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La Loggia dei Rosa+Croce di Chiavari
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Ebook67 pages35 minutes

La Loggia dei Rosa+Croce di Chiavari

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Grandi misteri si celano sotto lo sguardo distratto del quotidiano. È così che a Chiavari, nella provincia di Genova, in uno dei suoi caratteristici carruggi il porticato si interrompe bruscamente per dare spazio a una singolare facciata di un antico palazzo. Indiscreto nella sua occulta preziosità, passa del tutto inosservato a colui che non guarda assetato di conoscenza. Ma se se ne osservano le raffigurazioni con occhi capaci di vedere, si legge in esse una storia affascinante che ben si ricollega al nome con la quale è chiamato questo particolare luogo: la “Loggia dei Rosa+Croce”.

Questo libro è il frutto di una ricerca condotta da Giorgio Tarditi Spagnoli PhD sulla Loggia dei Rosa+Croce di Chiavari, misterioso edificio che si erge nel cuore storico dell'antica cittadina ligure. Le pietre stresse di questa Dimora Filosofale dimenticata raccontano l'esoterismo attraverso l'architettura della Loggia, i bassorilievi e dei portali della Casa Garibaldi. Il testo è corredatao da un'ampia documentazione fotografica che illustra passo passo la descrizione del significato esoterico.

Il testo, corredato da fotografie dei luoghi descritti, si pone come il primo studio sulla simbologia della Loggia dei Rosa+Croce, riportandone alla vita il messaggio esoterico, accennato dalla scrittice Elena Bono, recentemente scomparsa, ed in seguito dimenticato sotto gli occhi di tutti. Viene preso in considerazione ogni elemento archiettonico, descrivendone i nessi esoterici con il Rosicrucianesimo, la Cabala e l'Alchimia, utilizzando i metodi dell'indagine scientifico-spirituale inaugurata da Rudolf Steiner, fondatore dell'Antroposofia.
Contiene anche i passi dell'originario articolo di Elena Bono, "Il Volto Architettonico di Chiavari", nonché "Una Dimora Filosofale a Chiavari?" del giornalista di Rai3 Pier Antonio Zannoni.

L'autore:
Giorgio Tarditi Spagnoli PhD è libero ricercatore di Scienza dello Spirito, l’Antroposofia fondata da Rudolf Steiner. Ha conseguito la laurea in Scienze Naturali e il dottorato in Scienze della Formazione, con una tesi in Psicologia Archetipale ed Evoluzione.
LanguageItaliano
Release dateNov 20, 2017
ISBN9788827519301
La Loggia dei Rosa+Croce di Chiavari

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    La Loggia dei Rosa+Croce di Chiavari - Giorgio Tarditi Spagnoli

    Chiavari?

    Capitolo 1: Il messaggio di Elena Bono

    Grandi misteri si celano sotto lo sguardo distratto del quotidiano. È così che a Chiavari, nella provincia di Genova, in uno dei suoi caratteristici carruggi il porticato si interrompe bruscamente per dare spazio a una singolare facciata di un antico palazzo. Indiscreto nella sua occulta preziosità, passa del tutto inosservato a colui che non guarda assetato di conoscenza. Ma se ne osservano le raffigurazioni con occhi capaci di vedere, si legge in esse una storia affascinante che ben si ricollega al nome con la quale è chiamato questo particolare luogo: la Loggia dei Rosa+Croce.

    La Loggia è situata in via Rivarola, sul lato sud, una delle vie dell’antica Cittadella, risalente al XII secolo, quando Chiavari strinse alleanza con la Repubblica di Genova. La Loggia, tuttavia, è successiva e risale al XV secolo, è stata datata dell’anno 1493. Fino agli anni ’80 i mattoni della facciata erano a vista, ma durante gli anni ’90 è stata intonacata nuovamente.

    È costituita da un portico con un doppio arco tutto sesto retto da colonne marmoree i cui capitelli sono di fattura unici, essendo uomini in abito rinascimentale. Dell’originale edificio rimane solo la facciata anteriore e quella destra, mentre il resto è andato distrutto. La facciata destra è invece addossata alla Casa Garibaldi, al civico n°45, che possiede un interessante portale con bassorilievi in ardesia di raffinata fattura: questo è l’originario ingresso dell’intera Dimora Filosofale, dei cui significati iniziatici parlerò nei capitoli successivi; mentre lo spiazzo lasciato libero dell’edificio è oggi vuoto ma non molto tempo fa ospitava il mercato del pesce, oggi inserito nella corte adiacente.

    La particolarità di ciò che rimane della loggia risiede nei fregi delle colonne. I capitelli del porticato sono infatti decorati con vari simboli, quali rose, il nome di Cristo e volti fiammeggianti, elementi che nel loro insieme saltano agli occhi di chi ha conoscenza dell’alchimia e, più specificatamente, della tradizione Rosa+Croce¹. Questi particolari suggeriscono che la Loggia fosse una vera e propria dimora filosofale, ovvero un luogo dove veniva coltivata l’alchimia.

    Più nel dettaglio, gli elementi decorativi Rosa+Croce sono:

    I busti dei filosofi, scolpiti nei capitelli delle due colonne, sinistra e centrale. Portano una corona fiammeggiante, una rosa incisa sulla fonte e una cascata di raggi che si diparte dalla base del collo. Vi è inoltre un volto appena accennato nell’ultima colonna della facciata di destra. Tutti i volti sono stati picchettati e resi così scarsamente riconoscibili;

    Lettere inscritte sulla colonna centrale, di difficile interpretazione, forse lettere ebraiche o iniziali latine;

    Il trigramma di Cristo IHS, contornato da due rose. La rosa sinistra a due giri di petali, il più interno di 5, quello più esterno di 8. La rosa di destra ha invece un solo giro di petali, in numero di 5;

    Era presente anche una lastra di ardesia incisa, posta sopra la finestra bifora. Raffigurava due esseri mostruosi, un drago e un serpente dalla testa umana separati dal trigramma di Cristo IHS inciso in un Sole a dodici raggi. Attualmente è conservata a Palazzo Rocca a Chiavari, in via Costaguta.

    Spiegherò nel corso dei prossimi capitoli il significato esoterico delle raffigurazioni simboliche.

    Devo premettere che il mio studio della Loggia dei Rosacroce è cominciato con una folgorazione avvenuta il 2 marzo 2014. Ho condotto le mie ricerche attraverso la meditazione, secondo il metodo di conoscenza sovrasensibile dato da Rudolf Steiner nel libro L’Iniziazione. Successivamente, facendo una ricerca bibliografica presso la biblioteca della Società Economica di Chiavari sono venuto a conoscenza che la prima a parlarne fu la poetessa chiavarese Elena Bono, nel 1980 con un articolo sugli atti del convegno della Azienda Autonoma di Soggiorno. Elena ha passato la Soglia solo 4 giorni prima la mia riscoperta della Loggia dei Rosacroce: ciò rappresenta un fatto spirituale sincronico della massima importanza per comprendere tutto il significato di questo mio sforzo di conoscenza. Nel suo scritto ho ritrovato, in nuce,

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