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Era Nelle Stelle: Avevo il sentore che entrambi sapessimo
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Era Nelle Stelle: Avevo il sentore che entrambi sapessimo

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SCRITTO NELLE STELLE



Avevo il sentore che entrambi sapessimo




Anna è una donna indipendente che non riesce a trovare il compagno tra gli uomini che incontra, mentre Leo è un uomo autodistruttivo che si è allontanato dalla sua meta. Quando i due si incontrano volano scintille anche se loro non sanno poi cosa fare.


Nel frattempo portano avanti le loro vite. Quando passano più tempo assieme iniziano a domandarsi se non sia sbagliato.


Fino a che il passato di Leo non interferisce ed Anna non decide di accettare un lavoro che li dividerà.


Capiranno a cosa sono destinati? O sceglieranno di vivere uno senza l'altra?

LanguageItaliano
PublisherDAO Press
Release dateApr 3, 2018
Era Nelle Stelle: Avevo il sentore che entrambi sapessimo

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    Era Nelle Stelle - Liz Levoy

    ERA NELLE STELLE

    Avevo il sentore che entrambi sapessimo

    Tradotto dall'originale inglese da

    Valeria Cristoforetti

    Liz Levoy

    Indice

    Capitolo 1: Leo

    Capitolo 2: Anna

    Capitolo 3: Leo

    Capitolo 4: Anna

    Capitolo 5: Leo

    Capitolo 6: Anna

    Capitolo 7: Anna

    Capitolo 8: Leo

    Capitolo 9: Anna

    Capitolo 10: Leo

    Capitolo 11: Anna

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    L'autrice

    Copyright © 2016 by Liz Levoy

    Tutti i diritti riservati.

    Nessuna parte di questo libro può essere ristampata, riprodotta, trasmessa, o utilizzata in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, compresi fotocopie, registrazione d’informazioni e sistemi di recupero dati, senza autorizzazione scritta da parte dell'editore.

    Capitolo 1

    Leo

    Spinsi l'acceleratore talmente forte che arrivò a terra. Il panorama cambiò attorno alla Corvette e un brivido mi corse nelle vene come avessi un orgasmo della specie più entusiasmante. Ero chiuso in una bolla e con il panorama, tutto scivolava via. Il fallimento. La delusione. La cruda realtà.

    Dio, Leo, rallenta. La macchina è nuova

    Giusto. Cam era con me. Non ero da solo. Per un momento, mi ero concesso di pensare che fossi solo.

    Non capirai mai se è realmente degna del suo prezzo se non la spingi al limite.  Il cambio a doppia frizione mi ringhiava. Dio, era molto più sexy di qualsiasi altra donna.

    Cam ridacchio e, nonostante avesse la faccia pallida, si rilassò maggiormente. Sì, avevo fatto ogni cosa sessuale possibile. Era quello che faceva girare il mondo. Culo e arroganza. Una sintesi adatta a una bella giornata. Un giorno che c'ero e che

    non c'era bisogno che sapessero cosa accadesse dietro alle quinte, cosa fosse reale e cosa no. La vita è un'illusione e io ero la star dello spettacolo.

    Questa corsa è al limite,dissi, arrivando allo stop e comportando mi da guastafeste. Stavo respirando con difficoltà come se fossi io a creare fisicamente la velocità.

    Te l'avevo detto che non avresti dimenticato facilmente quella ragazza.

    Cam mi fece l'occhietto e io feci cenno di sì con la testa. Lo sterzo andava liscio sotto alle mie mani, il sedile di pelle si ammorbidiva sotto alle mie gambe.  Una ragazza mi inseguiva il cuore. 

    Dobbiamo andare al club o arriveremo in ritardo, disse Cam. Soffocai un singhiozzo. In realtà non volevo smettere la corsa. La velocità, l'accelerazione, la sensazione che stavo andando da qualche parte, se Dio vuole - mi faceva desiderare di averne di più. Eppure rallentati e mi avvicinai al bordo della strada per fare una curva ad U. Poi ripigiai l'acceleratore. Non c'era nessuna ragione per non far fare a questa donna un altro giro finché potevo.

    Quando rientrammo in città non rallentai. Avrei dovuto, ma non lo feci.

    Se mi fanno una multa te la passo.

    Pensai che ne valesse la pena. Scivolai attorno alle curve. I pedoni si immobilizzarono a guardare - amavo avere pubblico - poi tirai il freno a mano per scivolare in una piazzola di sosta di fronte al club.

    Non ti farò guidare mai più, disse Cam.

    Non fare la checca. Lo guardai ed era rabbrividito ancora di più - la prova che c'era un colore più chiaro del bianco - e che questa volta on c'era umorismo nella sua voce.

    Avresti potuto distruggerla. Aprì lo sportello con mano tremante. Io rabbrividì. Sì, avrei potuto distruggerla. Avrei potuto portare a processo noi e l'auto. Ma non l'ho fatto.

    Ad ogni modo non mi interessa. Siamo ancora vivi e la sola cosa che importa con la Corvette è che la nostra corsa ormai sia finita. Uscii per camminare fuori dall'auto. Le due ruote di sinistra erano proprio fuori dalla piazzola di sosta. Così non dovetti centrare la parte anteriore.

    Così andrà bene, dissi, dando colpetti sul cofano. Frugai in cerca del mio pacchetto di sigarette e me ne accesi una ponendola tra la mie labbra mentre andavo in cerca del mio accendino.

    Cam girò gli occhi e mi fece spallucce. Sei pazzo, mi disse quando camminai verso la porta del club.

    Non sapeva quanto.

    Capitolo 2

    Anna

    Il Cadé Coffee era famoso per il cappuccino ed era il locale pubblico dove facevo appuntamenti al buio.

    Come questa sera.

    Ci sedemmo in un tavolo sul retro - una posto che se fosse dipeso da me non avrei utilizzato. Naturalmente non dipendeva da me. Era tutto un compromesso, giusto? Le relazioni erano così. Sacrificio.

    Stava andando in quella direzione.

    Victor non era esattamente quello che avrei definito il Principe Azzurro. Per quello era in ritardo. Per un primo appuntamento - la prima impressione, infatti - non era un buon inizio. La puntualità era fondamentale per me.

    Che fai esattamente? Chiesi.

    Victor si guardò attorno nella stanza come se fosse interessato a tutti quelli che gli stavano passando attorno invece che alla conversazione. Forse ci aveva rinunciato prima di me.

    Sono precario.

    Giusto un supplente. Ora ricordavo. Sembrava evasivo.

    Hai mai desiderato di insegnare a tempo pieno?

    Victor scosse la testa, prendendo un sorso della bevanda che aveva ordinato. Oh, non intendo dire che sono un supplente, che sostituisce altri. Intendo dire che è solo temporaneo, fino a che non trovo un lavoro.

    Gli feci l'occhietto. Non ho un lavoro?

    Mi ghignò. È che non ho trovato ancora il posto adatto a me. Lavoro nella scuola dove mia madre fa la segretaria. Lei ha oliato qualche meccanismo per me.

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