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Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: Alimentazione e Stile di vita
Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: Alimentazione e Stile di vita
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Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: Alimentazione e Stile di vita

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About this ebook

Nasce dall'esigenza clinica di informare i portatori di MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali), i cui i capostipiti sono il Morbo di Chron e la Rettocolite Ulcerosa, ad imparare ad alimentarsi., Fornisce informazioni chiare dello sato di malattia e come l'alimentazione può aiutare a migliorarlo. Ricordo che non bisogna essere degli autodidatti, sono sempre essenziali i controlli clinici e gli esami di laboratorio - strumentali per comprendere lo stato di malattia. Il libro nasce su richiesta di vari pazienti di fornireuna guida nella giungla alimentare in base all'immunologia del vostro gruppo ABO.


L'Autore
Alberto Cataldi nato nel 1965, medico-chirurgo. Tra gli hobby è appassionato di fantasy, di cui ha pubblicato tre romanzi fantasy in versione e-book: “Nersim: la luce della valle di Lerm, I misteri di Elen e La nascita di Yarine”.
Ha pubblicato altri libri in ambito di informazione medica divulgativa in formato e-book: “La dieta ABO e stile di vita, Linfedema consigli per la vita quotidiana, Malattie neurodegenerative e stile di vita, Malattie della tiroide e stile di vita, Malattie infiammatorie croniche intestinali e stile di vita, Metallica: la lenta mortificazione della carne (inerente l'intossicazione cronica sui metalli pesanti).
Di recente ha pubblicato”Endocrinologia alchemica” un testo che unisce scienza ed occultismo in una visione comune. 
LanguageItaliano
Release dateOct 14, 2017
ISBN9788826096728
Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: Alimentazione e Stile di vita

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    Book preview

    Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali - Alberto Cataldi

    Bibliografia

    Premessa

    Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali chiamate con l'acronimo di MICI in Italiano ed in Inglese di IBD (Inflammatory Bown Disease) sono un gruppo di malattie a carattere autoimmunitario tipiche della società moderna, cosi detta occidentalizzata.

    Entrano a far parte di quel complesso capitolo di malattie autoimmunitarie in cui ritroviamo l'artrite reumatica, la sclerosi multipla, la malattia di Bechet e cosi via.

    Questo testo nasce per aiutare chi ne è portatore a seguire una corretta alimentazione basandosi sull'immunologia del gruppo sanguigno e cercheremo di far comprendere il ruolo fondamentale che ha l'alimentazione nell'innesco, decorso e prognosi delle stesse.

    I fattori ambientali, tra cui gli alimenti vengono trascurati tutt'oggi, ma ricordiamo che quando uno è malato, vuol dire che sua genetica si esprime parzialmente o totalmente in tale malattia, questo deve spingere la persona a porre sulla bilancia cosa vuole dalla vita: stare bene mangiando determinati alimenti oppure imbottirsi di farmaci fino ad arrivare alla fine?" Questo non vuol dire che i farmaci non aiutano, ma che se riduciamo l'espressione genica modulando il sistema immunitario stimolandolo con gli alimenti adeguati, con grande possibilità la malattia regredisce ed i farmaci pian piano verrebbero sospesi o usati come mantenimento a basso dosaggio.

    Le malattie autoummunitarie sono malattie imprevedibili come andamento, come imprevedibile è lo stile alimentare quotidiano se uno non lo associa alle stesse.

    Voglio ricordare che dagli anni 50 ad oggi queste malattie sono in costante aumento e specie nell'età pediatrica e voglio anche ricordare che nei paesi dove si è osservato l'aumento vi è stato un eccesso di introduzione di cereali nell'alimentazione quotidiana oltre agli zuccheri raffinati e derivati.

    Che sia solo un caso? Cercheremo di capirlo. Ma sono gli zuccheri e cereali che facilitano l'induzione genica o vi è di più?

    Spero che questo libro possa aiutarvi a guarire in fretta, sono malattie tremende, e come tali devono essere trattate. Una volta manifestate non si torna indietro, ma occorre cambiare lo stile di vita se si vuole vivere bene senza incappare di nuovo in esse.

    Darò nei prossimi capitoli una revisione della letteratura e non solo vedremo in fine come la dieta del gruppo sanguigno con gli adeguati cambiamenti vi possa aiutare a migliorare e a guarire.

    Vi ricordo che anche in queste malattie gioca un ruolo importante il livello di metalli pesanti accumulati cronicamente.Ricordando anche che i metalli entrano ed escono, il problema nasce quando ne viene facilitato il bioaccumulo.

    Buona lettura.

    Cosa sono le M.I.C.I.

    (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali)

    Negli ultimi anni si è visto un eccessivo aumento di malattia in età al di sotto dei 18 anni e questo ha allarmato i medici e ricercatori ad aumentare l'interesse della ricerca a tal proposito. Di norma si stimano circa dieci nuovi casi su centomila abitanti sia nei paesi Europei che del nord e America (sottolineo la sede di insorgenza dai dati ufficiali).

