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I viaggiatori del Mondo Perpetuo Vol I - Trasmigrazione dell'unicorno
I viaggiatori del Mondo Perpetuo Vol I - Trasmigrazione dell'unicorno
I viaggiatori del Mondo Perpetuo Vol I - Trasmigrazione dell'unicorno
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I viaggiatori del Mondo Perpetuo Vol I - Trasmigrazione dell'unicorno

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About this ebook

Hector Fynolt è tornato nella sua città natale dopo anni di assenza per incontrare il suo migliore amico, Claus, che rifiuta di uscire di casa per via di un trauma ed è diventato uno dei più grandi giocatori professionisti del MMORPG in realtà virtuale Isekai Online. Il giovane accetta di provare il gioco, ma mentre lo fa lui e Claus perdono i sensi storditi da una misteriosa luce. Hector si risveglia in  un luogo assurdo, che somiglia in modo impressionante al mondo virtuale di Isekai Online, con un potere che lo rende un bersaglio. Per sopravvivere dovrà adattarsi a regole completamente diverse da quelle della Terra. Claus invece si risveglia in ospedale, scoprendo che l'amico è sparito dalla circolazione; e potrebbe non essere la prima persona scomparsa legata al gioco...
LanguageItaliano
Release dateDec 14, 2017
ISBN9788827534366
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    I viaggiatori del Mondo Perpetuo Vol I - Trasmigrazione dell'unicorno - Ernesto Amatruda

    287

    Prologo : Hector e Claus 3

    Prologo : Hector e Claus

    L’autobus si fermò e si aprirono le porte. Hector prese il borsone da viaggio e si accinse a scendere. Da i finestrini arrivava una luce rossastra.

    La fermata era identica a come l’aveva lasciata tre anni prima . Sulla strada era adagiato un letto di foglie scese dagli alberi piantati lungo il viale , e l’aria era rinfrescata da una leggera brezza.

    Nella stazione si vedevano solo una manciata di persone, ma tra esse Hector non riconobbe quella che stava cercando. Non è venuto nemmeno a prendermi. Il problema deve essere più grosso di quanto temevo.

    Si sedette su una panchina. Aprì il borsone e controll ò il telescopio. Era un modello nuovo, acquistato appositamente per l’occasione. Il ragazzo temeva potesse esser s i danneggiato durante il viaggio: apr ì la scatola e controll ò se avesse riportato danni; al termine dell’analisi concluse che si era preoccupato per nulla .

    P are che ci sia un sacco di attività solare. S ono sicuro che sarà interessante anche per Claus. Pensò Hector.

    Mentre era sovrappensiero , vide avvicinarsi due donne; l e riconobbe subito; si somigliavano al punto che chiunque avrebbe indovinato che erano madre e figlia perché avevano gli stessi lineamenti del viso, un ova l e incorniciato da capelli bruni che la più giovane raccoglieva in una treccia . Q uando lo videro entrambe sorrisero e spuntò una fossetta sull e loro guance. Nora e Carol Jenkins, la madre e la sorella minore di Claus.

    La più giovane gli saltò al collo. H ector!

    Ciao Carol. L’ultima volta che l’aveva vista era poco più di una bambina, adesso era alta quasi quanto lui . A guardarla così Hector si sentì orgoglioso, come se fosse sua sorella.

    Sei mancato tantissimo a tutti, come stai?

    Signora Jenkins! Il ragazzo la abbraccio.

    Sei cresciuto parecchio in questi tre anni! Not ò la donna.

    Voi invece non siete cambiata di una virgola. Disse Hector. Ma gli ci volle un attimo per rendersi conto che non era vero. Tra i capelli si intravedevano fili argentei e il sorriso della donna rivelava le prime rughe sulle guance. Il portamento era più stanco e l a faceva sembrare fragile.

    Appena si staccarono Hector prese il borsone, si alzò in piedi e si diresse lungo il viale.

    Mi spiace di essere arrivata tardi. La donna si adombrò. Ho provato a convincere Claus a venire, ma non ha voluto sentire ragioni. Il dottore ha detto che sarebbe stato un grande progresso se avesse scelto di sua volontà di accompagnarmi, ma anche che forzarlo adesso sarebbe prematuro

    Ti avverto, ho provato qualsiasi cosa, ma niente, non farti troppe illusioni. Rincarò la dose Carol.

