Adesso che la guerra è finita
()
About this ebook
Il tema unificante è il rapporto con ciò che siamo stati, avremmo potuto e forse potremmo essere.
Read more from Giovanni Della Casa
Galateo overo De’ costumi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSono tornati: Racconti da mondi diversi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Galateo: di Monsignor Giovanni della Casa sulla "buona creanza" e sul corretto comportamento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa ferocia degli outers Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsComportamenti coatti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGalateo Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related to Adesso che la guerra è finita
Related ebooks
La Cucitrice Rating: 5 out of 5 stars5/5La Dama Bianca Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNel mezzo della notte Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSono solo passi in più Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn istante per sempre Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIn fondo alla terra Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl libro nero Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNoi così vicini Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDove arrivano le ombre Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorie d'Estate Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPavia e la storia che ritorna Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTocco Cuore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe notti insonni del giullare stolto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPocofuturo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRacconti senza nome Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFiori di carta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUna terra d'ombre Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuella strada verso il mare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuella passione infinita che... fa battere forte il cuore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOltretutto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn tavolino 'Ngannammare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLago Negro: Racconti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'autunno più lungo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCieco, muto e sordo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Locanda Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDi tango e vele Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn amore a quattro zampe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsA un passo dal cuore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAtropos Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'incoscienza dell'età Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Romance For You
L'educazione sentimentale: Ediz. integrale Rating: 4 out of 5 stars4/5Cime tempestose: Ediz. integrale Rating: 4 out of 5 stars4/5Opere Complete di Italo Svevo (Italian Edition) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUna relazione proibita Rating: 5 out of 5 stars5/5Decameron Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPromessa milionaria: Harmony Destiny Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa spiaggia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Poliziotto E La Ragazza Della Caffetteria Rating: 5 out of 5 stars5/5L'ASSISTENTE Vergine: Virgins Rating: 3 out of 5 stars3/5La prigione di Sodoma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsChi è ora il Boss: L’Assistente del Capo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPassione e ricatti: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Vento d'estate: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDopo di Te Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa mia vendetta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDopo quella prima notte: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Implorami Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIo e Te Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTAURUS: Black Dynasty Series #1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPeccati dal passato: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Una Vergine Per Il Miliardario Rating: 5 out of 5 stars5/5Ho Sposato Un Miliardario Rating: 4 out of 5 stars4/5Un sogno senza fine: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDolce scoperta: Harmony Collezione Rating: 3 out of 5 stars3/5Resistere al Biker Rating: 4 out of 5 stars4/5La Domestica: I Padroni della Linwood Academy, #1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPotrei Amarti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSeduzione in paradiso: Harmony Collezione Rating: 2 out of 5 stars2/5Ancora tua: Harmony Collezione Rating: 4 out of 5 stars4/5Il Suo Miliardario Rockstar Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for Adesso che la guerra è finita
0 ratings0 reviews
Book preview
Adesso che la guerra è finita - Giovanni della Casa
1940
E’ IN MONTAGNA
Racconto
-E’ tuo figlio Giovanni. Vedi? Qua lo riconosci?- Teneva con la mano sinistra il portaritratti con la foto all’altezza del suo viso mentre con la destra stringeva il manico della carrozzina, chinandosi lievemente nella speranza che avvicinare i suoi occhi all’immagine potesse riuscire a forzare il riconoscimento di quel volto. Lo sguardo del vecchio si posava sulla foto come se la messa a fuoco fosse indistinta, come se la cornice o il paesaggio alle spalle di quel volto avessero la stessa importanza del viso sorridente in primo piano, accennando una sorta di sorriso imbarazzato che pareva voler dire mi spiace
. Avrebbe potuto rimanere per ore con quel mezzo sorriso davanti a quel ritratto. Lei posò delicatamente il portaritratti sul tavolino, con un sospiro raddrizzò la schiena e con entrambe le mani sui manici della carrozzina la mosse all’indietro allontanandola da quel tavolino ingombro di cornici e immagini.