    Osserviamo anche qui una certa somiglianza epidemiologica con un'altra malattia di cui ho parlato nel libro: malattie neurodegenerative – alimentazione e stile di vita.

    Vi sono due diverse espressioni di malattia se consideriamo l'età adulta e l'età pediatrica, questo ha portato la ricerca ad indagare sulle malattie infiammatorie intestinali croniche (MICI) in ambito genetico.

    Allora fare una prima considerazione.: si va bene, vi è una predisposizione genetica, ma cosa fa esprimere i geni?

    E' stato mai valutato lo stile alimentare della madre e del bambinonel periodo ei svezzamento come fattore influente l'espressione genica?

    Pare proprio di no, ma spesso viene citata l'alimentazione come fattore favorente, ma non causale!

    Gli studi si sono rivolti anche ai meccanismi immuno-specifici ed alla microflora intestinale. Ma chi vi è a monte di tutto ciò? Allora ritorneremo sullo stile alimentare?

    La ricerca comunque ha cercato di isolare tali fattori escludendo i fattori estrinseci quali i farmaci, lo stile di vita stesso che rappresentano un condizionamento come viene riferito dagli articoli scientifici di questa malattia.

    Ma se fossero proprio gli alimenti a creare il tutto!

    Allora facciamo un piccolo esempio: immaginiamo di avere un'influenza ed avere dodici anni, allora il medico premuroso dopo tre giorni di febbre alta da il famoso antibiotico, che tutt'ora non capisco il perchè visto che non curano i virus! Dopo il fantomatico ciclo si altera la flora intestinale e spesso come effetto collaterale si instaura una bella diarrea, che se va bene viene attribuita all'antibiotico ma a volte si finisce nella famosa gastroenterite virale! Supponiamo che il soggetto non abbia alcun gene predisponente e mangi al meglio previsto in tre, quattro giorni dalla sospensione dell'antibiotico si osserverà un alterato alvo, per insorgenza di stipsi e dopo qualche altro giorno se tutto è geneticamente perfetto si ritorna a defecare come prima.

    Ma suppomiamo adesso che l'alterata flora faciliti l'espressione genetica fallata. Allora ecco che la diarre durerà di più ed anche il susseguente periodo di stipsi, se l'epifenomeno genetico è maggiore potrà seguire la prima evidenza di MICI.

    Ma spesso passa inosservata. Lo stesso fenomeno descritto si osserva con specifici alimenti, allora mi chiedo perchè non associare la causa esterna come stimolo attivante della malattia e come indice prognostico negativo se non viene rimossa?

    Mi chiedo sempre se un frammento di glutine di pochi amminoacidi in un soggetto celiaco in tre mesi rende un intestino senza villi per la reazione immunitaria che si sviluppa per la forte predisposizione genetica, allora tutti gli altri frammenti in soggetti con altri difetti geneici cosa possono fare?

    Di norma nel migliore dei casi il trattamento delle MICI prevede un team multidisciplinare in cui vi è un gastroenterologo, un dietologo, uno psichiatra, un endocrinologo ed un chirurgo generale. Ma spesso quello che si sottovaluta è proprio la dieta!

    A questi soggetti per il coinvolgimento del sistema nervoso centrale spesso si associano sindromi ansioso-depressive che portano a far peggiorare la prognosi della malattia.

    Attualmente la clinica predispone di numerose tecniche farmacologiche e diagnostiche all'avanguardia e la diagnosi di queste malattia è maggiormente facilitata.

    L'aspetto predominante di queste malattie è sia l'aumento negli ultimi cinquant'anni, sia l'aumento in età pediatrica, ma proprio su questo punto mi voglio soffermare. Non sono aumentate solo le MICI, ma anche le leucemie, i tumori primitivi, le malattie neurodegenerative, i casi di tiroide autoimmunitaria e cosi via.

    In queste malattie non esiste una terapia che le cura efficacemente ed in maniera definitiva, ma di norma si sorvola il fattore alimentazione e l'inquinamento ambientale da metalli pesanti.

    Pensate che per attivare l'Helicobacter Pylori il batterio correlato con l'ulcera gastrica occorrono da dieci ad undici metalli pesanti presenti nell'alimentazione in caso contrario rimane quiescente!

    Come cura per le MICI, il massimo che abbiamo raggiunto è quello di farmaci biologici con tutte le connessioni del caso, ovvero trasmissione di malattie infettive anche se tutti dicono di no, che mirano su uno specifico fattore bersaglio inibendolo e riducendo o abolendo la flogosi che crea il danno alle mucose ed alla parete intestinale.

    Rimane sempre la domanda ma chi attiva la flogosi?

    E' un po' il dilemma che ebbe Albert Einstein per vent'anni ovvero cosa unisce la massa all'energia? Dunque occorre pensare in grande se si vuole la risposta al problema, guardare al di la della risposta flogistica dall'organismo. Sicuramente aiuta bloccare la risposta, ma la domanda è perchè? Ma si tratta solo di un movimento di geni e se sono questi con quale meccanismo vengono attivati?