    C apisco. Il giovane forzò un sorriso. Ma vedrete che riuscirò a convincerlo. Da quant'è che non esce?

    Da circa sei mesi, forse un pò di più. Rispose la donna.

    La signora Jenkins indicò un automobile parcheggiata a pochi metri da loro e la aprì con un comando a distanza. La mia è quella.

    Non sapevo aveste comprato un auto nuova. Comment ò Hector.

    L’auto, una berlina gialla, non aveva un graffio. Il ragazzo infilò il suo bagaglio nel cofano e si sedette davanti. Il computer sul cruscotto gli diede conferma di quanto aveva pensato.

    Claus riesce a guadagnare abbastanza bene. Spieg ò la signora Jenkins. Ti ha parlato del gioco?

    Mi ha accennato qualcosa. Disse Hector. Dove per qualcosa intendo un fiume di parole incomprensibili. Si tratta di un MMORPG, un gioco di ruolo multiplayer di massa in realtà virtuale di nome Isekai Online giusto?

    S ì. Confermò la donna facendo partire l’auto. Anche se per Isekai spesso si usa la dicitura VRPG, gioco di ruolo in realtà virtuale.

    Ogni tanto ci gioco anche io. Affermò Carol. All’inizio il suo entusiasmo mi aveva un po’ contagiata, ma adesso sto iniziando a odiare quel gioco infernale.

    Hector infilò la cintura di sicurezza. Da quanto ho capito è uno dei primi giochi online ad impiegare la realtà virtuale.

    S ì . Vieni catapultato in uno di quei mondi fantasy a base di cavalieri, draghi e nani ubriaconi. S i gioca con un casco che consente di controllare i personaggi col pensiero e che simula le esperienze sensoriali del personaggio. Inoltre, la maggioranza degli npc ha superato il test di Turing. Ogni tanto ho parlato con loro, è una cosa assurda.

    S ì , è uno dei giochi più popolari della T erra. Confermò la signora J enkins . Ti sembrerà strano, ma Claus è un giocatore professionista.

    Il giovane dovette trattenere una risata. Che vuol dire, lo pagano per giocare?

    Non proprio: Mentre gioca quello che fa viene trasmesso in streaming; Claus viene seguito da migliaia di giocatori. Lo pagano per mettere pubblicità nei suoi video e alcuni suoi fan fanno donazioni in denaro. Inoltre i produttori del gioco organizzano periodicamente diversi tornei in cui i giocatori combattono uno contro uno o a squadre. Claus ha vinto il titolo americano ed è arrivato addirittura secondo ai mondiali l'anno scorso. Io e Samuel ne siamo stati orgogliosi. All'epoca giocava molto, ma faceva anche altro.

    È da li che ha iniziato a non voler più uscire? chiese Hector.

    La signora Jenkins annui. È stato ansioso all'idea di uscire di casa da quando è successo il fattaccio, ma almeno riusciva a fare la spesa o anda va a fare una passeggiata. Da qualche mese nemmeno quello. Da quanto ho capito un suo amico all’interno del gioco è sparito.

    Come sparito ? Il ragazzo era convinto di non aver sentito bene, e chiese conferma.

    Non so, i giocatori hanno tirato fuori le teorie più strambe. Rispose Carol. Dopo la finale del torneo aveva fatto amicizia con il ragazzo che ha vinto. Si sentivano ogni giorno e facevano stream insieme molto seguiti. Poi un giorno questo suo amico è sparito, non si è capito se lo abbiano rapito o ucciso, ma sta di fatto che non si è più saputo nulla di lui. Forse lo hai letto in un giornale. Comunque, credo che la cosa abbia fatto affiorare delle ferite.

    Non oso pensare a come stia... Hector sorrise e si sforzò di suonare rassicurante Magari insieme a me deciderà di uscire.

    Speriamo.

    P er il resto del tragitto Hector chiese alle donne che cosa avessero fatto mentre lui era via; afferrò solo metà delle parole perché non faceva che pensare a Claus.

    Appena l’auto fini di parcheggiare il ragazzo scese dall’auto e recupero il borsone. La signora Jenkins aprì la porta e si diresse in cucina. La casa dei Jenkins non era cambiata di una virgola. Una casa padronale su due piani con un giardino. Claus è nella sua stanza?

