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L'emblema dei Tre Soli vol.2
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L'emblema dei Tre Soli vol.2
Ebook341 pages4 hours

L'emblema dei Tre Soli vol.2

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About this ebook

Terribili rivelazioni, potenti nemici, lotte all’ultimo sangue porteranno il mondo di Sunion alla disfatta se i prodi guidati da Aresh non riuniranno l’Emblema dei Tre Soli e non supereranno la battaglia più dura: quella contro sé stessi.

I giorni sono contati, il grande Evil Necross ha fatto la sua mossa, solo pochi giorni e per Sunion e i suoi abitanti sarà la fine: riusciranno a superare le loro paure e i nemici per riportare la pace e far sì che l’amore trionfi?
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateDec 15, 2017
ISBN9788827801161
L'emblema dei Tre Soli vol.2

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    L'emblema dei Tre Soli vol.2 - Manuel Mura

    633/1941.

    Attacchi a sorpresa

    I cinque amici si erano radunati in una casa isolata, la stessa usata per nascondere Aresh.

    Era passato un giorno dalla loro battaglia contro Arajin e ora c'era nuovamente buio.

    Si erano teletrasportati lì anche se in realtà volevano andare da Maverik: Norop, troppo stanco, non era riuscito ad andare oltre.

    Gli ultimi ricordi erano proprio in quella casa quando Aresh non era stata più sé stessa. Adesso, per fortuna, era tornata quella di sempre.

    Era seduta con Norop a fianco in un tenero abbraccio mentre Vladimira si trovava a letto malgrado fosse notte e Charlotte dormiva su una sedia al suo fianco.

    Dragos era seduto su una sedia poco distante che sonnecchiava.

    Il dolore per la morte di Alexia era ancora troppo vivido in tutti loro, pesante come un macigno che non riuscivano a togliersi dalle spalle.

    A ogni modo dovevano riuscirci seguendo proprio il suo esempio, anche perché i nemici non erano di certo finiti ma ancora in forze pronti per attaccarli.

    Se non altro, grazie alle tecniche curative di Vladimira, si erano tutti ripresi dalle ferite, almeno da quelle più gravi, e usato le forze rimaste per seppellire Alexia lì vicino. Non sapevano se era il posto che preferiva ma non volevano nemmeno lasciarla sull'isola optando per un luogo verdeggiante come quello.

    In quel momento erano tutti al limite e desideravano riposarsi ma qualcuno era meglio facesse la guardia. Dragos si alzò stancamente offrendosi volontario venendo fermato da Norop.

    <>

    <> protestò Aresh che fece per alzarsi ma venne fermata dal ragazzo.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Norop si avviò prima che gli altri replicassero.

    <> disse Dragos esprimendo il pensiero di tutti.

    <>

    Dragos annuì intuendo che quei due volevano stare un po' soli, del resto ne avevano bisogno di stare tranquilli.

    Il tempo passò rapido senza che succedesse niente e Norop pensava sempre a quello che aveva fatto Alexia per lui cercando di farsene una ragione.

    Si sentiva debole ma sonno non ne aveva e per quanto distrutto dentro il pensiero che Aresh stesse bene e fosse nuovamente sé stessa lo confortava e gli dava la forza di andare avanti.

    <> chiese Aresh comparsa alle sue spalle.

    <>

    <>

    Si mise accanto a lui.

    <>

    <>

    Aresh avvicinò la sua faccia alla sua cercando le sue labbra.

    <>

    <>

    <> pensò Norop per poi urlare quando Aresh gli conficcò le dita nelle sue braccia.

    <>

    <>

    <>

    <> disse Zelos che tornò sé stesso.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> rispose El Demòn comparso alle sue spalle.

    <>

    <>

    Norop cercò di reagire ma cadde per terra, si sentiva a pezzi e il veleno che aveva in corpo non gli avrebbe lasciato scampo.

    Si era fatto fregare e questo avrebbe portato alla morte tutti i suoi amici: la rabbia lo divorava.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> ruggì Zelos colpendolo a ripetizione con i calci <>

    Zelos alzò il braccio e lo calò sul ragazzo ma se lo trovò staccato dal corpo: non gli restò che urlare dal dolore.