-La settimana scorsa l’avevi riconosciuto, anche se non ti ricordavi il nome. Ieri, invece, niente.- Per un attimo rifletté sul fatto che in realtà non era sicura che l’avesse riconosciuto, ma le era piaciuto pensare che fosse così. -Ieri, proprio niente. E’ stato tutto il tempo davanti a te e tu guardavi il muro di fronte. Bella soddisfazione, venire a trovarti- aggiunse, in un accenno di scherzo.
Condusse la carrozzina in giro per l’ampio salotto, tra i mobili, come a cercare in questo modo di ravvivare la sua attenzione, ma soprattutto perché sentiva il bisogno di muoversi un po’. Tra un’ora circa l’avrebbe portato fuori per la solita passeggiata fino al momento del pranzo.
Lui sollevò lievemente la testa. -Ieri?-
-Sì, ieri- gli rispose.
-Non ricordo.-
Lo so che non ricordi
pensò, mentre, fermata la carrozzina davanti alla finestra, guardava fuori. Non le piaceva sostare in quel salotto, la opprimevano quel divano, quel tavolo così grande, quelle sedie che non venivano mai mosse da sotto il tavolo se non per pulirle, l’assoluta,irritante, inutilità di quel mobilio. Preferiva quando stavano in cucina, lui di fianco alla porta-finestra che dava sul terrazzo mentre lei preparava da mangiare.
Sbirciò la sua espressione. Come tante altre volte, si era rabbuiato nel vano transitorio tentativo di mettere a fuoco la memoria. Un po’ ancora la feriva, le spiaceva, cogliere quell’aspetto di frustrazione e di preoccupazione che compariva sul suo volto in quei momenti. Sapeva che sarebbe durato pochi minuti, ma le spiaceva.
-Non ricordo- ripeté. Per un po' rimase chino muovendo gli occhi a studiare il pavimento, poi alzò il capo e girò lo sguardo verso la finestra. Rimase a guardare fuori per due o tre minuti, come se gli occorresse questo tempo per capire che cosa stava osservando, poi disse: -C’è il sole.-
-Dovresti ricordarglielo, Natasha, dovresti far valere i tuoi diritti. Gli accordi erano che ogni Giovedì pomeriggio era di libertà. Dovresti farti rispettare. Una volta su due trovano qualche scusa e ti tocca restare in casa. Lo dico per te.- Olga era seduta in cucina mentre lei le preparava il caffè. -Quando nel parco non ti ho vista ho subito immaginato che era andata così anche stavolta. Se accetti sempre se ne approfittano, lo sai.-
Non rispose. Continuava ad armeggiare con la caffettiera e le tazzine. Avrebbe potuto dire che in fondo non era così importante per lei trovarsi nel parco il Giovedì pomeriggio con Olga e le altre. In effetti, non era poi così importante, per lei. Ma le sembrava potesse suonare sgradevole dirlo. - Sì, glielo farò presente- disse alla fine.
-Tutte le volte quella stronza di sua figlia trova delle scuse, sembra che solo lei abbia da fare. E poi ci sono i due figli maschi. Potrebbero anche loro darsi da fare. L’unico dei due che si fa vedere è quel Giovanni che sembra che venga a fare delle visite di cortesia.-
Rimasero in silenzio per un minuto o due, mentre sorseggiavano il caffè. Poi Olga la guardò, quando parlò sembrava cercasse le parole giuste: -Vladi si fa sentire?-
-Certo, ci sentiamo. Quando gli telefono io, è chiaro. Lui i soldi per telefonarmi non ce li ha, a sedici anni non può avere un soldo in tasca.-
-Come sta? Ce l’ha la ragazza?-
-Non glielo chiedo, si irrita se glielo chiedo e allora mostra di voler far durare il meno possibile la telefonata. Già normalmente non è molto loquace. D’altra parte, a stare così lontani finisce che si dicono sempre le stesse cose: Stai bene? Studi?.- Abbozzò un sorriso, sembrava un sorriso di giustificazione come se volesse scusarsi di qualcosa. -Sono nove anni, in questi nove anni l’ho visto quattro volte, sempre per pochi giorni. L’ultima volta facevo tanta fatica a tenerlo lì a parlare con me. Parlo sempre con lui, qua, la sera a letto prima di addormentarmi, il pomeriggio in poltrona quando posso riposarmi un po’.