Qui vissero…: Le dimore dei nobili in Castello
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La Cagliari dei quattro rioni storici è dominata dal quartiere di Castello, noto come Casteddu ‘e susu. Eretta dai Pisani nel XIII secolo, la “cittadella” fu considerata strategica anche dai dominatori che vi sono susseguiti, eleggendola a capitale del Regno, collocandoci le principali sedi istituzionali e circondandola da possenti fortificazioni. All’interno delle sue mura hanno costruito monumenti, palazzi e residenze.
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Book preview
Qui vissero… - Fabia Cocco Ortu
Fabia Cocco Ortu
Qui vissero...
Le dimore dei nobili in Castello
fotografie di Elisabetta Messina
ISBN 978-88-7356-936-7
Condaghes
Indice
Nota introduttiva e ringraziamenti
Castello – Evoluzione del quartiere
Le dimore dei nobili in Castello
Palazzo Boyl
Palazzo Zapata (Brondo)
Palazzo De Candia
Palazzo Teulada (Ripoll)
Casa detta di Carta
Palazzo Nieddu
Palazzo Fois
Palazzo Asquer (Zapata)
Palazzo Rossi (Cadello)
Palazzo Sanna Cao
Palazzo Fois (Ospedale civile)
Palazzo Siotto (De Silva)
Palazzo Cugia (Nieddu)
Palazzo Rossi
Casa detta di Rossu
Casa Asquer
Palazzo Asquer (Nin, Pilo Manca)
Palazzo Aymerich
Palazzo Melis (Ximenes)
Palazzo Delitala
Casa Guirisi
Palazzo Asquer (Nin di San Tommaso, Vivaldi, Pasqua, Bonfant)
Palazzo De Magistris (Roberti)
Palazzo Nin di San Tommaso
Palazzo Amat (Masones)
Palazzo Palomba (Garzia)
Palazzo Carboni (Asquer)
Palazzo Cugia (Borro Carnicier)
Palazzo Pes
Palazzo Ortu Ravot
Palazzo Prunas (Barrago)
Palazzo Amat (De Candia)
Palazzo Carboni
Palazzo Sanjust
Palazzo Loy Donà (De Candia)
Palazzo Pes (Viale, Castelli)
Casa Asquer (Porcile)
Palazzo Lostia
Casa Nieddu
Palazzo Manconi Ballero (Bacallar di San Filippo) Nota casa Martini
Palazzo Onnis, Bellegrandi (Chappelle)
Palazzo Azara
Le strade del Castello di Cagliari attraverso i secoli
Pianta di Castello
Bibliografia
L'Autrice
La collana Pósidos
Colophon
Nota introduttiva
Negli ultimi anni si è risvegliato nel panorama sardo un forte interesse per il tema dell’identità nei suoi vari aspetti e versanti (storici, culturali, linguistici, ecc.) testimoniato da un’ormai consistente letteratura.
Il desiderio di ricostruire, definire e affermare la propria struttura identitaria, preservando le memorie collettive e le proprie tracce nella storia, è diventato un nodo acuto e scoperto dell’incalzante dialettica generale/locale in tempi di globalizzazione.
Nelle piaghe di questa nota e complessa problematica, che non è qui opportuno affrontare, può trovare forse spazio anche questo breve discorso sull’identità urbana di Cagliari. Questa è stata riferita alla città più rappresentativa dell’Isola con esclusivo riguardo al suo principale quartiere storico: il Castello.
Questo libro non è stato tuttavia pensato come testo di vera e propria storia, ma più semplicemente come studio, censimento e illustrazione delle case e residenze private del rione storico per eccellenza della città capoluogo, che ne hanno costituito, nel tempo, l’ossatura portante.
Frutto di una lunga osservazione e ricerca ne è nata una microstoria, i cui documenti non sono cartacei ma abitativi.
D’altronde è noto che disgiungere la storia di un centro abitativo dai luoghi e dalle abitazioni che ne sono stati teatro significherebbe comprendere e interpretare in maniera parziale e mutilata i momenti e l’evoluzione degli eventi storici che in quei luoghi e in quelle abitazioni si sono svolti.
Attraverso un percorso di studio si è tentato così di ripercorrere lo sviluppo del modello abitativo del Castello, a partire dal XVII secolo, che accompagna il cambiamento sociale e politico verificatosi con il passaggio dalle dominazioni pisana e aragonese a quella spagnola. È soprattutto con l’affermarsi di questa e il formarsi di una classe nobiliare, precedentemente inesistente, che si registra il suo insediamento in strutture abitative adeguate al rango e al potere acquisiti. Poiché la nobiltà isolana, per la sua stessa origine storica e per altre circostanze sfavorevoli, che sarebbe lungo richiamare, non disponeva di alta progettualità, né di grandi risorse economiche, non sempre riuscì a esprimere e a tradurre nelle sue abitazioni qualcosa che colpisca per ricchezza, bellezza e grandiosità.
Anche ripercorrendo il nostro patrimonio edilizio più antico avvertiamo che la storia ha lasciato segni modesti rispetto alle altre città italiane, ma non perciò meno significativi.
Le schede che compongono il nucleo centrale del libro possono in tal senso costituire un aiuto a comprendere meglio il corpo abitativo della nostra città, riscoprendone pregi e limiti.
Il risultato è ora affidato al lettore che potrà decidere se scegliere questo libro come compagno ideale di una passeggiata domenicale tra le mura del Castello o come testo di lettura per una serata piovosa.
Per chi l’ha scritto resta un affettuoso tributo alla città natale.
Ringraziamenti
Nato da un progetto di un gruppo di persone amanti del Castello, il volume si è quindi avvalso di lunghe ricerche archivistiche nonché di documentazioni familiari e personali messe gentilmente a disposizione.
Se molti libri sono il risultato di contributi comuni e di congiunte fatiche, questo lo è particolarmente.
Desidero perciò ringraziare le persone che hanno contribuito in vari modi alla realizzazione di questo volume.
In particolare ringrazio Maria Giovanna Amat che mi ha suggerito l’idea della ricerca e ha quindi contribuito alla realizzazione del progetto fornendomi informazioni tratte da volumi e documenti della sua biblioteca privata.
Un particolare ringraziamento devo a Nereide Rudas che mi ha affettuosamente sorretta e incoraggiata, aiutandomi, con i suoi consigli e la sua esperienza, a portare a termine un lavoro per me nuovo.
Ringrazio anche mia sorella Flavia Cocco Ortu per la sua preziosa collaborazione nelle ricerche archivistiche, e mio figlio Lucio Mostallino per avere avuto la pazienza di insegnarmi l’uso del computer, e per avermi aiutato nella stesura delle schede.
Un particolare ringraziamento va anche alla fotografa Elisabetta Messina per l’impegno con cui si è dedicata alla realizzazione delle fotografie contenute in questo volume.
Castello
Evoluzione del quartiere
Le strutture abitative del Castello di Cagliari, dal XIII secolo a oggi, hanno cambiato più volte aspetto, pur occupando sempre lo stesso spazio racchiuso tra le mura.
Non abbiamo molte notizie riguardo al periodo in cui nel Castello abitavano i Pisani; ma da qualche documento d’archivio