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La Tentazione del Milionario
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Ebook176 pages2 hours

La Tentazione del Milionario

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LIBRO 3

ATTENZIONE: 18+

Abigail Wilder non riesce a comprendere del tutto la situazione in cui si è cacciata. Non vuole che le foto di lei nuda mentre fa l’amore con Nick vengano divulgate, ma allo stesso tempo non vuole neppure sposare per finta il milionario. E poi tra di loro le cose si sono complicate, rendendo difficile capire se ciò che stanno vivendo sia reale o meno…

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateNov 21, 2017
ISBN9781507198674
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    La Tentazione del Milionario - Sierra Rose

    La Tentazione

    del

    Milionario

    di

    Sierra Rose

    Capitolo 1

    Si dice che la vita di una persona possa cambiare nel giro di un istante. Un singolo momento dopo il quale niente sarà mai, mai più lo stesso. Un battito di palpebre e perdi tutto quanto.

    La mia vita era cambiata per una semplice parola.

    Tuo.

    Nessuno si mosse. Né io, né Nick. Nemmeno Mitchell, che ci fissava ancora come un ragno che aveva catturato due mosche ignare nella ragnatela. Restammo lì, per un imprecisato periodo di tempo, in uno stato di shock paralitico.

    La stanza era fredda e noi eravamo ancora nudi sotto alle lenzuola, anche se in quel momento non credo che nessuno dei due se ne desse pensiero. Distesi, raggelati, fissando Mitchell come se a ogni momento potesse aprirsi in un sorriso per poi spiegare il vero motivo per cui si trovasse lì. Perché non poteva essere ciò che aveva detto. Non poteva essere vero.

    Finalmente, dopo un minuto buono di silenzio, uno strano sorrisetto si diffuse su un lato del volto di Nick. Non rispecchiava il suo sguardo, tuttavia vi indugiava ugualmente, come se aspettasse di essere allungato fino all’altra guancia.

    C’è qualcosa che ti diverte, figliolo?

    La testa di Nick tremò, ma il sorriso rimase.

    Stai scherzando...non puoi dire sul serio.

    Ci fu una lunga pausa e il sorriso si fece sempre più tirato, sino a che, dopo pochi secondi, non divenne altro che una smorfia.

    Ti assicuro, replicò, senza tradire emozioni, Mitchell, che non sono mai stato tanto serio in tutta la mia vita.

    Fu a quel punto che desiderai accucciarmi dentro una fossa per morire. Non riuscivo a credere che stesse succedendo davvero. Che ci fossimo in qualche modo ritrovati in quella situazione.

    Eravamo soltanto saliti su un ring di pugilato...

    Ma Nick non aveva intenzione di arrendersi tanto facilmente. Pensava, dentro di sé, di aver affrontato cose ben peggiori di questa. Si era già sporto dal cornicione, in passato. Aveva già dovuto affrontare pubblicazioni di foto di lui nudo.

    Di sicuro, il padre non ne era mai stato tanto direttamente coinvolto.

    Il mio matrimonio, ripeté. Il sorriso era svanito e d’un tratto sul suo viso non c’era alcuna traccia di ironia. E con chi dovrei sposarmi?

    La frase mi colpì come una coltellata allo stomaco. Non aveva neppure contemplato che potesse trattarsi di me.

    Gli occhi di Mitchell guizzarono tra me e lui, poi tornarono a posarsi sul figlio, con un ghigno disgustoso. "Sposerai Ms. Wilder, naturalmente. O almeno è quello che ho detto al Post. Sul momento ho ritenuto fosse la scelta più logica. A meno che recentemente non ti sia messo a fare boxe con qualcun altro di cui dovrei sapere."

    Era come se la mia gola si fosse interamente occlusa. Non riuscivo a dire nulla. Non riuscivo a parlare. E per una delle prime volte nella sua vita, Nick pareva avere lo stesso problema.

    Sebbene ciò non significasse che non ci avrebbe provato.

    Papà...andiamo. Cercò di sembrare il più ragionevole possibile, ma una nota di panico aveva reso più acuto il tono della sua voce—tradendo i suoi veri sentimenti. È da pazzi. Certo che non sposerò Abby soltanto per—

    —per mettere le mani su una fotografia di voi due che vi rotolate nudi sul pavimento? Interruppe gelidamente Mitchell. Per fermare la pubblicazione di un altro marchio infamante sul nome della nostra famiglia ad appena tre mesi dalla fusione?

    Un enorme peso mi scese in fondo allo stomaco. Corredato dall’ondata di nausea presto in arrivo. Mentre fissavo stordita Mitchell, mi chiesi se non se ne fosse accorto.

