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Una cosa è certa
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Una cosa è certa

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Breve sinossi del romanzo precedente dal titolo "Una cosa a caso"

Il romanzo narra la cronaca di una giornata lavorativa di Bruno, un commerciante di cose usate, il quale, dopo una lunga "convivenza" nel proprio negozio con molte di esse, inizia a domandarsi attraverso l´immaginazione da dove esse possano provenire e soprattutto di quali eventi esse siano state testimoni. Da questo punto di partenza, si sviluppano quattro racconti come protagoniste quattro cose presenti nel suo negozio. Ma non è tutto, in questa giornata, che si rivelerá in seguito molto particolare, ne capiteranno davvero di tutti i colori…

Breve sinossi di questo romanzo "Una cosa è certa"

In questa seconda parte, al nostro protagonista verrà avanzata una proposta che non potrà purtroppo rifiutare. Dovrà inoltre fare fronte a questioni di vario genere che lo porteranno a riflettere su molti aspetti dell'esistenza soprattutto di quella altrui e come da sua indole riuscirà anche in questa occasione ad immaginare eventi legati a cose a lui vicine. Tutto questo durante il suo lungo e particolare ritorno a casa.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJan 3, 2018
ISBN9788827803905
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    Una cosa è certa - Fabio Riglietti

    633/1941.

    Primo capitolo

    Una destinazione misteriosa

    Le sigarette, le sigarette! esclamo sgomento bloccandomi improvvisamente

    Come le sigarette? domanda Fra Gaspare girando appena la testa verso di me

    Le sigarette, le ho dimenticate in negozio ed io ho bisogno di fumare! Fra Gaspare, anzi, io devo fumare! ribatto con adeguata disperazione

    Ma proprio adesso? E poi frugati in tasca le hai lí… Andiamo… E non perdiamo tempo! risponde riprendendo speditamente la marcia verso ancora per lui un ignoto parcheggio.

    Io invece sono ancora fermo qui iniziando ad esplorare convulsamente ogni mia tasca cercando di appurare la sua intuizione

    Ah, sí ci sono! esclamo sorpreso ma ancor piú sollevato dall´effettivo prezioso ritrovamento

    Fra Gaspare! Ma come faceva a sapere che le avevo in tasca? domando proseguendo il cammino alzando il tono per farmi sentire piú chiaramente data la distanza che ormai si è creata dal mio interlocutore

    Ma perché dove le dovresti tenere? Andiamoooo!, Fra Gaspare! esclamo aprendo il pacchetto e costatando che ve sono solo tre

    Cosa c´è ancora? domanda spazientito fermandosi stavolta

    Dobbiamo cercare una tabaccheria dove comprarle, me ne restano solo due…E non posso restarne senza.. aggiungo accendendomene subito una

    Ah no, in macchina non si fuma, spegnila subito, cosí ce l´avrai per dopo e poi mi si abbassa la voce e mi fa tossire… Muoviti prima che sia troppo tardi… E poi dove vorrai cercarle a quest´ora è tutto chiuso! risponde il frate riprendendo la marcia

    Ma tardi per cosa? domando sempre piú spaesato tentando ancora una volta di tenere il suo passo

    Eccola! esclama il frate girandoci attorno ed osservandola come per constatarne l´integritá

    Hai spento la sigaretta? domanda infilando la chiave nella serratura

    Non posso… Fra Gaspare non posso, terró il braccio fuori dal finestrino… gli prometto, ma dopo una breve attesa aggiungo Mi apra altrimenti come faccio ad entrare!

    Ah certo! risponde allungandosi verso la mia parte sbloccando la sicura

    Sí e se poi non mi si abbasserá la voce mi verrá un accidente col finestrino aperto, va bene andiamo… E fumatela veloce… Allora, vediamo, se mi ricordo il cambio è qui in alto… Cosí cosí e…

    Cosí Fra Gaspare cosí, si tira verso di… intervengo suggerendogli il da farsi

    lo so, lo so, mi piaceva vedere se riuscivo subito… ribatte il frate sistemandosi al posto di guida senza poca fatica data la sua mole di molto superiore alla mia

    E questo cosa ti serve? domanda mostrandomi un flauto che solitamente custodisco in auto

    A che serve un flauto? A suonarlo! rispondo di getto

    "Mentre guidi? Mi chiede stupito

    Eh sí, il clacson ogni tanto non funziona e per farmi sentire ci soffio dentro! gli spiego con semplicemente. Fra Gaspare mi guarda per un istante, un lungo istante e senza dire nulla avvia il motore.

    - Tump! Pem! - Un colpo avanti un colpo indietro riusciamo ad uscire.

