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Avanti c'è un post
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Ebook149 pages1 hour

Avanti c'è un post

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About this ebook

Sono d'accordo con te. In effetti sembra un libro. La forma è quella. Ci sono delle pagine, c'è una copertina. E c'è un autore, che sono io: Mark Mc Candy. In realtà è un album fotografico. Le storie che leggerai sono paragonabili a quadri estemporanei di un artista di strada. Tanti piccoli affreschi, ognuno autonomo, con un inizio e una fine. Tutti però legati da un filo che è la mia passione nel raccontare storie prendendo spunto da situazioni reali e irreali, con l'obiettivo di rubare un sorriso, un attimo di nostalgia.Avanti, c'è un post è una raccolta di ses-santacinque storie brevi che scivolano via una dietro l'altra. Ti troverai catapultato in scenari impossibili in cui gli oggetti di ogni giorno prendono vita, o in cui le coppie si raccontano senza schermi in una quotidianità che potresti riconoscere come familiare. Nate per fare compagnia alla fermata del bus, per un tratto di metropolitana, nelle pause al lavoro, queste storie sono come caramelle in una scatola: ne prendi una e la mangi. Poi torni e ne mangi un’altra. Il tempo volerà e non te ne sarai reso conto. Un po' ti invidio. Marco De Candia, 55 anni, sposato, due figli. Legge il primo libro importante a sei anni nel 1968. E' Cuore di Edmondo De Amicis. Viene segnato profondamente dalle storie dei “piccoli eroi del libro”. Crescendo segue tutte le favole di A mille ce n'è capendo che il cappottino rosso non serve. La formazione letteraria continua con il passaggio alla produzione di Salgari tra pirati e corsari. Tutti i concetti vengono tenuti insieme da una lettura quotidiana del Corriere dei Piccoli prima e del Corriere dei Ragazzi poi. Ora ha deciso di scrivere e pubblicare la sua prima raccolta di short tales.
LanguageItaliano
Release dateFeb 21, 2018
ISBN9788899865252
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    Avanti c'è un post - Mark Mc Candy

    Riflessi

    2

    Mark Mc Candy

    AVANTI, C'E' UN POST

    Radici Future

    Versione digitale: © febbraio 2018 Radici Future Produzioni soc. coop.

    www.radicifuture.it | info@radicifuture.it

    ISBN: 978-88-99865-25-2

    Tutti i diritti sono riservati.

    A Roberta, Sara e Giulio

    Note dell'autore

    Non credo di essere uno scrittore. Penso di essere un narratore. Proprio come i cantastorie di tanti anni fa che giravano i paesi e si fermavano nelle piazze a raccontare storie di cavalieri, d’arme e d’amori. La mia piazza è la rete ed è lì che nascono le mie storie.

    Mi è sempre piaciuto scrivere piccole cose, storielle e battute. A settembre del 2016 ho però deciso di farne un’attività più organizzata. Ho aperto una mia pagina su Facebook e mi sono riproposto di pubblicare ogni giorno un breve racconto. Sfruttando le potenzialità della rete, ero curioso di capire se ciò che scrivevo sarebbe piaciuto anche a persone che non fossero amici o conoscenti.

    Così è iniziata questa sfida. Ho adottato lo pseudonimo Mark Mc Candy perché mi piaceva pensare che il narratore fosse un’altra persona. È stato un percorso stimolante che mi ha portato a scrivere più di cento mini racconti e a contare, oggi, quasi seimila lettori tra Facebook, Twitter e il mio blog www.mccandy.it.

    Non mi sono mai preoccupato di rivolgermi a un tipo di pubblico in particolare. Io scrivo e pubblico ciò che piace a me.

    Gli stimoli mi arrivano da qualsiasi cosa. Un oggetto, un film, una canzone, una foto, un disegno, una discussione tra amici o colleghi, una chiacchierata con mia moglie o con i miei figli. Ci penso un po’ su ed ecco che prende vita una storia.

