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Viva Garibaldi!
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Ebook39 pages25 minutes

Viva Garibaldi!

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About this ebook

La rivisitazione, molto particolare, di una pagina non proprio edificante del nostro Risorgimento, nota come "strage di Bronte" (agosto 1860).
LanguageItaliano
Release dateDec 20, 2017
ISBN9788866904236
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    Viva Garibaldi! - Mario Nejrotti

    bene

    Capo I

    Avrebbe fatto meglio a continuare a fare dio, magari un dio minore, ma per quelle creature sempre un dio.

    Aiutare chi implora, senza coinvolgimenti, senza emozioni. Un miracolo e via: avanti un altro. Ma chiedete con umiltà e portate doni: altrimenti niente!

    Invece: ora lo sapeva. In fondo l’aveva sempre saputo: se incominci a emozionarti non riesci a smettere. Ormai il suo destino era quello: altro che dio, come lo chiamavano spesso, più stava in quel luogo e più veniva a somigliare a quelle creature piene di contraddizioni, che si accontentavano delle sue briciole di magia.

    D’altronde che cosa ci si poteva aspettare da un soldato: era solo un soldato della sua specie.

    Uno che non avrebbe mai più rivisto il suo regno.

    Uno che era stato confinato lì dopo la sconfitta.

    Però non era stato distrutto, si consolava.

    La Sicilia continuava a piacergli tanto e da lassù la poteva guardare.

    Per lui era una consolazione seguire il sole, la luna, la volta stellata, il fluire del tempo. Assaporare la pioggia, il vento, il mare. Lasciar scorrere stagioni e anni. Tanti ne erano passati davanti ai suoi occhi, da quando era tornato nella caverna.

    Il tempo degli umani non era un ostacolo per lui. Poteva andare avanti e indietro; rivedere i fatti, scoprire come era andata veramente e perché. Aveva già vissuto un’avventura nel loro 1943, aveva lottato per salvare un bambino dalle brutture della guerra: Santino si chiamava. Aveva vinto una battaglia: la sua prima battaglia, da quando si era rifugiato in quella caverna. E aveva incontrato quell’altro, che era molto più forte di lui, che l’aveva deriso. Gli aveva permesso di vincere una scaramuccia, ma il potere restava a lui e a quelli come lui: anche loro prigionieri del mondo degli umani, che però dominavano nel segreto più profondo.

    Da allora aveva capito che doveva continuare a guardare, ad ascoltare per capire, per diventare più forte.

    Gli umani non avevano i suoi poteri, ma sapevano provare emozioni molto forti. E questo lo affascinava.

    "Questi poveretti si affannano in giro per vivere le loro

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