    Penso di s ì.

    Carol prese il borsone. Vado a portarlo nella stanza degli ospiti, tu va a parlare con Claus, ti sta aspettando.

    Hector entrò e si diresse verso le scale; si sofferm ò un istante a guardare una foto sul caminetto in soggiorno.

    Era stata scattata a capodanno, ritraeva la famiglia J enkins al completo, Hector, sua madre e una ragazza atletica dai corti capelli neri e un sorriso che sembrava emanare vitalità . Quando vivevano ancora lì, i F ynolt e i Jenkins erano una sola famiglia.

    L’ultima foto in cui io, Claus e Lulu eravamo insieme.

    Hector salì le scale e si diresse verso la stanza di Claus.

    La stanza era pulita ed in ordine nonostante gli scaffali fossero pieni di libri, fumetti e videogiochi; un poster di Isekai online campeggiava sul letto. Quando sentì il rumore della porta che si apriva. Claus era seduto leggendo un libro. Aveva deciso di vestirsi come se dovesse uscire.

    Claus sollev ò lo sguardo e sorrise Hector! Claus scattò in piedi come una molla a vedere l’amico. Rispetto all’ultima volta che si erano visti, il suo migliore amico non era cambiato molto. Continuava a tenere i capelli in disordine, come uno scienziato pazzo; a veva un naso aquilino che enfatizzava l’espressione stanca datagli dag li occhi nocciola che mostravano lievi occhiaie; il suo amico si era fatto più massiccio , mentre lui era dimagrito, quindi l’amico gli apparve enorme nonostante la sua altezza fosse nella media .

    Hector gli andò incontro e lo abbracci ò . Claus esit ò un istante prima di restituire l’abbraccio. Sono felice di rivederti.

    Come stai?

    Sto bene. Rispose il giocatore. In un certo modo ho trovato un equilibrio.

    Tua madre però dic e che non esci di casa.

    Per favore, non parliamone ora. La voce di Claus si incrinò. Sto vedendo un terapista e sono sicuro che ne uscirò. Adesso è ancora troppo presto. Ogni volta che esco di casa penso a Lulu o a Jin e ne ho paura.

    Chi è questo Jin. Il tuo amico all’interno del gioco?

    S ì, Choi Sung-Jin era il campione mondiale nei duelli individuali di Isekai online. Dopo la finale abbiamo fatto amicizia. Abbiamo iniziato a giocare insieme e a chattare. Era un bel tipo, ti sarebbe piaciuto. Ma ad un certo punto è sparito dalla circolazione. Pare che un tipo abbia scommesso un sacco di soldi su di me e si sia arrabbiato per la sconfitta. Il ragazzo si fermò, fece un respiro profondo e stentò a concludere il discorso. Non avrei… non avrei mai immaginato che da una mia partita dipendesse così tanto.

    Sul serio? Esclamò incredulo Hector. Lo hanno ammazzato Per un gioco?

    Non ci volevo credere nemmeno io. Rispose Claus sedendosi sul letto.

    L’amico annui, ma sembrò poco convinto. Non posso dargli torto, a stento io mi capacito di quanto sia successo.

    Hector gli sedette accanto. Ho portato il telescopio. Che ne dici di salire a vedere le stelle più tardi? Ho letto che il sole ha iniziato un ciclo di attività molto strano

    Perché no? Non credo che salire sul tetto sia cos ì spaventoso. Il suo tono fu più esitante di quanto avrebbe voluto. A cosa ti riferisci riguardo all'attività solare?

    N on saprei dirti, un picco imprevisto di macchie solari. Sono al secondo picco inaspettato raggiunto quest’anno. A proposito, ho deciso che intendo studiare astrofisica.

    Lo sapevo . Commentò Claus. Dici che tra vent'anni ti vedremo su Marte ?

    Chissà, in quel caso però spero mi verrai a trovare.

    Il giocatore guardò f u ori dalla finestra. Il cielo si era tinto di viola. È ancora presto, p erché mentre attendiamo non provi Isekai? Magari ti piace.

    Potrebbe essere un modo per tenerci in contatto. Valutò ad alta voce l’amico. Ma non voglio che la usi come una scusa per restare collegato ventiquattro ore su ventiquattro.

