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Ci vediamo al Bataclan
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Ebook74 pages59 minutes

Ci vediamo al Bataclan

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About this ebook

Il 13 novembre 2015 Emma e Fulvio si incontrano sull'aereo che da Firenze li porta a Parigi. Gli attentati di quella sera li divideranno, portandoli a condurre vite difficili e segnate dal dolore, alla ricerca di un modo per superare il trauma. Forse si incontreranno di nuovo o forse no...
LanguageItaliano
Release dateFeb 13, 2018
ISBN9788827569733
Ci vediamo al Bataclan

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    Ci vediamo al Bataclan - Angela Giulietti

    dell'autore

    Dedicato

    Questo libro è dedicato a tutti quelli come me, che piangono e soffrono più per le tragedie che colpiscono la gente comune che per la scomparsa di un vip. E' un libro che parla al cuore di chi è stato male per l'11 settembre, per Parigi, Beslan, Manchester, Sharm el-Sheikh, e anche per Milano e Firenze negli anni '90. Per chi magari non conosce tutti i re e i generali d'Italia ma ha ben presente le immagini di Piazza Fontana, di Ustica, di Brescia, Bologna e dei treni nelle gallerie.

    Il libro parla al cuore di chi sa leggere la disperazione e allo stesso tempo la forza dei protagonisti. E' pessimista e anche ottimista, romantico e anche cinico, perché in tutte le grandi tragedie ci sono ossimori. Calma rumorosa. Silenzio esplosivo. Paura temeraria. Lacrime sorridenti. Debolezza energica. Ragione istintiva. C'è il terrore ma poi c'è anche la rinascita, e la speranza.

    Mi sono già occupata di vittime di terrorismo in altri due libri. Adesso e mai più poi, che racconta le storie di alcune delle persone uccise nelle stragi italiane tra il 1969 e il 1993, e 21,30: strage, un romanzo su una sparatoria, su chi uccide, chi sopravvive e chi muore. E anche ne L'angelo e l'edera ci sono richiami a eventi terroristici. E' un tema su cui si potrebbero creare centinaia di storie, e così una sera ho pensato a chi era a Parigi nel 2015. Alle strade e al teatro, e a come una città è stata sconvolta in poche ore. La storia di Emma e Fulvio parte da qui. C'erano loro, ma avrei potuto esserci io. O tu. O noi. Non si sa mai quando e dove il mostro colpirà.

    "E questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra

    Ferito nei suoi organi dall’Asia all’Inghilterra

    Galassie di persone disperse nello spazio

    Ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio"

    Da Non mi avete fatto niente (Ermal Meta e Fabrizio Moro)

    La foto utilizzata per la copertina appartiene a Mara Trevisan Maniezzo. Grazie Mara.

    Un incontro

    Ogni volta che Emma sale su un aereo le tornano addosso tutte le paure dell'infanzia. L'altezza e i luoghi chiusi. In un volo ci sono entrambe. Si rivede a quattro anni a piangere attaccata al braccio della mamma dopo che si era affacciata da un ponte, e poi a sei anni la crisi nel bagno della scuola, quando la porta era rimasta bloccata. Razionalmente si ripete le statistiche: gli incidenti aerei sono meno comuni degli incidenti in autostrada. Ma sapersi su, tra le nuvole, con la sua vita affidata a un estraneo e allo stesso tempo segregata in pochi metri quadri senza la possibilità di uscire la rende nervosa.

    Però vola. Vola perché si perde meno tempo, e per quanto il viaggio in treno sia molto romantico e suggestivo se si hanno solo due giorni di vacanza l'aereo è la soluzione migliore.

    Prende posto cercando di sembrare disinvolta. Si ravvia i corti capelli biondi e tira fuori dalla borsa la rivista di moda che dovrebbe aiutarla a rilassarsi. E' nervosa ma riesce a nasconderlo bene.

    Ma per chi viaggia d'abitudine il nervosismo dei compagni di volo è facile da captare. Fulvio ridacchia osservando la bionda seduta a pochi passi da lui e le fa un sorriso:

    Firenze-Parigi è uno scherzo. E' un film di media durata, è poco più di una partita di calcio

    Ne sono felice Replica lei, scrutando gli occhi azzurrissimi del suo interlocutore, che contrastano con i capelli scuri. E' un bel ragazzo, e forse in un altro contesto lo avrebbe tenuto in considerazione. ma adesso è troppo tesa e mentre l'aereo decolla chiude gli occhi. Forse il tragitto dura poco più di una partita di calcio, ma le sembra che per arrivare in quota passino ore. Quando finalmente arriva il messaggio di slacciare le cinture, Emma fa un sospiro. Fulvio le offre un cioccolatino:

    Metti dentro un po' di zucchero. E vedila come un'avventura

    Tu sei un viaggiatore, vero?

    Sì. Io amo tutto ciò che mi porta in giro

    Io invece ho fretta di arrivare a destinazione. Sono una persona molto pragmatica e organizzata

    Si vede Osserva lui Hai un bagaglio a mano pieno di tasche. E devi essere il tipo di ragazza che in borsa tiene di tutto

    Esatto Emma annuisce Ho le medicine, i kleenex, il disinfettante, un rotolo di scotch e una torcia

    Io invece ho una carta di credito Replica Fulvio Con cui all'occorrenza posso acquistare tutte queste cose

    Beh sì, anche quella serve... Finalmente lei sorride per davvero, e non in preda al nervosismo. Non è facile colpirla, ma in quel ragazzo c'è qualcosa che la incuriosisce. E' semplice, immediato, istintivo, e inoltre ha con sé un libro di Stephen King. Legge, e questo è un punto a suo favore. Emma inizia a rilassarsi. La voce calma di lui la porta ad abbandonare il terrore di volare. Poco a poco, racconta un po' di sé:

    "Vado a trovare la mia

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