La cupola del santo segreto
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La cupola del santo segreto - Anselmo Pacifico
Anselmo Pacifico
La cupola del
Santo Segreto
CAVINATO EDITORE INTERNATIONAL
Anselmo Pacifico
La cupola del Santo Segreto
Prima edizione: Cavinato Editore International – 2017
Impaginazione e grafica: Silvia Mezzanotte
Isbn: 978-88-6982-617-7
©Tutti i diritti riservati
CAVINATO EDITORE INTERNATIONAL
Tutti i diritti letterari e artistici sono riservati
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compreso i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
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Via Bagnole, 5 - 25017 Lonato del Garda Brescia Italy
Tel. (+39) 030 2053593 - Fax (+39) 030 2053493
cavinatoeditore@hotmail.com• info@cavinatoeditore.com• www.cavinatoeditore.com
Indice
PARTE 1: IL CODICE MALEDETTO
1. IL MISTERIOSO RITROVAMENTO
• L’URNA MILLENARIA
• L’ATENEO
• CONVERSIONE
• SCHIAVI DEL DENARO
• IL CAVALIERE CROCIATO
• IL LINGUAGGIO DELL’AMORE
2. IL VERBO
• IL PERICOLO DELLA CONOSCENZA
• ENIGMI E DECODIFICAZIONI
• SQUALLORE
• L’INVESTITURA
• RICORDI E SPERANZE
3. IN NOME DEL SIGNORE
• COINCIDENZE
• TENSIONI DEL PASSATO
• LA SPIETATEZZA DELLA VITA
• L’EREDITA’ TEMPLARE
4. IL SANTISSIMO SACRAMENTO
• IL RITO
• L’INEVITABILE ESIGENZA DI DISSEPPELLIRE L’ASCIA DI GUERRA
• L’ASTA
• UNA FEDE ARCAICA
5. L’ENTITA’
• GLI INVISIBILI CONTROLLORI DEL MONDO
• DEBOLEZZA E SEDUZIONE
• BUONE NOVELLE
• VERSO LA TERRA SANTA
• LA TELA DEI POTENTI
6. LE PERIPEZIE DELLA FEDE
• IL MESSAGGIO MALEDETTO
• LA PAROLA SI DIFFONDE
• INIZIAZIONE ALLA FEDE
• NOBILE MARTIRIO
• INCREDULO ALLA REALTA’
7. NUOVE SFIDE
• SETE DI CONOSCENZA
• IL PECCATO DELLA FIDUCIA
• LA REALTA’ PARALLELA DEL POTERE
• IL RICATTO
• UNA PAROLA E TANTE VOCI
• IL PATTO MANCATO
8. LA CONFRATERNITA DELLE OMBRE
• L’INNOMINABILE REALTA’
• IL COSTANTE TRADIMENTO
9. IL GRANDE OROLOGIAIO
• OSSERVANDO LA PREDA
• L’INCONTRO
• IL PROCESSO
• SPIONAGGIO
10. GLI ONNIPOTENTI BURATTINAI
• LEGGENDO TRA LE RIGHE
• VERITA’ CHIUSE A CHIAVE
• LA DIFESA DELLA VERITA’ ASSOLUTA RELIGIOSA
• LA SALVATRICE
• dal Vangelo secondo Giovanni 13, 21-30
• GUERRA TOTALE SU TUTTI I FRONTI
• LEZIONI DI ARCHEOLOGIA E DI VITA
11. IL PROGETTO
• SI COMINCIA!
