenza all’introversione viene sollecitato, suo malgrado, suscitando così varie problematiche esistenziali di cui parleremo successivamente.

    Un’altra dicotomia che incontriamo nell’evoluzione del soggetto è costituita dalla presenza di due processi: il processo identificativo e il processo individuativo.


    [1] Spesso sentiamo parlare dell’inquinamento atmosferico che minaccia la nostra salute, ma non riflettiamo mai abbastanza sull’inquinamento socioculturale che inquina la psiche procurandoci notevoli danni.

    TRA IL PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E IL PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE

    L’evoluzione di un soggetto umano costituisce un cammino impervio, pieno di ostacoli, di difficoltà, ma ricco di esperienze significative e, a ben considerare, meraviglioso. Prenderemo in considerazione in particolare due importanti fenomeni scoperti dalla elaborazione psicoanalitica: il processo di identificazione e il processo di individuazione. Va subito chiarito che l’evoluzione psicologica non può essere definita e spiegata unicamente attraverso il processo di identificazione e il processo di individuazione. L’evoluzione psicologica di un soggetto

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