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Dalla birra alla maternità
Dalla birra alla maternità
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Dalla birra alla maternità

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About this ebook

Janet sapeva che avrebbe dovuto perdere peso – non vedeva più i suoi piedi da quando aveva 19 anni - ma quando salì barcollando sul tavolo alla festa aziendale di fine anno, con così tanta birra nel corpo che avrebbe potuto rifornire tutta l’Australia per un anno, e dopo aver messo alla prova il suo nemico mortale, Jack, sfidandolo in una competizione a chi avrebbe perso più peso, non aveva alcuna idea di quello che aveva messo in moto. Non riusciva neanche a ricordarselo il giorno dopo, ma la sua invettiva da ubriaca era già diventata un fenomeno su internet, e non c’era più via d’uscita. Jack non voleva avere niente a che fare con tutto questo - anche se non vedeva più i suoi piedi da quando aveva 18 anni - ma con la dottoressa che lo costringerà a perdere peso e  la costante ostilità di Janet nei suoi confronti, si lascerà presto coinvolgere e la competizione fra di loro diventa agguerrita. Ogni mese per un anno i due rivali competeranno per perdere più peso con le diete decise dai loro colleghi, passando da quella più saggia e ragionevole a quella più assurda e impraticabile! Questo causerà l’attenzione di molti, tra cui persino la stampa e diversi giornali e le loro vite saranno inevitabilmente coinvolte, con le persone che cercheranno di approfittarsi senza vergogna di questa loro competizione anche attraverso scommesse. Tutto questo, mentre la cosa si farà sempre più grossa, con tutto il paese che attenderà con ansia la persona che vincerà la sfida. Ma le cose, come spesso accade, finiranno in un modo che nessuno si aspetta.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateMar 28, 2018
ISBN9781507198988
Dalla birra alla maternità
Author

Julie Hodgson

I started writing poetry and short stories at the age of 9, a nice way to switch off I guess. Then it just escalated from there. My English teacher at my secondary school Mrs Love was an inspiration to me. In 1985 I moved to Tripoli in Libya, and as the schools did not have any books I started writing for the children of the local British schools. It's amazing that when there are no books you crave anything to read. So we all got together and made something out of nothing. I have continued writing for newspapers, The Times in Kuwait in 89 just before the first Gulf conflict, then, Libya, Sweden, Uk and lots of other countries. And the story could go on and on... I now live in Portugal and I have had many books published in the past and have joined publishers Opera Omnia and they published the first bilingual book back in November 2012. Many of my books are now in several languages.

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    Dalla birra alla maternità - Julie Hodgson

    Sommario

    Dalla birra alla maternità

    Dalla birra alla maternità

    di

    Julie Hodgson

    ––––––––

    Nessun vegano è stato maltrattato per la scrittura di questo libro

    1.Il peso della sfida

    Avete presente quando siete così ubriache - quelle ubriache da otto pinte di bionda e quattro Bend-Over-Shirley (pare sia un cocktail) - voglio dire quelle ubriache da club 18-30 (nonostante quella nave sia salpata molto tempo fa)... Insomma, quelle ubriacature in piena regola, in cui raccogli indietro i capelli, ti metti a pomiciare un po’, ami tutti e pensi che il kebab sia il piatto più prelibato del mondo. Avete presente? Bene. Beh, sapete quando è Capodanno e siete quelle ubriache, e parlate un po’ troppo con la collega della vostra battaglia di un anno per perdere peso, sulla quale tutti i tuoi colleghi hanno scommesso, e decidete insieme quale dieta potrai seguire mese per mese? No? Beh, neanche io. Ma quando entrai al lavoro, pochi giorni più tardi, attraversai una marea di sostenitori che mi schiaffeggiavano la schiena come fossi John Cena che stava salendo sul ring, piuttosto che una vergognosa signora delle televendite che si trascinava verso la sua scrivania con i postumi della sbornia, mi tornò tutto in mente -  più o meno.