    Torniamo indietro, se la malattia coinvolge l'apparato intestinale e dopo diventa sistemica, cosa passa tutti i giorni da questo apparato?

    Ricordiamo che l'apparato intestinale presenta il settanta percento circa del sistema immunitario sistemico e che regola la risposta agli antigeni alimentari (allergeni) e va in tolleranza per alcuni di essi.

    Ma se va in tolleranza per quelli sbagliati? Oppure se alcuni alimenti lo rendono cieco per svolgere questa funzione?

    Vedete domande su domande, ma capirete sempre di più il ruolo del cibo in questa malattia andando avanti nella lettura.

    I farmaci attuali se presi nei tempi giusti riducono la risposta alla patologia e permettono uno stile di vita adeguato ed accettabile. Ma la domanda che nasce spontaneamente: se inibiamo l'apparato flogistico intestinale dove si esprimerà la malattia? Dove andrà a colpire la noxa che l'ha generata? Ovvero l'organo bersaglio è inibito dal trattamento farmacologico alloras u quale organo si sposterà la noxa induttiva?

    Personalmente nasco come chirurgo e dopo a causa di una malattia autoimmunitaria neurodegenerativa, limitandomi la professione chirurgica.

    Ma questo mi ha fatto aprire gli occhi su tutto quello che l'Università non mi aveva insegnato, ovvero a capire l'origine delle malattie.

    Si ho studiato con attenzione i testi di fisiopatologia e patologia generale, ma solo oggi mi rendo conto che miravano solo a cercare una cura nei farmaci e solo nei farmaci.

    Non voglio buttrare nella fornace tutto quello che ho imparato, ma per me non c'è stata onestà culturale. Uno studente deve imparare ad aprire la mente e non catalizzarla su un principio attivo che alla fine diventa un nome e dopo un rito prescrittivo!

    Chiudo questa breve parentesi e ritorniamo sulle MICI.

    La chirurgia, a proposito, è l'ultima spiaggia come sempre, ricordiamo che non dobbiamo risolvere le malattie operando, ma curandole e capendo i meccanismi facilitatori che le hanno slatentizzate. Pensate solo alla storia dell'ulcera gastrica, prima dell'era farmaologica nessuno si poneva il dubbio, bastava tagliare il budello ed era fatto! Con tutte le conseguenze di una gastroresezione.

    Ma adesso i casi che si operano solo veramente pochi. Spesso sono persone con un alteratissimo stile di vita ed una vita da sbandati, con ansia e incapacità di comprendere il quotidiano, alimentazione altamente scorretta e veloce e cosi via.

    Dunque anche in questi casi se curiamo lo stile alimentare non abbiamo bisogno di terapia se non saltuariamente.

    Quando iniziate a seguire lo stile alimentare consigliato in questo testo che si basa sulla dieta del gruppo sanguigno o dieta ABO, non dovete sospendere i farmaci che state assumendo sarà lo specialista che in base all'andamento della clinica deciderà il da farsi! Non siate autodidatti, tali patologie hanno espressioni diverse e variabili, ma la dieta è alla base di tutto.

    In ambito chirurgico ci si arriva quando la terapia medica fallisce, ma se imparate ad alimentarvi in maniera diversa e varia, allora non la vedrete proprio.

    Definizione e classificazione

    Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestina rappresentano un disordine cronico, idiopatico ad eziologia ancora non del tutto definita, che colpisce una o più parti dell’intestino.

    La definizione tutt'ora include l'ignoranza eziopatogenetica ovvero da dove originano!

    Ma perchè non pensare all'ovvio: l'alimentazione?

    In età pediatrica rapprestano un grosso capitolo di gastoenterologia, ma anche nell'adulto, inquanto molte coliti aspecifiche spesso non sono altro che un terreno predisposto, senza un danno genetico sostanziale di fondo!

    Definizione clinica: Le MICI comprendono un gruppo di malattie causate da un’infiammazione della parete intestinale con eziopatogenesi non ben definita,

    andamento cronico con periodiche riacutizzazioni, ma con una sintomatologia tutto sommato analoga.

    L'incidenza cala in base alla latitudine, più si va al nord maggiore sono i casi più si va al sud verso l'equatore minore sono i casi. Dunque segue l'andamento del fruttosio di cui l'incidienza di metabolizzazione è maggiore verso l'equatore e minore verso il sud, segue l'andamento dei cereali ad alto tenore di glutine e si sovrappone in gran parte alla sclerosi multipla altra pandemia autoimmunitaria.

    L'epidemiologia comunque si esprime nel seguente modo:

    Razza Bianca (Nord Europa, Nord America, Australia) (metalli pesanti, carenza di vitamina D,...)

    Quasi sconosciuta in sud America, Africa ed Asia (in aree con alimentazione non occidentalizzata)

    Presente

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