• I frammento del Vangelo secondo Giuda
• ANCORA COINCIDENZE
• UN VOLTO, CENTO MASCHERE
• LA SACRALITA’ DELLA PAROLA, UNICA E SOLA
• INTERPRETANDO I SEGNALI
• LAVORO DI SQUADRA
• L’INCREDIBILE VERITA’
• II frammento del Vangelo secondo Giuda
PARTE 2: LA SCOMODA VERITA’
12. LA BOLGIA INFERNALE
• IL PESO DELLA PAURA
• EREDITA’ DEL SOMMO POETA
• LA RICERCA DELLA SINTONIA
• LEARNING THE ROPES
• III frammento del Vangelo secondo Giuda
13. IL POTERE TRASCENDENTALE DELLA SETTA SEGRETA
• LA LOGGIA DEL COMPLOTTO
• SCIOGLIERE I SEGRETI
• NESSUNA CONDIZIONE
• IV frammento del Vangelo secondo Giuda
• NESSUNA VIA D’USCITA
• MORIRE PER I PROPRI PRINCIPI
• L’OCCASIONE
14. LA VERITA’ INSABBIATA TORNA ALLA LUCE
• V frammento del Vangelo secondo Giuda
• LA NASCITA DI UN AMORE
• LEGGENDA PERSONALE
• LA DIGNITA’ DEL PROPRIO DOVERE
• FINALMENTE SUL PEZZO
• SORPRESE
• VI frammento del Vangelo secondo Giuda
15. SUDORE E SANGUE
• LA DATAZIONE
• INIZIATIVA
• VII frammento del Vangelo secondo Giuda
• RABBIA REPRESSA
• LA STRANA GUIDA
• INFORMAZIONI
16. L’ATTACCO DELLA PIOVRA CELESTE
• SOLITUDINE E RICORDI
• VIII frammento del Vangelo secondo Giuda
• GLI INGRANAGGI DEVASTATI DI UNA MACCHINA PERFETTA
• IL SITO
• IX frammento del Vangelo secondo Giuda
17. SCONTRO TRA TITANI
• VITA E POTERE
• IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
• IL BRIVIDO PRIMA DELLO SCATTO
• LA MOSSA RISOLUTIVA
• IL FACCIA A FACCIA
• VERSO IL GIORNO DEL GIUDIZIO
• X frammento del Vangelo secondo Giuda
• SCACCO MATTO
• Dal Vangelo secondo Giovanni 13, 1-20
18. SIA FATTA LA TUA VOLONTA’
• I PREDATORI SI LECCANO LE FERITE
• IL VANGELO E’ PRESENTATO AL MONDO
• L’INESTIMABILE VALORE DI UN MOMENTO SEMPLICE
BIOGRAFIA
Avvio
PARTE 1
IL CODICE MALEDETTO
1.
IL MISTERIOSO RITROVAMENTO
L’URNA MILLENARIA
Minya (Egitto), 1978
Nel deserto l'unico rumore che si sentiva era il ragliare di un asino, che riscaldava la mano di un vecchio contadino alla ricerca di tutto ciò che poteva trovare per sfamare la sua poverissima famiglia. Quel giorno si era portato suo figlio, aveva una vista decisamente migliore della sua. Quella zona era rinomata per i suoi tesori. Le antiche tombe della civiltà egizia erano disseminate su tutto il territorio circostante e tutti ne erano consapevoli a tal punto che molti, organizzandosi in squadre di predoni, depredavano e razziavano i siti archeologici a scopo di lucro, creando un vero e proprio mercato illegale di reperti archeologici. Il contadino era entrato in contatto con le persone giuste, vecchi razziatori disposti a qualsiasi cosa pur di accumulare ricchezze. Il capo era stato chiaro, qualsiasi reperto sarebbe stato pagato immediatamente e in contanti, e quando si hanno a malapena le possibilità economiche per mettere i piatti a tavola una volta al giorno, una simile proposta alletterebbe chiunque. In passato aveva trovato del vasellame antico e quindi già sapeva dove cercare. I posti più improbabili erano quelli in cui avrebbe trovato di sicuro qualcosa.
Lui camminava lentamente, tirando le briglie di quell'asino che costituiva la sua unica ricchezza, mentre suo figlio guardava a terra, per riconoscere il suolo dissestato, tipica traccia di un ingresso di una necropoli. Questo lo sapevano bene entrambi, dato che di tali siti l'Egitto era pieno. La sera si accampavano nei pressi di ammassi rocciosi in modo che il vento non potesse graffiare il loro viso con la sabbia che portava con grande veemenza. Erano completamente disidratati e mangiavano del pane duro e raffermo. I loro passi erano scanditi dalle gocce di sudore che colavano dalla loro fronte. Erano convinti di non avere alcuna speranza di trovare qualcosa, ma la loro motivazione era più forte della loro disperazione, e così proseguirono nella loro ricerca per vari giorni, giorni di stenti e privazioni, finché, sotto un tramonto mozzafiato in cui il sole calante aveva colorato di arancione l'enorme distesa di sabbia, il figlio del contadino trovò una crepa nei pressi di un costone roccioso. Vi infilò all'interno un coltello, notando che la lama penetrava completamente. Forse si trattava soltanto di un fosso, ma la curiosità lo spinse ad andare oltre , così prese badile e gravina dalla bisaccia dell'asino ed invitò suo padre a seguirlo, nonostante il vecchio contadino non avesse completa fiducia nell'intuizione del figlio . Scavarono per circa un'ora , spostando tutte le pietre che trovavano a mani nude, graffiando con le unghie la sabbia che le ricopriva, finché non trovarono una lastra di granito irregolare e grezza , che faceva intuire ai due che avevano trovato qualcosa. I loro sguardi erano pieni di speranza, come quelli dei bambini quando scartano un regalo. Spostarono assieme la lastra di pietra ed incredibilmente videro che al di sotto di essa era stato scavato un cunicolo estremamente stretto e profondo. Il figlio del contadino frugò all'interno della bisaccia per trovare la torcia, che ritrovò sotto la magra scorta di provviste che avevano. Quando la accese, notò che il cunicolo scendeva sempre più a fondo per vari metri senza che fosse possibile vedere il fondo. A poco servivano le raccomandazioni del padre, il quale, mentre fissava una corda a una sporgenza rocciosa, sì raccomandò con il figlio affinché facesse attenzione ad inoltrarsi troppo in profondità, ma la curiosità dell'uomo supera sempre di gran lunga il suo buon senso. In brevissimo tempo il ragazzo era già in fondo al cunicolo e si ritrovò in un vano in cui erano cosparsi sul pavimento frammenti di vasellame. Il ragazzo illuminò lentamente il resto della stanza , facendo attenzione a non tralasciare neanche un angolo. L'unica cosa che vide fu un'urna in pietra, in cui erano incisi dei tratti estremamente grossolani e primitivi .