    Ma dovevi proprio parcheggiarla cosí? No, sono gli altri che mi hanno stretto, certo che ha sempre un gran bel suono questo motore, ma c´é morto per caso un topo in questa macchina? C´é un odoraccio da fare schifo! esclama il religioso

    Sistemi gli specchietti, me li chiudo sempre per evitare che me li rompano e poi no, non c´é morto nessuno… Almeno credo, io ci sono abituato, o meglio io non sento niente… Sará che non apro spesso i finestrini, peró in effetti c´è una puzza che non c´era prima, non avremo mica pestato qualcosa? inizio a chiedermi davvero

    A sentire bene forse sí… mi conferma

    Ha visto ad andare di fretta cosa puó succedere? E sistemi gli specchietti per favore! gli ricordo nuovamente

    Gli specchietti non mi servono io devo guardare solo avanti e poi non si sorpassa mai in cittá! risponde pacificamente

    – Pem! Tump! -

    E dai, non ci rimarrá molto dei paraurti se andiamo avanti cosí e accenda i fari almeno! esclamo sempre piú allarmato

    "Non ti preoccupare è resistente… E poi la finisci? Chiede Fra Gaspare

    Sono preoccupato per l´auto! ribatto piú teso che mai

    Ma no la finisci con quella sigaretta!? Fa freddo con il finestrino aperto! insiste nuovamente

    Ma dovremo tenerlo aperto con questa puzza o forse sarebbe meglio scendere e vedere chi l´ha pestata…suggerisco provando ora una certa nausea

    No, non possiamo, dobbiamo andare! mi intima alzando anchesí il tono

    "Ah, dimenticavo oltre alle sigarette bisogna fare benzina, sono giá in riserva…

    Ma Bruno fratello mio, sei un disastro! Almeno i soldi li hai? chiede con una certa apprensione

    Ma non si preoccupi Fra Gaspare ho settanta mila lire… lo rassicuro

    Per dove dobbiamo andare possono bastare! ribatte con assoluta sicurezza

    Sí, ma dovremmo anche tornare, mica vorrá tornare a spinta?! gli ricordo con disappunto

    Noi torniamo per forza, lei se tutto va bene non so se torna… Ma è meglio non rischiare! esclama con certezza, rafforzando invece la mia di inquietudine ed aggiunge L´hai spenta?

    Sí, l´ho spenta, ma i semafori per lei sono sempre tutti verdi? Quello prima era rosso come anche quello prima ancora! esclamo abbastanza preoccupato aggrappandomi tenacemente alla portiera intimorito non poco da questo stile molto libero di guida

    Cosa mi fermavo a fare? Tanto non arrivava nessuno… risponde pacificamente evitando ancora spiegazioni.

    Francamente non ricordo quando è stata l´ultima volta che sono stato un passeggero, considerato l´autista di questa rinnovata esperienza ne avrei fatto volentieri a meno…. Ma un dubbio ora mi sta assalendo…

    Senta Fra Gaspare, non ho capito… Lei chi, non sa se torna? chiedo timidamente

    Ti spiego dopo, anzi, quando arriviamo… risponde vagamente, lasciandomi ancora una volta con un senso di impotenza derivato soprattutto dal fatto che di lui non posso fare altro che fidarmi.

    Vada piano, per favore, vada piano lo esorto ma senza nemmeno avere il minimo riscontro, mentre i lampioni mi passano accanto come risucchiati dal buio spingendoci sempre piú veloci verso i margini della cittá.

    Ora è rosso, rallenti, si fermi! esclamo terrorizzato

    E va bene, ma comunque non sta arrivando nessuno, ma lo sai che fa male ai freni frenare troppo?

    Lo guardo sbigottito temendo sempre piú di ritrovare da un momento all´altro tutti i miei cari nell´aldilá. Appena ripartiti i miei pensieri si fanno sempre piú foschi, inoltre mi sto accorgendo che Ornella mi sta aspettando a casa e sará sicuramente preoccupata dal non avere piú mie notizie.

    Ora che mi ricordo, lá avanti dopo un paio di incroci proprio a destra ci dovrebbe essere un distributore…,

    Ci dovrebbe o c´è? Non rallentiamo per nulla… sottolinea severamente Fra Gaspare

    È molto tempo che non passo di qui… Sí lo vedo, speriamo sia aperto… Freni, freni e metta la freccia per favore! Lo conosco sa perché? Provi ad immaginare chi ci lavorava lí? domando con un certo entusiasmo

    Come faccio ad indovinare, non siamo al Rischiatutto su! Ecco, metto la freccia… Contento? ironizza come suo uso

    Alfredo! esclamo con rinnovata enfasi

    Alfredo? si interroga

    Sí, Alfredo! ripeto convintamente

    Ma che Alfredo? chiede ancora incerto

    Lamanna, Alfredo Lamanna! ribadisco

    Caro ragazzo, ma come faccio a ricordarmi di tutti… insiste rassegnato

    Archimede allegorico! mi sovviene all´improvviso il soprannome che gli fu affibbiato quando frequentava l´oratorio di zona. Io lo conobbi perché, tra gli altri, anche i suoi genitori erano nostri clienti.