    <> gridò El Demòn che vide in alto nel cielo un vecchio che si posò accanto a Norop.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Maverik parò l'incantesimo con una mano e con l'altra usò una formula di guarigione contro i veleni.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Le due energie si scontrarono e per un attimo furono alla pari ma quella di Maverik prese presto il sopravvento: El Demòn perdeva sempre di più terreno e sarebbe stato presto travolto.

    <>

    <>

    Le due magie insieme sovrastavano quella di Maverik che comunque resisteva ma a un certo punto sputò sangue dalla bocca.

    <>

    <> gridò Norop che si sentiva ancora debole.

    <>

    <> gridò Zelos.

    <>

    Le due energie si scagliarono contro maestro e allievo ma una mano bloccò il fuoco a mezz'aria fermandone l'impeto.

    <> urlò Vladimira. Trasformò il fuoco in due draghi e li scagliò contro i nemici che ne vennero travolti; poi tutto esplose.

    <> disse Norop che svenne.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> disse Vladimira che l'abbracciò forte.

    <> disse Aresh che arrivò di corsa.

    <>

    <> disse Aresh ancora un po' stordita. Poi guardò stupita l'enorme cratere davanti a tutti loro. Anche Dragos e Charlotte accorsi ne rimasero alquanto stupiti.

    <> chiese Charlotte interpretando i pensieri degli altri.

    <> spiegò Vladimira.

    <> dissero tutti.

    <> chiese Aresh.

    <> disse Vladimira.

    <> disse Maverik che invitò tutti a tornare dentro casa.

    Distante da loro in una fossa c'era Zelos che tentava a stento di risalire, ma con un braccio solo era difficile.

    <>

    Si sentì afferrare una gamba e vide El Demòn che, come lui, tentava di risalire ma aveva perso entrambe le gambe e parte del bacino mentre il suo sangue si spargeva ovunque.

    <>

    <>

    <

    Voglio che utilizzi quelle ricerche su di me. Fammi diventare la più potente arma dell'esercito demoniaco.>>

    <>

    <> urlò El Demòn con quanto più fiato aveva.

    Poco dopo accorsero degli Ogros attratti dall'esplosione e portarono in salvo i loro capi mentre i prodi raccontavano a Maverik tutto quello successo.

    <>

    Era seduto su una sedia e fumava una pipa con gli altri intorno che l'ascoltavano e Dragos in piedi poco più in là.

    Anche Norop si era ripreso e stava seduto tra Aresh e Charlotte, beato tra le donne anche se in quel momento prestava attenzione alle parole del maestro.

    <> ribadì Aresh.

    <> chiese Norop.

    <> rispose Maverik.

    <>

    <>

    <> disse Charlotte.

    <>

    <> disse Dragos.

    <>

    <> disse Norop.

    <> aggiunse Charlotte.

    <>

    <> disse Dragos.

    <>

    <> disse Charlotte.

    <> chiese Norop.

    <>

    <>

    <>

    <> chiese Norop.

    <> disse Charlotte.

    <> disse Aresh.

    <> dissero gli altri.

    <>

    <> disse Norop.

    <> disse Charlotte.

    <>

    <> aggiunse Aresh.

    <>

    <> spiegò Charlotte.

    <>

    <> disse Aresh.

    <>

    <> ribadì Charlotte. <>

    <> disse Aresh.

    <> disse Maverik.

    <>

    <> ribadì Charlotte.

    <>

    <> chiese Norop.

    <>

    <> disse Aresh.

    <>

    <> disse Norop allegro.

    Aspettarono due giorni per partire in cui si rimisero in sesto.

    Si erano trasferiti prima da Maverik poi a Delus dal principe appena giunto.

    Maverik per fortuna conosceva quel posto e li aveva portati tutti lì tranne Vladimira.

    Avevano salutato il principe e Dragos e preso una mongolfiera guidata da Dakus contento di poter partecipare nuovamente alle loro avventure ma rattristato dalla morte di Alexia.

    Ora erano in quattro e per fortuna il vecchio tirava su di morale agli altri più pensierosi e sempre assorti nei loro pensieri.

