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La Seconda Possibilità
La Seconda Possibilità
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Ebook153 pages1 hour

La Seconda Possibilità

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La Seconda Possibilità è la storia di Olusegun, cresciuto in un villaggio a Ibadan, Nigeria negli anni '90. Nonostante la sua umile provenienza, dimostra grande potenziale in ambito accademico sin dalle scuole elementari. Durante il quinto anno di scuola primaria rimane coinvolto in un brutto incidente stradale che sta per costargli il futuro. In seguito vince una borsa di studio che lo porta negli Stati Uniti per proseguire gli studi. Torna in Nigeria da medico chirurgo. Aiuta i suoi genitori e supporta finanziariamente i suoi benefattori. Sposa la sua amica di infazia Ngozi. Il libro esprola i temi dell'educazione, dell'amore e della determinazione. La suspance non manca.

LanguageItaliano
Release dateMay 5, 2018
ISBN9781547528820
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    La Seconda Possibilità - Olusola Oso

    UNA

    SECONDA

    POSSIBILITÁ

    Olusola Oso

    OP

    OLOMTOMULAFE PUBLISHERS

    Edito da:

    OLOMTOMULAFE PUBLISHERS, Redemption Camp, Lagos-Ibadan Expressway, Mowe, Ogun State.

    Tel.: 08038341039, 09055173764.

    E-mail: olomtomulafepublishers@gmail.com

    © Olusola Oso

    Prima Edizione, 2017.

    ––––––––

    ISBN: 978-978-961-692-3

    ––––––––

    Illustrazioni: Oladele Olorunfemi

    ––––––––

    Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, conservata in archivi elettronici o trasmessa in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, di fotocopiatura, registrazione o altro in assenza di previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.

    ––––––––

    Stampato da: SDKPRESS, Lagos, Nigeria.

    DEDICA

    Ai miei genitori

    Pa S.A. Oso e Mrs E.O. Oso Per tutto il loro amore e supporto, immutati nel tempo

    CAPITOLO UNO

    Riflessione

    Era un giovedì sera. Aduke entrò silenziosamente nella sua stanza. Suo figlio Olusegun dormiva profondamente su un letto. Rimase sorpresa nel vederlo ancora così. Dormiva ormai da tre ore o giù di lì. Pensò che avesse la febbre.

    Chiuse delicatamente la porta. Si avvicinò a suo figlio e si mise a sedere sul bordo del letto. Con il palmo destro toccò la fronte del ragazzo. La temperatura sembrava normale. Un leggero velo di sudore, però, gli inumidiva la fronte. Lo tamponò con il bordo del suo abito grigio. Rimase a fissare Olusegun. Era il suo primo e unico figlio, almeno fino a quel momento.

    Immagini del suo passato le attraversarono la mente. Ripensò al suo matrimonio con il padre di Olusegun, Salako. Era stato un bel matrimonio. Ricordò il giorno della cerimonia. Si era tenuta 10 anni prima ma le sembrava ieri. Avevano partecipato in molti all’evanto: parenti, amici, conoscenti e anche qualche imbucato, non mancava nessuno. Cibo e bevande erano state servite in abbondanza. Tutti i presenti trascorsero una bella giornata e la coppia di sposi ricevette numerosi doni di nozze. Il ricordo di quel giorno sarebbe rimasto per sempre indelebile e immutato nella sua mente.

    Dieci mesi dopo, Aduke diede alla luce un bel maschietto. Il suo defunto padre chiamò il bambino Olusegun, che significa Dio conquistatore.

    Due giorni dopo la nascita di Olusegun, che avvenne in un ospedale di Ibadan, grande e popolosa città della Nigeria, accadde qualcosa che la donna non avrebbe mai più dimenticato. Il medico, un uomo alto, di bell’aspetto, con dei baffi sottili, la sottopose a dei raggi X. Ne emerse che il suo utero aveva subito dei danni in seguito alla nascita di Olusegun. In termini medici, il dottore disse che aveva l’utero retroverso, ovvero il suo utero era posizionato in modo anormale, era concavo anzichè convesso.

    Il dottore quindi, arrivando al dunque, disse che sarebbe stato improbabile per Aduke riuscire a portare a termine una nuova gravidanza se non si fosse sottoposta a un intervento chirurgico. L’operazione però sembrava essere molto costosa e, inoltre, in Nigeria non era un intervento molto frequente. L’unica possibilità sarebbe stata farsi operare in un centro di eccellenza, dotato dei giusti macchinari e della giusta esperienza. Aduke e suo marito non potevano permettersi l’operazione. Non si era ancora ripresa dalla fatica del travaglio quando la notizia fu riferita dal medico a Salako in presenza della moglie. Fu dura da mandare giù. Le lacrime iniziarono a solcarle le guance. Suo marito tentò di consolarla e pensò che il dottore non avrebbe dovuto rivelargli la notizia in presenza della donna. Tuttavia, la nascita di Olusegun fu di grande consolazione. Il neonato pianse con tutte le sue forze nella culla. Salako pagò le parcelle e ringraziò il dottore. Lasciarono quindi l’ospedale molto presto e si misero in viaggio per Bare, il viallgio dal quale provenivano.

    Aduke guardò Olusegun mentre dormiva sul letto

    3

    Una sera, circa un anno dopo la nascita di Olusegun, Salako rincasò dalla fattoria e trovò sua moglie in lacrime. A quella vista, il suo cuore perse un battito. Guardò il bambino, che dormiva serenamente nel letto. Guardò sua moglie. Lasciò cadere il cesto di mais che trasportava e le si sedette accanto sul letto.

    'Perché piangi?' chiese Salako.

    Lei pianse ancora più forte, come se le lacrime fossero la risposta alla domanda del marito. Aveva gli occhi rossi.

    ‘Aduke, parlami' disse lui, posando la sua mano sinistra sul collo di lei.

    ‘Perché piangi? Qual è il problema?’

    Lei studiò l’espressione sul viso del marito. Poteva leggere la sua apprensione in attesa di una risposta. Lo conosceva bene: se c’era qualcosa che l’uomo detestava era la suspance.

    'Già conosci il motivo', disse lei. 'Il dottore ha detto...che non potrò mai più...rimanere incinta.' Disse piangendo.

    L’uomo tradì un leggero sollievo. Inizialmente aveva pensato che Aduke avesse ricevuto qualche notizia tragica.  'Mia cara, è per questo che piangi così?'disse.

    'Non ti sembra abbastanza?' rispose lei.

    'No, no, no. Hai capito male il discorso del dottore. Quello cha ha detto è che il tuo utero è...retroverso...'

    'Ma questo significa che non potrò mai portare a termine una gravidanza.’

    'No. Non è così. Il dottore ha detto che il difetto si può correggere con un’operazione.’

    A questo punto, Salako si rese conto di non poter del tutto consolare sua moglie perché in effetti non potevano permettersi quell’intervento.

    La donna sospirò e disse: 'Marito mio, tu ed io sappiamo che non possiamo permetterci l’operazione. Il dottore ha detto che è molto costosa. Quindi, dovrò morire avendo dato alla luce solo

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