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Amore ed Eros nella Roma antica
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Amore ed Eros nella Roma antica

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Abbiamo raccolto per voi le più belle poesie d’amore dell’antica Roma, giunte ai giorni nostri attraverso antichi papiri e codici miniati, alcuni dei quali scoperti solo di recente da avventurosi archeologi.
Roma e il suo glorioso impero rivivono attraverso le voci di uomini e donne che, migliaia di anni fa, vissero e mossero i propri passi spinti dal dio Eros: una passione inarrestabile che, attraverso la parola scritta, è resa immortale.
Un amore libero e carico di un erotismo travolgente: la poesia dell’antica Roma è straordinariamente vicina ai giorni nostri.
La raccolta include poesie di Agazia Scolastico, Alceo, Antipatro di Tessalonica, Artemone, Archia, Asclepiade, Callimaco, Capitone, Catullo, Cillactore, Crinagora, Dionisio, Dioscoride, Diotimo di Mileto, Edilo, Eratostene Scolastico, Filodemo, Frontone, Getulico, Ibico, Leonida, Ligdamo, Lucillio, Macedonio, Marco Argentario, Meleagro, Nicarco, Onesto, Pallada, Paolo Silenziario, Parmenione, Polemone, Posidippo, Quinto Orazio Flacco, Riano, Scitino, Statilio Flacco, Stratone, Sulpicia, Tibullo e Tudicio Gallo.
LanguageItaliano
Release dateJun 4, 2018
ISBN9788833461472
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    Amore ed Eros nella Roma antica - Autori vari

    uomini

    AGAZIA SCOLASTICO

    Anche tu senti il desiderio, Filinna?

    Anche tu senti il desiderio, Filinna? Anche tu soffri,

    e ti consumi con gli occhi essiccati dal pianto?

    Oppure hai un sonno dolcissimo e delle mie pene

    non hai pensiero, né preoccupazione nessuna?

    Presto, anche tu, sciagurata, avrai la stessa esperienza,

    e vedrò le tue guance bagnarsi di lacrime fitte.

    Afrodite è maligna in tutto, ma almeno una cosa ha di buono:

    detesta le donne orgogliose.

    Piango per tutta la notte; poi, quando arriva l'alba

    e mi porta la grazia di un po' di riposo,

    mi garriscono intorno le rondini e mi riportano a piangere,

    allontanando da me il dolce sonno.

    Scrutano gli occhi e non vedono,

    perché il pensiero di Rodante torna di nuovo

    a sconvolgermi l'anima.

    Smettetela, chiacchierone gelose!

    non sono stato io a tagliare la lingua di Filomela;

    andate a piangere Iti sui monti,

    a lamentarvene sulle rocce che offrono nido alle upupe,

    lasciatemi dormire un poco: forse mi verrà un sogno

    a riportare Rodante tra le mie braccia.

    Quella che un tempo andava superba del suo splendore,

    e scuoteva i riccioli ben pettinati, altezzosa,

    quella che si vantava delle mie pene,

    adesso ha perduto la grazia di allora ed è tutta piena di rughe.

    Le cascano i seni, le pendono le sopracciglia,

    si spegne lo sguardo, le labbra balbettano solo suoni decrepiti.

    È la canizie la Nemesi del desiderio: arrivando più presto,

    giustamente punisce le donne orgogliose.

    Ti porto questo velo, mia sposa,

    splendente di ricami dorati; mettilo sui tuoi capelli,

    e, gettandolo sopra le spalle,

    fa' in modo che avvolga il petto candido;

    sì, soprattutto il tuo petto, che si dispieghi là tutto

    e protegga i seni: lo indosserai finché ancora sarai ragazza;

    ma pensa già al letto nuziale, e ad una prospera fioritura di figli,

    perché io possa allora donarti una cintura d'argento,

    ed un velo trapunto di pietre preziose.

    Afrodite in persona e gli amabili amori si vendicheranno

    del mio odio struggendomi il cuore vuoto.

    Se prendo ad amare i ragazzi,

    mi auguro di non avere successo,

    di non cadere in errori più grandi di prima.

    Bastano quelli commessi per donne,

    e quelli li accetto ma i ragazzi li lascio a quel pazzo di Pittalaco.

    Tre volte brigante potrebbe chiamarsi amore a ragione:

    non dorme la notte, è audace, toglie di dosso i vestiti.

    Una pietra sola risplende dei multiformi misteri di Bacco,

    e sopra gli amorini alati vendemmiano in coro.

    ALCEO

    Odio Amore: perché non piomba violento sopra le fiere

    Odio Amore: perché non piomba violento sopra le fiere,

    ma colpisce sempre con le sue frecce il mio cuore?

    Bella gloria che un dio fulmini un uomo! Quale trofeo,

    se mi uccide, ricava dalla mia testa?

    Se salvi i naufraghi in mare, Afrodite

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