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La figlia di Harlan
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La figlia di Harlan

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About this ebook

Nel corso di una fallimentare crociata contro i mutanti il prode guerriero Harlan raccoglie un’orfanella di guerra e la adotta. Ma la piccola non ha affatto perso cognizione di sé e ben presto dimostrerà di ricordare tutti i crimini perpetrati contro la sua razza.
LanguageItaliano
Publishereditrice GDS
Release dateJan 30, 2018
ISBN9788867827268
La figlia di Harlan

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    La figlia di Harlan - Claudio Cordella

    CLAUDIO CORDELLA

    LA FIGLIA DI HARLAN

    Claudio Cordella

    La figlia di Harlan

    Editrice GDS

    Via pozzo 34

    20069 Vaprio d'Adda -MI

    Serie Scritture aliene

    LA FIGLIA DI HARLAN

    Claudio Cordella

    «Era - a proprio modo e per la propria epoca - il prodotto ottimale di quella civiltà». Samuel R. Delany, The Tale of Gorgik (La storia di Gorgik).

    Prologo

    Al culmine di un pomeriggio di mezza estate, l'ancestrale dimora dei Wiener andò in fiamme. Ogni asse in legno di quercia, vecchio di secoli e trattato in modo speciale, iniziò ad ardere come stoppia secca. L'armatura meccanica di famiglia, che aveva servito fedelmente in battaglia tante generazioni di valorosi rampolli del casato, giaceva inerte al suolo come un cadavere in disfacimento. Anch’essa bruciava, seppure a modo suo, circondata da fiammelle blu elettrico che divoravano le piastre della corazza. Lo stemma araldico dei Wiener dipinto sul torace, il profilo di una donna incoronata da una spiga di grano in campo verde, iniziò a liquefarsi, divenendo un sottile rivolo di mota multicolore che sublimò in denso gas maleodorante. Sembrava che i simboli legati a una delle più rispettate famiglie aristocratiche di Kanmare, clan che nei secoli aveva scritto la storia di quel mondo, stessero scomparendo l'uno dopo l'altro.

    Un urlo ebbro d’insensata follia dionisiaca si levò alto, sovrastando il rumore delle fiamme crepitanti e le grida dei paesani, accorsi a prestare soccorso o semplicemente a curiosare. La voce, carica di rabbia e di dolore, era distorta e appena udibile, mescolata al fragore della combustione. «Per l'atroce morte delle mie madri, per la muta follia di quell'assassino di mio padre!» sembrò che dicesse. La fonte di quelle grida era una bizzarra figura danzante, forse un demone infernale indistinto, del tutto a suo agio nell'uragano fiammeggiante.

    Non tutti i presenti però videro o sentirono le stesse cose.

    Secondo un operaio addetto alle pale eoliche, quell'essere misterioso aveva un timbro vocale maschile e muoveva delle accuse ben precise: «Muoiano quegli assassini di mia madre e di mio padre!». Invece un botanico, giunto in quei luoghi per svolgere delle ricerche su un’erba selvatica spinosa, giurò e spergiurò di aver intravisto due o tre sagome muoversi tra i ruderi fiammeggianti della domus. Inoltre dichiarò di aver udito distintamente una voce di donna proferire queste parole: «Muoia mio padre, assassino di mia madre!».

    Altri poi affermarono di non

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