- Papà, c'è qualcosa qui!
- Non ti sento, parla più forte!
Ma il vecchio non ebbe alcuna risposta dal figlio, il quale era troppo incuriosito da quella scoperta così misteriosa. Accarezzava la superficie dell'urna lentamente e si chiedeva che cosa potesse contenere all'interno. Di qualsiasi cosa si trattasse doveva scoprirlo immediatamente, non avrebbe resistito fino al momento in cui avrebbe riportato l'urna in superficie, e poi non gli andava di condividere quel momento con suo padre , a causa dell'ansia spropositata del vecchio. Voleva godersi quel momento da solo, sentire la scintilla che si prova quando si scopre qualcosa. Fece scivolare le sue dita lungo l'attaccatura del coperchio all'urna e si aggrappò con le unghie ai due angoli. Sollevò leggermente un'estremità e sentì l'odore della polvere che si aggrappava pesantemente alle sue narici, rendendo l'aria irrespirabile. Sentiva il cuore in gola, come se a un tratto l'ansia si fosse impossessata di lui. Spinse via l'urna, facendola cadere sulla sabbia e vide un astuccio in pelle. Lo afferrò delicatamente , sentendone la superficie ruvida. Avvertì la presenza di un laccio di cuoio legato con un nodo molto grossolano. Lo sciolse delicatamente ed aprì l'astuccio . All'interno c'erano dei fogli di papiro ripiegati su se stessi. Erano rovinati e impolverati, ma era possibile riconoscere chiaramente che c'era scritto qualcosa in una lingua sconosciuta. Chissà quali misteri nascondeva quel codice. In un attimo fu pervaso da una strana sensazione, richiuse immediatamente l'astuccio e lo strinse forte a sé. Per la prima volta nella sua vita quel ragazzo sentiva di aver fatto qualcosa di speciale ed aveva tra le mani un pezzo di storia antichissimo, prezioso, forse unico; una testimonianza, una traccia del passato, tutto ciò era nelle sue mani.
L’ATENEO
Università di Ginevra - Facoltà di Archeologia
Il professor Gerard Lacroix camminava tra i banchi fissando negli occhi tutti i suoi studenti, amava tenerli svegli interrompendosi spesso e ponendo loro delle domande su ciò che stava dicendo. A volte puntava il dito contro uno studente che all'apparenza poteva sembrare distratto e gli chiedeva di ripetere tutto ciò che aveva detto. Non lo faceva per malizia o per cattiveria, l'unico suo interesse era accertarsi che coloro che seguivano la sua lezione fossero veramente interessati a quello che lui diceva.
- L'archeologia è la scienza che spiega l'evoluzione artistica, culturale, sociale, architettonica e soprattutto civile dell'umanità. Io desidero che ognuno di voi rivolga la propria attenzione alle materie che studiate per pura passione. Siete tutti consapevoli dell'enorme crisi economica che attanaglia questa materia di questi tempi, dunque la vostra passione deve essere nettamente superiore a quella di qualsiasi altro studente delle altre facoltà. I misteri, i casi irrisolti, gli enigmi delle antiche civiltà di cui oggi ancora non sappiamo nulla, costituiscono le fondamenta su cui costruire in futuro la vostra casa, la vostra professione, tutto il vostro sapere, la vostra curiosità e la motivazione che vi spingerà a svolgere il mestiere dell'archeologo.
Riccardo De Angelis era l'unico studente italiano di quella facoltà. Conosceva abbastanza bene il francese, lingua che aveva dovuto imparare a fare sua da un po' di tempo a quella parte. Aveva desiderato ardentemente frequentare quella facoltà, che era il suo sogno fin da quando era bambino e voleva studiare all'estero per poter provare l'esperienza di vivere in un Paese diverso.