    Claus decise di essere onesto. Isekai è una parte importante della mia vita. Non voglio sia l’unica cosa importante, ma non credo vi rinuncerò mai del tutto. Quando te ne sei andato mi sono sentito perso, spaventato, e giocare online mi ha aiutato a sentirmi di nuovo parte di qualcosa, e mi ha dato qualcosa che potevo controllare, dentro il quale non avevo nulla da temere.

    Mi dispiace. Rispose Hector. Non è stato facile per nessuno d i noi. Mamma non ce la faceva a restare qui.

    Tua madre mi ha detto che l’hai fatta preoccupare. Dice che non hai molti amici.

    Quando sono arrivato i professori avevano già spiegato ai miei compagni di classe la situazione. Ho avuto l’impressione che si avvicinassero a me solo per pietà. E non mi sono più scrollato quest’impressione di dosso. Hector rimase in silenzio alcuni secondi. Devi scusarmi.

    Claus gli mise una mano sulla spalla. Non preoccuparti, capisco perché non abbiate avuto la volontà di rimanere qui.

    Ma rimane il fatto che non ero qui quando ne hai avuto bisogno.

    Il giocatore rispose con un sorriso. Quel che è fatto e fatto. Io direi di pensare al presente. Prova Isekai e poi andiamo a guardare le stelle sul tetto.

    D’accordo. Cedette l’altro.

    Claus accese il computer mentre Hector indoss ava il casco. Di fronte ai suoi occhi apparve ro le icone che affollavano il desktop . Aprì Isekai online e f u accolto da una schermata con il logo del gioco d ella società c h e lo aveva prodotto, la Maenad E ntertainment .

    Quindi, comparve una schermata in cui era richiesto di inserire i dati del giocatore. Hector selezionò l’opzione per creare un nuovo account.

    Claus lo osservò compilare vari campi e inviare le informazioni. Dopo alcuni secondi sentì lo smartphone squillare. Claus, per favore puoi aprire l’email di conferma?

    Quindi il ragazzo inserì le informazioni sul nuovo account. Si apr ì una schermata in cui gli veniva chiesto di creare un nuovo personaggio. Hector confermò.

    La schermata successiva gli chiese se voleva che il casco lo scansionasse: Cosa devo fare?

    Decidi tu. Rispose Claus. Se accetti, il casco analizzerà la tua faccia e la riprodurrà nel personaggio. A quel punto puoi stabilire altezza e peso . Altrimenti puoi modellare l’aspetto del personaggio come più ti piace. Altezza e peso influenzano alcune statistiche, ma solo in misura minore. Io ti consiglio di accettare, soprattutto perché è divertentissimo vedere quale aspetto ti attribuisce in una razza non umana. Da orco saresti figo secondo me.

    Gli orchi sono quei cosi verdi che fanno i cattivi nei film fantasy giusto? Domandò Hector.

    Più o meno. Replicò Claus sospirando. Certo che su queste cose è proprio un plebeo…

    Allora col cavolo c he ne faccio uno.

    Dopo averci riflettuto un po, l’amico decise di accettare l’opzione di replicare il suo vero aspetto . Lo schermo apr ì un caricamento di alcuni secondi, al termine dei quali di fronte agli occhi di Hector apparve un modello tridimensionale con il suo volto, ricopiato nei minimi particolari. Non mi aspettavo fosse cos ì fedele.

    Non se lo aspetta nessuno prima di provarlo.

    A quel punto gli apparve una schermata dove poteva scegliere la razza del personaggio; c’è n’erano almeno una dozzina: alcune erano razze conosciute anche dalle persone meno appassionate del genere, come elfo o nano, ma altre erano esclusive del mondo di gioco di isekai online. Ad ogni razza erano abbinati alcuni paragrafi di testo che ne spiegavano pregi e difetti. Hector decise di ignorare tutte quelle descrizioni e scelse l’umano.

    Dopo un breve caricamento. Di fronte agli occhi gli apparve il modello tridimensionale del suo personaggio. Hector cambiò altezza e peso per adattarle alle sue e ridusse lievemente la massa muscolare, poiché il personaggio base sembrava un bodybuilder.

    Guarda la altre razze. Insistette Claus.

    Il suo amico torn ò indietro e prov ò la razza s uccessiva agli umani nella lista.