    Aresh e Norop si erano parlati poco e Charlotte dal canto suo si sentiva spesso di troppo e cercava di stare il più lontano possibile dal ragazzo anche se avrebbe voluto il contrario.

    Dakus sembrava sapere dove andare anche se gli altri avevano qualche dubbio e dopo due giorni di mongolfiera si chiesero se non avesse sbagliato strada.

    <> chiese Norop.

    <>

    <>

    <> indicò Aresh mentre Dakus stava per replicare.

    Sotto di loro si estendeva un grande bosco. Era bello e rigoglioso oltre che molto vasto ma in parte distrutto, probabilmente dall'esercito demoniaco.

    Qua e là si vedevano dei piccoli fuochi, forse degli accampamenti nemici che di notte dovevano risaltare di più ma ora alla luce del sole si scorgevano appena.

    Nel punto indicato da Aresh si vedevano grossi alberi cadere uno dietro l'altro come schiacciati da una forza dirompente che si faceva largo nel fitto dei boschi come a volerli sfoltire della loro vegetazione.

    <> chiese Norop.

    <> rispose Charlotte.

    <> disse Dakus.

    <> replicò Norop.

    <>

    <>

    <> chiese Norop scettico.

    <>

    <> concluse Aresh.

    <>

    <> disse Norop.

    <> chiese Charlotte.

    <> chiese Aresh.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> disse Aresh <>

    <>

    In un attimo tutti e tre si ritrovarono in mezzo al bosco.

    <>

    Dakus tornò mesto verso Delus sperando che i ragazzi ce la facessero e trovassero l'oggetto della loro ricerca.

    Il demone sperimentatore

    Il bosco in cui si inoltrarono i tre ragazzi era fitto e impenetrabile anche alla luce del sole: era difficile anche fare pochi passi come capire la direzione dove andare.

    Per non parlare di trovare una persona che viveva in qualche punto imprecisato di quel groviglio verde che ricordava a tutti il detto cercare un ago in un pagliaio.

    Charlotte era l'unica che aveva un'idea approssimativa di dove si trovava l'oggetto della loro ricerca ma pur sempre molto vaga se rapportata al vasto spazio da percorrere.

    Camminarono per ore senza giungere a niente, tra rampicanti, grandi fogli e strani animali stando sempre all'erta nel non incappare in qualche nemico.

    Fortuna non successe ma continuarono a vagare fino a sera inoltrata senza concludere nulla.

    <> si lamentò Norop.

    <> lo incoraggiò Aresh.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <<È Master Sword>> disse Charlotte avvertendola anche lei.

    <>

    <>

    <>

    Continuarono ancora a camminare e Norop si chiese più volte che tipo fosse Master Sword e se non era una trappola.

    Non era da escludere e in ogni caso gli pareva difficile che un tipo dell'esercito demoniaco forgiasse un'arma per loro, a ogni modo un tentativo andava fatto, l'importante era trovarlo.

    Charlotte li precedeva ed era l'unica che riusciva ad orientarsi mentre loro due erano persi e al buio l'ambiente intorno era pieno di strani rumori: ogni angolo sembrava nascondere un possibile pericolo.

    Norop era inquieto e si chiese come le due ragazze riuscissero a stare così calme: perso nei suoi pensieri e preoccupazioni neanche si accorse che si erano fermate.

    Ci andò a sbattere contro e vide che c'era un punto dove il bosco era meno fitto e si vedevano qua e là delle capanne semi distrutte.

    Sicuramente era stato un villaggio ma ora non c'era rimasto nulla e non si scorgeva nessuno, nemmeno dei cadaveri.

    <>

    <>

    <> disse Charlotte guardando a terra.

    <> chiese Norop.

    <> rispose Charlotte facendo vedere delle grosse buche con artigli che parevano appartenere a un animale molto grande.

    <>

    <> rispose Aresh.

    <> indicò Charlotte più avanti.

    Le impronte andavano in quella direzione e si vedevano diversi rami spezzati ed alberi abbattuti ma a un certo punto finivano e il terreno tornava alla normalità.

    <

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