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Dal Giappone con onore
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Dal Giappone con onore

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Il grande maestro Okoshi fondatore della prima scuola di Aikido che insegna agli occidentali muore misteriosamente. La sua migliore allieva Aoi Umenokogi di ritorno dalla precedente missione non crede si tratti di morte naturale e sospetta della potente scuola Yoshinoka. Quando i suoi rappresentanti si presentano portando un infamante cartello con la scritta “gaijin”, i suoi sospetti aumentano. La rabbia di Aoi sarà irrefrenabile, finché non vendicherà la morte del maestro.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateDec 15, 2017
ISBN9788827801116
Dal Giappone con onore

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    Dal Giappone con onore - Manuel Mura

    633/1941.

    Morte sospetta

    Nemmeno il tempo cupo e piovoso eguagliava l'oscurità che riempiva il cuore della giovane giapponese.

    Appena tornata al tempio dalla precedente missione, Aoi Umenokogi venne accolta da una notizia sconvolgente: l'amato maestro Okoshi era morto due giorni prima.

    Proprio in quella giornata temporalesca e buia era stato deciso il funerale e rispecchiava l'umore della giovane per una volta fuori dal suo abituale autocontrollo.

    Come ogni giapponese aveva imparato a non esternare le emozioni e riuscire a mantenere l'autocontrollo nelle situazioni più difficili, qualità che l'aveva salvata nella precedente missione.

    Immagini delle lotte sostenute nell'isola del Serpente per sconfiggere la perfida Ninube si susseguirono nella sua mente. Rivide sé stessa che combatteva contro le guardie e i campioni messi in campo dalla donna, soprattutto Phanumas responsabile della morte di sua sorella. L'aveva vendicata ma non trovato soddisfazione nella vendetta, l'unica era d'aver compiuto la sua missione.

    Ninube con la scusa del torneo reclutava uomini da usare come guardie personali e soprattutto corrieri della droga. Nei meandri dell'isola si produceva droga della migliore qualità da immettere sul mercato ma il piano criminale della donna era stato sventato da Aoi con l'aiuto di Jeanne Roux meglio conosciuta come Gold Star. Si trattava di un'infiltrata nell'isola per conto del governo americano, in pratica una loro agente. Oltre che bella e sensuale era anche una grande combattente che l'aveva colpito.

    Ripensando a missione compiuta all'invito della donna di raggiungerla a Los Angeles le era dispiaciuto aver rifiutato ma i suoi doveri verso il dojo e il maestro venivano prima.

    Certo, non avrebbe mai pensato a un ritorno così drammatico e ancora una volta si chiese se non stesse facendo soltanto un brutto sogno.

    Il dojo era vuoto a eccezione Tishune, un inserviente di mezza età piccolo e magro dal viso affilato e lo sguardo ambiguo che non le era mai piaciuto. Era lì da sempre eppure le pareva un estraneo che faceva buon viso a cattivo gioco pronto a pugnalarti alle spalle. Fosse stato per lei l'avrebbe sbattuto fuori e in quel momento non aveva intenzione di sorbirsi i suoi sermoni.

    <> chiese Aoi brusca.

    <>

    Le disse dove si svolgeva il funerale, cioè una zona collinare poco distante che piaceva molto al maestro.

    Ripensando a lui le pareva impossibile fosse davvero morto.

    Meno di un mese prima stava bene, inoltre si trattava di un uomo vigoroso e relativamente giovane.

    Era stimato e amato dagli allievi ma osteggiato dagli altri giapponesi in quanto insegnava l'Aikido a chiunque, compresi gli occidentali, oltre a non essere lui stesso giapponese al cento per cento.

    Quel suo sangue misto metà occidentale e metà orientale gli aveva creato molti nemici, soprattutto tra i membri delle altre scuole di arti marziali.

    Per quanto Judo, Karate erano diffuse in tutto il mondo in realtà venivano insegnate sbagliate agli occidentali facendole passare per autentiche.

    Al contrario Okoshi insegnava l'Aikido così come era stato tramandato dal grande maestro Morihei Ueshiba fondatore dello stile e questo non era andato giù agli altri maestri giapponesi che già in passato l'avevano minacciato a riguardo.

    Aoi ricordava che da bambina aveva assistito a uno scontro tra il suo maestro e il rappresentante della scuola di Judo che aveva visto quest'ultimo soccombere.

    Da allora non c'erano stati più scontri aperti ma l'ostilità era evidente e questa morte improvvisa le suonò subito sospetta: le venne in mente una domanda ovvia che esigeva una risposta immediata.

    <>

    <> rispose prontamente l'uomo mascherando un sorriso che non sfuggì ad Aoi: lo afferrò pronta a farlo a pezzi.

    <>

    <>

    <>

    <>

    Lo lasciò e si diresse rapida fuori venendo accolta da una versata d'acqua che costituiva solo l'inizio di quella che l'aspettava.

    I lunghi capelli neri lisci volarono da una parte all'altra sospinti dal vento forte e il kimono celeste con striature nere si inzuppò in un istante facendo penetrare l'acqua all'interno come non avesse avuto nulla indosso.

    Aoi non se ne curò e posò gli occhi neri come la notte al cielo cercando di penetrare l'oscurità interrotta dai lampi come a voler scorgere la luce del suo maestro che lasciava per sempre questo mondo.

    Non riusciva ancora a capacitarsi che fosse morto: doveva vederlo con i suoi occhi.

    Cominciò a correre senza sosta come faceva negli infiniti allenamenti che l'avevano portata a raggiungere grandi livelli con l'Aikido tanto da raggiungere quelli del maestro. A dire il vero Okoshi era convinto l'avesse superato da un pezzo e potesse elevarsi ancora ma doveva imparare a controllarsi e ricordare sempre per cosa combatteva.

    Aoi del resto era audace e determinata, sempre pronta alla sfida e a mettersi alla prova, forte di un fisico plasmato per la battaglia e una mente acuta che si muoveva al pari passi con il corpo. In quanto giapponese avrebbe anche dovuto avere un controllo totale delle proprie emozioni ma secondo Okoshi non era un male esternarle, l'importante era rimanere sempre sé stessi. Lui l'aveva fatto e ora Aoi avrebbe voluto le fosse accanto.

    Cresciuta in un orfanotrofio era la figura che si avvicinava più a un padre.

    C'era anche da dire che era una ragazza solitaria che non legava con il prossimo

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