    "Non me ne frega un cazzo della tua fusione, ringhiò Nick. La paura e lo shock iniziali erano stati rimpiazzati da un comportamento violento—la sola vera cosa che lui aveva preso dal padre. Come se non fosse già abbastanza che tu mi abbia chiesto di inscenare una relazione soltanto per accontentare il Consiglio, adesso mi chiedi anche di—"

    No, Nicholas. Non te lo sto chiedendo. Gli occhi di Mitchell saettarono minacciosi, quindi abbassò la mano e cominciò a estrarre qualcosa dalla tasca del cappotto. Ti sto facendo sapere cos’è che succederà. L’annuncio è già stato fatto. Questa non è una richiesta.

    Ero vagamente consapevole che lui stesse parlando. Vagamente conscia che a ogni parola un pezzettino della mia libertà veniva intaccato davanti ai miei stessi occhi. Per il momento, tutte le mie attenzioni erano focalizzate sul movimento ritmico all’interno della sua tasca. Su quella cosa nascosta che continuava a girarsi e rigirarsi nelle mani. Mi chiesi se non si trattasse proprio di quella pendrive.

    Nick naturalmente fece altrettanto, perché i suoi occhi si dilatarono con fare predatorio e i muscoli del corpo si tesero. Era facile constatarlo, dato che ancora doveva mettersi addosso dei vestiti, e per un istante temetti potesse mettersi a fare a botte col padre da un momento all’altro.

    Mentre padre e figlio continuavano a fissarsi, la bocca di Mitchell si distorse in un sorrisetto.

    Ho fatto delle copie.

    La temperatura della stanza scese di una decina di gradi.

    Aveva fatto delle copie?! Avevo sentito bene?!

    Un ricatto. Ci stava ricattando. A essere onesti, avendo lavorato a lungo nelle pubbliche relazioni, non ero del tutto estranea al concetto. Di tanto in tanto mi ero ritrovata con un cliente nella medesima posizione di Nick. Che era stato costretto a promettere una certa intervista, un incontro, o qualche altro sacrificio random purché fosse fatto silenzio sulle informazioni che non voleva fossero condivise.

    Ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato Mitchell a ricattarci.

    L’uomo che mi aveva assunta. Avevo lavorato con lui per due anni. Durante quel periodo avevo partecipato a tre dei suoi matrimoni e mi ero seduta in tribunale per i tre successivi divorzi. Avevo viaggiato con il figlio per tutto il globo, e considerate le bizzarre inclinazioni di Nick, avevo fatto un lavoro dannatamente buono nel tenerlo lontano dai guai. Ero stata a pranzi di famiglia. Battesimi. Riunioni di Natale.

    E adesso lui mi ricattava?

    Avvertii un movimento improvviso sul letto e il mio sguardo guizzò verso Nick. Un’ondata di senso di colpa mi prese allo stomaco, facendomi venire in mente un’implicazione ben più rilevante.

    Mitchell stava ricattando anche suo figlio.

    Hai fatto delle copie, ripeté Nick, senza alcuna inflessione nella voce.

    Il padre non sbatté neppure le palpebre.

    Ho fatto delle copie.

    Bene, era assodato. Mitchell Hunter era il diavolo in persona.

    Tutto questo è ridicolo, mormorò Nick, cercando disperatamente di chiarire i propri pensieri. Non avrai davvero intenzione di... Vide l’espressione sul volto del padre e provò a cambiare tattica. Ascolta, mi dispiace, va bene? Abby e io ci siamo lasciati un po’...trasportare. Avrei dovuto saperlo che non dovevo correre dei rischi in pubblico. Ti chiedo sinceramente scusa—non accadrà mai più.

    Al ramoscello d’ulivo che il figlio porgeva, Mitchell scrollò semplicemente le spalle.

    A questo punto, non ha molta importanza che accada o meno di nuovo. In effetti, visto che il fidanzamento è di dominio pubblico, alla gente potrebbe anche piacere che voi due non riusciate a togliervi le mani di dosso.

    Fidanzamento.

    Impallidii alla sola parola, mentre Nick perse le staffe—una volta per tutte.

    "Non c’è alcun fidanzamento, perché io e Abby non siamo fidanzati! urlò. Senza rifletterci, fu sul punto di saltare giù dal letto—soltanto per ricordarsi di nuovo che non aveva alcun vestito addosso. Cosa cazzo è che ti dà il diritto di provare a prendere questo genere di decisioni al posto degli altri?! Non puoi—"

    Non posso? ripeté minaccioso Mitchell. Fece un passo in avanti, incenerendo il figlio con lo sguardo. Vuoi davvero entrare in una disquisizione su cosa posso o non posso fare?