    Buon lavoro, Janet!!

    Puoi farcela, Jenny

    Nessuno mi aveva mai chiamato Jenny ed era sopravvissuto.

    Ce la farai, Janet

    Mi lasciai crollare sulla mia sedia girevole, poiché sentivo un po’ di malessere dovuto al movimento, ma apprezzavo il loro incoraggiamento; iniziare a lavorare dopo le vacanze di Natale è sempre una rottura ed era carino sentirsi supportata, anche se in maniera un po' esagerata. Mi collegai facendo scivolare le cuffie sulle orecchie e misi in linea la prima telefonata – era un certo signor Grimgoose da Exeter. Il suo nome mi fece ridere ed ero pronta a cominciare la giornata nel modo giusto – Buongiorno, chiamo per conto di PPI Solutions. I nostri registri ci hanno segnalato che lei può essere ammesso a ricevere PPI (di solito seguito dal piatto segnale dell’altra persona che riattaccava) – e poi lo vidi.

    Offensiva delle Ardenne!

    Insolenti canaglie! Feci scivolare via le cuffie e le lasciai cadere non so dove mentre mi sporgevo in avanti per riuscire a dare un’occhiata più da vicino. Ero abituata a vedere esposizioni sulle pareti; PPI Solutions usava programmi di incentivazione e classifiche, sebbene il mio nome non era mai comparso con regolarità. Ma questa era un’intera bacheca dedicata a me e Jack, quel grosso pezzo di lardo della Contabilità. Sempre più dettagli del Capodanno mi stavano tornando in mente. Dove avevano preso quella mia foto? Se Chesney Brown e Fizz di Coronation Street avessero avuto un bambino, sarebbe stato come quell’orribile foto di me stessa , gonfia e rossa in faccia, e la foto di Jack della Contabilità lo ritraeva come se avesse dovuto essere sdraiato su un vassoio d’argento con una mela infilata in bocca.

    Per le ragazze che pesano 109 kg ...

    Ma che c***o?

    L’imprecazione aveva fatto girare, per vedere cosa fosse successo, alcune donne perfette del controllo qualità che indossavano sempre gli stessi colori, come se la loro fosse una setta invece che un call centre, ma poi tornarono velocemente ad ignorarmi. Si era girata anche Claire che era dietro di me, con il suo essere normalmente allegra senza essere sbronza e con i suoi jeans stretti e attillati e la maglietta rosa. Avevamo un aspetto diverso, ma questo non ci aveva impedito di diventare migliori amiche.

    Grandioso, non è vero? Sorrise come se avesse mangiato un Twix di traverso, e io non sapevo come rispondere, così non lo feci. Continuai a leggere.

    Per i ragazzi che pesano 131 kg, Jack della Contabilità.

    Sei la responsabile di tutto questo? le chiesi finalmente.

    Claire non smise di sorridere mentre mi diceva Beh, non posso assumermi tutta la responsabilità, come se fosse una buona cosa e io la stessi ringraziando.

    Semplicemente, che c*** succede?

    Non preoccuparti, lo faremo insieme Claire cinguettò appoggiandosi a me come se fossimo tutte e due dentro a questa cosa, nonostante io pesassi come un piccolo caravan e lei probabilmente meno di una delle mie gambe.

    Che cosa è successo?

    Non ti ricordi?

    Beh, ovviamente no risposi sgarbatamente. Non volevo essere scontrosa con lei, ma non capita tutti i giorni di arrivare al lavoro e vedere la propria faccia cicciona su una parete, insieme al segreto che era rimasto sempre fra me e le mie bilance parlanti.

