Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Viaggio verso una conversione
Viaggio verso una conversione
Viaggio verso una conversione
Ebook60 pages48 minutes

Viaggio verso una conversione

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

E' una storia vera.

Giuseppe Di Napoli nel 2013 all'età di 53 anni parte per un pellegrinaggio a Medjugorie ,dove la sua vita cambia, decide di scrivere e testimoniare la sua conversione.

Il racconto è quasi incalzante, concreto e diretto colpisce la sensibilità del lettore suscitando meraviglia.

Ciò che "salta al cuore" è l'immediatezza delle sensazioni provate dal protagonista, la sincerità di esposizione e la sua limpida gioia che trasuda benessere.

Si dice che la conversione del cuore è miracolo più grande della guarigione del corpo e Giuseppe ne è testimone con questo suo racconto, sofferto ma al contempo gioioso.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMay 3, 2018
ISBN9788827825556
Viaggio verso una conversione

Related to Viaggio verso una conversione

Related ebooks

Biography & Memoir For You

View More

Related articles

Reviews for Viaggio verso una conversione

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Viaggio verso una conversione - Giuseppe Di Napoli

    meraviglioso.

    MEDJUGORJE

    UNA CONVERSIONE FULMINANTE

    Medjugorje messaggio del 25 giugno 1983

    Se sapeste quanto vi amo piangereste di gioia

    Maggio 2014: ho deciso di scrivere una storia vera!

    Premetto che io non ero un credente, andavo a messa solo qualche volta durante l’anno: matrimoni, battesimi eccetera, ma il più delle volte, proprio perché non credevo, me ne stavo volentieri fuori dalla chiesa durante la funzione; altre volte, a Pasqua e Natale, invece assistevo alla messa perché ne sentivo il bisogno, ma niente di più.

    Ho imparato a risolvere i problemi della mia vita contando sempre sulle mie forze, anche se qualche volta mi lasciavo andare e chiedevo aiuto al Signore… anche se non mi aspettavo un granché.

    Ho sempre pensato che per essere felici nella vita bisogna darsi da fare, crearsi delle mete, raggiungerle e crearne di nuove, perché questo mi appagava e mi faceva sentire realizzato.

    Una moglie amorevole e premurosa, due bellissime figlie, amici simpatici e un lavoro stabile mi rendevano felice.

    Tutto cominciò così.

    Dovete sapere che io sono un piccolo artigiano che opera nel settore delle pavimentazioni esterne. Nell’ottobre del 2010 ero a lavorare in una località chiamata  Arosio,  presso un piccolo condominio.

    In un luogo piuttosto isolato, nelle vicinanze di un boschetto - dove c’era un vecchio muretto fatto di pietre - cercando un po’ d’acqua guardai intorno a me e vidi sul muretto un piccolo rosario, di fattura povera; sulla croce c’era la forma del Cristo, disegnato in colore argento. Lo guardai e pensai: chissà perché qualcuno l’ha abbandonato.

    Mi dispiaceva lasciarlo lì, così lo portai via, lo appoggiai sulla leva del cambio del furgone, ma per me non aveva un significato.

    Poco tempo dopo, in un altro cantiere, trovai in mezzo ai sassi un crocifisso d’oro tutto ammaccato, e prima del Natale 2012 trovai sul terreno di un viale un piccolo rosario di quelli che si mettono al dito.

    Non so perché li conservai, ma ero convinto che l’averli trovati nascondesse sicuramente un motivo.

    Ecco sì, bravo, quando ne avrai trovati un bel po’ li venderai al mercatino, pensavo. Certe volte riuscivo a essere cinico anche con me stesso.

    Nell’inverno tra il 2012 e il 2013 ebbi un vistoso calo di lavoro, che mi costrinse a stare a casa. Ero preoccupato: il meteo era impietoso e non intravedevo lavori all’orizzonte, non sapevo come trascorrere il tempo, così pensai a un dipinto iniziato trent’anni prima, raffigurante una Madonna col Bambino, lasciato a metà: pensai che fosse giunto il momento di completarlo. Terminai  il dipinto in pochi giorni, e mi domandai perché avessi aspettato così tanto per finirlo.

    Ricominciai a lavorare, in modo saltuario a metà marzo e a regime nel mese di aprile, così per risparmiare dissi a mia moglie che sarebbe stato meglio rinunciare alle vacanze: al massimo qualche weekend fuori porta.

    Il parroco della nostra parrocchia aveva organizzato per il mese di agosto un pellegrinaggio a Medjugorje di cinque giorni, mia moglie voleva andarci, il prezzo era abbordabile, per cui decidemmo di partire.

    All’inizio del mese di agosto pensai che ormai mancavano solo pochi giorni per concludere un lavoro… e poi mi sarei riposato un paio di settimane. In fondo quel piccolo viaggio che avrei fatto a Medjugorje era meglio di niente.

    Contavo i giorni, non ne potevo più dal caldo e per lo stress fisico. Un giorno, vicino a Como in una zona isolata, mettendo un po’ in ordine l’area di lavoro, intravidi qualcosa che luccicava in mezzo a dei rovi: infilai la mano in mezzo alle spine e l’afferrai… con grande stupore guardai quella forma di crocifisso, fatta con dei tondini in alluminio in modo semplice e rudimentale. Non potei fare a meno di pensare ad una coincidenza con il viaggio a Medjugorje che avrei fatto a breve, e mi venne in mente anche il ritrovamento di quel piccolo rosario di tre anni prima. Lì per lì mi piaceva pensare che forse c’era qualche collegamento.

    "Ma no, no, ma quale collegamento vuoi trovare? Semplicemente qualcuno aveva abbandonato un rosario in un bosco e un’altra persona nell’ora di pausa si

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1