    Scrivere un racconto al giorno e sottoporlo immediatamente al giudizio dei lettori è molto eccitante. Hai subito un riscontro: sai se piace, puoi leggere i commenti e rispondere. Soprattutto, instauri un rapporto personale con ognuno dei tuoi followers. Infatti, sono stati proprio i lettori quotidiani delle mie storie a suggerirmi di raccoglierle in un lavoro più organico. Molti di loro continuavano a chiedermi: Dove posso trovare un tuo libro? E io, ogni volta: Non ho scritto un libro. Puoi leggermi qui, ogni giorno.

    Allora ho deciso di mettere insieme un bel numero di mini racconti che ora, per la prima volta, lascia la piazza della rete per andare in libreria.

    Vedere le mie storie tutte insieme in forma cartacea mi ha emozionato. Mi metto però nei panni di chi sfoglia questo libro per la prima volta e si domanda: Di che si tratta, esattamente?

    Bene, caro lettore, Avanti, c’è un post nasce dal mio desiderio di intrattenerti e, in questo scopo, resta assolutamente fedele alla sua genesi, estemporanea e d’occasione. Le tante storie che lo compongono vogliono farti sorridere, piangere e pensare. Non importa se tutto ciò avvenga allo stesso tempo, o magari in momenti differenti.

    Ecco, questo libro è un simpatico intrattenitore. Puoi decidere di tenerlo sul comodino, sul divano, sul tavolino, oppure in borsa. Ovunque possa farti compagnia.

    Buona lettura.

    Mark Mc Candy

    Vi presento Marco

    di Emilio Solfrizzi (attore)

    Marco è sempre stato social. Da quando la tecnologia lo ha permesso, ancor prima che il neologismo fosse coniato, lui già comunicava e condivideva, prodigo. Leggerlo è sempre stato uno spasso! Battute, riflessioni sui massimi sistemi, aneddoti veri e inventati, resoconti di giornate di lavoro, di incontri, entusiasmi culinari, esiti di diete fallimentari, su qualsiasi argomento concentrasse la sua attenzione o esercitasse la sua incredibile fantasia, l’effetto finale era sempre lo stesso: una sonora risata. Infallibile! Tra amici, sempre più numerosi, aspettavamo ormai i suoi post con lo stesso entusiasmo con cui i sorcini seguivano Renato Zero... Vabbè, forse un po’ meno, però il suo talento era indiscutibile e sotto gli occhi di tutti: sembrava conoscere alla perfezione i meccanismi del comico e tradurli in scrittura. I suoi punti di vista, le sue angolazioni erano sempre sorprendenti, mai banali. Fantasia, ironia, capacità di fotografare la realtà in poche righe, merce rara anche in un ambiente come il mio. Adesso Marco è cresciuto, si è metaforicamente traslato in Mark Mc Candy. Ed è cresciuto anche il pubblico che lo ha seguito e lo segue e che lo ha guidato, sostenuto, condotto a questo (inevitabile) traguardo.

    A te, caro amico mio, gli auguri più belli per questa nuova, meravigliosa avventura.

    OTTOBRE

    L'assegno nostalgico

    Sono un assegno. Un assegno bancario. Sono il quinto di un carnet da dieci. Quattro miei fratelli sono già andati via e non sono più tornati. Era sera quando ho sentito il primo strappo, poi il secondo e così via. Pensavo che da un momento al ’altro toccasse a me e invece… nul a. Io sono diverso. Sto bene nel carnet. Mi sento protetto. So che tra un po’ toccherà a me, ma io tornerò indietro. Me lo sento.

    Ecco, oggi mi hanno emesso. Ho provato una sensazione strana... come se ci fosse il vuoto attorno a me. Sono uscito dal a banca, ma un assegno circolare mi ha fermato: Guarda che, se esci così scoperto, tornerai indietro. "Magari!…

    Stavo così bene nel carnet." Dopo due giorni mi hanno detto che non ero coperto e sono dovuto ritornare indietro. Ho così deciso di fare due passi prima di andare dal notaio, lì dove mi avevano spedito.