    Il personaggio elfo era di corporatura più esile e dai lineamenti più delicati, aveva le orecchia a punta. Quello nano era più basso e massiccio e aveva la barba. Quindi decise di accontentare Claus e fargli vedere come sarebbe stato come orco.

    Il suo avatar era più grosso rispetto a quello umano, aveva la pelle verde e d esibiva un paio di canini molto sviluppati, quasi come zanne

    Ribadisco che questo non lo faccio! Rispose Hector.

    Dopo aver provato un altro paio di razze, si decise per l’umano. Noiaaaa. C ommentò Claus.

    Si ritrov ò di fronte una schermata che richiedeva di dare un nome al personaggio. Hector iniziò a scrivere il suo.

    Ma che fai? Nessuno usa il proprio vero nome in questi giochi! Esclamò Claus soffocando una risata.

    Qual è il problema?

    È come dire a tutti ? ‘ Ehilà , io sono una ragazzino di dodici anni che non ha mai giocato un VRPG in vita mia. Ti troverai i pk pure in bagno.

    Pk? Cosa sono?

    Player killer. Sono dei figli della merda che si divertono ad ammazzare giocatori di livello basso. E dire che non possono neanche rubarti nulla se c’è una certa discrepanza di livelli. Mantengo un personaggio super ottimizzato ad un livello basso apposta per rompergli le scatole. Comunque ti suggerisco di disattivare l’opzione che simula il dolore del personaggio a livelli bassi. Aumenta l’immersività, ma se devi morire duecento volte per colpa degli stronzi non vale la pena.

    Aspetta. Se affettano il tuo personaggio con una spada senti dolore? Chiese Hector. Chi è il masochista che gioca a questa roba con l’opzione attiva !

    Non senti il dolore che sentiresti per una ferita analoga nella vita reale. Rispose Claus. Senti giusto un po’ di fastidio per darti l’impressione che stai combattendo.

    Capito. Un po' come la vibrazione dei vecchi controller. Claus annui.

    Comunque preferisco usare il mio vero nome. Tanto ci sei tu ad aiutarmi nel caso. A proposito. L’amico completo la scrittura del nome. Come si chiama il tuo personaggio?

    Ne ho una decina. Rispose Claus. Il principale è un cronomante e si chiama ShiningEagle.

    Hector scoppi ò a ridere. Ma che razza di nome è?

    L’ho cambiato quando ho rappresentato gli stati uniti ai campionati mondiali. Ho pensato che fosse il caso di usare un nome patriottico. Anche papà ha approvato . Tra l’altro, su internet ci sono fan art del mio personaggio che mangia hamburger, spara con un mitra e fa altre cose ‘tipicamente americane’. Più tardi te ne farò vedere un paio, sono spassose.

    E cosa diavolo sarebbe un cronomante? Chiese Hector.

    La mia classe, un mago ch e manipola il tempo e lo spazio. Dovrai sceglierne una dopo il tutorial, quindi vedremo in seguito cosa fare.

    Hector conferm ò l’ultima opzione. Claus distolse lo sguardo mentre il suo amico leggeva l’introduzione al mondo di gioco. Non aveva voglia di leggerla per l’ennesima volta.

    La partita si avviò. Hector si trovava all'interno di una cella in un edificio di pietra. Cosa ho fatto di male?

    Nulla, evadere da una prigione come tutorial è un classico. Rispose Claus dopo aver sbadigliato.

    Un messaggio si materializzo d’avanti agli occhi di Hector. Vuoi che ti siano date istruzioni a schermo sui comandi del gioco? S ì/No.

    Segna no, te lo dico io come fare. Consigliò l’amico .

    Hector fece come diceva Claus. Comparve un altro messaggio. Se sei un giocatore esperto, ricorda che i sistemi di assistenza per principianti sono attivi, possono essere disattivati in qualunque momento nelle opzioni di gioco.

    Tienili per adesso. Suggeri Claus. IKO consente di utilizzare un’interfaccia semplificata all’inizio. Per esempio un sistema che ti mostra la traiettoria di una freccia prima di scagliarla. Ma sappi che servono solo per acquisire familiarità con il sistema di gioco, quindi dopo un certo livello l’opzione non è più selezionabile.

