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Un Passo Dopo L'altro
Un Passo Dopo L'altro
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Un Passo Dopo L'altro

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About this ebook

Chiara è una giovane donna di trentotto anni, intenta a riordinare la mansarda di casa e nel farlo, trova una scatola che credeva perduta.
Riordinare quella grande stanza all’ultimo piano della casa e aprire la scatola ritrovata, la riporterà indietro nel tempo e assieme a lei, percorreremo la sua vita.
Una vita, non sempre facile, trovandosi ad andare a vivere coi nonni, avendo perso i genitori in un incidente stradale quand’era bambina.
Con i nonni, Pia e Gino, vivrà nonostante la perdita dei genitori, un’infanzia felice e, differentemente, un’adolescenza più difficile ma, armata di speranza, tenacia e amore, crescerà giorno dopo giorno, diventando una donna capace di superare il dolore ed essere felice e sicura di sé.
S’innamorerà di Luca, conosciuto in un giorno d’estate su un treno e vivrà con lui un matrimonio felice, diventando madre di due bellissimi bambini: Nicole, nata non udente e Davide.
Il libro, Un passo dopo l’altro, è un passo dopo l’altro con la vita.
Una vita vissuta giorno dopo giorno, nelle sue difficoltà e dolori.
Una vita vissuta giorno dopo giorno, nelle sue gioie, soddisfazioni e felicità.
E se i primi capitoli della vicenda, sono più introversi, tristi e duri, si snoderanno poi in un crescendo di dialoghi.
Sembrerà che ne capiti una di seguito all’altra, ma vi si scoprirà poi, come prevalga la forza della vita e dell’amore, perché è una storia che parla di come si possa superare il dolore: di come dopo le tempeste della vita, si possa godere della felicità.
Perché la felicità arriva.
Perché è un libro, che racconta una storia dove trionfano il bene e l’amore per la famiglia, il valore delle buone amicizie e che narra come la conoscenza di un mondo senza rumori, attraverso l’handicap di una figlia, possa riservare doni preziosi.
E come accade nelle più belle favole di Natale, ogni volta che Natale arriva, porta con sé amore e felicità: una proposta di matrimonio sotto all’albero di Natale, lo scorrere del tempo nella spensieratezza delle gite fuori porta e delle divertenti vacanze estive e poi, quando torna di nuovo Natale…è… un magico Natale.
LanguageItaliano
PublisherLetizia
Release dateDec 11, 2017
ISBN9788827532614
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    Un Passo Dopo L'altro - Letizia Zonzin

    me.

    Capitolo 1

    Giovedì 4 dicembre 2014 ore 15:00

    "Col passare del tempo, gli oggetti, gli animali, le persone cambiano aspetto.

    Gli oggetti si sciupano, si rompono, si consumano.

    Gli animali crescono ed invecchiano, così, come le persone.

    Molti oggetti poi non si usano più perché sono stati sostituiti da altri che ci consentono di risparmiare tempo, fare meno fatica, ridurre i rischi.

    Sono stati gli uomini e le donne che ci hanno preceduto a rendere l'ambiente sempre più adeguato alle nostre necessità umane.

    Il racconto del loro lungo e faticoso cammino è la storia."

    Con un sospiro, Chiara, giovane donna di trentotto anni, capelli lunghi, neri e lisci, raccolti in una morbida coda, fisico asciutto e dall’aspetto visibilmente attraente anche nella semplice e comoda tuta grigia che indossa, riprese a leggere con occhi scuri e profondi, il suo vecchio testo di storia delle elementari.

    Libro, che aveva appena trovato dentro ad uno scatolone, riordinando la grande mansarda del terzo piano della casa, dove abita.

    La storia, si studia, per comprendere il passato e capire il perché del presente cercando così di partecipare in modo consapevole alla vita del nostro tempo.

    - Già!

    Esclamò Chiara con una punta d’ironia, chiudendo il libro.

    Ciò che aveva appena letto sembrava più una frase filosofica sulla sua vita piuttosto che l’introduzione di un assai vecchio testo scolastico datato 1984.

    1984 pensò, rigirando il libro tra le mani e ponendolo per ultimo, sopra ad altri libri che stava accatastando in pila, sul lungo tappeto della zona salotto della mansarda.

    Andando poi, a togliere l’ormai vuoto e vecchio scatolone per buttarlo, si apprestò, tossendo per la polvere presente, ad aprire l’ultimo che si trovava davanti al bassissimo e buio sottotetto e finalmente finire le pulizie che dal pomeriggio precedente, si era imposta di fare.

    Avrebbe poi portato ai piani inferiori della casa, gli addobbi di Natale che aveva messo da parte un’ora prima e avrebbe abbellito la casa per le vicine festività.

    La mansarda, al terzo piano di casa, era molto spaziosa, ma in essa finivano molte cose, comprese tante cianfrusaglie che Chiara aveva accantonato negli anni e che non aveva il coraggio di buttare per uno strano sentimentalismo.

    Figuriamoci quando si trattava di libri!

    Erano vecchi ma... buttare i libri?

    Era una cosa assolutamente impensabile!

    Leggere può aprire la mente, far riflettere ed imparare.

    Chiara ama in particolar modo leggere libri che narrano fatti realmente accaduti.

    È affascinata dalle testimonianze, dai libri che narrano storie di persone che hanno davvero vissuto determinate esperienze, siano esse, positive o negative.

    Chiara non fa in tempo a finire un libro che ne ha già pronto un altro.

    Così era sua madre.

    Aveva un dolce ricordo di sua madre: una donna, con un libro sempre in mano...