    Proprio in quel momento, Sahil dalla Contabilità arrivò dietro di noi e si fermò a guardare la bacheca. Era d’età simile a quella di Claire, che si stava godendo gli ultimi anni da ventenne, vestito come sempre in camicia e cravatta, anche se la maggioranza delle persone che lavoravano in PPI si presentavano in jeans e maglietta. Un ragazzo una volta si era presentato in vestaglia e la direzione, scrollando le spalle, aveva lasciato che la tenesse. I capelli di Sahil sembravano sempre appena tagliati, come se andare dal barbiere fosse un’abitudine di tutti i giorni, insieme al pulire la sua decappottabile e al lavorare sulla sua espressione di autocompiacimento di fronte allo specchio. Era un bell’esemplare di uomo, ma sfortunatamente ne era ben cosciente. Si girò verso Claire, il cui sorriso era completamente scomparso e stava facendo la cosa più simile che conoscesse ad uno sguardo severo, il quale non era per niente intimidatorio, ma trovò lo stesso un riscontro in Sahil.

    La tua ragazza è pronta? chiese, prendendosi gioco di me.

    Piegai le braccia e cercai di dire Aspetta un attimo, stronzetto, ma Claire mi troncò.

    Oh, è pronta gli disse, poi piegò le braccia e anche lui piegò le braccia. Sembrava che stessero facendo un duello.

    L’importante è che sappiate che state per perdere, ci disse.

    Sono parole pesanti se consideriamo che Jack stamattina ha già mangiato una confezione multipla di Double Deckers.

    Sahil si morse il labbro ma si ricompose subito e disse Si sta allenando; ha bisogno di energie.

    Claire gli rise in faccia e iniziai a compiacermi un po’ di più del momento.

    Si sta allenando a perdere peso mangiando quattro barrette di cioccolato prima di mezzogiorno? gli disse.

    Ehm ...

    Sahil era in difficoltà.

    Guarda, la mia ragazza farà il mazzo a Jack e sarai tu l’unico ad affondare.

    Sahil aprì la bocca per dire qualcosa di tagliente e la richiuse, ingoiando il rospo, e disse Vedremo e scappò via attraverso il corridoio del call centre.

    Quando fu fuori dalla vista, Claire abbandonò ogni resistenza ed in estasi disse Oh mio Dio, non è adorabile?

    No, Claire, è un coglione. Ora potresti dirmi che sta succedendo?

    Davvero non ti ricordi?

    Mi ricordo alcune cose, dissi tornando alla mia scrivania. Non riuscivo a stare senza fare nulla per troppo tempo. A Claire non sarebbe importato di essere vista mentre non lavorava. Diceva che erano fortunati ad averla lì in un tale inferno succhia-anime e se a loro non stava bene avrebbe trovato un altro posto. Ma io non potevo permettermi di stare in coda alla ricerca di lavoro. Mi ero già trovata in quella situazione e l’avevo fatto troppe volte. Così finsi di lavorare, sentendomi come una scolaretta birichina mentre Claire chiacchierava vicino a me, e poi mi avvicinai a prendere una merendina dal cassetto.

    No no no! mi disse togliendomela dalle mani.

    Ehi!

    Che cos’altro hai lì dentro?

    Sbattei il cassetto e lo chiusi a chiave. Oggi era stato già abbastanza brutto senza che quella stupida vacca prendesse le mie scorte.

    Spiegami! Le chiesi, guardandola male, così che capisse che non stavo scherzando.

    Questo è quello che è successo, Janet. A Capodanno ti sei alzata e hai detto a tutti che tu in un anno avresti potuto perdere più peso di Jack della Contabilità e che eri disposta a far seguire i fatti alle parole

    Potevo sentire la mia faccia appallottolarsi nel tentativo di ricordare, ma era come un pesce sfuggente. Ho detto questo?

    Lo hai detto, Claire mi assicurò, appoggiando il suo piccolo culo sullo spigolo della mia scrivania. Hai detto che lo avresti fatto se tutti noi avremmo scelto le diete per entrambi, una diversa ogni mese.

    Pensai attentamente un'altra volta, ma feci di nuovo un buco nell’acqua. Non sembra una cosa che direi.

    Beh, vero o no, guarda disse indicando la bacheca. "Ci sono già 684

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