    Adesso che faccio? Chiese Hector. Devo cercare una guardia addormentata che lascia un mazzo di chiavi vicino alla cella? Anche quello è un classico.

    No, quello lo hanno evitato. Claus rise. Vai nel riquadro delle missioni. Devi solo pensare di voler aprire il menu e selezionare cosa vuoi fare.

    Hector fece quanto gli era stato detto. Di fronte a i suoi occhi comparvero una serie di schermate. Selezion ò quella delle missioni. Ce ne era una sola: ‘esci dal sotterraneo’.

    Dopo aver letto i dettagli della missione si guardò intorno. In un angolo del muro si notava un punto esclamativo giallo. Hector si avvicin ò. I mattoni indicati sembravano attaccati senza calce. Prov ò a toccarne uno. Si smosse. "Immagino che ci sia un uscita segreta o simili. Iniziò a togliere i mattoni adiacenti, fino a rivelare un cunicolo.

    Bene così.

    Non mi sembra difficile, c’era quel punto esclamativo enorme.

    N on ci sarà sempre… Rispose Claus. Si tratta di un altro aiuto per i neofiti.

    L’avatar del suo amico si stese a terra e strisciò nel cunicolo. Dopo un paio di metri si trovò in un corridoio. Non sapendo dove andare Hector aprì il menu delle missioni e chiese indicazioni. Una freccia punt ò verso destra.

    In fondo al corridoio l’avatar trovò una stanza deserta. E ora dove vado?

    Non lo so. Rispose Claus esibendo un ghigno.

    L’avatar fece per mostrare il dito medio. Dannata censura. Commentò Hector vedendo i pixel coprire la mano del personaggio.

    Più tardi ti dico come disattivare il filtro famiglia. Gli disse Claus tra una risata e l’altra.

    Hector sospirò e riprese a giocare. Si guardò in giro e dopo alcuni secondi notò un mazzo di chiavi appeso a metà del corridoio.

    Vedi che questa volta non hanno messo l’indicatore? Il giocatore si sedette sul letto, da dove riusciva a vedere meglio cosa faceva Hector.

    L’avatar afferrò le chiavi. Nel momento in cui si staccarono dal supporto svanirono e comparve una schermata per un istante Chiave della prigione uno aggiunta all'inventario.

    Dov’è finita?

    M a queste sono le basi. Pens ò C laus. Apri la schermata dell’inventario.

    Hector lo fece. Nella schermata erano presenti alcune decine di quadratini.

    Dentro uno di questi c’era una chiave. La selezionò. La chiave di prima gli apparve in mano. Una borsa non sarebbe meno macchinosa? Mi fa strano far sparire e ricomparire oggetti.

    In altri giochi più improntati alla sopravvivenza è così. Ma quando ti porti dietro quattro armi diverse, due set di armatura completa e dieci tipi di pozioni è più comodo così.

    Immagino tu abbia ragione L’avatar riprese ad avanzare.

    Ecco ci sei quasi. Lo avvertì Claus dopo un paio di corridoi. Adesso parte la fase divertente. Hector attravers ò il corridoio. Alla fine di esso, di fronte alla porta un esser ino umanoide dalla pelle gialla sorvegliava l’uscita. Ecco il primo nemico. L’amico indicò il mostro. Un goblin. Insieme agli slime sono i migliori amici degli avventurieri alle prime armi.

    Hector squadrò il goblin. Era protetto da un’armatura di cuoio lacerata in diversi punti e la sua spada sembrava poco affilata; il goblin lo guardava senza fare nulla, con un espressione neutra.

    Hector rimase a guardarlo alcuni secondi: Non sono sicuro voglia combattere. Mentre lo diceva, il suo avatar alzò le mani e chiese al goblin. Per favore potresti farmi passare?"

    Ob iezione! Intervenne Claus.

    Perché?

    Devi ucciderlo. Non puoi metterti a parlare con i mostri.

    Perché devo ucciderlo? Non mi sembra ostile. Capirei se mi attaccasse, ma aggredirlo cos ì mi sembra scorretto. Rispose Hector.

    "Il goblin è stato programmato per attaccare solo quando ti avvicini entro una certa distanza. In questo modo avrai tutto il tempo per preparar ti al primo combattimento.

    Comunque i mostri hanno l’ IA settata in maniera tale da

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