    Se la ricordava bene, di domenica, quando la vedeva leggere seduta sulla sedia a dondolo, accanto al caminetto, mentre l’arrosto di pollo cucinava pian piano nel forno.

    La vedeva, poi, di tanto in tanto alzarsi, andare in cucina, aprire il forno, estrarne la pirofila in vetro, mescolarlo e dopo averlo riposto, ritornare sulla sedia a dondolo e riprendere a leggere, ma, mai, senza farle mancare un sorriso.

    Mamma Sara, non era una donna di molte parole, e nel crescerla era stata severa, ma allo stesso tempo non le aveva mai fatto mancare quelle dolci attenzioni che allietano il cuore di una bambina.

    La madre l’aveva educata bene fin da piccolissima, insegnandole il rispetto, il senso di responsabilità, l’educazione nelle buone maniere ed anche il giusto valore che ha il denaro; inteso come qualcosa che va guadagnato quotidianamente lavorando, usato con utilità e mai sprecato.

    Un altro ricordo che aveva di lei era...

    ... quando a fine estate aprivano quel grande vaso pieno di monete riposto nella prima mensola del ripiano della cucina e dividendole in base al loro valore, lei e la madre le contavano e le riunivano in diversi sacchettini, andando poi a depositare i soldi in banca.

    Con gli spiccioli che avanzavano, uscite dalla banca, compravano il gelato e si sedevano sulle altalene nel vicino parco giochi e mentre lo mangiavano, mamma le raccontava la storia della cicala e della formica.

    Le diceva mamma:

    Quando arrivò l’inverno, la formica ebbe di cui mangiare, dato che durante l’estate aveva accumulato molto cibo, ma al contrario la cicala, non avendo nulla, cominciò a sentire i morsi della fame. Andò perciò dalla formica a chiederle se le poteva dare qualcosa da mangiare.

    Ma la formica le rispose: io ho lavorato duramente tutta l’estate per avere questo cibo e tu, invece, che hai fatto? Ti sei solo divertita?

    La cicala se ne andò sconsolata, capendo che, chi nulla mai fa, nulla mai ottiene.

    Chiara non dimenticò mai quell’insegnamento.

    Chiara è una donna dal senso del dovere molto alto.

    Chiara è una donna che difficilmente sperpera soldi in sciocchezze.

    Cosa che invece sa far bene la sua vicina di casa, Giulia, una donna affaccendata solo nell’apparire.

    Lei e Giulia sono due persone completamente diverse, e per quanto Chiara sia tollerante, non riesce più a frequentarla.

    La tolleranza, è una grande dote, tuttavia per Chiara non va confuso il saper rispettare la libertà nelle diverse scelte di vita delle persone, dal fatto di volersi comportare come loro.

    Giulia, vive la vita in modo del tutto frivolo: anche a Chiara piace andare per negozi e ci tiene nell’avere un aspetto curato, ma quando le serve una nuova maglietta non ne fa una ragione di stato e non ne compra una di seguito all’altra presa da un bisogno irrefrenabile, senza che ve ne sia una vera necessità, rimanendo poi senza soldi necessari per pagare le bollette.

    O lasciare il conto da pagare, come aveva fatto la vicina di casa, nella piccola bottega di generi alimentari, dove Chiara lavora di mattina e di cui è proprietaria.

    Anche il trucco di Giulia, insieme al suo modo di porsi sono eccessivi per lei, perché la vicina di casa, è puntata molto più sull’apparire che sull’essere.

    Chiara rispetta il modo di vivere di Giulia perché ogni persona ha pieno diritto di vivere la propria vita come vuole, perché il rispetto, per lei, è un qualcosa di onnipresente, che deve essere dato necessariamente a tutti gli esseri umani, nelle varie diversità delle persone; siano esse fisiche, caratteriali, comportamentali, buoni, cattivi, simili, differenti, amici o nemici, perché ogni essere umano ha oltre che la libera scelta, il diritto, di vivere come meglio crede, pensa, sente e vuole, ma l’approvazione è tutt’altra cosa.

    Rispettare Giulia, si.

    Approvarla no.

    Chiara, quando entra in un negozio, ha già le idee chiare su ciò che le piace e serve.

    Anche per lei è divertente fare shopping, ma dopo un’occhiata generale, sceglie il capo, lo prova, si dirige alla cassa, paga ed esce dal negozio.

    Chiara preferisce la passeggiata.

    Quella bellissima passeggiata all’aria aperta, che esattamente al contrario di quando si dirige in modo frettoloso alla cassa, fa, invece lentamente.

    Quella passeggiata nel lungo viale alberato, dove respirando a pieni polmoni fa andare spesso il suo sguardo verso l’alto, verso le foglie e poi più su, terminare nel cielo.

    Si sente così bene quando cammina su quel marciapiede, tra il sole e l’ombra di quegli alberi, ascoltando il rumore dei suoi passi riecheggiare nel viale e dove poi, svoltando a destra all’ultimo incrocio, ritrova la sua auto parcheggiata.

    Giulia, al contrario, parcheggia molto vicino ai negozi e l’aveva intrappolata una volta sola, fare shopping assieme: aveva passato un intero pomeriggio ad ascoltare crisi isteriche su come la vicina di casa, non riuscisse a scegliere se le donasse di più il verde o il blu.

    Oltre a questo suo grande dilemma, le aveva dato una serie d’insegnamenti esistenziali su come lei, Chiara, fosse troppo devota al marito e sul fatto che pur essendo molto carina e avesse un bel portamento, le mancasse qualcosa…

    I capelli poi…

    Giulia, aveva sempre da ridire sui suoi capelli: il taglio, secondo lei, non era mai adatto al suo viso mentre il colore era troppo naturale.

    In realtà, Chiara, aveva dei gran

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