    Ah, l´inventore, il genio della lampada e spiegati meglio! Ricordo che mi sistemó tutti i faretti della chiesa e mise un accrocco dentro le cassette delle elemosine per evitare che infilandoci un filo con una calamita tirassero su le monete…. esclama ora piacevolmente sorpreso

    Alfredo veniva chiamato cosí per via della sua innata passione per le trovate a suo dire sempre originali. Rammento che mi parló di alcuni suoi progetti come: il chiodo autoestraente, la bottiglia in silicone e qualcosa come le babbucce per cani. In seguito mi confidó che si rivolse anche ad alcune aziende alimentari, suggerendo qualcosa come le uova sode surgelate, la salsa di frutta per la pasta o le mozzarelle in agrodolce ma che naturalmente non ebbero mai da parte loro alcun riscontro. Ah! Per non parlare anche del latte gassato che provò a produrlo direttamente col suo compressore. Speriamo lavori ancora qui allora, cosí gli facciamo una bella sorpresa anzi, se ci fosse, avrei da fargli fare un lavoretto… prosegue Fra Gaspare anch´egli preso ora da un certo entusiasmo.

    E che magari sia di turno… ribadisco ma aggiungo Qui è sempre aperto e poi è meglio non chiamarlo Archimede non gli è mai piaciuto… E chissá, magari è riuscito a piazzare qualcosa, avrá fatto un po´di soldi e se ne sia andato a vivere di rendita da qualche parte… Anche se i miei dubbi rimangono peró!

    Sempre di poca fede vero Bruno?

    No, non è questione di fede è che sono poco tendente al surreale! rispondo con un malcelato sarcasmo ed aggiungo Se poi ne avesse centrata una, avrebbe ancora fatto il benzinaio?

    Beh, comunque cosa ci sarebbe di male? ribatte

    Ma niente! Solo che non è il massimo stare al freddo d´inverno al caldo d´estate e sempre con i gas di scarico in bocca… Se li avesse fatti, farebbe un´altra cosa… sostengo convintamente

    Guarda che quando si fa benzina il motore si spegne! mi fa notare il frate

    Ah, non ci avevo mai pensato, sí peró dopo che si riparte lo si accende e si sgasa! E lí che fa male… sottolineo

    Allora, il vigile è peggio! escalma il frate È che c´entra? E poi lo meritano fanno solo multe e quando servono non ci sono mai! esclamo con una certa veemenza ed aggiungo Vabbé lasciamo stare io se avessi dovuto fare un altro mestiere sa quale avrei fatto? Avrei fatto il farmacista!

    Il farmacista? ripete alquanto stupito

    Eh sí, il farmacista! Tutti, prima o poi, hanno bisogno di te, non vai in perdita, non fai fatica, non ti sporchi e ti chiamano dottore anche se non lo sei… È una bella soddisfazione, ma sí, sei un po´come il loro consulente sanitario e si fidano piú di te che del loro medico e poi chissá come mai è cosí, un po´ come quando vai al bar, dal parrucchiere o dal portiere, a loro ti va di dire tutto… sostengo nuovamente E non vengono quando devono, questi semafori fischianti… mi interrompe condividendo infine la mia tesi

    A proposito di confessioni, mi confessi Fra Gaspare… intervengo a mia volta

    Qui, adesso?! chiede sconcertato

    Ma no, non io me, ma lei a me mi confessi dove dobbiamo andare per favore…. Ma attento! Ma le precedenze non le conosce?

    Ma certo, noi abbiamo fretta quindi la precedenza l´abbiamo noi, intanto andiamo a far benzina… risponde distrattamente ed ancor di più volutamente in maniera vaga e misteriosa

    E questo lo sappiamo, ecco che siamo arrivati e metta la freccia! mi raccomando ancora una volta

    La metto, la metto, contento? mi interroga con sguardo beffardo

    Io dovrei sempre chiamare Ornella per dire che ritardo ricordando al frate i miei impegni coniugali quelli morali almeno...

    Chiamerai quando arriviamo, se è cosí, ormai sará giá preoccupata ad ogni modo tra poco ci siamo...

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