    Nella stanza calò un silenzio mortale, mentre i due uomini si fissavano negli occhi.

    Io non volevo avere nulla a che fare. Con niente di tutto ciò. Per quanto apprezzassi il fatto che Nick provasse a lottare e quanto duramente lo facesse, era tutto inutile. Il nostro destino era già stato segnato. Dieci minuti prima, non appena Mitchell era entrato nella stanza.

    Poteva anche darsi che avessimo una chance. Che ci fosse un modo per evitare la cosa. Ma tutto era cambiato nel preciso istante in cui Nick mi aveva messo protettivamente un braccio intorno e aveva urlato al padre di voltarsi.

    Era precisamente allora che era cominciata la partita.

    Perché quello era stato il momento in cui Mitchell aveva scoperto una terribile verità. La verità che finalmente, dopo tutti quegli anni, era in grado di ricattare il proprio figlio. Dopo tutti quegli anni, aveva scoperto che esisteva una persona a cui Nick teneva più che a sé stesso.

    Me.

    Se fai questa cosa, mormorò Nick, con una voce gelida quanto quella del padre, ci saranno delle conseguenze. Lo giuro.

    Gli occhi di Mitchell brillarono insieme a un sorrisetto divertito.

    "È una minaccia, Nicholas? Credi sul serio che sia saggio minacciare me?"

    Nessuno è intoccabile, ribatté Nick, senza mai distogliere lo sguardo. Nei suoi occhi ribolliva una sorta di fuoco. Un feroce disprezzo che adombrava ogni centimetro del suo adorabile volto. Nemmeno tu. La mia vita è come un libro aperto agli occhi dell’opinione pubblica, ma tu hai ancora dei segreti.

    Era una strategia audace, ma basata su un fondamentale punto debole. Non era la vita e la reputazione di Nick che Mitchell stava minacciando. Si trattava della mia.

    Nick poteva anche essere troppo furioso per rendersene conto, ma io non ero l’unica a vedere l’errore cruciale del suo piano. Mitchell chinò il capo su un lato, con un sorriso che mi indusse dei brividi lungo le braccia.

    Attento, Nicholas. Le sue dita si strinsero attorno all’orribile pendrive all’interno della tasca. Mi occorre solo una semplice chiamata, e la foto finisce su ogni sito, manifesto e copertina di giornale, per la gioia farà del tuo adorato pubblico.

    Nick impallidì, ma serrò la mascella.

    Quella chiamata nuocerà a te più di quanto non—

    Mitchell alzò la voce.

    Allora vedremo quanto durerà la benevolenza nei tuoi confronti. Vedremo quanto a lungo tratterai questa città come il tuo parco giochi personale.

    Entrambi urlavano, adesso. Aumentando il tono della voce a ogni passaggio.

    Non sei l’unico ad avere delle amicizie al Post, lo avvertì Nick.

    Mitchell reclinò il capo e rise.

    Ma tu sei l’unico a essere stato beccato a scoparsi una donna in pubblico, nel bel mezzo di un ring da boxe. Come potresti mai—

    Gli occhi di Nick brillarono di puro rancore.

    Dirò loro che sei un mostro che picchiava il proprio figlio!

    Fu come versare acqua ghiacciata sul fuoco. Il rabbioso botta e risposta si interruppe improvvisamente e la stanza si blindò in un silenzio mortale.

    Mi sentii come se il mio corpo fosse in una sorta di sospensione. Il cuore aveva smesso di battere, i polmoni erano contratti. Nella mente ripassavo un catalogo, una lista di ogni singolo segno o vecchia cicatrice che avevo notato sul corpo di Nick la sera precedente. Chiedendomi riguardo a ciascuna come se le fosse procurate. Gli occhi mi si riempirono di lacrime e mi voltai lentamente verso Nick per guardarlo, ma lui aveva occhi soltanto per il padre.

    Mai, prima di allora, gli avevo visto una tale espressione. Era ben oltre il semplice essere arrabbiato, quel ragazzo era furibondo. Ansimava come se avesse appena corso una maratona e le dita erano serrate attorno alle lenzuola appallottolate. Su ogni linea del viso aveva scolpito il furore. Gli occhi guizzavano rabbiosi.

    Non importa quanto potente potesse essere un uomo come Mitchell Hunter, persino lui indietreggiò. Per istinto di sopravvivenza? Per la vergogna? Non lo saprò mai.

    Ma anche allora, con la minaccia del figlio che riecheggiava nella stanza, lui fece la

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