Natale anche ad agosto
By CLAIRE BIZET
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About this ebook
Lui è un cuoco di fama internazionale.
Lei una frana ai fornelli.
Cosa succede quando le loro strade s'incontrano?
Corinne è una ragazza disillusa, senza peli sulla lingua e per nulla interessata ad avere una relazione seria.
John è un ragazzo sfacciato e sicuro di sé che protegge con le unghie e con i denti ciò che ama.
Con lo zampino delle amiche, Corinne sarà catapultata in un mix di odori ed emozioni impossibili da governare, di sapori e di passioni impossibili da ignorare. Per la prima volta capirà cosa vuol dire veramente "sentirsi a casa" e vivrà la magia del Natale che finora le era stata negata.
Ma John nasconde un segreto, qualcosa che Corinne non si aspetta, un ingrediente che potrebbe alterare l'equilibrio delle loro vite.
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Book preview
Natale anche ad agosto - CLAIRE BIZET
NATALE ANCHE AD AGOSTO
CLAIRE BIZET
Copyright © 2017 Claire Bizet
Progetto grafico di Dedalo Made
Prima edizione 2017
Ogni riproduzione dell’opera, anche parziale, è vietata.
Questa è un’opera di fantasia.
Qualsiasi somiglianza con persone reali,
viventi e defunte, eventi o luoghi esistenti
è da ritenersi puramente casuale.
Questo libro contiene materiale
protetto da Copyright.
© Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questo libro può essere
riprodotta senza il preventivo consenso dell’autore.
CAPITOLO 1
«Ciao a tutte, mi chiamo Corinne.»
«Ciao, Corinne» un gruppo di pazze fuori di testa mi risponde cantilenando. «Dicci, qual è il tuo problema?»
Il mio problema è che perdo tempo con voi.
«Il mio problema è che ho venticinque anni e non ho mai avuto un fidanzato.»
No, se ve lo state chiedendo, non sono andata in nessun gruppo di recupero tipo alcolisti anonimi. A parlare sono quelle sceme delle mie amiche, convinte che sia un problema il mio essere eternamente single. Pensano che, sottoponendomi a pseudosedute, riuscirò ad aprirmi al genere maschile. Che poi, parliamoci chiaro, non sono una verginella. Ho avuto le mie storie da una notte e via, e mi sono bastate. È un problema non volersi impegnare con nessuno e pensare solo a divertirsi? Niente legami, niente rotture di scatole, niente sofferenze. Perfetto, no?
«Basta, mi sento una cretina a darvi corda. Perché non iniziate a farvi una vagonata di affaracci vostri?»
«Sai che lo facciamo per te» mi risponde Natalie, la più cocciuta e la più convinta a volermi far cambiare idea. «Se non ti decidi a trovare un fidanzato diventerai troppo vecchia e non ti vorrà più nessuno. Ci pensi a quanto sarebbe brutto?»
«A dire il vero stare da sola è una meraviglia: nessuno che ti rompe le palle per via della gelosia o perché lo trascuri o perché hai bisogno dei tuoi spazi; nessuno che lascia roba sporca per casa, pensando di avere una schiavetta personale che lava, stira e cucina per lui! Splendido, semplicemente splendido.»
«Ecco qual è il tuo problema, tu non sai cucinare quindi hai paura ad affrontare un’eventuale convivenza.»
«Sì, come no, adesso pensiamo anche al matrimonio e ai figli?»
«Sai, avevamo intuito che il tuo blocco dipendesse da questa mancanza, ed è per questo motivo che ti abbiamo iscritta a un corso di cucina. Come si suol dire, un uomo bisogna prenderlo per la gola…Tu, invece, al massimo potresti avvelenarlo!»
«Aspettate un momento. Mancanza? Corso di cucina? Prendere per la gola? Quello posso farlo solo per strozzare qualcuno, con le mie belle manine. E poi non ho nessuna mancanza, solo perché mangio spesso cibi pronti o precotti…»
«Spesso? Vorrai dire sempre.»
«Okay, okay, sempre. Ma il punto è: della mia vita, anche se un po’ patetica, a voi cosa importa? Siete esasperanti! Mi vedete per caso soffrire o deperita? No, decisamente no! Quindi non rompete più, e fatemi continuare a vivere serena e senza palle al piede.»
«Noi promettiamo di non insistere, a patto che tu vada al corso a cui ti abbiamo iscritta. Un mese. Solo un mese e solo per due volte a settimana. Soddisfatti o rimborsati: o esci di lì e Rubini ti fa un baffo o ci ridanno indietro i soldi.»
È sempre quella maledetta di Natalie a parlare. Non si arrende, la stronza.
«Lo farò solo se dalle vostre boccacce non uscirà più alcuna parola sull’argomento fidanzati. Altrimenti chi se ne frega dei vostri soldi buttati, non li ho spesi io! Tanto, che lo faccia o meno, rimarrò ugualmente una frana.»
«Primo passo. Sii positiva e propensa all’apprendimento.»
«Sì e bla bla bla. Adesso basta, mi avete stancata, ho bisogno di riposare per l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie natalizie. Sciò, tutte fuori da casa mia.»
«Sei la solita brutta cafona» ribatte la mia quasi ex amica, imbronciandosi e incrociando le braccia al petto.
«Sì sì, va bene, però adesso uscite. Adios.»
Più che accompagnarle, le spingo fuori dalla porta, dipingendo un sorriso falso in volto e salutandole con la mano. Non aspetto la loro risposta per chiudergliela in faccia
Poi mi chiedono perché voglio stare da sola…
Mi sono decisa a fare amicizia ed ecco cosa succede: delle pazze isteriche credono di poter decidere al posto mio e di sapere cosa sia meglio per me.Un corso di cucina, ma dove gli è venuta in mente questa brillante idea? Come minimo darò fuoco a qualsiasi cosa mi capiterà sotto mano. Non so nemmeno quando sarà, né dove: meglio così. Non sarà colpa mia, se non potrò andarci, non conoscendo i dettagli.
L’incubo fortunatamente ha vita breve. Troppo stanca per rimuginarci su, appena a letto, crollo in un sonno profondo e privo di emozioni.
CAPITOLO 2
Per buona sorte, niente sogni strani, niente cibo che mi inseguiva per mangiarmi o vendicarsi delle torture subite. Nonostante ciò, mi sono svegliata di pessimo umore