    Alcuni sospiri hanno attirato la mia attenzione. Su una panchina c’era una sofferenza bancaria con la testa tra le mani. Sembrava proprio disperata.

    Cos’hai? Posso aiutarti?

    Ormai non mi può aiutare nessuno. Hanno deciso di cedermi per la metà del mio valore. Andrò a finire in qualche società di recupero crediti… che tristezza… Una volta ero una giacenza attiva, mi rispettavano tutti. Ogni giorno mi corteggiavano: ‘Vogliamo ampliare il portafoglio titoli?’, ‘Facciamo un pronti contro termine?’, ‘Ci sono delle obbligazioni ottime: investiamo?’ Contavo per il mio valore e non avevo bisogno di nessuno e tutti avevano bisogno di me. Poi il vento è cambiato. Sono diventata un’esposizione garantita, poi un fido sconfinato, poi un credito incagliato… e ora una sofferenza. E tu? Vedo che stai tornando indietro: non ti hanno pagato, eh?

    Eh, sì… non mi hanno pagato e ora vado dal notaio. Ma poi cosa succede? Posso ritornare nel carnet?

    No, bello mio… magari! Andrai in giro sbattuto tra notai, avvocati, tribunali, ufficiali giudiziari. Resta ancora un po’ con me. Sei carino, hai una bella girata. Scambiamoci l’iban, magari ci ribecchiamo in stanza di compensazione, hai visto mai…

    Va bene. Spero di rivederti. Se ci troveremo di nuovo ti porterò al crif. È un bel locale, vanno tutti lì…

    Ciao, allora. E copriti!

    Non mi schedulare

    "Voglio incontrarti, parlarti, guardarti negli occhi. Tu mi dici che se hai uno slot libero puoi schedularmi e, ‘se ok,’ mi mandi un Calendar. Allora dico: va bene… e dove ci vediamo in questo eventuale slot libero? Mi dici: ‘Non saprei… È ancora tbd.’ E che cazzo vuol dire tbd!?"

    "Ma, amore, vuol dire to be defined… Vuol dire che è da decidere."

    E non mi puoi dire che è da decidere? Al limite mi dici dd. Da decidere. No?…

    "E poi, non puoi mettermi nella tua agenda tra due numeri, 16.45 e 17.45, con quella cagata di colore viola, subito prima di palestra 18.00-19.00. E togli questo cazzo di reminder che un quarto d’ora prima mi avvisa che devo incontrarti, come se non lo sapessi. Io!…"

    Sbaglio o siamo nervosette stasera, eh?

    "Non voglio più vivere nel tuo Outlook… voglio un posto diverso, tutto mio, senza le festività italiane a farmi compagnia. Voglio te, non un Calendar! E poi io sono un impegno giornaliero, immanente, mi devi mettere tutto il giorno, e non dalle-alle."

    "Ma, amore, sei sempre nella mia To Do List, una nuova app che mi gestisce gli impegni; e poi nei miei contacts ho messo un cuoricino legato al tuo nome, così quando mi chiami parte la musica di Over the rainbow come suoneria.

    Dai…"

    "Be’, ora te lo dico: Over the rainbow mi fa cagare! Non voglio che il nostro rapporto sia gestito da una app del cazzo! Non voglio essere un servizio da fare, non voglio essere un to do! Voglio essere un tu ed io! E ora togliti dal divano che devo vedere Sex and the City! Anzi… mettilo proprio nella tua pianificazione, così non mi scheduli il giovedì dalle 21.00 alle 22.00!"

    La CGIA di Mestre

    Sai quando ci sono quelle giornate brutte? Che il cielo è nero nero e sta per piovere? Be’, ero in camera mia che cercavo delle vecchie carte tra gli scheletri nell’armadio quando mi è sembrato di

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