In quel momento però la sua mente era altrove, l'archeologia era ben distante dalla sua testa. L'unica cosa che gli interessava veramente era una sua collega: Edith Steiner, Svizzera, alta un metro e ottantatré, occhi verdi e capelli biondo scuro; una donna di una bellezza e di una sensualità imbarazzanti. Riccardo la osservava, mentre con la penna si accarezzava il lobo dell'orecchio destro, che egli avrebbe desiderato sfiorare con le sue mani o le sue labbra. Ormai riconosceva il suo profumo da lontano, gli provocava una sensazione di piacevole perdita di sensi, come se in un attimo tutte le sue capacità di ragionare si azzerassero. Quella donna era stata capace di stregarlo totalmente. La guardava in maniera estremamente incuriosita, affascinata, come un bambino che guarda il suo sogno, la meta inarrivabile, il desiderio nascosto nei meandri della propria mente, un istinto protettivo, amore e passione. Edith Steiner era il suo sogno erotico, prima o poi avrebbe dovuto confessarglielo, o forse no, forse era meglio tacere e aspettare che le cose andassero secondo il verso giusto, secondo la consuetudine. Ma chi poteva decidere quale fosse il limite della consuetudine? Era timido, abbassava lo sguardo, poi il lato istintivo del suo carattere veniva fuori. La guardava intensamente, sperando che lei voltasse lo sguardo verso di lui, cosa che non avveniva quasi mai. Oppure, se proprio si voltava, era per guardare nella sua stessa direzione. Ed in quei momenti ammirava la bellezza del suo viso, che egli reputava angelico ed eccitante allo stesso tempo.
- Dico bene, De Angelis? - lo interruppe Lacroix, vedendolo distratto, ponendo fine a un volo pindarico che l'aveva riportato dalla sua dimensione felice ed idilliaca alla realtà.
CONVERSIONE
Efeso 40 d.C.
All'interno di una catacomba scavata sul costone di una parete rocciosa, l'odore di cera bruciata delle candele si diffondeva nel vano stretto e lungo, in cui erano sepolti tutti coloro che portavano il nome di Cristiani e che secondo la legge dei Romani erano da considerare come criminali. Uomini, donne e bambini cercavano di prendere posto sugli scalini, accalcandosi, mentre gli anziani li invitavano a non far rumore. Tutti loro erano consapevoli di essere contro la legge imposta da Roma, ma questo non importava molto ai presenti nella catacomba, perché la Fede è il bene più prezioso che un fedele possa custodire nel suo cuore e nella sua anima. A un tratto un uomo si alzò in piedi. Tutti lo guardavano e lo rispettavano. C'era un'atmosfera mistica intorno a quel volto abbronzato e serio, ma che allo stesso tempo faceva trapelare una grande serenità e sicurezza. I vecchi saggi presero posto a sedere davanti a lui, osservandolo con grande curiosità e rispetto. Egli aveva conosciuto il Maestro. Il Maestro lo aveva indotto alla conversione. Lui e il Maestro avevano unito la loro anima in un progetto di salvezza e conversione dell'umanità verso la verità. L'uomo attese in silenzio che tutti gli porgessero la dovuta attenzione, ponendosi davanti a tutti con il sorriso sulle labbra. I suoi occhi penetravano tutti gli sguardi dei presenti, i quali non aspettavano altro che egli proferisse la testimonianza del Messia.
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria.
Quando ebbe finito di parlare, l'uomo prese di nuovo posto a sedere fra gli anziani, che lo lodarono per le sue parole. Tutti lo guardavano e tutti volevano parlare con lui, ma egli si alzò e con discrezione si allontanò dalla folla di fedeli, dirigendosi verso l'uscita della catacomba. Mentre si avvicinava alla botola, che lo avrebbe condotto all'esterno, intravide un fascio di luce. I suoi occhi erano estremamente sensibili da quando molti anni addietro era stato accecato da un lampo di luce dalla potenza impressionante. Quella luce lo indusse a gettarsi a terra, mentre i suoi occhi bruciavano come braci ardenti. Il suo cavallo impennò e cominciò a scalciare come impazzito. Se lo avesse colpito, di sicuro lo avrebbe ucciso all'istante. Così cercò di ripararsi il volto e la testa. Non era ancora consapevole di ciò che gli stava accadendo. Rotolò sul ciglio del sentiero, dolorante e sconvolto, e poi si distese completamente con la schiena a terra, le braccia spalancate e gli occhi ardenti. Non riusciva più a vedere nulla, ma quella luce che lo aveva accecato lo aveva rapito completamente. Nonostante il dolore atroce, non poteva fare a meno di guardarla, mentre una voce sussurrava nelle sue orecchie:
Paolo, Paolo, perché mi perseguiti?
SCHIAVI DEL DENARO
Il Cairo, 1980
Il mercatino dell'antiquariato del vecchio quartiere nel centro storico era pieno di luci e di suoni. I mercanti cercavano di vendere i loro prodotti. Molti di loro vendevano merce contraffatta o semplicemente scadente. Le urla delle persone che cercavano di vendere qualcosa per sopravvivere schizzavano da una parte all'altra del mercato,